Questo è un articolo apparso sul Corriere qualche giorno fa. Di seguito Vi propongo il commento del dottor Fabio Beatrice, mio coautore del libro '101 motivi per non fumare' (Guerini).
"Smettere di fumare fa ingrassare, e questo è purtroppo un fatto innegabile. Ma vi siete mai chiesti perché ciò avviene? In genere, si pensa che il "nervosismo" che un tempo veniva scaricato tramite la sigaretta, per coloro che smettono di fumare finisca per essere "scaricato" mediante l'assunzione di maggiori quantità di cibo. Ma sarà davvero questo il motivo? Uno studio promosso dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS), suggerisce che la ragione che porta a prendere qualche chiletto dopo aver detto addio alla sigaretta non sia esattamente questa.
In realtà, pare infatti che a provocare un aumento di peso possa essere piuttosto un cambiamento nella composizione della flora intestinale. Per provare questa tesi, gli studiosi hanno preso in esame, per un periodo di 9 settimane, il materiale genetico dei batteri intestinali di 5 non fumatori, 5 fumatori e 10 persone che avevano smesso di fumare una settimana prima di prendere parte alla ricerca. In particolar modo, gli studiosi avrebbero esaminato dei campioni di fecidei partecipanti allo studio.
Ebbene, secondo quanto emerso, sembrerebbe che la diversità batterica nelle feci fra i soggetti che fumavano e quelli che non fumavano non fosse troppo eccessiva. A cambiare in maniera evidente pare sia stata invece la composizione microbica dell'intestino, con un aumento deiFirmicutes e Actinobacteria e una riduzione diBacteroidetes e Proteobacteria.
Insomma, dalla ricerca i cui risultati sarebbero stati pubblicati sulle pagine della rivista on line "PLoS One", sarebbe dunque emerso che gli ex fumatori che prendono qualche chilo - in media si tratterebbe di 2,2 chili di peso - non lo fanno affatto perché mangiano di più!"
Il commento del dottor Fabio Beatrice, Primario di ORL all'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino e Direttore del Centro Antifumo dello stesso ospedale:
L'interpretazione che il fumare modifica la composizione della flora
batterica intestinale esponendo chi smette ad un aumento di peso è una
delle componenti che interviene in questo fenomeno. Infatti, se da una
parte è vero che la cessazione induce una sorta di ripristino delle
condizioni fisiologiche di tutto l'organismo, è anche vero che smettendo
cessa l'effetto per così dire " dopante" della sigaretta . Chi fuma in
effetti tende a impoverire la sua dieta e ad accelerare il proprio
metabolismo, chi smette torna ad avere " i morsi della fame " anche
perché
ha bisogno di canalizzare in qualche modo lo stress che la
sigaretta spegneva in maniera certamente poco salutare. Non è a caso che
quando si aiuta una persona a smettere di fumare alcuni punti fermi del
trattamento consistono proprio nella gestione della dieta e nella
comprensione e canalizzazione dello stress in forme compatibili con le
abitudini e le predisposizioni del soggetto. Si insegnano esercizi di
training autogeno, si orienta verso una maggiore attività fisica, si
suggerisce una maggiore attenzione alla propria persona. Insomma
smettere di fumare senza prender peso è alla portata di tutti purché si
ricevano i giusti consigli.