martedì 30 novembre 2010

Pronti ai posti...




Allora, cominciamo col dire che il periodo di Natale è quello che preferisco in assoluto: adoro le lucine, i pacchetti, il freddo, la neve, le sciarpe di cachemere, andare a fare i regali e come tutti i piaceri faccio in modo che duri più a lungo possibile. Il che significa che ho già cominciato a fare i regali e incartarli. Sono anche a buon punto dopo una sortita da Feltrinelli di ieri sera.

E sono ...beh, non lo dico

In realtà non è importante quanti siano ma come sono stati vissuti. Devo dire che non percepisco alcuna differenza e che il passaggio da un numero con lo zero in fondo a uno con un 1 che sancisce l'inizio di un nuovo decennio non è poi così terribile. Ho festeggiato con le amiche e le loro bambine, tutte femmine, che mi hanno riempita di coccole e regali, c'erano i palloncini rosa e lilla, il servizio da the migliore, gli infusi più raffinati e nella stanza si è sparso un aroma di liquerizia, zenzero e the rosso e biscottini al cioccolato. Mi hanno fatto regali bellissimi, ovviamente viola tra cui la mitica e desidearata da anni, Lampe Bergere di cui sono immediatamente diventata dipendente, anche se consuma olio come un incrociatore.
Il Presidente ha confezionato con le sue mani d'oro una mimosa e mi ha donato una libellula d'argento, animale che mi rappresenta perfettamente, e poi una penna lilla, una sciarpa viola, bracciali oro e argento per le prossime serate di festa, cinture di pelle con grandi fiori, cosine di Hello Kitty per il mio lato da quattordicenne. Un compleanno bellissimo, grazie di cuore amiche mie.

lunedì 22 novembre 2010

Quel sottile piacere del lamento


Donne, animaletti sociali, molto più dei maschietti ma la deriva è sempre in agguato e quella che sopporto poco è la tendenza a lamentarsi, sempre e comunque, quando non proprio aumentare artatamente la situazione, spesso adducendo problemi cardiaci. Desiderio di attirare l'attenzione? Desiderio di essere compatite? Con me non attacca, mi scoccio. Per i problemi reali ci sono ma abbiamo tutti una vita complicata, specialmente noi donne sempre alle prese con la spesa, le faccende, i figli che hanno un'agenda degna di un capo di Stato. Un po' di onestà intellettuale, chi ha troppe cose da fare si fermi, non ce lo ordina mica il medico....

E se non avete soldi perchè non c'è lavoro non spendete in cose futili e se c'è troppo lavoro non lamentatevi perchè c'è chi non ce l'ha, e se siete stanche da morire non c'è bisogno di fare tardi la sera. Per le lamentele fini a se stesse, scusate, ma non ho tempo. Chiamatemi per problemi reali, grazie .

lunedì 15 novembre 2010

Domanda


Che cavolo significa? Aprirmi una porta per sbattermela di nuovo in faccia? Non capisco, ti eri già vendicato. Di quante volte hai bisogno? Per un attimo credevo che potessimo essere di nuovo amici, ma ora mi rendo conto che sono io a doverti inseguire e non ce la faccio. In realtà anche così mi hai permesso di capire qualcosa e di abbandonare una certa idea che mi ero fatta e che mi assillava e non mi dava pace.

La differenza tra noi è che le tue ferite d'infanzia non sono ancora rimarginate, mentre le mie sono ormai cicatrici dure e rigide, scorza, protezione. Su quella parte del cuore non puoi farmi male, ti vedo infierire, apprezzo il tuo sforzo ma non sento nulla. Chi è stato abbandonato all'inizio impara presto a guardare oltre, chi viene torturato si rifugia nella propria mente e mentre sanguina immagina pascoli sereni e brughiere di erica amaranto. Finalmente so chi sei, ma come sempre non volevo basarmi su una sensazione, volevo la verità e quale che sia ora sono soddisfatta. Non fa male amore, nulla fa più male.

Posto...


Posto che non ho la presunzione di capire i tuoi motivi, mi chiedo comunque alle volte che cosa hai in serbo per me. Non che tu abbia riservato un buon inizio alla mia storia, come se fossi stato distratto da altre cose, più significative per l'umanità, tipo lo sbarco sulla Luna. E poi certo che ora che siamo circa 6 miliardi la faccenda si è complicata e dare i resti a tutti è diventato più complesso. Comunque, giacchè non ho scelto io di venire al mondo si poteva concedere di più. Oggi, quaranta e spicci anni dopo siamo ancora qui a pagare gli errori dei miei brillanti genitori, uno che se ne è lavato elegantemente le mani e l'altra su cui sorvolo.

Dunque nel conto qualcosa è mancato sin dall'inizio e indovina un po', è proprio quello che volevo, e che voglio ancora. Alle volte poi penso che tu per me non hai previsto il calore di una famiglia e quella originaria che mi hai dato non mi ha dato abbastanza istruzioni e strumenti. E allora ringrazio per quello che ho ma non posso fare a meno di pensare che proprio io quella famiglia, serena e unita la meritavo. E la merito ancora. Mi chiedo perchè uno che in terra non ha mosso un dito non possa ora, da Lassù, metterci un pizzico di buona volontà. Poi oggi un amico mi accarezza sulla testa e io sprofondo nella più desolata malinconia. Ora, se ci sei, batti un colpo.

venerdì 5 novembre 2010

L'abito per il compleanno, comprato sull'Ape


Ho già scritto di lei, ma non posso non bissare. Oggi ho incontrato l'Ape Monada a Via Flaminia Vecchia e lei mi ha riconosciuta subito e salutata con calore. In questo mondo di gente sgarbata noto queste persone belle e lei lo è, dentro e fuori. Lei e la sua apetta lilla che mi ha conquistato sin dal proprio momento. Tra l'altro ha gusto e propone sempre abiti molto interessanti, cose mai viste in giro. Ero già stata conquistata dai camicioni in seta a stampa provenzale dai sobri colori ma oggi ho ceduto e ho praticamente strappato di mano ad una signora un abito di pizzo nero foderato di morbidissimo jersey carne, un capo sexy e sbarazzino che cercavo da tempo. Nemmeno l'ho provato perchè ero sicura che quel vestito era per me. Infatti. Lo metterò per il giorno del compleanno della Pociolla (manca poco, pochissimo) per portarla fuori con le amichette, forse a pattinare e poi una caccia al tesoro per i regali, si divertirà. Io sarò ineccepibile, fiera e tronfia come un tacchino. All'abito mia bella signora bionda, abbinerò l'esclusivo collarino in pelle e stoffa donato dalla antica cappelleria Gallia e Peter. Vedrà, ne parleranno. E già sto pensando che anche quello in pizzo grigio mi piaceva un bel po'.

Dimenticavo: per le lettrici romane l'Ape Monada sarà presente all'Hotel Duke il 4 e 5 dicembre con tutti i suoi abiti. Io vado con una delegazione di amiche assatanate di shopping. E voi? Che state a fare lì a casa?

S'impone


Una seria analisi di tutti i lavoretti da fare entro Natale: mettere in fila i gomitoli di lana, nuovi e vecchi, tutti belli ordinati per sfumatura, archiviare i nuovi schemi salvati in una apposita cartellina su desktop e poi imbracciare ago e filo, nonostante l'unghia spezzata malamente. Non c'è tempo, è tardi, è tardissimo, e io mi sento già il coniglio di Alice, quello con la sveglia al collo. Quest'anno alle persone che amo davvero voglio regalare qualcosa fatto con le mie mani e il mio tempo. Quindi bando alle ciance, un salutino a tutti ma questo we è così.

Dov'è il mio posto

Il mio posto, lo so, è dove posso osservare da lontano, le oche che fanno la guardia al giardino, come queste, di un bellissimo dipinto di Cheri Hollenberg, che mi ha conquistata al primo sguardo. Potrei anche sentire in lontananza un nitrito e i cani che abbaiano, neanche a dirlo, un setter inglese o irlandese. I gatti mi guarderebbero acciambellati dalla poltrona, poco lontani dal caminetto, mentre io scrivo e riscrivo le pagine dei miei libri. Prima o poi vorrei tornare tra le braccia rassicuranti, forti e rigorose della scienza. Dov'è il mio posto.

L'intuito del'ape

E si che avevo sentito bene nell'aria, come un'ape sensibile, che l'intuito ce l'ho anche io. Io che mi sono sbattuta per andare incontro alle esigenze di tutti. Non so bene cosa prevedevi per me, ma era evidente che cercavi un piano B anche tu. Non voglio trarre conclusioni, ma i tuoi piani sono andati all'aria e io comunque mi guardo intorno. Avresti tradito la mia fedeltà per 500 euro? E' possibile. Di certo avrei preferito maggiore chiarezza. Comunque, visto che i tuoi piani sono saltati miseramente non cercherò un chiarimento, ma tengo conto, eccome, del fatto che tutti sapevano tranne me. Ma siccome non voglio fare polemiche e alla fine ho capito che per te è solo una questione di spiccioli, guardo avanti. Non mi mancano i progetti. E' solo che in questo momento non voglio azzardare e mettere a repentaglio la stabilità della mia famiglia. Farò i miei passi quando i tempi saranno maturi. E matureranno, lo so. Certo, avrei voglia di chiederti un chiarimento, ma lascerò perdere. Sto diventando saggia, lentamente.

giovedì 4 novembre 2010

Lui ne vuole tre!


Una deliziosa femminuccia, e ora un'altra. Bellissimo, fosse per me anche quattro, tutte femmine, mi sarebbe piaciuto. Eppure quando si parla di lei, dalla sua bocca esce solo: 'lui ne vuole tre' e ora che è in arrivo una femmina: 'lui vuole il maschio'. E tu, cara, vuoi qualcosa? Tu esisti? Il vostro è un progetto condiviso? Mi mette in grande imbarazzo anche sentirle certe frasi perchè in una famiglia mi attendo di sentire frasi che cominciano con 'noi vogliamo'. Tutto il resto mi suona stonato e mi mette una pena infinita.

Ci vorrebbe un amico

E' vero che le cose non vissute sono sempre idealizzate e stai lì a sognare e immaginare che sarebbero state magnifiche anche se le premesse non erano poi così brillanti. Fatto sta che sto facendo un tentativo di verifica e prometto che se va in vacca non ci rimarrò male. Voglio capire e dare le giuste dimensioni alla persona che ho tenuto nel cuore per tre anni, nei secoli fedele come un Carabiniere. Nel cuore ma non come amante o marito, ma come un amico che in questo momento costellato di femmine ci vorrebbe davvero. Per avere un punto di vista diverso. Allora io, adesso, ho lottato per questo, mi sono messa in gioco, ho rischiato un ennesimo rifiuto, ma donna sono e non posso inseguire la sua amicizia per sempre. Ognuno ha il suo passato, i suoi pensieri. Ci siamo chiariti, ognuno ha fatto ammenda dei suoi errori. Se son rose....