Una persona che diceva di volermi bene un giorno ha tentato di ferirmi dicendomi che ho delle carenze affettive. E chi lo ha mai negato? La storia non si cancella, al limite si rimuove per andare avanti e crescere. Io le mie carenze affettive le conosco una per una ma, sai che c'è di nuovo, a 40 anni le accolgo, le coccolo, mi voglio ancora più bene. So benissimo cosa significa quando immolo la carta di credito da Vuitton per un portachiavi superfluo, so benissimo chi voglio al mio fianco. I miei amici sanno o forse non sanno ma intuiscono, tra la sicurezza intravedono le fragilità e le accolgono con pazienza, dedizione a amore. Sono rigida, severa, ossessiva e chi lo ha mai negato? Anzi, queste caratteristiche mi hanno salvato la vita, sono state la mia reazione personale al caos, al disordine, all'evanescenza, all'indifferenza. Io che ho trovato il parquet viola per la prossima casa, e quello sbiancato perchè nella mia casa, il mio rifugio, sia tutto pieno di luce e inondato di sole. Io che nonostante tutto, soffro in silenzio per l'indifferenza e le ingiustizie e divento furiosa per due parole non dette 'scusa' e 'grazie'. Eppure ci vuole così poco.... basterebbe amare. E ilproblema di chi non mi ama non è che ama troppo se stesso ma proprio che non si ama affatto. Perchè per amare e accettare gli altri devi essere indulgente con te stesso e allora puoi accettare ed, eventualmente perdonare. E quindi, le mie carenze affettive sono come crepe in un vecchio muro che riempio di fiori e profumi, di pastella con cui friggere le zucchine e la salvia, ascolto e comprensione,silenzio e arrabbiature perchè qualcuno che amo ha subito un ingiustizia. Ciò che mi è stato tolto mi è stato ridato in altra forma, i miei numerosi amici, le persone capaci di vedere oltre la mia borsa firmata nella quale ho riposto anche il mio dolore, perchè lo porto con me, per non dimenticarlo.
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