In questi giorni in cui sono stata colpita dal malefico batterio della bronchite ho rispolverato la ricetta del brodo di pollo i cui poteri taumaturgici sono noti alle nostre nonne e
alle nonne trisavole. Non guasta poi che si tratti di una bevanda
calda che offre l’impressione di stare meglio sin dalla prima
sorsata. Per non parlare del fatto che tale delizia veniva
somministrata dalle amorevoli mani di mamme e nonne il che è un
ottima strada per ottenere un effetto placebo pressoché immediato.
Eppure, le virtù medicinali del brodo di pollo sono state studiate
scientificamente e confermate. Già nel 2000 Stephen Rennard,
pneumologo all’Università del Nebraska aveva studiato gli
ingredienti del brodo attivi sul sistema immunitario grazie a test di
laboratorio. Poi il dottor Jordan S. Josephson, otorino al Lenox Hill
Hospital di New York City ne ha riconfermate le virtù: la bevanda è
certamente in grado di ridurre l’infiammazione e la produzione di
muco tipiche delle malattie da
malattie
da raffreddamento, inoltre possiede una attività ‘nervina’,
stimolante del sistema nervoso centrale.
E
dato che quando la malattia è causata da un virus non c’è altro
da fare che mettersi a letto, bere molto e al massimo assumere blandi
analgesici, il brodo di pollo diventa un vero e proprio farmaco.
Specialmente se la ricetta è ricca di vitamine e sali minerali che
agiscono insieme: pollo, cipolle, porri, patate, carote, sedano,
prezzemolo, coriandolo, pepe e poco sale. Ma attenzione, dicono gli
esperti, del brodo va mangiato anche il pollo, capace di nutrire e
apportare proteine facilmente digeribili, preziose quando c’è
inappetenza. Gli aminoacidi infatti sarebbero in grado di ridurre
l'infiammazione e aumentare la secrezione di muco stimolando i
neutrofili oltre ad avere una azione simile all'acetilcisteina, un
principio attivo contenuto nei farmaci tradizionali. Un ‘comfort
food’, caldo, consolatorio come dicono gli americani, capace anche
di favorire la sudorazione e combattere la disidratazione. E se
l'appetito non è calato basta aggiungere una manciata di pastina. Un
toccasana. Provare per credere.
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