martedì 29 aprile 2008

Beato chi ci va....


Adoro l'acquarello e quello botanico in maniera particolare. Prima o poi farò un corso con MariaRita Stirpe che cortesemente mi tiene informata delle sue attività. Al momento sono troppo incasinata, ma è nella mia 'to do' list.

La scienza sulla pelle




Premetto di non amare i tatuaggi, vai a sapere se non ti stufano, ora però potrei capitolare...

perchè ciò che non mi può stufare è la scienza e un riceratore ha realizzato un sito con i tatuaggi su questo tema. Affascinanti, devo dire e meno banali di una coccinella o una farfalla.

Potrei tatuarmi la formula dell'idrogeno che è alla base della vita, oppure un neurone con assone e dendriti... Intanto vi mostro alcune foto che vi daranno l'idea della lucida follia di noi speculatori...

Sto davvero cominciando a farci un pensierino...

lunedì 28 aprile 2008

Il gioco delle destinazioni




Oggi studiavo l'atlante mondiale con Puffy: 'dove ti piacerebb andare mamma?'.

Posto che ho la valigia sempre pronta e il motore dell'aereo sempre acceso non ho grandi dubbi sulle mie destinzioni preferite tra quelle non ancora visitate. E per non fare torto a nessuno, le elenco in ordine di distanza e non di preferenza:


  • La Libia

  • S. Pietroburgo con puntatina a Talliin

  • India (Rajastan, of course)

  • Alaska

  • Giappone (Ettore, ti odio...)

La foto è di Ettore Mazza, quello che in Giappone ci sta proprio in questi giorni e si è sparato la fioritura dei ciliegi evento per il quale tutto il paese va in ferie. Il che la dice lunga sulla venerazione che i giapponesi hanno per la natura e le tradizioni.


Il copyright? E che è? Ho il permesso vero, Ettoruccio????

La prima è il tempio di Inari, segue la Kyoto Tower e una veduta notturna di Osaka. Io io muoio di invidia...

Nasce l'Associazione delle banche del cordone

È l'Associazione nazionale dei soggetti attivi in Italia nel settore della ricerca e dei servizi in materia di cellule e tessuti umani. Si chiama AssoBioBanche. Presidente, Luca Marini, vicepresidente del Comitato Nazionale di Bioetica ed autore della mozione sulla conservazione delle cellule staminali cordonali approvata nel luglio scorso. "Tra gli obiettivi di AssoBioBanche", sottolinea Marini, "rientra la modernizzazione di un settore regolato da normative inadeguate. L'Associazione privilegerà la diffusione di una cultura della comunicazione scientifica obiettiva e pluralista, l'elaborazione di un codice etico di sistema, l'istituzione di un comitato etico di settore, nonché la certificazione di qualità etica delle biobanche".

Buon compleanno DNA!


L'elica che cambiò il mondo


Col Dna day del 25 aprile si celebra la scoperta che nel 1953 dette inizio all'era della geneticadi


Johann Rossi Mason
Le novecento parole spedite alla rivista Nature il 2 aprile del 1953 cambiarono la storia della biologia e quella dell'uomo. Nel testo James Dewey Watson e Francis Compton Crick descrivevano per la prima volta la struttura "a doppia elica" del DNA. La comunicazione dal titolo "A structure Deoxiribose Nucleic Acid" è stata definita la "stele di Rosetta" della biologia ed ha fruttato ai due scienziati il premio Nobel per la Medicina nel 1962. Il 25 aprile si festeggia negli Stati Uniti il National DNA Day con un sito dedicato www.genome.gov, una chat aperta al pubblico dove i ricercatori dialogano sui temi della genetica e incontri divulgativi. Per tour virtuale nel DNA ecco l'indirizzo: http://learn.genetics.utah.edu/units/basics/tour/ Oppure http://www. dnai.org dove nella sezione Applications vengono spiegate le più comuni applicazioni della genetica e l'uso che se ne può fare in paleontologia, per spiegare le origini umane. La comunicazione a Nature è del 1953 , ma la storia del DNA parte nel 1869. Un fisiologo svizzero, Friedrich Miescher, studiando il nucleo delle cellule, trovò una sostanza a cui diede il nome di "nucleina" dentro la testa degli spermatozoi di salmone. La natura acida della nucleina le cambiò il nome in "acido nucleico" e in esso Albrecht Kossel riscontrò quattro basi azotate: adenina, guanina, citosina e timina. Scoperta che gli valse il Nobel nel 1910, mentre nello stesso anno al Rockfeller Institute di New York Theodore Levene scoprì che gli acidi nucleici animali contengono uno zucchero, il desossiribosio. Solo nel 1952 venne accettata l'idea di Avery che il DNA fosse materiale genetico. È a questo punto che l'americano Watson e l'inglese Crick entrano in scena. Watson ebbe la sua prima intuizione a Napoli durante un simposio dove pensò di applicare la cristallografia a raggi X per analizzare la struttura delle grosse molecole biologiche. Decisivo poi l'incontro con Crick, a Cambridge con cui iniziò a lavorare. Nel frattempo Elena Ottolenghi-Nightingale dimostrò che il DNA di cellule adulte impiantato in cellule embrionali ne muta le proprietà. Ma quando pubblicò il suo studio non parlò mai di "genetico" e quindi il suo fu un successo dimenticato. Poi il chimico Linus Pauling ipotizzò che il DNA avesse una struttura a elica. Rimaneva oscuro come il DNA trasmette la sua informazione e si copia. La soluzione veniva cercata nella struttura del DNA: lo studio dei due scienziati era tappezzato di ritagli di cartoncini colorati, sulla scrivania e sul pavimento che servivano a simulare i modelli molecolari. La soluzione era di là da venire e l'intuizione arrivò a bordo di un treno che riportava Watson a Cambridge: i filamenti di DNA erano solo due (e non tre come creduto sino a quel momento) e le basi erano rivolte all'interno e non all'esterno, proprio come i pioli di una scala a chiocciola. Il resto è storia della medicina e della biologia.


(Fonte: La Republica)

E chi sarebbe tornato?


Niente foto, almeno per ora. Sono in un telefonino che non è mio, arriveranno. Ma non mi servono le foo per ricordare la bellezza di Ortigia, la mondanità di Taormina e il fascino struggente di Noto. Sulla piazza principale di Ortigia, la cattedrale e di fianco un limoneto. Chiacchere e gelato al pistacchio con persone carine e accoglienti, Laura e Salvo, ma anche Elena e il simpatico bassotto Edo che si è fatto portare a spasso da me. Struscio domenicale, acquisti da non mancare: rosolio alla cannella, pesto ai pistacchi (di Bronte, neanche a dirlo), e la crema alla cannella che giace nel cestino della spazzatura dell'aeroporto di Catania (sembravo Rockerduck che si mangia il cappello).
Sono arrivata con una nebbia che si tagliava con il coltello e poi il cielo si è aperto, mi ha mostrato tale e tanta bellezza che la tristezza è svanita ed ho dimenticato ogni dolore. Mi sono sforzata di godermi tutto sino in fondo e la Sicilia mi ha accolta con i suoi colori e i suoi sapori. E' come essere tornata a casa, la Sicilia mi ha coccolata e consolata. Un po' di lavoro e poi passeggiate lunghe e oziose. Il teatro greco di Siracusa mi attende con un calendario interessante. Sapevo che mi sarebbe piaciuto tutto ed avevo bisogno di mettere spazio e tempo tra me e la mia malinconia.
La malinconia non sa nuotare, è rimasta 'in continente'...come si suol dire e il mio accento domenica era già diventato più musicale, morbido, come dice Puffy quando mi sente parlare dopo il sonno del pomeriggio.
Noto mi ha dato il colpo finale, quasi mi cedevano le ginocchia davanti a tanta maestà. La bellezza può curare? Forse si.

venerdì 25 aprile 2008

Auto aziendale




Oggi gioco all'auto aziendale. Ossia scelgo le opzioni che preferirei per l'auto aziendale. Mi dicono che la procedura per la richiesta sia un po' complessa, ma per una che ha aspettato 4 anni per un documento della Prefettura, sono quisquilie.
Allora, dopo una certa fatica ecco le finaliste:
Jaguar XK8, meglio se spider, la classe e l'aplomb inglese, interni in pelle color bianco panna o champagne;
Mercedes SLK, l'affidabilità unita all'ostentazione
Maserati 3200 Gt ormai nota solo come coupè, l'auto italiana che ci invidiano anche i tedeschi.
Io ho una simpatia particolare per quest'ultima ma mi rimetto alla fortuna. Tre bigliettini in un'urna e lascio estrarre all'avvocato. Se il gioco è già divertente così, pensate quando sarà il momento di girare la chiave nel cruscotto. Altro che storie: quella è musica e sinfonia, il dolce suono di 3200 cc. di cilindrata e poi, vuoi mettere quando l'ssicurazione la paga un altro? C'è più gusto!

Avvocati senza frontiere?

Caro Avvocato,
ha ragione lei, mica tutti sono adatti ad andare nell'Arica Nera e io coi miei diamanti e le mie borsette sembro meno adatta di altri. Ma la forza, la tenuta, la resistenza, vanno verificate. Bisogna mettersi alla prova e superare i propri limiti. Io sento dentro di me un richiamo sempre più forte. Sento una spinta, una pulsione a fare di più. Le parole non bastano più, io voglio fare con le mani. La denuncia, si, ma servono braccia mani e uomini di buona volontà.
Una spinta sempre più pressante a fare qualcosa di concreto, a dare il mio piccolo contributo.
Quindi i prossimi mesi saranno dedicati ANCHE all'acquisizione di nuove competenze, assistenza alle emergenze sanitarie, sutura, uso del defibrillatore, counseling. Tengo da fare.
Lo so, non è necessario andare in Africa per fare del bene, ma...
Sua
J.

Resisto a tutto


Resisto a tutto fuorchè alle tentazioni. Credo lo dicesse Oscar Wilde e mi trovo abbastanza daccordo. Nonostante il mio caos mentale (ma gli esperti dicono che nel caos ci sia un ordine superiore), redo che cederò alla tentazione e domattina partirò per la Sicilia.

A termini come Erice, Trapani e pesto alla trapanese non so resistere. Tutto mi chiama, quella è aria di casa.

Ho le tasche stracolme di lacrime, per tante ragioni, ho tanta confusione in testa, ma chissà che l'aria della mia isola non scacci le nubi della mia anima.

D'altro canto la proposta di riforma della Giustizia me la posso leggere in aereo e il pc può venire con me in modo da non perdere alcuna richiesta di aiuto.

C'è sempre una cosa "giusta" da fare? Oppure si può improvvisare, seguire il vento e l'impulso?

Se quelle che mi chiamano sono le sirene degli Argonauti lo scopriremo solo vivendo.E poi troverò sempre dentro di me una cima per legarmi all'albero maestro e resistere alrichiamo.

E' la prima volta che accetto di scoprirmi fragile. Accolgo questo stato d'animo e ne faccio esperienza. Desidero fare ordine ma credo che il processo abbia bisogno del suo tempo. Vedrò se stare ore a guardare il mare avrà un potere terapeutico. E poi, adoro volare....

giovedì 24 aprile 2008

Stile shabby provenzale? L'indirizzo è....










Santa Margherita Ligure, Vico Chiuso Masaniello, 4



Mi spiego, le foto sono già molto chiare di ciò a cui mi riferisco.

Reve è uno di quei negozi in cui comprerei quasi tutto.

Ilaria mi ha fregato il portatovaglioli in argento ma non è ecluso che io me lo faccia mandare a Roma, insieme alla lattiera a forma di cuore, alla burriera d'argento e alla candela a forma di ranuncolo.

Ho portato via, invece un delizioso contenitore per la marmellata con annesso cucchiaino.

Se capitate a Santa non potete evitare di farci un salto anche perchè accanto la proprietariaha aperto un deliziosissimo ristorante in stile provenzale che è na vera chicca e allo stesso tempo un'idea sfiziosa. Che cosa desiderare di più????



L'alzatina di Nagel


E' diventata l'angolo del the.

L'ha dovuta portare Bea in macchina perchè pesa un quintale, ma non ci potevo rinunciare. Troppo bella e me la "filavo" già da Reggio dove l'avevo adocchiata da Bonheur.

Valeria la adora, sono felice.

A me piace un sacco.

La mia casa meritava un regalo.

L'ho comprata da Nagel a Cherasco, si, lo so, no proprio dietro l'angolo, ma così è più divertente ;)

Pizza party






Ottima riuscita del pizza party di ieri sera. Parterre di alto livello: l'avvocato da Messina con corollario di biscottini col Passito e Malvasia (Dio ce lo potegga sempre), il Professor Marini con misteriosa e affascinante accompagnatrice in partenza per la Libia, i signori dottori Cosentino (che piacere stare un po' con voi...), Vale e Antonio che mi mancano sempre, la Celeste e Gigi e Claudia con contorno di muffin al cioccolato.

E poi un po' di musica, chiacchere serie e meno serie, un po' di sfottò, buon vino e birra. Io ho mangiato olive sino ad oltre la mezzanotte, e pasticciato, le candele davano la giusta atmosfera, il resto erano amicizia e piacere di stare qualche ora insieme.

Ne avevo bisogno e la pizza poi, mette allegria. Tutto fatto in casa, a vostro rischio e pericolo, ma vuoi mettere?

Mi mancava John, che sarebbe stato bene con me e i miei amici e anche Bea.

Si rifarà appena possibile.

Una nota di demerito a Giampiero, ma piccola piccola, che ha dato buca all'ultimo e che invece mi avrebbe fatto tanto piacere vedere in una circostanza meno stressante.

Grazie a tutti.

Dolcissimo risveglio


Si, sono consapevole che ci sono cose più importanti, ma questa è una di quelle cose per cui posso perdere la testa.
E' la sveglia della Philips che ti richiama alla veglia con una luce che progressivamente mima quella del sole che sorge e condisce il tutto con un suono di onde di oceano, di uccellini che si svegliano o di rane che gracidano. Insomma, prepaa corpo e spirito ad un gentile risveglio, dolce, dolcissimo. Costa una cinquantna di euro e io ho deciso che, beh, non posso proprio vivere senza.
Perchè adoro dormire, ma adoro anche svegliarmi...

Dove la trovo? Boh, intanto vi segnalo che tale meraviglia si chiama HF3451/01... la caccia è aperta.

lunedì 21 aprile 2008

Avanti c'è posto...





Fine settimana in Riviera, ligure. Alcuni amici, un po' di lavoro, la Gommosa al seguito. Hotel Imperiale (tanto paga Andrea), e poi gite e risate. La zia Ida in gran forma (mamma, come mai io ho tante zie?), una nuova amica la dolcissima Eleonora.

Mamma mia che fatica però, io non ci sono abituata, tutta quell'aria aperta mi ha stravolta e ieri ho passato la giornata a recuperare. Sarà la primavera o la vecchiaia ma la zia Ida e gli altri mi davano delle gran piste.
Il mare della Riviera è sempre bello, i luoghi curati, i genovesi non troppo alla mano, ma non si può avere tutto. Cena a Portofino che rimane uno dei luohi che preferisco al mondo, il Pitosforo è sempre bello. E poi gita in barca, tanto per non farsi mancare nulla.
Ho fatto la mamma di tutte e due ed è stata una piacevole esperienza, come avere due gemelle. Sarà l'orologio biologico che mi dice 'non c'è poi tutto questo tempo'? Non lo so, ma mi sarebbe piaciuta tanto una famiglia numerosa. Le cose sono andate diversamente anche se non si può mai dire. L'ideale allora sarebbe un compagno che avesse già figli a lui affidati a cui dare amore ed attenzioni. Perchè si sa, nel cuore di una mamma c'è posto per tutti e il mio è particolarmente spazioso.....

giovedì 17 aprile 2008

Amore... di mamma




Bellissima e tenerissima l'iniziativa lanciata dalla mia amica Diamante Rosa dalle pagine del suo blog www.fragoleinfinite.blogspot.com a cui vi rimando. Lei mi ha dato il permesso di postare integralmente il progetto a cui aderisco con grande entusiasmo. Le ragazze di Alessandria sono davvero speciali e già mi viene voglia di allargare a Roma. Ora vediamo. Intanto metto al lavoro la mi' mamma e qualche amica. Io la copertina la posso fare.....viola?????










Festival del cinema...D'AMORE


SCHERMI D’AMORE 2008: LOVE IN PROGRESS

Dodici anni tra tradizione e sperimentalismo, tra classico e postmoderno, tra la lezione dei maestri e l’innovazione degli allievi: un percorso per immagini alla scoperta dei lati più nascosti del mélo, tra contaminazioni ed omaggi. Schermi d’Amore è soprattutto un’irripetibile occasione per conoscere gli aspetti più originali del cinema sentimentale, una manifestazione che in questi anni ha saputo far rivivere film dimenticati, portare alla luce nuovi talenti del panorama cinematografico internazionale e, non da ultimo, perlustrare terreni tematici dove si preannunciano tendenze e stili di vita.

Giunto alla 12ª edizione, il Festival organizzato dall’Assessorato alla cultura del Comune di Verona, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione Veneto e con il sostegno del main sponsor Calzedonia, si apre con un film che ne rappresenta l’essenza: «Opera acuta e coraggiosa, Il y a longtemps que je t’aime, il film di Philippe Claudel con cui abbiamo deciso di inaugurare questa edizione di Schermi d’Amore» sostiene il direttore artistico Paolo Romano «Contiene, già a partire dal titolo, due elementi che ci sono sembrati emblematici del nostro Festival. Il primo è lo scorrere del tempo che passa, mentre il secondo, irrinunciabile, l’amore.» Un sentimento che in dodici anni ha fatto da filo conduttore nel percorso all’interno di un genere duttile, che si presta all’incontro con altre suggestioni: perché può esserci un po’ d’amore dentro a ciascuna storia, sia in quelle raccontate da maestri come George Cukor, sia nelle pellicole di chi, come François Ozon, ne continua la tradizione.
«Un doppio percorso, tra veterani e allievi, che segna tutte le sezioni» prosegue Romano «Si spiega allora così perché manchi all’appello la tradizionale sezione “Occhi di Donna”, dal momento che lo spirito di questo omaggio, presente nelle precedenti edizioni, si può dire attraversi l’intero programma di quest’anno: dal primo titolo, citato in apertura, all’ultimo presente in cartellone, che allude a una nuova simmetria, quella tra le sorelle amiche di Claudel e le sorelle rivali de The Other Boleyn Girl di Justin Chadwick.»

Un appuntamento che si rinnova come il Festival stesso, che, accanto alle sezioni tradizionali, presenta novità legate ai new media: «Una speciale attenzione sarà riservata ai nuovi linguaggi» ricorda l’Assessore alla Cultura Erminia Perbellini «Attraverso le iniziative MINILab, dedicata alla produzione di videoclip musicali, per i quali Verona è ormai leader a livello nazionale e I Love You Too, una finestra verso le nuove concezioni del cinema nell'era delle tecniche di produzione distribuzione digitale, dalla web tv a YouTube.»

L'omaggio ad un passato glorioso, divenuto classico, e l’attento sguardo sul presente e sull’immediato futuro dell’amore al cinema, inaugurato da una splendida madrina: Valentina Lodovini, candidata al David di Donatello 2008 come Miglior Attrice protagonista per La giusta distanza di Carlo Mazzacurati.








Tutti gli appuntamenti, per la prima volta, si potranno seguire sulla Web Television di Schermi d'Amore, creata da Media Group.

Per ulteriori informazioni: http://www.schermidamore.it/


martedì 15 aprile 2008

Pomeriggio dal tempo incerto?


Che fare? Gli gnocchi? Una torta?

Perchè non allora leggere a voce alta un libro al gatto?

Lui sembra godersela e io controllo che la lettura sia fluente.

Il libro e Magigum e il volo delle emozioni. Quasi mi ta venendo la curiosità di sapere come va a finire...

Il cibo non basta!









Campagna di Medici Senza Frontiere per i bambini malnutriti. Ogni anno 5 milioni di bambini muoiono per patologie legate alla malnutrizione. E' una strage che potrebbe essere evitata con la distribuzione di alimenti terapeutici proni all'uso che permettono ai bambini di ricevere tutti gli elementi nutritivi necessari a rimettersi.

Il problema non sta sol nella quantià d cibo che un bambino assume. E' la qualità che conta. Senza il giusto apprto di vitamine ed altri elementi essenziali i bambini piccoli diventano vulnerabili anche a quelle malattie che in condizion normali potrebbero combattere. La malnutrizione è una vera e propria paologia. Per salvare la vita di questi bambini esistono prodotti terapeuici, si chiamano RUTF (Ready to Use therapeutic food). Solo nel 2006 MSF ha curato 150mla bambini malnutriti in circa 100 progetti con un tasso di guarigione superiore al 90%.

Eppure ad oggi SOLO IL 3% dei 20 MILIONI DI BAMBINI gravemente malnutriti ha accesso a questi alimenti rivluzionari.

Per partecipare e inviare contributi a MSF:

www.medicisenzafrontiere.it

La frase di oggi

L'invidia è la forza dei cornuti.
(Letta sullo sportello di un camioncino).
Che l'abbiano scritta ieri sera?

domenica 13 aprile 2008

Verginità di seconda..mano








Gia me li vedo quelli della redazione de L'Italia sul Due e sfregarsi le mani. Ci faranno sicuramente una puntata con una serie di ospiti che dire inutili è poco.

E che dire degli ignari partner che crederanno di avere la loro donna per la prima volta e triveranno invece una superesperta 'rattoppata'? Scusate la crudezza ma queste notizie mi fanno venire le bolle perchè vuol dire che siamo un popolo di veri cretini e dove l'apparenza fa sempre rima con l'inganno. Dove facciamo sesso daqudo abbiamo 15 anni e poi pensiamo di fare fesso quello che vogliamo sposare. Glielo diranno che è un 'rattoppo'?


Roma, 11 apr. (Adnkronos Salute) - Ritrovare la verginità grazie a viaggi all'estero, interventi in cliniche private, ma anche nelle strutture pubbliche italiane. Nel 2005, in regime ordinario o in day hospital, negli ospedali del Belpaese ci sono stati 47 interventi di imenoplastica, spiega Salvo Caruso, presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica e ginecologo dell'Università di Catania, intervenuto oggi alla presentazione a Roma del 'Rapporto 2008 sugli italiani a letto'. "Non si tratta di immigrate che, per motivi religiosi o culturali chiedono la ricostruzione dell'imene, ma di italiane, fra i 30 e i 35 anni, che magari abbinano l'intervento ad altri 'ritocchi'. Anche se non mancano le giovanissime". E se nelle strutture private i tempi sono rapidi e il costo è di 4 mila euro circa, nel pubblico si aspetta di più e siamo già alle liste d'attesa. "Solo nella mia esperienza, a Catania nell'ultimo anno abbiamo ricevuto quasi 30 richieste. Chi non ha urgenza e non teme troppo per la propria privacy, si mette in lista nelle strutture pubbliche", dice il ginecologo. Ma c'è anche chi non perde l'occasione di fare una vacanza: su Internet ci sono addirittura agenzie specializzate in 'viaggi della verginità', destinazione Sudamerica, Buenos Aires o Bogotà. L'intervento all'estero, hanno detto gli esperti, è a prezzi stracciati: costa circa 1.345 euro. Ma chi sono le donne che cercano un ritocco di questo tipo? "Si tratta di giovani che, avendo avuto una vita sessuale attiva, quando stabiliscono un rapporto affettivo importante sentono il bisogno di 'regalare' al partner una prima volta. In altri casi - precisa Caruso - è il clan familiare a richiedere una sposa illibata, anche se non più giovanissima. "In ogni caso il ginecologo, davanti a una donna che chiede la ricostruzione dell'imene, deve consigliarle di intraprendere una terapia psico-sessuologica, perchè la valutazione della propria integrità non si limita al semplice recupero anatomico", sottolinea lo specialista. Secondo i dati diffusi oggi, nel 2005 il maggior numero di interventi nelle strutture pubbliche è stato effettuato in Lombardia (8), seguita da Veneto (5), Puglia, Sicilia, Marche (4).

giovedì 10 aprile 2008

Peble U9 purple


Dicono che io non lo so ancora ma che è quello che voglio......

Potrebbero avere ragione.

Il mio 5 per mille...




Riciclare e risparmiare...


Riciclare i farmaci: la via per il risparmio?

Il problema della crescita dei costi sanitari sta spingendo sempre più Stati USA a incentivare programmi che promuovono il ‘riciclaggio’ di farmaci inutilizzati presso le fasce più povere della popolazione. Lo sottolinea il settimanale Newsweek con un’inchiesta.Secondo dati forniti dalla National Conference of State Legislatures sono 33 gli Stati che hanno implementato programmi simili: alcuni accettano donazioni di farmaci (in confezioni integre, naturalmente) anche da privati cittadini, altri invece soltanto da istituzioni, strutture ospedaliere e ambulatori. Le classi di farmaci interessate? Soprattutto antibiotici, antipsicotici, statine e antidepressivi. “Ci sono milioni e milioni di dollari di farmaci inutilizzati che vanno sprecati e finiscono distrutti”, spiega Linda Johnston, direttrice dei Servizi Sociali dell’amministrazione della regione di Tulsa, Oklahoma. E il risparmio per il servizio sanitario non sta solo nel mancato acquisto di farmaci che vengono ‘riciclati’: in un Paese nel quale decine di milioni di persone ormai non hanno una copertura assicurativa – e tra loro sono numerosissimi i malati cronici – la disponibilità di farmaci garantisce la compliance e la copertura terapeutica, di fatto evitando una percentuale di ricoveri e rallentando o arrestando la progressione patologica. FonteChoi C. States ‘recycle’ meds to battle costs. Newsweek 06/04/2008.

(Fonte: Pensiero Scientifico)

mercoledì 9 aprile 2008

E' andato, morto stecchito

E non era il momento di lasciarmi, parlo del telefonino, il mio Motorola Razr, che ha passato più tempo in assistenza che tra le mie mani.
Non posso dire fosse nuovo, per carità, ma una morte così improvvisa, non me l'aspettavo, magari una malattia, una agonia lenta e invece no. Si è spento. Puff e più niente. Proprio ora....quando si dice cattivo tempismo.

Divertissement elettorali

Stamattina leggo sul vetro posteriore di un taxi lo slogan del candidato sindaco al Comune di Roma Alemanno il seguente slogan:
'voglio una città senza traffico'
Mi è venuto mentalmente da rispondergli:
'vai a vivere a Venezia, allora'
Sui giornali di oggi ecco un'altra perla, stavolta del Cavaliere:
buona idea, ma poi che fa, gli altri 11 mesi ce le raddoppia?
sono strana io o mi pare una campagna un po' pazzariella?
Segnalatemi gli slogan più fantasiosi, troveranno posto qui su Sesto Potere.

lunedì 7 aprile 2008

Le due facce della cultura e la bambina

NATA BIMBA CON DUE FACCE, MA (curioso, no? Il giornalista mette un MA) LA GENTE LA VENERA COME UN DIO
In un villaggio rurale dell'India, alle porte di Delhi, da due settimane e mezzo è nata una bambina che ha due facce su una sola testa e un solo corpo, ma che con lo spargersi della voce ha dato luogo a un vero e proprio culto popolare, con tanto di pellegrinaggio per vedere l'infelice bimba, adorata come una reincarnazione di Ganesh, il dio induista con testa di elefante. Lo si legge sul sito di 'Abc News'. La piccola Saini ha due volti completi, che guardano in direzioni diverse ad un angolo di circa 90 gradi, con due bocche, due nasi e quattro occhi, due dei quali, appartenenti a due volti diversi, molto vicini fra loro. Nella foto sul sito non si vedono orecchi. Nel villaggio, un centinaio di anime a 40 chilometri dalla capitale, nessuno sembra sconvolto o turbato (nota bene, che reazioni avrebbero avuto gli occidentali ossessionati da canoni estetici rigidi ed integralisti?): i giovani genitori affrontano la deformità della loro primogenita con un misto di fatalismo e di orgoglio: "All'inizio mi ero un po' spaventato - dice il padre, contadino 24.enne, Vinod Kumar Singh -, poi ho accettato ciò che Dio mi ha dato" (ogni commento è superfluo, nelle parole di questo padre c'è una saggezza millenaria che noi abbiamo perduto). "Gente da ogni angolo dell'India e anche dall'estero viene qui a vedere la bambina. E' un dono divino. Alcune persone dicono che è come una dea, che ha il volto di una dea", racconta un'insegnante del piccolo villaggio, che non è dotato neanche di elettricità e dove si vive con una media di due dollari al giorno. Alcuni "pellegrini" hanno anche trascorso la notte accanto a Saimi, sventagliandola per allontanare le mosche e farla dormire tranquilla (qui la vicenda sfiora la poesia). Per molti si tratta di una reincarnazione del dio Ganesh, figlio del dio Shiva e con la testa di un elefante, portatore di gioia e letizia. "E normalissima", dice infuriato il medico locale del villaggio. "Non abbiamo bisogno dei media qui. Non è una bambina anormale. E' solo perché ha due facce. Ma sta vivendo una vita normale e se in futuro dovesse morire, sarà stata la volontà di Dio". Il dottor M. Ashmosd, ostetrico del Saifi Hospital che aiutò la madre a mettere al mondo Saimi, dice di aver offerto alla famiglia di eseguire subito una Tac gratis, visto che non si sa neppure se abbia un solo cervello e come sia strutturato. "Ma loro mi hanno ignorato", dice il medico, citato da 'Abc'.

Una vicenda straordinariamente istruttiva per chi vuole imparare.
Quello che in occidente sarebbe considerato un mostro, un handicap, viene, in altre culture considerato segno del divino e venerato. Alcuni direbbero 'ignoranza' io lo chiamo assenza di pregiudizio e dimostrazione che almeno altrove non esiste solo una cultura della perfezione. Questa bambina è stata già accettata. Sul futuro non sappiamo ma trovavo davvero affascinante questa lettura.

Corsa elettorale...




Domenica pomeriggio in un albergo della Capitale. Il Candidato è più teso del solito, ma l'incontro va bene. Prepariamo un tavolo di sole donne, le candidate ai Municipi, ragazze toste, si direbbe, simpatiche e determinate. Quello che ci vuole in politica. Massimo Capodanno offre le belle foto che vedete. Grazie a tutti e anche a Laura Placenti che ha condiviso con me la moderazione dell'incontro.


domenica 6 aprile 2008

Graditi omaggi



Ho ricevuto dal mio amico avvocato di Messina alcuni regali molto apprezzati: una bottiglia di Malvasia delle Lipari che attende di essere stappata in adeguata occasione, un libro di Laura Letizia dal titolo 'donne di Sicilia' e il mitico testo 'pezzi di vangelo' raccolta di proversi siculi, messinesi in particolare, con traduzione in italiano. Una vera chicca.

Ometterò di ricordare che due bottiglie di Passito delle Eolie invece sono perite sul campo, il cui pensiero ancora oggi mi getta nello sconforto più assoluto.

Ometterò.

Ho invece iniziato la lettura dei proverbi popolari (di Giuseppe Cavarra per Intilla Editore che stava sugli scaffali della Libreria Hobelix in via verdi a Messina da almeno 6 anni se è vero che aveva ancora il prezzo in lire) e soprattutto mi alleno nella pronuncia corretta, che mi riesce per la verità piuttosto bene.


Ne ho trovato uno che fa al caso mio e mia madre approva:


No' diri unni vai

no' diri quannu tonni.


(Nella foto: sacraro del Cristo Re - Messina)

Senza titolo

Motor...show





Chi mi conosce conosce la mia passione per le auto sportive, meglio se spider, cabrio e a due posti. Ma negli spider la comodità non è un accessorio previsto. Comunque stamattina vi elencherò le tre auto tra le quali sceglierei se potessi permettermi una nuova auto usata (di nuova non se ne parla nemmeno):
divento matta per la
ALFA ROMEO 147
AUDI A3
BMW serie 1 118 o 120

Auto aggressive e cattivelle come piace a me, compatte, di grande personalità.
Gradisco meno le piccole 'utilitarie' anche se ieri ho visto una macchinetta per cui potrei fare una eccezione: parlo della Citroen C3 PINKO, griffatissima e molto particolare (del tipo quando la vuoi rivendere te la dai in faccia): sedili bianchi perlati impunturati, maniglie dorate, pomello oro con la scritta PINKO ed altre amenità del genere. Insomma, un gioiellino.
L'unica ragione per la quale potrei anche solo prendere in considerazione di acquistare una Citroen (odio le auto francesi), ma questa è proprio sfiziosa.....

Sull'uso della fede, matrimoniale


Ci sarà ben una ragione se quando ti sposi ti scambi una fede. Ci sarà ben una ragione se ad un erto punto smetti di metterla. Le scuse? Mi sta stretta, non sono abituato, ho paura di perderla. E le declino al maschile perchè i refrattari all'anello matrimoniale sono proprio gli uomini.

Mi spiace dirlo, ma se un uomo non mette la fede, almeno inconsciamente vuole lanciare un messaggio: in realtà sono disponibile. E in qualche modo trae in inganno perchè se sei una donna sola, e incontri uno carino, un'occhiata alla mano sinistra la dai, salvo scoprire poi che non solo è sposato ma magari ha sei figli.

E' invece molto difficile che sia una donna a non indossare la fede. Le mie amiche ce l'hanno tutte, bella lucida, scintillante, accanto alla riviera di brillanti donata per la nascita del primo figlio. Non la levano se sono insoddisfatte e nemmeno se sono infelici.

Io la mia l'ho tolta molti mesi dopo la separazione e nonostante fosse una meravigliosa fede di Tiffany con brillanti non sono più riuscita ad indossarla. Aveva troppi significati, non le si può più attribuire un valore ornamentale.

Coerenza femminile?

Non so, so solo che quando il mio ex compagno mi ha regalato un magnifico solitario, io ho ricambiato con una fede, che appena ha potuto è stata chiusa in un cassetto con una scusa. Salvo poi scoprire che faceva proposte di convivenza a donne incontrare su internet. Insomma, da copione.

La fede lancia un segnale: ho preso un impegno. Poi tutto si può discutere. Ma non portarla significa: ho preso un impegno a cui non sento in profondità di aderire. Teniamone conto.

venerdì 4 aprile 2008

Considerazioni sulla sanità: Torino o cara...

Solo una breve riflessione, prima di lasciarvi alla lettura di questo articolo apparso sull'inserto Salute di Repuublica, col quale mi pregio di collaborare da più di 12 anni. (E ho finito la parte di piaggeria).

Allora, siamo andati sulla luna, smontiamo e rimnotiamo facce, ridiamo l'udito alla gente con impianti cocleari raffinatissimi, sostituiamo cuori come fossero calzini (o quasi) e poi però siamo ancora al punto di dover fare una indagine sulla sterilizzazione degli strumenti chirurgici? E la gente muore per infezioni ospedaliere dovute a batteri estremamente resistenti? Insomma, tanto corre la tecnologia, tanto sembrano aumentare altri rischi.

Lo hanno capito 100 anni fa che andavano lavate le mani prima di passare dalla settoria (autopsie) alle sale parto perchè le puerpere morivano come mosche. Ne sono passati forse più di 100, le sale operatorie sono dei veri gioielli di tecnologia, si dividono in blocchi di chirurgia "pulita" e "sporca". Esistono capo sala delle sale operatorie che ne sanno quasi più dei medici e sono praticamente delle manager (si, Cristina, penso a te e al nuovo blocco operatorio del San Giovanni Bosco di Torino che ho avuto l'onore di visitare).

Eppure abbiamo imparato da poco a contare garze e strumenti durante l'intervento (una procedura in cui tutto viene scrupolosamente contato e registrato).

Per concludere, io se dovessi finire sotto i ferri lo vorrei fare solo a Torino, dove, tra l'altro ti consegnano un set di analisi del sangue in mezza giornata mentre a Roma per farne la metà ci vogliono 4 giorni lavorativi per quelle più semplici (TSH, FT3 e FT4) e dieci, dico dieci per avere gli anticorpi antitiroide.

Ora la mia domanda è: che cosa hanno a Torino che a Roma non abbiamo? (A parte un certo bel medico che dico io...)

Strumenti sterili in chirurgia, indagine europea

di Alberto Arezzo *
In Italia, le infezioni contratte in ambito ospedaliero ammontano ogni anno a 450-700.000 casi, e provocano la morte di circa 4.500-7.000 persone. Le procedure invasive, come gli interventi chirurgici, hanno un peso notevole all'interno di questa triste statistica. I dati citati portano in primo piano il tema dell'igiene in sala operatoria. Affinché gli operatori sanitari lavorino in sicurezza e per la sicurezza del paziente, è necessario che la pulizia degli strumenti e dei presidi chirurgici segua uno standard validato.In primo luogo, è indispensabile che ogni processo di pulizia sia automatizzato, affinchè, dopo che sia stata verificata la sua efficacia, possa essere costantemente riproducibile e controllabile. Verificare l'efficacia di un processo di pulizia non è cosa da poco. Molte le variabili. Alcuni parametri possono condizionare negativamente anche il processo di pulizia automatica, come, per esempio, l'agente chimico impiegato, la temperatura dell'acqua, il disegno dello strumento. Se la pulizia degli strumenti non è completa, il successivo processo di sterilizzazione risulta inefficace ed è elevato il rischio di trasmissione di infezioni.La Commissione Europea ha voluto fare il punto sull'intero processo. Per questo ha finanziato il progetto di ricerca denominato CLEANTEST, progetto che ha coinvolto numerosi partner europei, come le Università di Tuebingen e di Reutlingen e l'Ospedale Saint Charles di Bordighera (IM), dove è stato effettuato lo studio clinico. Due gli obiettivi: 1) Definire lo stato dell'arte delle tecniche di pulizia e sterilizzazione degli strumenti poliuso per chirurgia laparoscopica. 2) Validare una nuova metodologia del processo di sterilizzazioneper tali strumenti.Le conclusioni: anche dopo un'attenta ottimizzazione di tutto il processo di pulizia, disinfezione e sterilizzazione, non tutti gli strumenti di chirurgia laparoscopica risultano correttamente sterilizzati, e quindi idonei ad un nuovo impiego. Il progetto CLEANTEST ha quindi indirettamente confermato i rischi che l'utilizzo di strumenti poliuso comporta, per cui spesso vengono preferiti strumenti monouso.A seguito della presentazione dei risultati del progetto CLEANTEST, la Comunità Europea, a tutela del paziente, ha emanato un'ulteriore normativa che obbliga ogni produttore di strumenti e dispositivi chirurgici poliuso a dichiarare nel dettaglio con quale procedimento di pulizia e sterilizzazione è garantito un efficace trattamento di questi prodotti. * Chirurgia Generale II, Università di Torino

Fonte: Repubblica - inserto Salute

Baci da Cherasco e non solo...








I baci sono la specialità di Cherasco, splendido e delizioso borgo delle Langhe. Ordinato, pulito, ricco di chiese tra cui la magnifica chiesa abbaziale di San Pietro, dalla facciata che risale al 1200 arricchita da originalissimi elementi protoromanici.

A Cherasco, sotto i portici, nella pasticceria più antica del paese si acquistano baci e praline alla nocciola (non a caso i noccioli sono tipici della zona), ma se il cioccolato non è tra le vostre preferenze io ho scovato un negozio di arredamento assolutamente magnifico.

Identificato già a 200 metri di distanza, Nagel è la mecca del provenzale Shabby e ci ho lasciato qualche soldino, nonostante avrei comprato quasi tutto. Più originale di Biggie Best e più campagnolo di Flamant, Nagel è il MIO negozio. Cesti decapè, alzatine romantiche, portacandeline di vetro sbalzato da attaccare agli alberi per una cena in giardino estiva. E poi una linea di abbigliamento in lino belga e una poltrona stupenda, legno bianco e lino grezzo su cui ho lasciato il cuore, ma ora 647 euro proprio non ce li ho.

Data la mia immensa generosità vi lascio l'indirizzo,il negozio merita:

Nagel

Via Vittorio Emanuele, 20

12062 Cherasco (CN)

Hair Spa a Firenze


Una Spa (salus per aquam) dedicata ai capelli. L'idea è venuta a Gabrio Giunti, hair stylist con la collaborazione di Wella Professional. Un salone a Via Tornabuoni, 5 dove ogni trattamento si trasforma in un vero e proprio rituale di bellezza per la cornice del viso. Per i capelli di chi, come me, è sempre ricorso a trattamenti, decolorazioni, permanenti. Trattamenti mirati e restitutivi per restituire forza e vitalità. La prossima volta che vado a Firenze io mi nci chiudo mezza giornata. Se voi siete già lì ecco il numero: 055/214668.