Tra tutte le opere esposte ho scelto questa. Un pannello dal titolo Saffa. Dove l'oggetto quotidiano, apparentemente banale, diventa opera del suo tempo. Delizioso, ma ora basta, i tacchi alti mi hanno fatto venire mal di piedi....
martedì 15 gennaio 2008
Il congresso fa schifo?
Capita che il Congresso sia una noia, che il relatore sia una noia, che i parecipanti siano...una noia. In questi casi è inutile resistere, meglio abbandonare l'impresa da subito ed evitare di perdere tempo. Capita anche che il congresso si svolga esattamente di fronte alle Scuderie del Quirinale dove si sta svolgendo la mostra sulla Pop Art che volevamo già visitare. Capita anche che non si abbia nulla da fare (in quanto zie disoccupate, almeno per il momento). Capita altresì che il cellulare su cui dovrebbe chiamare Claudio Cappon per darci un nuovo lavoro taccia in maniera vagamente inquietante e quindi prendi l'arte e mettila da parte. Una full immersion nella pop art degli anni 50 e 60, in stili, collage e tecniche che non sempre abbiamo compreso perfettamente. Tanti loghi, Esso e Coca Cola, riveduti e corretti, il ritratto a colori di Marilyn fatto da Andy Wharol, i fumetti di Roy Lichtesytein, mi sarei aspettata anche un po' di Keith Haring ma non c'era.
Tra tutte le opere esposte ho scelto questa. Un pannello dal titolo Saffa. Dove l'oggetto quotidiano, apparentemente banale, diventa opera del suo tempo. Delizioso, ma ora basta, i tacchi alti mi hanno fatto venire mal di piedi....
Tra tutte le opere esposte ho scelto questa. Un pannello dal titolo Saffa. Dove l'oggetto quotidiano, apparentemente banale, diventa opera del suo tempo. Delizioso, ma ora basta, i tacchi alti mi hanno fatto venire mal di piedi....
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