venerdì 30 novembre 2007

Cafoni e Signori, il principio di Casta


Mi dispiace molto quando un amico o un'amica subisce un torto, uno sgarbo, un offesa. Mi verrebbe voglia di rispondergli a tono o fargli partire qualche dente. Puoi sembre bussare. La mia porta è sempre aperta. davanti alle cafonaggini non c'è nulla da fare. cafoni si nasce. esattamente come i Signori.
Non ci sono bianchi o neri. Ma burini e signori. Non è razzismo E' un principio di Casta. Un abbraccione forte forte, e se ti senti sconsolata, trasferisciti con il fagotto e la Gommosa. Ti faremo tante coccole. Max


Ricevo e volentieri pubblico questa mail del mio caro amico Max.

Ha ragione lui, cafoni e quindi disavvezzi al garbo, al rispetto, al lasciar correre, almeno il giorno del compleanno, e Signori, quelli che non comunicano solo via sms, ma parlano al telefono o, ancora meglio, di persona.

Cafoni quelli che ti dicono: 'ti ho comprato un regalo cosi' e cosa' ma non te lo do''. Un Signore o te lo da comunque oppure non ti dice nulla.

Se ce l'ha con te un Signore o si astiene oppure ti invia solo un messaggio 'auguri' e non un milione di polemiche.

Hai ragione tu Max e tu e tua moglie siete dei veri Signori. Tutto il resto e' pochezza e ho gia' dimenticato. Perche' rimango male solo dei torti subiti dalle persone a cui tengo. In fondo, di quelli che si autodefiniscono 'un Universo' beh, che rimangano nella loro galassia, che nella mia c'e' gia' la gente che conta veramente.

giovedì 29 novembre 2007

E' andata cosi'...


Non tutte le ciambelle riescono col buco e non tutti i compleanni sono giorni sereni e lieti.
Io ho cominciato a piangere la mattina ed ho finito la sera tra le braccia della mia mamma bis. In fondo, ho chiuso in bellezza e dopo aver vagato per il palazzo in pigiama per tutta la sera, ho finalmente trovato la mia pace tra le braccia delle lenzuola e mezza pasticca di tavor. Il che non basta forse, ma aiuta.
Non so perche' ma e' stata una congiura, ci si sono messi in due a rovinarmi la festa, ma si sa che quando si e' infelici si tenta di farla pagare agli altri.
Un SMS quattro giorni fa ha scatenato una reazione assolutamente sproporzionata. Ma almeno mi sono accorta subito di che cosa parlavamo.
Manca a questo mondo un pizzico di delicatezza, una spruzzata di signorilita', un tocco di compassione, un po' di stile. Basta un signorile 'buon compleanno', non c'e' bisogno di gettare una molotov sul mio cuore. Ma forse ha un senso, solo che lo sto ancora cercando.
La conclusione e' stata altrettanto traumatica, sono arrivata a mezzanotte in lacrime ferita da confidenze che non desideravo ricevere. Una vendetta fredda, gelida. Una mancanza di rispetto a ME che tento di essere delicata con tutti e di non ferire i sentimenti di nessuno.
Purtroppo non basta una Montblanc in tasca per fare uno scrittore, una giacca firmata per fare un uomo elegante, non basta leggere cinque libri per fare un intellettuale, un colto, un intelligente. Ci vuol altro, cari amici, ci vogliono anni di tentativi, e una sensibilita' ormai perduta.
Io non sono perfetta ma faccio sempre del mio meglio e soprattutto il RISPETTO per me e' una parola sacra.
Oggi sono ancora ammaccata, ma passera'.
La conclusione della giornata e' stata: W le mamme. Biologiche e non. W le amiche, quelle vere che alla notte ti accolgono nella loro casa e tra le loro braccia e ti fanno ridere, cosicche' in fondo tutto il resto sembra molto banale e non cosi' importante.

venerdì 23 novembre 2007

Le fasi dell'amore...teoria 1


fase 1 - coccole coccolissime
fase 2 - amore folle e sesso sfrenato
fase 3 - divano e pantofole
fase 4 - conoscenti come prima
fase 5 - se ti incontro per strada nemmeno ti saluto...

martedì 20 novembre 2007

Il gioco da tavolo..per me








L’Allegro Chirurgo non è più allegro come una volta. Shocking Autopsy è un gioco che si rifà al celebre gioco da tavolo, ma stavolta operare può diventare pericoloso anche per noi allegri chirurghi.
Scopo del gioco è fare l’autopsia a un cadavere, togliendogli di dosso le armi con cui è stato infilzato. Se però commettete un errore, il tabellone non si limita a suonare, ma vi da anche la scossa. Mi ricorda un po’ quegli esperimenti scientifici in cui si usava l’elettrochoc per stimolare la capacità di apprendimento delle cavie. Per chirurghi un po’ masochisti.

lunedì 19 novembre 2007

Anche Heidi invecchia...


...ma le caprette mi fanno 'ciao'...


Sara' che ho abitato in montagna per due anni della mia vita quando ero molto piccola, ma a me Heidi e' sempre piaciuta... lo trovo un cartone tenero.

Heidi compie 30 anni. A gennaio si festeggia il trentennale del cartone animato giapponese, messo in onda da Raiuno per la prima volta in Italia nel '78, attualmente ancora trasmesso (da Italia 1 ogni giorno alle 16.50 con il 20% di share) e da qualche anno diventato anche un dvd. Con il successo e con gli anni Heidi si è trasformata in una sorta di testimonial della vita sana a contatto con la natura. Un cult, insomma.
Il cartoon nasce dai disegni del grande maestro dell'animazione Isao Takahata, che si ispirò al personaggio letterario creato dalla scrittrice svizzera Johanna Spiry (1880). Gli splendidi paesaggi alpini che fanno da cornice alle avventure di Heidi e Peter furono affidati al talento del giovane Hayao Miyazaki nello staff della Toei, divenuto poi uno dei piu' celebri registi giapponesi, tra l'altro premio Oscar per La città incantata e Leone d'oro a Venezia per la carriera. Tecnicamente Heidi è un Shojo, il primo trasmesso in Italia: cartone animato giapponese per un pubblico specificamente femminile.

Esistono Shojo manga (fumetti per ragazze), Shojo anime (cartoon per ragazze) con i sottogeneri sportivi (Mila e Shiro) e majocco (il filone delle maghette). L'ultimo Shojo in ordine di tempo è Ai, per ragazze e omosessuali (Sailormoon secondo i critici piu' accorti). Heidi fu realizzato dalla tedesca Taurus Film con i giapponesi Zuiyo Enterprise e Toei animation a partire dal 1974.
La storia è nota: Hiedi, una bambina svizzera del paesino di Mayenfeld, rimasta orfana, viene affidata dalla zia Dete all'età di cinque anni al nonno che abitava solitario in una baita di montagna poichè aveva trovato un lavoro a Francoforte. Durante il cammino che la porterà alla baita del nonno, Heidi conosce il pastorello Peter e fa amicizia con le sue caprette, insieme si sfideranno in una gara di velocitaà fra i verdi prati. Arrivati alla baita Heidi conosce il nonno, molto taciturno e scontroso. Ben presto i due si affezionano. Heidi trascorre notti intere a guardare il cielo stellato dal suo letto di paglia, con accanto Nebbia, il gigantesco San Bernardo. Di Peter diventa amica inseparabile. Ma a rovinare questa vita idilliaca penserà la zia Dete, che la porta via dal nonno per mandarla a studiare a Francoforte per fare la dama di compagnia a Clara, una ricca bambina sulla sedia a rotelle che poi diventerà la sua migliore amica. Oltre alle tristezze della vita di città, Heidi però dovrà fare i conti con una severissima istitutrice: la signora Rottenmeier.

sabato 17 novembre 2007

Dr. 90210








Ma non staremo esagerando?

Guardo talvolta Dr. 90210, la serie in cui si raccontano vite e opere di un gruppo di affermati chirurghi plastici di Beverly Hills.

Premetto che non sono affatto contraria a chirurgia plastica e ritocchi, ma quando è troppo è troppo.

In una delle scorse puntate una paziente porta al chirurgo sua madre, la paziente, apparentemente molto bella si chiama Tabatha e il medico afferma con un certo tono di soddisfazione che si è già sottoposta a circa 22 interventi. Ora io dico, se fossi un chirurgo scrupoloso mi rifiuterei di operare una che per sua stessa ammissione gode ad essere operata perchè mostra gli inequivocabili segni di una patologia mentale.

Non potendo fare null'altro porta la madre dal chirurgo per una addominoplastica e chiede di assistere in modo che possa rivivere l'eccitante esperienza in un transfer che nulla ha di sano.

Questo modo di pubblicizzare patologie come se fossero cose normale è scorretto, fuorviante e inaccettabile.

Altra distorsione proposta dalla stessa serie è l'inveterata abitudine di eseguire più interventi chirurgici nella stessa sessione operatoria: dal naso al lifting insieme ad una lipo, un addominopalstica e perchè no, due belle protesi al seno. Il tutto come se fosse una passeggiata ed evitando di sottolineare invece come in questo modo i rischi diventino esponenziali.

Male, malissimo. Pollice verso su tutta la linea.

Io e lui per sempre








Io e lui. Troppe cose ancora da dirci. Non le saprò più, le potrò solo immaginare. Non potrò dirgli che lo amo, che l'ho perdonato. Posso parlargli solo guardando le sole foto che mi rimangono. Io attaccata al suo braccio come se lo volessi trattenere per sempre. Chicago è nel mio cuore, perchè lì l'ho abbracciato per la prima e l'ultima volta.


venerdì 16 novembre 2007

Arriva l'abito intelligente

Fili e sensori nei tessuti dei vestiti per tenere sempre sotto controllo il battito cardiaco, la pressione, la temperatura corporea. Dopo sei anni di sperimentazioni, un gruppo di ricercatori dell’Università Virginia Tech ha presentato alcuni prototipi di e-textile, ovvero tessuti computerizzati in grado di monitorare costantemente lo stato di salute fisica.Per ora si sta lavorando molto sul versante ingegneristico, mettendo da parte quello estetico (come si evince da questa tuta per niente cool). Ma tra qualche anno, spiegano i ricercatori, la tecnologia potrà essere trasferita all’industria della moda e i primi vestiti intelligenti inizieranno ad arrivare nei negozi.
Uno dei modelli realizzati nei laboratori del Virginia Tech monitora l’andatura di chi lo indossa, percependo se sta camminando, correndo o è fermo. I dati raccolti dai sensori vengono poi inviati a dispositivi esterni che li mettono in relazione con le caratteristiche fisiche registrate.Gli e-textile possono essere utilizzati durante qualsiasi attività, dal momento che i fili sono del tutto impercettibili: “L’acciaio utilizzato è così leggero e fluido che sembra un materiale di fabbrica piuttosto che un metallo”, spiega Tom Martin, docente di “Computing indossabile e ubiquo” al Virginia Tech. E, una volta sfilati i sensori, la tuta può anche essere lavata in una comune lavatrice.
Fonte: Panorama

mercoledì 14 novembre 2007

Il cervello non riposa mai.


Una ricerca dell'Istituto di Tecnologie Biomediche Avanzate dell'Universita' di Chieti ha scardinato le convinzioni di oltre 50 anni...sino ad oggi infatti si riteneva che il cervello, in assenza di stimoli sensoriali stesse in uno stato di riposo mantenendo unicamente uno stato di 'sottofondo'. In realta' invece il cervello non riposa mai, nemmeno quando siamo profondamente addormentati. La ricerca e' stata coordinata dal fisico Gianluca Romani insieme al neurologo Maurizio Corbetta e a Dante Martini dell'ITAB. I due ricercatori hanno dimostrato, grazie al monitoraggio di 15 volontari sottoposti a Risonanza Magnetica che il cervello mantiene attive le reti neurali come quelle attive durante la veglia. La ricerca potrebbe aprire nuove prospettive per studiare le alterazioni cerebrali dovute a lesioni da tumori o ictus oppure a malattie cronico-degenerative come l'Alzheimer.


E il mio tantomeno, anche se ultimamente i miei poveri neuroni alle 21.00 indossano il pigiamino e abbracciano l'orso, pronti per andare a dormire, e invece, dannazione, stanotte non ho quasi chiuso occhio, emozionata di tante cose e soprattutto del ricordo di una bellissima piazza Sallustio illuminata dai lampioni e bagnata da una sottile pioggerellina.

Infatti, manco a dirlo, oggi sono un vero straccio....ma 'the show must go on' e quindi domani saro' di nuovo a fare il mio lavoro.

lunedì 12 novembre 2007

Domani, la mia personale festa nazionale

Il 13 novembre alle ore 10.07 di otto anni fa nasceva l'unica cosa davvero importante della mia vita. Mi sembra incredibile che sia passato gia' cosi' tanto tempo. Gli ultimi anni sono volati in gioia ed armonia e la Gommosa mi ha deliziata di ogni sorta di bellezza, miele e cannella, dolcezza e equilibrio.
Lei e' il mio faro e il mio motivo, la persona da cui tutto parte e a cui tutto torna.
Mio dolce cucciolo, i preperativi sono gia' in corso, tu sonnecchia tranquilla che ai festeggiamenti ci pensiamo noi...
Un bacio enorme colmo d'amore esclusico
Mamma

Nome omen?


È nato Oceano Elkann
Il figlio di John Elkann e Lavinia Borromeo è venuto alla luce all'ospedale Sant'Anna di Torino: sta bene
TORINO - Nella notte è nato il secondogenito del vicepresidente della Fiat e presidente dell'Ifi, John Elkann, e di Lavinia Borromeo. Gli è stato dato il nome di Oceano. Secondo quanto ha reso noto l'ospedale Sant'Anna di Torino, dove è avvenuto il parto naturale, la nascita è avvenuta alle 23.36 di ieri e il bambino pesa 2 chili e 780 grammi.
John e Lavinia Elkann hanno già un maschietto, Leone, nato il 27 agosto 2006. Entrambi i bimbi sono nati nell'ospedale Sant'Anna, circostanza che viene sottolineata dal direttore generale dell'azienda sanitaria ospedaliera torinese, Marinella D'Innocenzo: «Ringraziamo la famiglia Elkann per avere scelto ancora una volta una struttura pubblica come il Sant'Anna in occasione di un avvenimento così felice e importante».

Una volta, ancora pochi anni fa, la mania dei nomi strambi e inconsueti era predominio delle famiglie meno abbienti che non potendo dare di piu' usavano il nome per evocare piu' elevati lignaggi. I veri nobili invece usavano i vecchi nomi di famiglia, Tancredi, Manfredi, Filippo, Tommaso.
Ora la mania dei nomi strani ha contagiato anche gli strati alti della societa'. Senza mai pensare alle conseguenze di dare al poveretto un nome come Oceano (e non che non ci fossero alternative).
Vorrei inoltre fondare un comitato di difesa per tutti quelli i cui genitori hanno avuto la malsana idea di chiamarli Tommaso se di cognome facevano Tommasi, Bruno Bruni, e compagnia bella.
Confermo, se la madre dei cretini e' sempre incinta anche lei forse non e' proprio un genio...