Naturale è bello ?
Di Paola Emilia Cicerone
La Natura ci affascina e siamo tutti attirati dai prodotti “naturali”, si tratti di cosmetici , di detersivi , di alimenti o di rimedi per la salute. Ma “naturale” vuol sempre dire “buono” ?Ovviamente no: se a noi sembra così è perché viviamo in una società postindustriale che del progresso vede prima di tutto i - tanti - lati negativi : inquinamento, speculazione, degrado ambientale. In passato era diverso: la Natura era vista come “matrigna” ,e si contava sul progresso, sulle innovazioni tecnologiche per proteggersi e rendere la vita più confortevole e sicura.
Sarebbe sciocco negarlo: l’igiene, la luce elettrica, la possibilità di conservare i cibi, i progressi della medicina migliorano davvero la nostra vita. Però a noi il naturale continua a piacere lo stesso, purché sia naturale “ vero” e purché sia utilizzato a ragion veduta.
Perché naturale “ vero”? Perché l’industria ha colto perfettamente il valore di parole quali “ naturale” “verde”, “ green” e di tutto quello che ci si avvicina come i prodotti “dell’orto”, “della fattoria “, “del nonno” e via dicendo,. E’ un fenomeno che i pubblicitari definiscono “greenwashing” : dare una risciacquata “verde” a un prodotto industriale per renderlo più appetibile, e spesso anche più costoso.
Come difendersi? Imparando a leggere le etichette: ci sono certificazioni che identificano i prodotti biologici o biodinamici, o semplicemente quelli prodotti con particolare attenzione all’ambiente come fa il consorzio Ecolabel. E ci sono gli ingredienti, pubblicati - ricordiamo- in ordine decrescente di quantità: se gli ingredienti pregiati come per esempio uova, latte, burro, olio, frutta , sono ai primi posti abbiamo in mano un prodotto di qualità. E impariamo a leggere tra le righe dei messaggi pubblicitari: un detersivo può essere pubblicizzato come “99% naturale” perché composto in gran parte di acqua, ma questo non ci dice molto sulla sua qualità.
E anche assumendo che ciò che abbiamo acquistato sia davvero naturale, questo non ci assicura che vada comunque bene per noi. Dopo tutto le zanzare e la cicuta sono naturali, no? Il rischio aumenta quando parliamo di medicina “ naturale”: è vero che i principi attivi utilizzati dalla fitoterapia spesso hanno minori effetti collaterali rispetto ai farmaci di sintesi. Ma non è sempre così. Il ragionamento è semplice: se un principio attivo qualunque ha un effetto , ossia se le sostanze chimiche, perché di questo si tratta, contenute in un estratto di piante possono curarci, possono anche avere effetti collaterali, controindicazioni legate al nostro stato di salute o - spesso- ad altri farmaci che stiamo assumendo. In altri termini, il rimedio” innocuo” non esiste: se fa bene - e moltissimi prodotti fitoterapici o erboristici fanno bene davvero - può anche far male. Sono recentissime le polemiche sugli estratti di riso rosso fermentato , efficace sostituto naturale delle statine utilizzate per abbassare i livelli di colesterolo: attualmente sono in libera vendita come integratori, ma visto che funzionano come farmaci - effetti collaterali inclusi - sono in molti a pensare che dovrebbero essere prescritti dal medico. E i casi da citare potrebbero essere molti: meglio quindi chiedere consiglio a un medico o a un erborista prima di consumare integratori o rimedi ”naturali” , specialmente per chi assume anche farmaci.