lunedì 28 aprile 2008

Buon compleanno DNA!


L'elica che cambiò il mondo


Col Dna day del 25 aprile si celebra la scoperta che nel 1953 dette inizio all'era della geneticadi


Johann Rossi Mason
Le novecento parole spedite alla rivista Nature il 2 aprile del 1953 cambiarono la storia della biologia e quella dell'uomo. Nel testo James Dewey Watson e Francis Compton Crick descrivevano per la prima volta la struttura "a doppia elica" del DNA. La comunicazione dal titolo "A structure Deoxiribose Nucleic Acid" è stata definita la "stele di Rosetta" della biologia ed ha fruttato ai due scienziati il premio Nobel per la Medicina nel 1962. Il 25 aprile si festeggia negli Stati Uniti il National DNA Day con un sito dedicato www.genome.gov, una chat aperta al pubblico dove i ricercatori dialogano sui temi della genetica e incontri divulgativi. Per tour virtuale nel DNA ecco l'indirizzo: http://learn.genetics.utah.edu/units/basics/tour/ Oppure http://www. dnai.org dove nella sezione Applications vengono spiegate le più comuni applicazioni della genetica e l'uso che se ne può fare in paleontologia, per spiegare le origini umane. La comunicazione a Nature è del 1953 , ma la storia del DNA parte nel 1869. Un fisiologo svizzero, Friedrich Miescher, studiando il nucleo delle cellule, trovò una sostanza a cui diede il nome di "nucleina" dentro la testa degli spermatozoi di salmone. La natura acida della nucleina le cambiò il nome in "acido nucleico" e in esso Albrecht Kossel riscontrò quattro basi azotate: adenina, guanina, citosina e timina. Scoperta che gli valse il Nobel nel 1910, mentre nello stesso anno al Rockfeller Institute di New York Theodore Levene scoprì che gli acidi nucleici animali contengono uno zucchero, il desossiribosio. Solo nel 1952 venne accettata l'idea di Avery che il DNA fosse materiale genetico. È a questo punto che l'americano Watson e l'inglese Crick entrano in scena. Watson ebbe la sua prima intuizione a Napoli durante un simposio dove pensò di applicare la cristallografia a raggi X per analizzare la struttura delle grosse molecole biologiche. Decisivo poi l'incontro con Crick, a Cambridge con cui iniziò a lavorare. Nel frattempo Elena Ottolenghi-Nightingale dimostrò che il DNA di cellule adulte impiantato in cellule embrionali ne muta le proprietà. Ma quando pubblicò il suo studio non parlò mai di "genetico" e quindi il suo fu un successo dimenticato. Poi il chimico Linus Pauling ipotizzò che il DNA avesse una struttura a elica. Rimaneva oscuro come il DNA trasmette la sua informazione e si copia. La soluzione veniva cercata nella struttura del DNA: lo studio dei due scienziati era tappezzato di ritagli di cartoncini colorati, sulla scrivania e sul pavimento che servivano a simulare i modelli molecolari. La soluzione era di là da venire e l'intuizione arrivò a bordo di un treno che riportava Watson a Cambridge: i filamenti di DNA erano solo due (e non tre come creduto sino a quel momento) e le basi erano rivolte all'interno e non all'esterno, proprio come i pioli di una scala a chiocciola. Il resto è storia della medicina e della biologia.


(Fonte: La Republica)

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