Quella che si sta svolgendo in Libia è la prima guerra fantasma, ossia c'è ma non si vede. Le riprese televisive sono scarsissime, non ci sono troupe americane, i corrispondenti italiani sono spesso collegati dagli alberghi. Non si vedono gli aerei, non si sentono rumori od esplosioni. E' una guerra di parole, raccontata, come prima dell'avvento della tv e in quanto tale, non ci siamo abituati. E' come se non esistesse e diventa reale solo quando i barconi di libici approdano sulle coste italiane. Si dice che quello che non si vede, nella società schizofrenica dell'informazione che si ciba di immagini, non esista. Il 'percepito' quindi è molto rarefatto nella nostra coscienza, nonostante i talk e gli approfondimenti giornalistici tentino di segnare il passo con una miriade di esperti. Uno strano esperimento di mass media senza tv, ne parleranno a tv Talk? Nel frattempo, la nostra vita scorre come se nulla fosse, non vediamo nulla quindi non ci vediamo in guerra, non ci sentiamo coinvolti e per i politici è più facile convincerci che a noi la cosa non riguarda nonostante lo spiegamento di forze messo a disposizione dall'Alleanza Occidentale.
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