Ho un art-attack, ossia un attacco d'arte. No, non esco con Giovanni Muciaccia, il conduttore del programma per ragazzi ma è un periodo che frequento tutte le mostre immaginabili. Domenica scorsa sono stata a quella del '400 a Roma. Una mostra diesel, comincia in tono sommesso e cresce nel frattempo sino a lasciarti senza fiato quando arrivi alla Madonna col Bambino del Perugino, capolavoro in uno stato di conservazione assolutamente eccelso. E la Madonna benedicente con il bambino e i due angeli di Piero della Francesca. Per non parlare dei dipinti di Filippo Lippi (una magnifica annunciaizone) e degli umbri. Una vera esplosione di colori vividi e inconsueti, vesti dei santi di un rosa che vira al lilla, rappresentazione di volti modernissimi, ricchezza nei dettagli senza la pesantezza del Barocco. Insomma una vera meraviglia!
Unica nota dolente: gli uomini della sorveglianza che in vari angoli chiaccheravano ad alta voce con le hostess, cosa intollerabile ad una mostra che si rispetti. Io vado al Museo per concentrarmi, non per essere distratta. Sono stata costretta a protestare e si sono scusati, salvo poi trovarne un altro gruppetto impegnati in chiacchere....Male, malissimo! Purtroppo, altrimenti avremmo rasentato la perfezione.
Il Museo del Corso della Fondazione Roma, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, promuove, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, la prima grande mostra dedicata al Quattrocento romano. Prodotta e organizzata dalla Fondazione Roma in collaborazione con Arthemisia, l'esposizione guiderà il visitatore alla scoperta di un aspetto poco conosciuto della città eterna, nota soprattutto per i fasti della Roma imperiale e la magnificenza di quella barocca. In realtà se Roma tornò ad essere la protagonista del palcoscenico artistico, politico e religioso dal XVI al XX secolo, lo dovette proprio al Quattrocento, quando il pontefice, dopo il periodo avignonese (1305-1377), riprese il suo posto sul trono di Pietro in Vaticano. Per testimoniare questa rinascita, sono raccolte oltre 170 opere, tra plastici, arredi sacri e civili, ceramiche, sculture, disegni, medaglie papali e quadri, provenienti dai principali musei italiani e stranieri, tra i quali: i Musei Vaticani, il British Museum, lo Stiftung Museum Kunst Plast di Düsseldorf, il Skulpturensammlung und Museum für Byzantinische Kunst di Berlino.La mostra indaga gli aspetti sociali, urbanistici, religiosi ed artistici della Roma del XV secolo, quando gli artisti più importanti dell'epoca si riversarono nella città attratti dalla ricca committenza papale e dal clima culturale innovativo che si andava creando. Per questo a Roma si avvicendarono figure di grande importanza per tutto il Rinascimento italiano a cominciare da Donatello, Brunelleschi e Leon Battista Alberti che all'antichità di Roma si ispirò per le sue opere teoriche. Fra i pittori documentati lungo il percorso espositivo non possiamo non ricordare Gentile da Fabbriano, Mantegna, Perugino, Piero della Francesca, Pinturicchio, Filippo Lippi, e perfino Michelangelo, che iniziò la sua straordinaria carriera proprio nella Roma del Quattrocento.L'esposizione si articola in cinque sezioni:
1. La città Sono rare quelle città nelle quali la loro storia coincide con quella del mondo. Roma è una di queste e sicuramente l'unica che nei suoi 3000 anni di vita abbia sempre avuto un ruolo da protagonista.Il XV secolo corrisponde alla rinascita della città dopo la decadenza trecentesca. La sezione documenta il recupero del tessuto viario, delle mura, degli acquedotti, la costruzione di nuovi edifici di servizio (per esempio lo Spedale di Santo Spirito), la magnificenza delle dimore nobiliari come il Palazzo di Niccolò V, nonché quella delle grandi basiliche romane.
2. La vita civile e religiosa La Roma del Quattrocento era una città viva, vitale e talora addirittura violenta. La sezione è quindi dedicata al recupero degli aspetti della vita quotidiana, quasi a voler entrare nelle case dei romani di allora e scoprire la loro esistenza privata che si svolgeva nelle strade, nelle dimore nobiliari fra momenti di gioia e di goliardia musicale ma anche di dolore e tristezza nei duri periodi di guerra. Infine, per comprendere pienamente la società di allora, non è possibile tralasciare l'aspetto religioso e devozionale che scandiva tutto il periodo dell'anno.
3. Roma, scrigno dell'antico L'idea che Roma fosse un museo a cielo aperto viene implicitamente accreditata dalla presenza di quegli artisti che ispirandosi all'antico crearono il Rinascimento a Firenze. Nel 1402 venne a Roma Donatello e poco dopo Brunelleschi per studiare il primo la scultura della classicità e il secondo i metodi di costruzione dell'antica Roma da applicare poi alla realizzazione della grande cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. Non per nulla la teorizzazione del Rinascimento nacque proprio sulle rive del Tevere con la riflessione di Leon Battista Alberti che con i suoi testi tra cui, fondamentale per l'architettura il De re aedificatoria (1443-1452) e per la scultura il De Statua (1450), consegnò ai suoi contemporanei gli strumenti per la definizione e lo sviluppo del nuovo movimento artistico. La sezione documenta con disegni quattrocenteschi, reperti archeologici e copie monumentali l'immenso amore che gli artisti del XV secolo ebbero per la Roma antica.
4. La Roma dei Papi La storiografia contemporanea è ormai concorde nell'affermare che lo sviluppo straordinario che ebbe Roma nel Rinascimento, ad iniziare dal XV secolo, non sarebbe stato possibile senza il grande mecenatismo papale.Le opere qui esposte documentano il ruolo dei dodici papi che si susseguirono nel corso del Quattrocento sul trono di Pietro. Il primo che riuscì ad orientare la città verso una nuova fioritura delle arti fu Martino V (1417-1431), mentre l'apice del secolo fu sicuramente raggiunto con Sisto IV (1471-1484), che ha consegnato ai posteri quel capolavoro assoluto che è la Cappella Sistina.
5. I grandi artisti L'azione dei vari pontefici si rivelò indispensabile per la rinascita delle arti a Roma.Pertanto in questa sezione è stato possibile presentare veri e propri capolavori come per esempio la Madonna delle Cave di Mantenga, oggi conservata agli Uffizi, ma realizzata dall'artista quando venne per affrescare gli appartamenti che Innocenzo VIII era fatto costruire per la splendida villa del Belvedere in Vaticano.Tuttavia Mantenga non fu il solo grande pittore a rivelare il suo genio alla città di Roma ma la grande tradizione pittorica del Rinascimento risale già a Pisanello, a Gentile da Fabbriano e Masaccio, che operarono nel corso del regno di Martino V. Grandi artisti a Roma però furono anche Piero della Francesca, Filippo Lippi, Melozzo da Forlì, Pinturicchio e Filippino Lippi, tutti documentati nell'esposizione del Museo del Corso.
Due elementi di assoluta novità completano il percorso: una grande mappa multimediale di Roma quattrocentesca e la ricostruzione tridimensionale della Cappella Carafa di Santa Maria Sopra Minerva. La prima permetterà ai visitatori di conoscere nel dettaglio edifici e monumenti della Roma dell'epoca. La seconda realizzata dall'E.n.e.a., applicando la tecnologia con radar ottico a colori (solitamente utilizzata per indagini spaziali), renderà possibile una visione nitida e ravvicinata degli affreschi del Lippi, tale da farne percepire anche i minimi dettagli.
Arricchirà la mostra, a partire dal 20 maggio, il capolavoro di Piermatteo d'Amelia, "Madonna con Bambino", del quale si erano perse le tracce da oltre venti anni. L'opera, sottoposta a lungo restauro, verrà presentata al pubblico per la prima volta dopo il suo ritrovamento proprio in occasione di questa mostra.
1. La città Sono rare quelle città nelle quali la loro storia coincide con quella del mondo. Roma è una di queste e sicuramente l'unica che nei suoi 3000 anni di vita abbia sempre avuto un ruolo da protagonista.Il XV secolo corrisponde alla rinascita della città dopo la decadenza trecentesca. La sezione documenta il recupero del tessuto viario, delle mura, degli acquedotti, la costruzione di nuovi edifici di servizio (per esempio lo Spedale di Santo Spirito), la magnificenza delle dimore nobiliari come il Palazzo di Niccolò V, nonché quella delle grandi basiliche romane.
2. La vita civile e religiosa La Roma del Quattrocento era una città viva, vitale e talora addirittura violenta. La sezione è quindi dedicata al recupero degli aspetti della vita quotidiana, quasi a voler entrare nelle case dei romani di allora e scoprire la loro esistenza privata che si svolgeva nelle strade, nelle dimore nobiliari fra momenti di gioia e di goliardia musicale ma anche di dolore e tristezza nei duri periodi di guerra. Infine, per comprendere pienamente la società di allora, non è possibile tralasciare l'aspetto religioso e devozionale che scandiva tutto il periodo dell'anno.
3. Roma, scrigno dell'antico L'idea che Roma fosse un museo a cielo aperto viene implicitamente accreditata dalla presenza di quegli artisti che ispirandosi all'antico crearono il Rinascimento a Firenze. Nel 1402 venne a Roma Donatello e poco dopo Brunelleschi per studiare il primo la scultura della classicità e il secondo i metodi di costruzione dell'antica Roma da applicare poi alla realizzazione della grande cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. Non per nulla la teorizzazione del Rinascimento nacque proprio sulle rive del Tevere con la riflessione di Leon Battista Alberti che con i suoi testi tra cui, fondamentale per l'architettura il De re aedificatoria (1443-1452) e per la scultura il De Statua (1450), consegnò ai suoi contemporanei gli strumenti per la definizione e lo sviluppo del nuovo movimento artistico. La sezione documenta con disegni quattrocenteschi, reperti archeologici e copie monumentali l'immenso amore che gli artisti del XV secolo ebbero per la Roma antica.
4. La Roma dei Papi La storiografia contemporanea è ormai concorde nell'affermare che lo sviluppo straordinario che ebbe Roma nel Rinascimento, ad iniziare dal XV secolo, non sarebbe stato possibile senza il grande mecenatismo papale.Le opere qui esposte documentano il ruolo dei dodici papi che si susseguirono nel corso del Quattrocento sul trono di Pietro. Il primo che riuscì ad orientare la città verso una nuova fioritura delle arti fu Martino V (1417-1431), mentre l'apice del secolo fu sicuramente raggiunto con Sisto IV (1471-1484), che ha consegnato ai posteri quel capolavoro assoluto che è la Cappella Sistina.
5. I grandi artisti L'azione dei vari pontefici si rivelò indispensabile per la rinascita delle arti a Roma.Pertanto in questa sezione è stato possibile presentare veri e propri capolavori come per esempio la Madonna delle Cave di Mantenga, oggi conservata agli Uffizi, ma realizzata dall'artista quando venne per affrescare gli appartamenti che Innocenzo VIII era fatto costruire per la splendida villa del Belvedere in Vaticano.Tuttavia Mantenga non fu il solo grande pittore a rivelare il suo genio alla città di Roma ma la grande tradizione pittorica del Rinascimento risale già a Pisanello, a Gentile da Fabbriano e Masaccio, che operarono nel corso del regno di Martino V. Grandi artisti a Roma però furono anche Piero della Francesca, Filippo Lippi, Melozzo da Forlì, Pinturicchio e Filippino Lippi, tutti documentati nell'esposizione del Museo del Corso.
Due elementi di assoluta novità completano il percorso: una grande mappa multimediale di Roma quattrocentesca e la ricostruzione tridimensionale della Cappella Carafa di Santa Maria Sopra Minerva. La prima permetterà ai visitatori di conoscere nel dettaglio edifici e monumenti della Roma dell'epoca. La seconda realizzata dall'E.n.e.a., applicando la tecnologia con radar ottico a colori (solitamente utilizzata per indagini spaziali), renderà possibile una visione nitida e ravvicinata degli affreschi del Lippi, tale da farne percepire anche i minimi dettagli.
Arricchirà la mostra, a partire dal 20 maggio, il capolavoro di Piermatteo d'Amelia, "Madonna con Bambino", del quale si erano perse le tracce da oltre venti anni. L'opera, sottoposta a lungo restauro, verrà presentata al pubblico per la prima volta dopo il suo ritrovamento proprio in occasione di questa mostra.
2 commenti:
adoro la pittura del '400, cosi simbolica e metafisica!
De Chirico ha detto: "Il Quattrocento ci offre una pittura chiara e solida in cui figure e cose appaiono come lavate e purificate e risplendenti d'una luce intensa. Fenomeno di bellezza metafisica che ha qualcosa di primaverile e di autunnale nel tempo stesso."
sublime!
ti raccomando il blog di Alessio, parla d'arte (ed di Roma) in modo accattivante, con poche parole ma giuste.
http://arte-e-artisti.splinder.com/
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