martedì 31 maggio 2011

Un 'movimento' pericoloso

Ai giovani piace il rischio e hanno endemicamente una minore percezione del pericolo. Oltre alla mancanza di informazione sull'HIV di cui non parla più nessuno, e alla nuova epidemia di malattie sessuali come la gonorrea, si aggiungono tutte le MTS che in un'epoca di grande libertà dei costumi non fanno che proliferare. Per questo apprendere dell'esistenza di un movimento 'no condom' è quanto meno sconcertante. Non si tratta di una posizione politica ma di un movimento che organizza festini a luci rosse dove la protezione è bandita. I seguaci si chiamano "barebacker" ossia i cowboy che cavalcano a pelo, senza sella e sostengono una ideologia. Cretina, direi visto che le più recenti evidenze scientifiche hanno mostrato che la semplice infezione del virus Papilloma è in grado di causare il cancro sia dell'apparato femminile che del pene e, non contento, di testa e collo (a causa dell'infezione che infetta dopo il sesso orale). Se i pionieri dei festini no condom sono stati i gay, ora la deriva si è estesa agli etero che poi tornano a casa e infettano di ogni batterio e virus l'ignaro partner. Oltre al danno, la beffa quindi. Il tutto condito con droghe che abbassano i livelli di inibizione anche conditi da alte dosi di alcol. Mi continuo a sorprendere del fatto che i giovani abbiano bisogno di così tanti rimedi malsani per divertirsi. Alla loro età a noi bastava un tuffo in mare a mezzanotte e l'amore clandestino alla luce di un falò sulla spiaggia. Alle brutte rischiavi una gravidanza indesiderata ma di bambini non si muore.

domenica 29 maggio 2011

Derive...cosmetiche: si trucca anche lui



Dopo aver postato su Facebook la mia indignazione relativa al fatto che anche gli uomini fanno la ceretta all'inguine ho scoperto che la deriva cosmetica maschile continua inesorabile. Sono state infatti create linee di mascara maschile con matita occhi per approfondire lo sguardo e copriocchiaie, saloni di bellezza specializzati dove lui può fare mani e piedi, smalti sbiancanti e naturali, anche se il signor Beckam ci ha abituati all'idea che lui faccia una capatina nel beauty case della moglie per mettersi uno smalto nero e si faccia poi fotografare. Sempre il nostro lui, non necessariamente gay ma sicuramente metrosexual si nutre a pranzo con barrette ipocaloriche proteiche che lo aiutano a mentenere i risultati faticosamente ottenuti in palestra e alle 16 mangerà uno yogurt arricchito di collagene magari insieme ad un integratore di vitamine. Marketing o reale deriva? Direi la solita creazione di bisogni: hai fatto tardi ieri sera? Mica ti puoi presentare al lavoro con quell'aria da cadavere. Ecco allora la crema rigenerante, il siero illuminante e perchè no, una crema idratante colorata e una spennellata di terra abbronzante. Medicina estetica e chirurgia plastica? Sdoganate, lui si fa spianare le rughe della fronte e riempire i solchi naso genieni. Fin qui, nulla di male, ma sull'uomo che mi dice: 'cara, aspetta un attimo, arrivo, finisco di mettermi il mascara...' una piccola riserva, si, ce l'ho.

sabato 28 maggio 2011

Eccelibro: L'amore dopo i 50

L'amore, l'intimità, il sesso, cambiano ad un certo punto? Al livello di quello che sembra essere lo spartiacque per entrambi i sessi, i fatidici 50 anni? Risponde la consulente di sessuologia Emma Chiaia nel suo ultimo libro edito per i tipi di Red! Un percorso in cui l'autrice ci guida verso la possibilità di inventare un modo di vivere e amare che non sia quello ormai obsoleto dei nostri genitori e dei nostri nonni. Loro, a 50 anni erano e si consideravano, anziani. Noi no anche perchè il concetto di 'crescita' ha sostituito quello di invecchiamento. Oggi ad esempio la menopausa non è più una condanna ma solo un cambio di status fisiologico che non preclude in alcun modo l'esistenza di una vita affettiva e sessuale piena e soddisfacente e forse, migliore. A cinquantanni molte donne sono al culmine della loro carriera o in procinto di sposarsi nuovamente, si vivono più esistenze, si moltiplicano le sperienze relazionali. E' la valutazione della propria età ad essere diversa. Giorgio Abraham parla della longevità come una vittoria, sia biologica che culturale, è il tempo di una nuova generazione di adulti che nessuno si sognerebbe di considerare vecchi. Chiaia osserva come i 50-60 anni siano però vissuti diversamente da uomini e donne: i primi possono smarrire il senso della propria identità, mentre le donne diventano più consapevoli e rilassate. Anche di questo bisogna tenere conto nell'assetto delle nuove relazioni. Età di bilanci?Non solo, anche di progetti e di amori nuovi. Certo, non mancano le paure, ma sono meno paralizzanti. Qui parlano le donne e gli uomini, le voci sono variegate: alcuni rinunciano al sesso, altri lo scoprono migliore, l'autrice indaga con discrezione il desiderio, il romanticismo ma anche il ruolo di una buona salute e dei nuovi farmaci che hanno migliorato la sessualitàmaschile ma che devono essere accettati anche dalle donne. Non voglio anticipare altro per lasciare il piacere di una lettura interessante e piacevole.

venerdì 27 maggio 2011

Le carenze affettive

Una persona che diceva di volermi bene un giorno ha tentato di ferirmi dicendomi che ho delle carenze affettive. E chi lo ha mai negato? La storia non si cancella, al limite si rimuove per andare avanti e crescere. Io le mie carenze affettive le conosco una per una ma, sai che c'è di nuovo, a 40 anni le accolgo, le coccolo, mi voglio ancora più bene. So benissimo cosa significa quando immolo la carta di credito da Vuitton per un portachiavi superfluo, so benissimo chi voglio al mio fianco. I miei amici sanno o forse non sanno ma intuiscono, tra la sicurezza intravedono le fragilità e le accolgono con pazienza, dedizione a amore. Sono rigida, severa, ossessiva e chi lo ha mai negato? Anzi, queste caratteristiche mi hanno salvato la vita, sono state la mia reazione personale al caos, al disordine, all'evanescenza, all'indifferenza. Io che ho trovato il parquet viola per la prossima casa, e quello sbiancato perchè nella mia casa, il mio rifugio, sia tutto pieno di luce e inondato di sole. Io che nonostante tutto, soffro in silenzio per l'indifferenza e le ingiustizie e divento furiosa per due parole non dette 'scusa' e 'grazie'. Eppure ci vuole così poco.... basterebbe amare. E ilproblema di chi non mi ama non è che ama troppo se stesso ma proprio che non si ama affatto. Perchè per amare e accettare gli altri devi essere indulgente con te stesso e allora puoi accettare ed, eventualmente perdonare. E quindi, le mie carenze affettive sono come crepe in un vecchio muro che riempio di fiori e profumi, di pastella con cui friggere le zucchine e la salvia, ascolto e comprensione,silenzio e arrabbiature perchè qualcuno che amo ha subito un ingiustizia. Ciò che mi è stato tolto mi è stato ridato in altra forma, i miei numerosi amici, le persone capaci di vedere oltre la mia borsa firmata nella quale ho riposto anche il mio dolore, perchè lo porto con me, per non dimenticarlo.

lunedì 23 maggio 2011

Stacca la spina













Mi hanno dovuto staccare dalla terraferma per far si che il cervello si allontanasse dalle rogne, dalla quotidianità, dalla lentezza delle cose che non si risolvono...l'esperimento è riuscito perfettamente complice una organizzazione perfetta, un luogo perfetto, una compagnia perfetta. Per il resto ho riempito gli occhi di colri di parei e caftani, le narici del profumo di centinaia di fiori, la mente di muri stuccati di bianco e tavoli di tex. Acqua cristallina e una piscina termale calda hanno sciolto definitivamente le mie tensioni. Abbiamo mangiato, bevuto, riso, parlato, passeggiato in silenzio, siamo stati abbracciati, oppure aggrappati. Tutto il resto, oltre l'isola, non esisteva. Tornare? Una fatica assurda, ancora oggi ho i neuroni a mollo, tipo boa nel golfo di Napoli, qualcuno li salvi, poveretti..o anzi no, lasciateli là, galleggiano così bene...e che strana sensazione, il mare profumava e c'era odore di reti.







martedì 3 maggio 2011

Ascoltare...

Mi piace ascoltare le persone, parlare con le persone che stimo e imparare da loro. Non abbiamo tutte le risposte, talora (spesso direi) è necessario ascoltare come si sono regolati gli altri e imparare dal loro esempio. In ordine di tempo, l'ultima ad impartirmi una preziosa lezione è stata la Celeste che ci è già passata e che è riuscita a trovare un equilibrio, a soffrire di meno, ad accettare. Ecco, il problema, accettare che gli altri siano fatti diversamente, abbiano esigenze differenti, priorità che non si sposano con le nostre. Ho imparato - lentamente - che non posso applicare il mio pensiero alla vita degli altri e che ciascuno può e deve vivere come meglio gli aggrada. La mia tendenza a sistemare tutto non va proprio bene, o meglio, va bene per me ma non necessariamente per chi mi sta vicino. Quindi ci sta che non sono stata ringraziata per uno sforzo fatto che nella visione dell'altra persona era superfluo, quasi inutile. E quindi non puoi ringraziare una persona per qualcosa che per te non è importante. Mi sono delusa inutilmente quindi. Devo accettare e ingoiare il rospo più grande, ossia che la genetica, nel mio caso, non abbia messo nulla in comune, che le visioni delle cose tra me e chi mi ha generata siano totalmente opposte. Non incompatibili, ma non si toccano, non si sfiorano. Io ordinata, puntuale, meticolosa, lei caotica. Non c'è punto di incontro. Crescere vorrà dire prendere atto delle differenze. E sapere che se faccio qualcosa è per una MIA esigenza e non per la SUA. Apprendo, metabolizzo, elaboro e imparo, lentamente, ma imparo. Celeste dice che è così, il processo è lento e talora infinito, perchè ognuno si modifica. Io soffro per la mancanza di controllo su alcuni aspetti, ma mica sono Dio, devo imparare a mollare il colpo e farmene una ragione. Magari sono io che ho il modello di vita sbagliato. Ognuno quindi, da oggi, vive l'esistenza che meglio crede. Da adulti...e vaccinati.