Metti la Capitale sommersa da una nevicata annunciata, metti le scuole chiuse, la Pociolla che scende alla Balduina a giocare a palle di neve e la mia anima bambina che non resiste a tanto biancore. Mi sono imbacuccata col piumino quello pesante, ho calzato i Moon Boot e mi sono avventurata nella città incantata. Una passeggiata nel bianco, le macchine ferme, alcune abbandonate, poche, pochissime. E tante persone, cani col naso nella neve stupiti, gruppi di filippini, tante mamme coi i bambini da un lato e la macchinetta fotografica dall'altro. Ci siamo incrociati con le persone, alcune indifferenti, ma molte altre sorridenti, ci siamo scambiati silenziosi ed eloquenti sorrisi di intesa. Che bello, che meraviglia, che giornata perfetta. Poi era proprio necessario rientrare, rischiavamo di essere noi i pupazzi di neve, carota compresa. Ma non riesco a smettere di guardare fuori dalla finestra, lo sguardo incantato a questo scenario magnifico. La città si è bloccata, ma anche quelli che hanno problemi, in fondo, non riescono a smadonnare sino in fondo. Sembra un tempo sospeso e io rispondo, non faccio niente oggi, mi godo l'incanto, il naso al vetro e la voglia di mettere la tuta da sci e scendere in giardino. La figlia dei vicini ha fatto un pupazzo di neve. Roma non è mai stata così bella. Ma soprattutto tale bellezza mi rende ottimista, se è possibile tanta perfezione, tanta purezza e stupore penso che tutto andrà bene, no, di più, che nulla potrà andare male.