giovedì 28 aprile 2011

Timer per i dentini e non solo...



Partiamo dal presupposto che non mi faccio una ragione del fatto che siamo capaci di fare vacanze nello spazio ma che ci dobbiamo spazzolare i denti tre volte al giorno almeno. Ossia che non sia stato inventato un lavatore laser, apri la bocca tre secondi e hai i denti perfettamente puliti per 8 ore. E poi mi venite a parlare di innovazione, bah. Dico questo perchè detesto lavarmi i denti e lo faccio per puro senso del dovere e senso della parcella del dentista. Lavarmi le mani invece è un must, appena rientro da fuori una bella saponetta (quelle naturali alla cera d'api di Apiarium) e il piacere dell'olio essenziale di rosmarino che si spande nell'aria è un piacere assoluto. Ma torniamo a noi, il fatto è che non basta lavarsi i denti ma è necessario farlo con tutti i crismi e soprattutto per un determinato numero di minuti. E qui sorgono i problemi perchè figurati se sto a contare e non ho mica la clessidra in bagno. Se è una rottura per me immaginiamoci per i nostri bambini (mia figlia ad esempio li lava solo se li lavo anche io, meccanismo imitativo puro). Ci hanno allora pensato gli americani con questo semplice e accattivante dispositivo, un timer che misura la durata di lavaggio di mani e denti. Spingi il pulsante, spazzoli o strofini sino a che un cicalino ti avvisa che il tempo sufficiente è trascorso e via al prossimo appuntamento con lo spazzolino. Due minuti per i denti e almeno venti secondi per le manine (anche le mie). Lo ordino su internet, non credo di poterne fare a meno.

mercoledì 27 aprile 2011

Eccelibro: Non solo sesso

Lo ha intitolato "Non solo sesso" perchè probabilmente, vuoi o non vuoi, non è mai solo sesso. Ci mettiamo qualcosa di personale e intimo anche quando è più ginnastica che altro. Il sesso è un meccanismo più raffinato di ciò che crediamo e con maggiori implicazioni psicologiche. Ce ne racconta alcuni aspetti la dottoressa Maria Malucelli snocciolando storie di pazienti che le hanno confidato aspetti, anoressie e perversioni nel corso delle proprie analisi. Il sesso, a me pare, sia sempre più fonte di stress, ormai relegato ad una prestazione e non più ambito di scambio relazionale e intimità. In realtà a letto ci si potrebbero scambiare informazioni importanti, silenziose ma profonde. Ci si può amare o divertire, questo non importa, purchè sia scelto e consapevole. E invece non tutto è così facile e liscio e sul sesso, che dovrebbe essere così 'naturale' e istintivo possono naufragare relazioni solide. Bisogna allora conoscersi di più. Il libro di Malucelli che è una donna solare, brillante e intelligente, rispecchia proprio il suo stile, scientifico ma non tedioso. Libro che consiglio anche solo per sbirciare in una realtà molto affascinante come quella dell'attrazione che deve tornare ad essere ambito di serenità e benessere.

martedì 26 aprile 2011

Elogio dell'astinenza

Prendo spunto da un articolo di Maria Luisa Agnese sul blog del Corriere La 27ma ora (chiedendomi dove siano finite la venticinquesima e la ventiseiesima) sulla ritrovata astinenza delle trentenni che affermano 'meglio sole che male accompagnate'. Non mi potrebbero trovare più d'accordo, anche perchè molte sono quelle che hanno provato, riprovato, consumato ossessivamente corpi e relazioni senza mettere spazi di riflessione tra una e l'altra. Senza capire cosa era giusto e cosa si era sbagliato, salvo poi intuire che eranecessario un momento, più o meno lungo di riflessione. E non si riflette bene se si è impegnati a saltare da un letto all'altro o anche nello stesso letto. Ci va che ci sia dello spazio anche del corpo, del tempo di riposo e di coscienza. Insomma, le donne sembrano reagire all'abbuffata con una sorta di nausea - sana - nei confronti di un atteggiamento maschile sempre più predatorio (finchè c'è la promessa del sesso, perchè dopo, a cose serie, la fuga è pressochè istantanea). Dopo alcuni anni di frequentazioni fast grazie a siti di incontri online le ragazze (e le donne) si sono rese conto che qualcosa è cambiato. Sono cambiati i maschietti (che credevano di essere in un supermercato di sesso e incontri gratis e inesauribili) e sono cambiate le ragazze che hanno mangiato la foglia e sono rimaste nauseate dalle frasi trite come 'dolce notte' e le richieste di numero di telefono dopo due minuti di chat. Forse le donne hanno cominciato a ricordare quello che le nostre nonne sapevano bene e che le nostre mamme ci hanno ricordato sino a consumarsi le tonsille: gli uomini vogliono, dapprima, solo quello e solo se non glielo concedi hai una sia pur minima possibilità di avere qualcosa di più. Il cervello maschile non poteva infatti evolversi nell'arco di un cinquantennio. Il meccanismo è il solito: tu scappi, lui ti insegue, tu cedi, lui ti molla. Semplice e dolorosamente vero. Se per un certo periodo le ragazze hanno provato a comportarsi da uomini usando gli stessi schemi si sono rese conto che la cultura si può modificare ma la natura, beh, no. E allora ecco un periodo di riflessione dove le conquiste femminili sono messe - era ora - a frutto. Donne che scelgono di vivere sole, sole con figli, sole con gatti, sole felicemente. Mele complete e non solo a metà che trovano piacere nella compagnia di amici e non hanno la schiavitù fisiologica o psicologica dal sesso. Una astinenza creativa e come dice un mio giovane amico: 'da quando non sono più in coppia faccio il triplo delle cose, ho maggiori soddisfazioni, produco di più e meglio, ho una visione allargata del mondo'. E in caso di bisogno, annunci disperati su Facebook: l'ultima volta che ho avuto una crisi di nervi, si sono presentati a casa in tre, tra amici, amiche, ex amori, tutti con un corollario di coccole e dolcetti consolatori. Io sto.

giovedì 21 aprile 2011

Il testosterone? Cura il diabete



La notizia mi ha un po' presa alla sprovvista ed ho dovuto rileggere l'articolo un paio di volte prima di raccapezzarmi. Volevo capire se il link tra le due cose fosse davvero attendibile, oppure fosse l'allargamento di una indicazione ad un settore più vasto e redditizio. Lasciando ai posteri l'ardua sentenza - i quali, poveretti, avranno il loro bel da fare - ecco la news: l'applicazione di testosterone in gel ha mostrato di essere in grado di migliorare i parametri dell'insulino-resistenza negli uomini che hanno un basso livello di questo armone nell'organismo. L'applicazione del farmaco ha mostrato di abbassare il livello di colesterolo nel sangue e, ovviamente, di migliorare le prestazioni sessuali. Una applicazione al giorno migliorerebbe il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica, come dimostrato da un trial condotto su 220 uomini di mezza età e anziani e ora pubblicato sulla rivista Diabetes Care.

La ragazza del the













Ebbene, confesso, adoro stare tra tazzine e piattini, decorare la tavola, preparare biscotti che diffondono il loro profumo per tutta la casa, alla cannella, allo zenzero oppure arancia e cioccolato. Sono la ragazza del the, purchè tutto sia perfetto e le amiche - del the anche loro - siano deliziate e sedotte da tanta accuratezza. La mia è una dipendenza dal bello, dal dettaglio, dal colore. Ho due mensole dove le mie adorate panciute fanno sfoggio di sè come tante manequin ben vestite. Mi piace ricevere, accogliere, adoro che la mia casa sia un luogo di chiacchiere informali e spesso intime, dove consolare e poi sbottare in risate fragorose perchè davanti ad una buona tazza di the e e con il calore delle persone che ami, tutto si ridimensiona.







venerdì 15 aprile 2011

Eccelibro: Etica oggi


Una breve ed efficace panoramica sui più importanti problemi di bioetica del nostro tempo, sono quelli che la filosofa italiana (ma ormai francese di adozione) Michela Marzano elenca nel suo ultimo libro: "Etica oggi". Dall'etica del corpo e di chi può decidere su di esso alla questione animale e all'etica della guerra con la scomoda domanda: 'può esistere una guerra giusta?'. Dalle questioni della fecondazione eterologa e la nuova definizione di paternità alla polemica sugli OGM.

Nonostante Marzano non goda della mia simpatia umanamente (in una trasmissione in diretta rispose piccata al conduttore che l'aveva citata come 'dottoressa' un poco elegate 'professoressa prego!') trovo che questo testo, che ha il tocco professionale di un editore di tutto rispetto come Erickson, abbia il dono di essere sintetico ed esauriente nel porre le questioni. Ovviamente non poteva, per ragioni di spazio, contenere anche le risposte alle più spinose questione di bioetica moderna, ma la panoramica è onesta e soprattutto obiettiva. Conclude con i capitoli a mio parere più interssanti: uno sulla morale sessuale contemporanea (mai tema fu più azzeccato) e della moralizzazione del lavoro unita alla corsa alla responsabilità sociale delle imprese. Quindi, ritengo che per chi voglia avere una idea dei temi più spinosi della bioetica e dell'etica in generale questo sia un ottimo punto di partenza e quindi ve lo consiglio.

Eccelibro: Manuale di sopravvivenza energetica


Andrea Mameli è un bravo e brillante fisico di Cagliari che ha appena scritto un prezioso Manuale di Sopravvivenza Energetica per i tipi di Scienza Express (editore da tenere d'occhio) e di cui mi onoro avere l'amicizia su FB. Vivere, questo è il principio, presuppone consumare risorse ed energia. Un costo per l'ambiente. Una serie di azioni automatiche che riteniamo ormai insignificanti ma che lasciano una 'impronta ecologica' sull'ambiente. In questo testo agile ma molto ben documentato Mameli si prende la briga di analizzare i più comuni consumi energetici delle nostre case e della nostra esistenza, valutare quanto ci costano e suggerirci un a alternativa più sostenibile. Ma fa anche di più, rafforza infatti l'equazione che insieme all'ambiente si possa tutelare anche il portafoglio calcolando che, mettendo in pratica tutti i consigli del libro, si possa arrivare a risparmiare sino a 1000 (mille) euro l'anno. Per lasciare una impronta più leggera, per condividere una nuova cultura che lasci un'eredità anche ambientale ai nostri figli che potranno, speriamo, trasmettere ai loro nipoti. Una delle osservazioni più nuove e interessanti è che anche le case vuote, disabitate o inoccupate per molte ore al giorno consumino a nostra insaputa cifre rilevanti. Meditate gente e poi mettete in pratica una serie di azioni semplici ma efficaci. E bravo Andrea!

Perchè no

Sento l'odore nelle narici, zagara, reti consumate, salmastro, alghe seccate dal sole, sandali aperti, l'odore della pelle baciata dal sole. Lunghe passeggiate quasi senza meta, lunghe chiacchierate seduti su un muretto, tu dietro di me, mi cingi la vita, guardiamo dalla stessa parte. E poi gelato e risate e un pescetto, perchè sono a dieta e ci tengo ad essere la più bella. Mi isso sui sandali di Fendi, quelli col tacco altissimo. Ti supero ma a te piace avere accanto una stangona bionda con un abito di seta. Mi poggi il tuo golfino di cachemere sulle spalle mentre passeggiamo, due miliardi di stelle si specchiano e si tuffano in acqua. Erano anni che non vedevo la schiuma del mare...mi tolgo i sandali, metto i piedi in acqua, hai quasi paura che mi raffreddi. Mi stringi. Mi baci, la bocca, i capelli, la fronte, gli occhi.

lunedì 11 aprile 2011

Alla ricerca dell'imperfezione...


Sono incredibilmente attratta da un dettaglio imperfetto sul volto delle persone attraenti. Le donne più belle che apprezzo sono quelle dal volto asimmetrico, dal dettaglio inconsueto, dall'imprevisto che dà fascino all'insieme.

Faccio alcuni esempi: lo strabismo e il diastema di Loren Hutton ne fanno per me una delle donne più affascinanti del pianeta, il viso allungato e gli occhi vicini di Kim Raver e di Alessandra Ambrosio che non ha impedito loro di diventare una splendida attrice la prima e una super model la seconda. E poi il neo di Marilyn e di Cindy Crawford e via discorrendo. La bellezza assoluta e regolare invece mi annoia, preferisco qualcosa di inaspettato che dia un'emozione, che faccia palpitare il cuore e i sensi. Così i volti non perfettamente simmetrici, fuori dei canoni della sezione aurea che trovo molto sensuali. Insomma, ho i miei gusti. Non a caso gli uomini della mia vita non erano belli in senso classico ma molto fascinosi, anche se la bellezza maschile ha per me una importanza relativa, mi colpisce di più la postura, il gesto, l'eleganza. L'uomo troppo bello è noia, no, non ho detto gioia, ma noia noia noiaaaaa

Ricerca: i soldi non danno la felicità, la bellezza...si


Dunque, inziamo col dire che lo avevamo intuito, ma che una ricerca dell'Università del Texas ha confermato come le persone belle siano più ricche e felici di quelle che non lo sono. Il campione di 25mila persone in tutto il mondo è abbastanza attendibile e il risultato è molto semplice: le persone attraenti hanno benefici anche in termini economici anche se non vale il contrario ossia le persone ricche non sono necessariamente più belle (anche se potrebbero accedere a tecniche di chirurgia plastica o medicina estetica). I vantaggi dell'essere belli (a parte il rischio che ti tirino delle pietre i soliti invidiosi) sono numerosi e legati l'uno all'altro: i belli riescono più spesso a fare il lavoro che amano e quindi guadagnano di più, inoltre attraggono persone potenti e quindi ricche oppure persone belle a loro volta che massimizzano il beneficio delle maggiori entrate. I coniugi Beckam sono un piccolo ma significativo esempio, belli e ricchi, lui fa il calciatore e lei probabilmente non sa fare nulla, ma ci ha costruito su un impero.

Nello studio texano sono state intervistate migliaia di persone e interrogate sul proprio livello di felicità e messo in relazione con l'aspetto estetico, mostrando come il 15% delle persone più attraenti della media fosse più felice di quelli brutti ma anche di quelli nè belli nè brutti. Una felicità che nasce in parte dalla fiducia in sè, dall'autostima e dal fatto di ottenere più facilmente ciò che si desidera. Che la bellezza sia un valore sociale è ben noto. Io non sarò proprio una top model ma faccio la mia figura, testimoniato dal fatto che un bell'uomo dagli occhi celesti mi ha portato la valigia in aereo e poi giu sino all'auto. Cosa che se mi fossero mancati gli incisivi anteriori non avrebbe di certo fatto, o almeno non con lo stesso piacere. Personalmente trovo la bellezza gratificante, non la mia, ma guardare le cose belle mi appaga, un fiore straordinario, un bal bambino, un paesaggio, un palazzo antico, insomma, la bellezza riempie l'anima di armonia. Non si può negare. Poi, va coltivata insieme alla personalità per non far si che sia solo un contenitore vuoto, ma è un vantaggio, lo dicono anche gli scienziati. Ma attenzione, funziona solo con la bellezza autentica e naturale, quella costruita sul lettino del chirurgo o del medico estetico non ha lo stesso effetto.

Il seducente artigianato del cappello...


http://www.galliaepeter.it/ da Gallia e Peter non solo cappelli……… Gallia e Peter, storica modisteria milanese, apre la nuova sede in via Moscova 60 con una mostra di antiche forme in legno dal suo archivio ripensate da Laura Marelli e Francesca Norsa. Affascinanti memorie del passato si trasformano in raffinati oggetti per la casa che accompagnano la nostra vita: così la bombetta di legno diventa un porta- pipe per lui e la forma per cappello a tesa sarà "vestita" con i ricordi di un momento speciale... Vi aspettano dalle 11 alle 20 nella nuova sede di Via Moscova,60 20121 Milano Tel. 02 76002628

domenica 10 aprile 2011

2 milioni di italiani che non bevono acqua...


Il 5% degli italiani, circa 2 milioni di persone di età compresa tra i 18 ed i 64 anni, non beve mai acqua!!! Il corpo umano, infatti, è composto in media dal 60% di acqua, con una percentuale che varia a seconda dell’età, passando dal 75-80% nel neonato al 40-50% nell’anziano, con maggiore concentrazione nei tessuti a più alta attività metabolica quali cervello (85%), sangue (80%), muscoli (75%) cute (70%), tessuto connettivo (60%) e ossa (30%). Il tessuto con il minor quantitativo di acqua è quello adiposo, con il 20%. I soggetti obesi, quindi, hanno una percentuale di acqua inferiore a quella delle persone normopeso, a differenza degli atleti con buona muscolatura. Eppure l'acqua serve a mentenere l'organismo in buona salute e a prevenire alcune patologie: lo ha sottolineato nel Consensus Paper “Idratazione per il benessere dell’organismo” presentato oggi a Milano e sviluppato con il contributo scientifico del Prof. Umberto Solimene, Direttore della Scuola di Specializzazione in Idrologia Medica/Medicina termale all’Università degli Studi di Milano, e dal Prof. Alessandro Zanasi, Idrologo e Docente nella Scuola di Specializzazione in Malattie dell'Apparato Respiratorio della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Bologna. Con l'obiettivo di raccontare le differenti funzioni che l’acqua svolge nell’organismo incidendo sulla salute ed il benessere dell’individuo, conoscenze supportate da studi nazionali ed internazionali e che svelano le innumerevoli proprietà salutari di questa risorsa spesso sottovalutata. Una corretta idratazione è fondamentale per il naturale svolgimento delle reazioni biochimiche e dei processi fisiologici che assicurano la vita. L’acqua, infatti, è coinvolta in una serie di funzioni fondamentali per la vita, dal trasporto dei nutrienti alla regolazione del bilancio energetico, svolge una funzione detossicante e regola la temperatura corporea e l’equilibrio idrico. “Utilizzata come bevanda oltre a svolgere una funzione dissetante senza alcun introito calorico, favorisce i processi digestivi, è fonte di sali minerali e svolge un ruolo importante come diluente delle sostanze ingerite, inclusi i medicinali – ha sottolineato il Prof. Solimene – Coloro che non bevono alcun tipo di acqua sopperiscono a questa cattiva abitudine alimentare assumendo bevande caloriche che, a medio e lungo termine, possono avere conseguenze negative sulla salute quali diabete ed obesità. Quando il bilancio idrico si fa negativo si parla di disidratazione, letteralmente cattiva idratazione. Possono risultare gravi per l’organismo umano bilanci anche moderatamente negativi di acqua. Una diminuzione dell’acqua totale corporea del 2% del peso del corpo, ad esempio, è già in grado di alterare la termoregolazione e influire negativamente sul volume plasmatico, rendendo il sangue più viscoso e limitando l’attività e le capacità fisiche del soggetto: il cuore si affatica e può insorgere, nei casi estremi, il collasso cardiocircolatorio. Con una diminuzione del 5% si hanno crampi; una diminuzione del 7% del peso del corpo può provocare allucinazioni e perdita di coscienza. Perdite idriche vicine al 20% risultano incompatibili con la vita. “E’ bene ricordare che l’assunzione giornaliera varia notevolmente per i singoli e tra gruppi – ha chiarito Solimene - Per gli sportivi, ad esempio, la quantità di acqua necessaria va definita in base al tipo di attività svolta, alla durata e alle condizioni climatiche: si va da 1 litro e mezzo a 3 litri al giorno. Per un individuo sedentario il quantitativo necessario va da circa 1,2 litri fino a 2,5 litri. Chi svolge attività fisica e vive in un ambiente caldo, invece, deve quotidianamente bere circa 6 litri di liquidi, quantità che cresce se svolge un’attività intensa.” Ci sono poi alcuni soggetti per cui l’acqua è particolarmente importante come le donne in gravidanza, in cui una buona idratazione è essenziale per assicurare l’omeostasi dei due organismi, e i bambini nei quali il giusto apporto di liquidi incide sullo sviluppo dell’organismo. Secondo i dati Eurisko, il 34% degli italiani beve esclusivamente acqua minerale, il 13% della popolazione predilige l’acqua potabile, mentre il 48% le beve entrambe, a seconda delle occasioni. Le principali ragioni di scelta dell’acqua minerale sono il potere dissetante (40%), il gusto (36%), la sicurezza (27%) a parità del potere diuretico. 24 persone su 100 ne riconoscono, infine, i benefici per la digestione e 23 su 100 la leggerezza. Tra coloro che consumano acqua potabile spicca quale principale motivazione la facile reperibilità, soprattutto per il consumo in casa, l’economicità e il buon sapore. Non emergono riconoscimenti specifici legati ai benefici per la salute. L’acqua che beviamo deve essere di buona qualità, igienicamente sicura e presentare caratteristiche organolettiche gradevoli per indurci a bere. In Italia l’acqua comunemente distribuita dai rubinetti è mediamente soddisfacente e sicura; tuttavia la sua qualità ed il suo sapore possono variare da luogo a luogo come conseguenza delle condizioni dell’acqua greggia e dei trattamenti che subisce. Inoltre l’acqua in bottiglia ha il compito esclusivo di essere utilizzata come bevanda, presentando caratteristiche peculiari, quali una costanza di composizione nel tempo, una purezza originaria, il non essere sottoposta a interventi di potabilizzazione ed effetti salutistici, riconosciuti dal Ministero della Salute e legati al contenuto di Sali minerali. Un esempio è rappresentato dalle acque bicarbonato-calciche per le quali numerosi studi hanno dimostrato la capacità di rispondere al fabbisogno di calcio dal momento che presentano una biodisponibilità di calcio pari, se non superiore, a quella dei latticini.”

lunedì 4 aprile 2011

Il mio occhio che vuole la sua parte..






Ho da sempre un senso estetico molto sviluppato e sul bello mi incanto, subisco la sua seduzione, rimiro e sospendo il respiro perchè il bello è la mia aria, talvolta. E' così vero che non riesco a vedere un film se uno dei protagonisti non mi piace, e riesco a incantarmi su una peonia per minuti lunghissimi e infiniti. Un limite, probabilmente, ma tant'è. Allora quando su Etsy ho trovato le foto di questo contenitori per dolcetti ho provato un senso di gioia profonda, di appagamento. E per questo motivo non posso non condividere con voi, miei fantasmatici eppure reali lettori.

Isola? Meglio deserta....


Prendi un pessimo chirurgo plastico, di quelli che per denaro sono disposti ad assecondare qualsiasi richiesta e una ex modella instabile dalla personalità indefinita. Falli incontrare. Aggiungi tre quarti di silicone alle labbra (magari avesse usato un filler riassorbibile all'acido ialuronico, ma per fare certe scelte ci vuole cervello) e altrettanto negli zigomi. Gonfia sino a riempire la camera d'aria di un TIR e rendi il tutto irreversibile. Condisci con tanto cattivo gusto distruggi gli specchi da qui all'Isola dei Famosi. Ecco come una ragazza oggettivamente bella devasta la sua carriera e si fa una faccia che può essere giustificata solo con un attacco di eutolesionismo. Dopo alcune edizioni dell'Isola dei Famosi è evidente che il format ha stancato e che per trovare i vip che partecipino è necessario scavare il fondo del barile e ravanare nel secchio dei parenti dei famosi. Ormai partecipare a questo reality è il segno inequivocabile di essere sfigati e all'estremo tentativo di recuperare qualche euro al ritorno, oppure l'estremo tentativo di dimagrire dopo aver fallito i metodi leciti. Se la Ventura è stata costretta a sbarcare sull'Isola per alzare l'audience significa che la disperazione era tanta. Va bene che 'arrendesri mai....' ma perseverare, dicevan i latini, è diabolico.

Se non scegli mai...


Ci sono persone che vivono senza un progetto o un obiettivo e che ad un certo punto capiscono che è molto più comodo attendere che le cose accadono. Si affidano alla fatalità, si accomodano nel destino e semplicemente attendono. Non fanno nulla. Ma gli anni passano e sono severi e veloci. Decenni che vanno via come settimane e loro a affidarsi al nulla, senza prendersi alcuna responsabilità per timore di fallire. Maglio non far nulla, se non agisci non puoi fallire, non puoi sbagliare. Persone troppo protette, come quelli che desiderano nuotare ma in acqua non mettono nemmeno un piede per timore che sia fredda. Fanno il minimo indispensabile e adducono i guai alla sfortuna. Infantili, troppo protetti dai genitori che temono per loro. Personalmente ne ho avuto sotto gli occhi esempi devastanti, non per loro stessi perchè imparano presto a sfruttare gli altri e a usarli per sopravvivere ma per le persone che li amano e non li fanno crescere. Se un figlio adulto ti si piazza in casa con la scusa di non volerti lasciare solo, beh, sbattilo fuori a calci e obbligalo a prendersi la sua vita e non vampirizzare la tua. La parola più sbagliata è 'poverino'. Se è necessario insegnarli a nuotare nella vita può essere lecito dargli una pedata e buttarlo in mare, se impara a tenersi a galla bene, se affonda, si chiama selezione naturale. Questa società troppo indulgente, genitori deboli e arrendevoli stanno creando una generazione di irresponsabili che a loro voglia creano danni perchè, non essendo stati in grado di crescere e proteggere se stessi non sono capaci di proteggere i propri figli. Paradossalmente quindi tentano di diventare dipendenti anche dalla prole che obbligano a farsi genitore. Un circolo vizioso. I figli vanno quindi protetti sino ad un certo punto, e dopo i 20 anni resi autonomi anche a forza. Passività imbelle invece alle volte, si trovano in situazioni guarda caso dove non possono essere autonomi, tipo lavori troppo precari, troppo poco pagati. E allora genitori sessantenni che hanno paura forse di invecchiare da soli accettano il compromesso di vivere con figli trentenni immaturi in un patto viziato alla base. Non tutti i figli cercano l'autonomia, molti cercano la comodità di non dover prendere mai una decisione e cercano qualcuno che la prenda per loro salvo poi lamentarsi che fosse quella sbagliata. Alle volte essere molto duri è un atto di amore, ed essere troppo comprensivi un atto di debolezza che non fa bene a nessuno.

domenica 3 aprile 2011

Se Dio fa parte della guarigione


Negli Stati Uniti i tre quarti degli americani basano il proprio approccio all'esistenza sulle credenze religiose. E l'83%, dice l'American Association of Pastoral Counselor, crede che il rapporto con la fede influenzi strettamente il proprio stato mentale ed emotivo. Sin qui non possiamo che essere contenti per loro se è vero che da noi al contrario, la religione sembra soffrire di una crisi profonda. Sembra però che rispetto a questa massa di fedeli che chiede aiuto a consulenti specializzati per affrontare i propri problemi, solo un piccola fetta di professionisti tenga in considerazione questo aspetto dell'esistenza nella terapia. Nonostante i tre quarti degli americani ritengono anche anche lo psicologo dovrebbe essere sulla stessa lunghezza d'onda religiosa e affrontare problemi spirituali, solo il 32% degli psichiatri, il 33% degli psicologi clinici e il 46% degli assistenti sociali sia preparato e sensibile all'aspetto religioso.

Una richiesta che andrà colmata con una preparazione ad hoc.

Fedeli più a rischio ciccia

La singolare correlazione tra religione e rischio di sovrappeso e obesità è stata individuata alla fine di uno studio su 2400 prsone seguite per 18 anni effettuato dalla Northwestern University e presentato durante un meeting dell'American Hearth Association. Un campione piuttosto attendibile che ha mostrato come le persone osservanti e più dedite alla fede correrebbero un rischio del 50% maggiore di essere obese, specialmente dopo la mezza età. Peccato che i ricercatori alla fine di questo percorso non abbiano capito il 'perchè' di tale correlazione, vanificando in parte lo sforzo di ricerca. Tra l'altro i fedeli fumerebbero meno della popolazione generale. Che fare allora di questa ricerca? Ipotizzare di attivare specifici programmi di prevenzione e modificazione degli stili di vita proprio all'interno delle parrocchie. Oppure, suggerisco, diffondere l'utilizzo dei mini computer per pregare all'aperto, durante lunghe passeggiate all'aria aperta con il cosiddetto 'rosario elettronico'.

venerdì 1 aprile 2011

Quelli che dormono 4 ore

Per alcuni alzarsi la mattina è una vera tragedia e ancor più se la sera si sono tirate le ore piccole. Anche solo un'ora in meno delle 8 consigliate provoca disagi come disturbi della concentrazione e fatica per tutto il giorno. Esiste però una esigua quota di geneticamente favoriti che non solo soffrono la deprivazione di una o due ore, ma che sono riposati dopo solo 4 ore di sonno. Li chiamano i super sleepy, ossia i superdormitori non per la quantità ma per la qualità del loro dormire. I "dormitori brevi" presentano una mutazione sul gene hDEC2 che rgola i cicli sonno-veglia che permette loro di dormire meno dei comuni mortali senza soffrirne. Per queste persone andare a dormire alle 2 e alzarsi alle 6 è perfettamente normale e non provoca nel loro organismo alcuno squilibrio nè a livello fisico nè cognitivo. Questi fortunati soggetti non percepiscono stanchezza e possiedono il dono di poter disporre di un surplus di tempo per fare ciò che desiderano. Secondo gli esperti sarebbe un vantaggio competitivo adattivo - come dargli torto - e, se usato bene, permette una eccellente carriera e una vita intensa e soprattutto, piena di atività. Dormire solo 4-5 ore permette di avere il 20% di tempo in più rispetto ai comuni mortali. Non riesce invece sforzarsi di dormire meno nei soggetti che non presentano tale assetto genetico. La deprivazione di sonno, tanto per intendersi, è uno dei metodi usati nella tortura dei prigionieri di guerra, quindi sottraendo ore al riposo notturno non si guadagna nulla giacchè le prestazioni sono destinate ad un calo repentino: performances povere, facoltà cognitive al minimo, attenzione bassa e se non bastasse, irritabilità. E, al lato opposto, se la media delle persone sta bene con sette, otto ore di sonno, una percentuale di essi ha bisogno almeno di dormirne dieci e raggiunge il vero riposo con undici. Insomma, sembra che ognuno di noi abbia un suo bisogno fisiologico che farebbe bene a rispettare. La differenz sostanziale tra gli short sleepers e gli insonni e che questi ultimi dormono poco ma non si sentono bene, anzi percepiscono la fatica, dormirebbero di più se potessero e si aiutano a dormire con rimedi comportamentali o farmaci, mentre i primi si alzano e stanno bene, anzi, benissimo e soprattutto, hanno tutta la mia invidia....

Niente lettini solari per i ragazzi...


Ogni anno, di questi tempi, si discute della pericolosità di utilizzare eccessivamente i lettini solari, specialmente per i più giovani. Se infatti una seduta di abbronzatura artificiale ogni 10 giorni è accettabile, in alcuni casi siamo di frote a ragazzi che si sottopongono a tre, quattro sedute a settimana. Oggettivamente troppe. Il fenomeno sembra rilevante, circa il 25% dei ragazzini tra i 13 e i 19 anni negli Stati Uniti se la American Academy of Pediatrics si è presa la briga di proporre una legge che vieti i lettini solari ai minori. I quali, dal canto loro, ritengono di essere più attraenti se hanno la pelle ambrata. Samantha Hessel, una studentessa dalla pelle di porcellana, si è ammalata di un melanoma maligno, la più temibile forma di tumore della pelle a 19 anni e si è salvata solo grazie ad un tempestivo intervento chirurgico. Purtroppo i lettini abbronzanti sono percepiti come più sicuri rispetto all'esposizione al sole e per avere un effetto più rapido, vi si espone privi di alcun filtro. In realtà i raggi UV penetrano in profondità nella pelle, la danneggiano favorendo una precoce insorgenza di rughe e, se in eccesso, provocano una modificazione in senso tumorale del DNA della cute, innescando il processo di malattia.

Mentre i medici chiedono una legge ad hoc, la lobby dei produttori di lampade solari e dei centri estetici dichiarano che siano i genitori a dover eventualmente monitorare il comportamento dei figli ma anche l'introduzione di una tassa del 10% sul prezzo delle sedute abbronzanti non ha scoraggiato i giovani utenti così come gli avvisi appesi nei centri estetici che invitano a cautela e moderazione. L'intensità di una radiazione di UVA artificiali è 10-15 volte superiore alla stessa dose di sole naturale a mezzogiorno, allora, vale proprio la pena rischiare? Nonostante in Italia siamo lontani da questo fenomeno temo sempre l'effetto imitazione Usa. Spieghiamo allora ai ragazzi i rischi per la salute, diciamo di fare la lampada con moderazione e proprio se necessario e caldeggiamo l'utilizzo di una crema con fattore di protezione che protegge la pelle ma non impedisce l'abbronzatura. E per le ragazze? Spieghiamo che le rughe sono in agguato, io non rischierei...molto meglio una buona crema idratante colorata, a lasciarci la pelle c'è sempre tempo.

Buon Compleanno!!!


Oggi è il tuo compleanno, non lo dimentico mai, come non dimentico la data del nostro fidanzamento e quella del nostro matrimonio. Sono date che non si cancellano con una sentenza. L'affetto e i ricordi sono intatti. Volevo dirti che sei stato un buon marito e sei un buon papà. Voglio ringraziarti per tutto ciò che hai fatto per me in passato e per cio che fai nel presente. Sono felice che il nostro rapporto si sia assestato sul reciproco rispetto e sulla stima. Abbiamo un compito che ci terrà uniti per sempre ed è il più bello che mi sia mai stato affidato. Di questo dono immenso e straordinario ti ringrazio ogni giorno. Di vero assoluto cuore e quindi anche se viaggiamo su binari diversi io ti auguro uno splendido compleanno e ringrazio ogni giorno la donna che ti sta accanto e che ti ama, perchè la tua serenità è anche la nostra e onore al merito se lei contribuisce in maniera significativa. Ti voglio bene, questo per sempre, finchè morte non ci separi. Jo