Premessa, il Papillomavirus umano è un virus moto diffuso la cui diffusione è massima tra i giovani, l'utilizzo del preservativo non è sufficiente a limitare il contagio che avviene non solo con la penetrazione completa, alcuni ceppi di questo visrus sono 'oncogenici' ossia capaci di indurre tumori. Infine, ma non meno importante, i giovani maschi sonodisinformati e non conoscono il proprio corpo. Risultato: circa il 70% della popolazione sessualmente attiva entra in contatto con il virus almeno una volta nella vita. In natura esistono oltre 200 tipi d aillomavirus, dei uali 40 risiedono preferibilmente nelle mucose, nel cavo orale, nell'ano e negli pparati gnitali di maschi e femmine. Di questi, 15 sono stati catogati ad alto richio oncogeno, in particolare l'HPV 16 e l'HPV 18 che da soli, sono responsabili del 70% dei tumori all'utero, alla vagina e all vulva.
Da un paio d'anni è disponibile un vaccino indicato per le donne dai 12 ai 45 anni che le protgge dal contagio, dai relativi disturbi e dal rischio di cancro. Ci si è però resi conto che così rimaneva scoperta l'alta metà del cielo, anche meno consapevole del proprio corpo e della propria salute sessuale. Se a questo poi aggiungiamo la precocità dei rapporti e la promisquità dei partner si configura un rischio sanitaio emergente.
Per questa ragione le principali società scientifiche (Società Italiana di Andrologia, Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità e Società Italiana di Urologia) si sono unite per redigere un documento di Consenso che raccomanda di vaccinare anche i maschi dai 12 anni, predisporre un accesso economicamente agevolato al vaccino e sensibilizzare i maschi sulle patologie dell'apparato sessuale spesso correlate proprio all'infezione. I condilomi ad esempio sono un disturbo curabile che spesso viene sottovautato. Insomma, insegnare ai giovani maschi ad esaminare il pene, osservarsi, riferire disturbi, bruciori, lesioni sospette. Quello che gli uomini non sanno è che l'infzie da HPV è la principale causa di cancro dell'ani, del pene, ma anche della bocca, testa e collo, patologie particolarmente grvi e spesso letali. Occorre quindi un nuovo approccio all'educazione andrologica, che nella mente dei ragazzi è 'roba da anziani', mentre i dati dicno che il 73% degli italiani con una età media di 33% sviluppa una patologia da condilomi.
La soluzione? Il vaccino quadrivalente indicato per i maschi dai9 ai 15 anni. Un atto di responsabilità che ivito tutti i genitori a prender in considerazione