mercoledì 28 luglio 2010

Porcellino...


Non posso rompere il porcellino perchè non ce l'ho e con le grane che ho avuto l'avrei dovuto frantumare ogni due per tre così come si è micronizzata la mia pazienza. Ma siccome credo sia meglio un problema di soldi che uno di salute mi consolo. Ma se avessi il porcellino so già per cosa lo romperei e molte saranno d'accordo con me.

martedì 27 luglio 2010

Prima di dormire...

FATE OGNI GIORNO UNA COSA CHE VI SPAVENTA.
E. Roosvelt

Operazione bagagli: la meringa


Un mese e due giorni, un casale in campagna mica la Costa Smeralda, eppure la mia valigia ha lievitato come una meringa: tre camicioni, anzi sei, e dodici abiti da cocktail, ma dove dovrò mai andare? Non lo so, ma mai sia che non sia preparata. Voglio lasciarmi sorprendere e sorpresa sarà anche che non succeda nulla. Ma questo mese è mio e della mia famiglia e quindi la sera mi cambierò per la cena, come la signora di altri tempi che sono. L'aperitivo al tramonto, il vento fresco, il ghiaccio tritato, la salvia fritta, le buone letture (un Pulitzer nella valigia dei libri è la promessa migliore di una vacanza coi fiocchi). Per me è casa, famiglia, pace, serenità, aghi da ricamo, vestiti da stringere, chiacchere stupide, ricordi, sonnellini, gatti stupidi come il mio che giocano con la coda. E poi la Pociolla che mi crepa per andare in piscina e poi mi crepa perchè mi faccia il bagno. E poi la Pociolla con cui fare le gare di corsa e la pompa dell'acqua e lei sotto l'ombrello e lei che dice: 'mamma dormiamo in tenda?' e io che ho fifa.

Villa Viola arriviamo....

Paparazzi


Avete sempre sognato di vivere un giorno da star? Io no, ma mica faccio testo. Per tutti coloro volessero provare l'ebbrezza di essere inseguiti dai paparazzi, circondati da bodyguard mentre scendete da una limousine che catalizzerà l'attenzione su di voi ho una buona notizia.

SI-PUO'-FAREEEEEEEEE

Basta pagare. Dal 2007 negli Stati Uniti esiste una agenzia specializzata in questo servizio, che si chiama, nemmeno a dirlo, Celeb4aday. Per poche migliaia di dollari è possibile scegliere un pacchetto di servizi che vi porterà fuori dall'anonimato. Per 3000 euro è possibile acquistare il pacchetto MegaStar per un servizio che dura ben due ore: sei paparazzi che vi inseguono gridando il vostro nome e coinvolgono anche i passanti all'inseguimento, una guardia del corpo e un pr che risponde alle domande con un risoluto 'no comment'. Roba che avrebbe fatto impallidire il cast di Amici Miei. Per un'ora di celebrità chissà cosa darei, canterebbero oggi ...

giovedì 22 luglio 2010

La cova....


Non se ne era parlato più, lo avevo dimenticato, o forse pensavo che fosse una idea così e non proprio un progetto. E invece eccoti qui con la faccetta da cucciolo che mi dici: "non mi sgridare".

Sgridare? Gridare!!! Di gioia però perchè aspetti un cucciolo e in fondo lo volevi proprio e sono tutti felicissimi e io ci ho messo qualche secondo a realizzare. Chi? Chi è che aspetta un bambino? E poi a ridere perchè insinuo il terrore nella tua mente: 'non è che sono due vero?' e il terrore fa un flash nei tuoi occhi, che la tua amica ha avuto la sorpresa, due al prezzo di uno. E invece le tue betaHCG sono nella norma e non sono schizzate alle stelle. Quindi, calma, prima di tutto, cosa vogliamo? Una femmina, d'accordo. E allora ecco il toto nomi, embrionale, ma già molto accorato: Michela? nooooo, pensiamoci ancora un po'....Rebecca? mmmmm già prenotato dai cognati (aho che palle)... ma si, come abbiamo fatto a non pensarci? Viola! Si, Viola, come il nome che avrei dato io alla mia seconda. Metteremo tutti d'accordo, vedrai. E poi? Beh, non so come dirtelo ma sono già in preparazione del baby shower, la festa della mamma in attesa, e ancora: quando andiamo a fare l'ecografia? E ti rendi conto del casino che faremo fuori della sala parto. Chi è parente? Tuttiiiiiiiiii, si ci saremo tutti, rosa, lilla, verdini, a fiori, a pois a righine, con palloncini e fiori. Sarà meraviglioso, non vedo l'ora :) Ah, dimenticavo: ti voglio bene! Grazie di questo meraviglioso regalo!!!

Quando la moglie è in vacanza...


il marito ci ripensa, ma la cornuta è lei. Mai lasciare il marito solo in città, rischia di andare a cercare 'rogna', si rifà vivo, richiama, guarda caso sempre in estate. Sono tutti abbastanza simili tranne rarissime eccezioni. La solitudine la reggono poco. E allora si cerca un contatto, un'emozione da poco avrebbe detto Anna Oxa. D'inverno invece, immersi sino al collo nella routine familiare, bambini da portare a scuola e compagnia bella, fanno la loro vita, ma appena lei si trasferisce al mare, il traffico telefonico di lui sale vertiginosamente.

Non commento perchè mi viene la depressione al solo pensiero.

Sono una integralista. Lo so. Non voglio cambiare.

Stessa faccenda per quelli (omai più che numerosi) che non ti invitano a mangiare un gelato, una pizza, men che meno degli scampi alla brace ma che talora mandano degli sms che recitano: 'ho tanta voglia di baciarti' e magari non li senti da sei mesi e non li vedi da due anni.

Non rispondo nemmeno. Mi sono rotta le papuffole.

A spasso su Facebook


Stamattina mi ha punto vaghezza di fare un giro e cercare i profili delle persone che frequentavo circa 15 anni fa. Non sono tipo. Mi è venuta una tristezza infinita. Sono tutti invecchiati di trent'anni in quindici. Sono cambiati immensamente e mi hanno messo addosso una tristezza infinita. Non avrei dovuto farlo. Forse sono peggiorata anche io. E' probabile, ma la mia faccia mi fa compagnia ogni mattina e l'accompagno nel passaggio inesorabile del tempo. Ma non sono tipo da revival. L'unica volta che ho accettato un invito con gli ex compagni delle media non vedevo l'ora di scappare e ho meditato il suicidio. E' un fatto di personalità. Vivo nel presente. E' stato un trauma, la curiosità uccise il gatto e anche il topo non si sente tanto bene.

martedì 20 luglio 2010

Il refolo


Piiiiiiccolo, sottile, proprio una fetenzìa ma meglio che niente. Li ultimi giorni li ho trascorsi con il ventilatore a manetta senza nemmeno percepirne un reale beneficio. Si può solo stare sdraiati sul divano, ma io lavoro ancora e quindi non ho nemmeno il lusso dei miei tre gattoni che sino alle 19 e 30 della sera giocano al tappetino. Poi si rianimano e pii di nuovo a nanna. Io invece mi sbatto ancora tra ppt e pdf ma mentalmente ho fatto i bagagli e forse sono anche partita. C'è la Pociolla che fa liste di cosa si deve portare (qui siamo piuttosto metodici), io che ho già fatto la lista dei libri e poi sbatterò qualcosa nella borsa tanto in campagna non ci sono occasioni mondane.

Non ho invitato nessuno, questa estate saremo solo noi. Io ho da fare e riposare e voglio dedicarmi solo alla mia famiglia. Voglio dormire il pomeriggio e bere un bicchierino di mirto gelato sotto la veranda la sera, con la Pociolla che allunga le gambe sulle mie. Voglio ricamare sino a farmi calare la vista e correre intorno alla casa e poi giocare con la pompa dell'acqua a tutte le ore. Il mio buen retiro, la mia casa sulla collina, quella in cui mi rifugiavo con la mente nei momenti tristi. La lavanda, l'erba sempre troppo alta, gli aperiti a base di salvia fritta nella pastella e margarita. Solo noi. Il fulcro, il nucleo, il centro. E se bussate, faremo finta di non esserci. Ma non per cattiveria.

giovedì 15 luglio 2010

Uno su 4 salta il pranzo


Uno su quattro salta la pausa pranzo
Colpa dello stress lavorativo provocato dalla crisi economica
Colpa dello stress lavorativo provocato dalla crisi economica
MILANO - Chi è riuscito a mantenere il lavoro, in questi tempi di crisi profonda, se lo tiene stretto. Anche a costo di lavorare ben oltre un ritmo normale, anche a costo di sacrificare la pausa pranzo per la produttività: lo denuncia un'indagine condotta nel Regno Unito su 3mila persone dal Chartered Institute of Personnel and Development.
STRESS – Uno su quattro, stando ai dati raccolti oltremanica, salta il pranzo; uno su tre mangia un panino o poco altro mentre siede di fronte al computer. In metà dei casi chi lo fa dichiara di aver troppo lavoro da sbrigare e di non riuscire a far fronte a tutti i propri compiti se non «rosicchiando» minuti alla pausa pranzo; il 30 per cento afferma di saltare la pausa perché con la crisi molte teste sono saltate e non c'è più abbastanza personale per svolgere tutto il lavoro della giornata. Squarci di vita d'ufficio che suscitano allarme, soprattutto considerando che un lavoratore su due ha anche aggiunto di andare in ufficio perfino quando non si sente bene: la paura di perdere il posto fa novanta, ogni sacrificio è buono per fare bella figura col capo. Anche a costo di rimetterci la salute, visto che il 40 per cento dei lavoratori dice di sentirsi sotto stress almeno una volta durante la settimana lavorativa.

Top model over 40


«Rappresentano le nostre clienti»
Elle & le altre: gli stilisti riscoprono le modelle over 40

Elle Macpherson (Ap)LONDRA — «Una volta le donne mentivano sull’età. Oggi non ce n’è più bisogno. Possiamo invecchiare tranquillamente ». A parlare è Yasmin Le Bon, modella, moglie del cantante dei Duran Duran del quale sfoggia il cognome. A 45 anni continua a essere richiestissima. Lavora in passerella così come davanti all’obiettivo dei fotografi. Questo in un campo che, sino a poco tempo fa, premiava giovinezza, perfezione fisica, curve appena accennate, preadolescenziali. A sentire il Guardian, si tratta di una tendenza vera e propria che ha preso forma negli ultimi 12 mesi grazie soprattutto a un’icona senza tempo: Twiggy. A 61 anni, la modella in Gran Bretagna esercita il suo fascino da fiancate di autobus, palazzi e megaposter. È il volto della campagna pubblicitaria di Marks and Spencer, celebre catena di grandi magazzini che vende dal cibo, agli abiti, ai mobili.
Il resto su: http://www.corriere.it/cronache/10_luglio_15/elle-e-le-altre-gli-stilisti-riscoprono-le-modelle-over-40-paola-de-carolis_a1838032-8fd5-11df-b54a-00144f02aabe.shtml

martedì 6 luglio 2010

Il cancro distrugge anche la coppia

MILANO - Una malattia grave in famiglia mette seriamente alla prova la solidità di una coppia: tante difficoltà pratiche e psicologiche finiscono per minare in modo irrecuperabile il rapporto, mandando in frantumi l’intimità sessuale e sentimentale. Le probabilità di separazione o di divorzio, però, sono sette volte superiori nel caso che sia la moglie ad ammalarsi. I motivi? Spesso, dopo esserle stato vicino durante il periodo delle cure, il marito la abbandona. Ma accade anche che a fare le valigie sia lei, perchè combattere il cancro rende le donne più forti e consapevoli delle proprie capacità.
LO STUDIO – In uno studio pubblicato sulla rivista Cancer ricercatori del Seattle Cancer Care Alliance hanno analizzato le statistiche dei casi di divorzio di 515 pazienti colpiti da varie forme di tumore al cervello e da sclerosi multipla, seguiti per un arco temporale di cinque anni, dal 2001 al 2006. I risultati hanno confermato quanto era già emerso dai pochi studi sul tema svolti in passato: circa il 12 per cento delle coppie va incontro a divorzio o separazione se uno dei due coniugi sviluppa il cancro. Ma ben il 21 per cento delle coppie tende a separarsi quando ad ammalarsi è lei, mentre soltanto il 3 per cento dei matrimoni s’infrange se è l’uomo ad essere colpito dalla malattia. La rottura è più frequente nelle coppie giovani (quelle con una storia insieme più breve o formate da persone di giovane età), mentre i coniugi anziani o sposati da lungo tempo sembrano reggere meglio l’impatto. Un fatto, comunque, risulta evidente: la separazione influisce negativamente sia sulla qualità di vita residua dei malati che sulle terapie. I pazienti soli, infatti, hanno più probabilità di venire ricoverati in ospedale e minori chance di partecipare a sperimentazioni o di sottoporsi a diversi cicli di trattamenti.

Il resto su http://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/10_luglio_05/tumori-divorzio-inchiesta_6799bb12-8395-11df-aec8-00144f02aabe.shtml

Decespugliazione !!!

PARIGI - Li chiamano i «fufunisti». Termine inventato in gennaio dal periodico femminile francese «Elle» e rapidamente entrato a far parte del gergo nazionale. A leggere il settimanale «Le Point», le «fufuniste» dominano i siti web femminili. Ma chi è una «fufunista»? Una donna che si preoccupa dei peli del suo corpo (e soprattutto del suo sesso) con un obiettivo principale: la depilazione integrale. Ovvero l’estetica da riportare al suo stato originario pre-puberale.
Il fenomeno non è veramente nuovo. Ma oggi è diventato movimento di massa. Parigi conferma. Basta gironzolare per il lungo Senna, sedersi ai tavolini dei locali di Momparnasse, seguire il richiamo dell’acqua sui ponti per l’isola Saint-Louis, per cogliere senza troppa fatica il senso delle gambe e ascelle completamente depilate, e con cura, compresa l’attenzione di cancellare subito anche la minima ombra della peluria che vorrebbe riaffiorare. Ovunque gli istituti di bellezza, oltre al classico mini-triangolo ideato per accompagnare senza fastidio i bikini sempre più ridotti, propongono in alternativa la depilazione totale. Via il rasoio ma anche poco tollerate le creme. La tecnica più proposta è quella del laser. «La depilazione laser si è democratizzata. Il suo costo corrisponde ormai alla spesa per due anni e mezzo di interventi con la classica ceretta», osservano gli esperti citati dalla stampa d’oltralpe.
Il seguito http://www.corriere.it/esteri/10_luglio_04/depilazione-integrale-cremonesi-lorenzo_274b698e-8755-11df-95fd-00144f02aabe.shtml

Marmellata condominiale (o anche detta 'della pace')


Driiiiiin, chi è? Apro e Claudia la mia vicina e collega mi porge un vasetto. "Marmellata della pace" mi dice, riferendosi a un battibecco da ragazze in sindrome premestruale. Fatta con le albicocche della vicina del piano terra che ha un albero in superproduzione. Bella sorpresa, apprezzata. Gesti da Sagittario, talora scontrosi, impulsivi ma di gran cuore. Grazie Cla, la marmellata social merita un post. E comunque lo scazzo lo avevo già dimenticato, da un bel po'.

Pooooooch, vieni, la mamma ti fa un bel panino.

lunedì 5 luglio 2010

Benefici delle vacanze? Svaniscono in due giorni

MILANO - Passiamo giorni a pianificare le vacanze, spendendo anche magari un sacco di soldi per organizzarle al meglio, senza farci mancare nulla. E poi, una volta rientrati, tempo un paio di giorni di lavoro e di quotidiane incombenze e i benefici del riposo appena goduto se ne vanno via rapidi come l’abbronzatura tanto faticosamente conquistata. La conferma è arrivata da una ricerca della «Radboud University» nei Paesi Bassi: ai partecipanti era stato chiesto di riferire il loro stato di benessere generale due settimane prima delle vacanze, in vacanza e due settimane dopo il rientro e i risultati hanno evidenziato come i livelli di soddisfazione psicofisica fossero più alti e migliorassero quando si era lontani da casa, salvo decrescere velocemente una volta rientrati.
Il resto sul Corriere.it a cura della brava Simona Marchetti.

venerdì 2 luglio 2010

La sfida

Ma l'ho voluto celebrare e con un delizioso vestitino bianco sono andata a prendere un aperitivo con un allegro soggetto di sesso maschile che mi ha svelato ciò che già sapevo e mi ha davvero fatto molto ridere quando ha affermato: 'ho lavorato dieci ore, non ce la faccio con una intelligente, puoi essere scema?'. E ho capito qual è il mio problema, sono troppo. Troppo di tutto e quindi imepgnativa e faticosa. Devo lasciar emergere il mio lato stupido, almeno in certi contesti e smetterla con la filosofia teoretica e le neuroscienze. Oddio non è che costringo i miei interlocutori a sfibranti sessioni culturali, ma insomma, si, sono un po' impegnativa perchè costringo i signori che vogliono passare del tempo con me a fare fatica. Devo cambiare registro. Per quale motivo? Forse per divertirmi un po' di più anche io. Così seria, così signora, così irreprensibile madre di famiglia. Che palle!!!! Mi concederò un mese di allegra e spensierata stupidità. E il 31 luglio tornerò ad essere io. Interessante sfida, ci riuscirò????