di Paola Emilia Cicerone
Di solito per individuare i livelli di inquinamento
dell’ambiente si analizzano acqua aria o terreno. In futuro forse sarà
possibile individuare la presenza di sostanze tossiche nel nostro organismo con
una semplice analisi del sangue . Grazie alla scoperta di un gruppo di
ricercatori italiani guidato da Giorgio Ricci dell’Università di Roma Tor
Vergata. Una ricerca che ha mobilitato circa 900 persone, tra cui oltre 500
volontari residenti nella valle del fiume Sacco in provincia di Frosinone,
un’area drammaticamente inquinata da rifiuti tossici e discariche abusive .
In questo modo i ricercatori sono arrivati a individuare
un enzima che farebbe da rivelatore di inquinamento: si chiama glutatione
transferasi, e appartiene a una famiglia di enzimi che servono a proteggere
l’organismo da composti tossici favorendone l’eliminazione. Si è visto
infatti che la presenza dell’enzima nel sangue è proporzionale alla presenza
di tossine nel sangue. L’enzima insomma , osservano gli autori dello studio
pubblicato sulla rivista Biochemical and Biophysical Research Communications,
(
www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0006291X12015471) potrebbe
essere utilizzato come campanello d’allarme per disegnare vere e proprie “mappe
dell’inquinamento” approfondendo le indagini quando necessario per individuare
le sostanze tossiche presenti . In questo modo inoltre la presenza degli
inquinanti potrebbe essere valutata in base non alla diffusione nell’ambiente ma
a un dato molto più interessante, ossia il loro effetto sull’organismo
umano.
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