La trasmissione di Antonello Piroso su La7 Niente di Personale non era mai riuscita a catturare la mia attenzione, né nella scelta dei temi, né nello stile di conduzione, un po’ forzato nella sua apparente spontaneità. Insomma, non decollava. Sino a ieri sera quando Piroso ha messo insieme una puntata sul terrorismo negli anni 70 davvero interessante e ben fatta dal titolo: “"Mario Missiroli, ovvero: in Italia non si può fare la rivoluzione. Perché ci conosciamo tutti". Non sempre si possono decrittare razionalmente gli elementi di una trasmissione che ti piace. In realtà molto si gioca sull’emozione, la sensazione, la capacità di trattare un argomento che non conosci bene in modo che ti venga voglia di saperne di più. Io, anche se ero una bambina, me lo ricordo il rapimento Moro e anche il dolore di un intero paese quando il corpo venne ritrovato.
Ieri Piroso ha fatto alcune scelte coraggiose: invitare due ex terroristi, uno di Ordine Nuovo e l’altro delle Brigate Rosse e poi mettere insieme, in un blocco successivo, i parenti delle loro vittime. In particolare ho davvero partecipato la difficoltà e il dolore di Rosy Bindi nel ricordare l’assassinio del professor Vittorio Bachelet, avvenuta di fronte a suoi occhi. Coraggiosa perché alcune cose te le vorresti dimenticare, non ci vuoi tornare sopra, ma lo ha fatto unicamente per noi, per il diritto di cronaca e perché anche se si vorrebbe, non si deve e non si può dimenticare.
Inorridisco al pensiero che alcuni brigatisti, in forza delle leggi vigenti possano uscire dal carcere dopo vent’anni pur avendo una condanna a due ergastoli, anche se in regime di semi-libertà. E mi ha rivoltato le budella l’affermazione dell’esponente di Ordine nuovo che sembrava sostenere come fosse stato “quel periodo” a uccidere degli innocenti e non la sua mano armata di una pistola e di una ideologia violenta e distruttiva. Non credo al suo pentimento, non credo alla sua partecipazione al dolore dei figli delle persone che ha freddato. Credo che esista una mente criminale, un cervello privo di sentimenti come l’empatia o la compassione. Non c’è, temo, alcuna riabilitazione possibile per queste persone che non devono uscire di prigione. Le dichiarazioni degli ex terroristi ieri sera mi sono sembrate un contentino per noi, il loro volto e la loro espressione non suggerivano alcun pentimento. Bravo Piroso, complimenti, meritavi molto di più che il 2.6% di share.
Ieri Piroso ha fatto alcune scelte coraggiose: invitare due ex terroristi, uno di Ordine Nuovo e l’altro delle Brigate Rosse e poi mettere insieme, in un blocco successivo, i parenti delle loro vittime. In particolare ho davvero partecipato la difficoltà e il dolore di Rosy Bindi nel ricordare l’assassinio del professor Vittorio Bachelet, avvenuta di fronte a suoi occhi. Coraggiosa perché alcune cose te le vorresti dimenticare, non ci vuoi tornare sopra, ma lo ha fatto unicamente per noi, per il diritto di cronaca e perché anche se si vorrebbe, non si deve e non si può dimenticare.
Inorridisco al pensiero che alcuni brigatisti, in forza delle leggi vigenti possano uscire dal carcere dopo vent’anni pur avendo una condanna a due ergastoli, anche se in regime di semi-libertà. E mi ha rivoltato le budella l’affermazione dell’esponente di Ordine nuovo che sembrava sostenere come fosse stato “quel periodo” a uccidere degli innocenti e non la sua mano armata di una pistola e di una ideologia violenta e distruttiva. Non credo al suo pentimento, non credo alla sua partecipazione al dolore dei figli delle persone che ha freddato. Credo che esista una mente criminale, un cervello privo di sentimenti come l’empatia o la compassione. Non c’è, temo, alcuna riabilitazione possibile per queste persone che non devono uscire di prigione. Le dichiarazioni degli ex terroristi ieri sera mi sono sembrate un contentino per noi, il loro volto e la loro espressione non suggerivano alcun pentimento. Bravo Piroso, complimenti, meritavi molto di più che il 2.6% di share.
2 commenti:
Mi dispiace di aver perso la trasmissione di Piroso sul terrorismo anni '70....è u periodo che non ho vissuto ma che però mi è sempre piaciuto approfondire...
Sempre a proposito di quegli anni, Signora Johann ha visto il film "Romanzo Criminale" di Michele Placido? Io l'ho trovata stupendo a tal punto che voglio ora leggere anche il libro di De Cataldo da cui è tratto il film...
No, non ho visto il film ma mi hanno detto che è molto bello anche se piuttosto crudo. Leggerò il libro, appena ne avrò l'occasione. Grazie della segnalazione.
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