L'idea è stata della Zia La che ha riunito un po' di truppa per una visita alla mostra di Chagall che si tiene in questi giorni all'Ara Pacis. Devo dire che Chagall non mi ha mai ispirato una grande passione ma non mi tiro mai indietro quando si tratta di vedere le opere originali. Trovo che sia una grande emozione e un grande onore poter vedere da vicino ciò che ha occhieggiato dai libri di scuola o dai cataloghi. E' come ascoltare la musica dal vivo.
Invece Chagall mi ha sorpresa. Onirico, simbolico, dal tratto infantile, dolente, con uno spregiudicato e seducente uso del colore. I protagonisti dei suoi quadri, caratterizzati da pochi tratti essenziali, rimangono sospesi nell'aria e sulla tela, in totale assenza di gravità. Il tratto è talora infantile ma pieno di carattere, di anima. I rossi sono cupi e si mischiano con il viola. Esprime il suo dolore per la persecuzione degli ebrei, dipinge passioni e resurrezioni. Dipinge scenografie magiche e semplicissime, si ispira alle favole e si vede. Insomma mi ha trasmesso delle vibrazioni, mi ha incantata e trasportata. Ed è esattamente quello che chiedo ad una esposizione, non solo tecnica, estetica, ma essenza e Chagall la possiede.
giovedì 10 febbraio 2011
domenica 6 febbraio 2011
Eccelibro: Attrazione e scelta
Una riflessione appena pochi giorni prima di San Valentino ci sta tutta. L'attrazione infatti è ancora un enigma insondabile per la maggior parte di noi e si basa su di una chimica complessa, figure di riferimento, le prime esperienze con i nostri genitori e una buona dose di spinta evoluzionistica. Siamo attratti dall'altro sesso per un bisogno dell'altro e costruiamo rapporti affettivi significativi per la spinta alla riproduzione. Tutto qui? Non proprio perchè se l'attrazione è il primo passo per avvicinarsi altra questione è rimanere insieme. La prima osservazione è quella ovvia ma troppo sottovalutata che i due sessi sono diversi dal punto di vista psicologico, cosa della quale dovremmo tenere maggiormente in conto. Essere fisicamente attraenti inoltre è importante per mote ragioni ma soprattutto è un vantaggio genetico perchè permette di avere maggiori possibilità di scelta. Detto così sembrerebbe molto freddo, ma proseguendo nella lettura entrano progressivamente in gioco i meccanismi psicologici della scelta, che è probabilmente la parte che preferisco e quella sulla quale è possibile agire. Il testo è interessante, gli manca però un pizzico di accessibilità, quella capacità tipicamente anglosassone di rendere appetibili anche gli argomenti scientifici più spinosi. Forse insieme ai tre autori avrei messo un giornalista scientifico. Ma sarà per la prossima volta. Per ora, dovrete fare un piccolo sforzo.
Domenica operosa
Presa dai molti progetti del 2011, dalle pratiche burocratiche e dalla comunicazione breve di Facebook ho trascurato il blog. Confesso e mi scuso per i miei affezionati lettori. Qui a Roma ci stiamo godendo le manifestazioni di una proto-primavera che durerà un paio di settimane prima di farci tornare all'inverno. Chi si accontenta gode e qui è tutto un fiorire di mimose profumatissime. Dopo una scappata a Catania dove ho fatto la bella esperienza di partecipare alla Processione in onore di Sant'Agata (vedi foto su FB), sono tornata a Roma. La domenica come al solito la dedico al lavoro sui progetti personali e il tempo ovviamente non basta mai. Più tardi, messe a punto le cose che devo consegnare inderogabilmente oggi, scriverò le recensioni di due libri che mi stanno a cuore. Purtroppo non riesco a recensire tutto quello che leggo per problemi di tempo ma non voglio abbandonare del tutto il mio Eccelibro. Quindi, a dopo.
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