Jonathan Baron
Contro la bioetica
Raffaello Cortina 2008
Baron scrive questo libro sulla bioetica ma soprattutto contro i dogmatismi e le soluzioni preconfezionate. Accusa che la bioetica, nata come applicazione della filosofia alla biologia, sia ormai una costellazione di giudizi o di principi assoluti. A questa lettura umanistica contrappone la disciplina che conosce meglio, la teoria delle decisioni. La teoria delle decisioni e’ la diretta discendente dell’ utilitarismo potenziato dalla teoria delle decisioni razionali. Si, lo so, detto cosi’ sembra tutto molto complicato e in realta’ non e’certo un libro da ombrellone, ma per chi e’ interessato ai temi della bioetica, argomento piuttosto in voga da qualche anno a questa parte, trovera’ interessante la possibilita’ di approfondire un nuovo approccio. Soggetti che arrivano incoscienti al pronto soccorso come possono prestare il loro consenso? Soggetti con patologie mentali che commettono reati devono essere considerati in grado di intendere e volere o dovrebbero godere di attenuanti? Un bambino che nasce primo di cervello deve essere tenuto in vita il piu’possibile oppure lasciato semplicemente morire? Sono questioni ormai quotidiane, almeno in campo medico, alle quali questo libro si propone di dare una risposta diversa, meno standardizzata.
Contro la bioetica
Raffaello Cortina 2008
Baron scrive questo libro sulla bioetica ma soprattutto contro i dogmatismi e le soluzioni preconfezionate. Accusa che la bioetica, nata come applicazione della filosofia alla biologia, sia ormai una costellazione di giudizi o di principi assoluti. A questa lettura umanistica contrappone la disciplina che conosce meglio, la teoria delle decisioni. La teoria delle decisioni e’ la diretta discendente dell’ utilitarismo potenziato dalla teoria delle decisioni razionali. Si, lo so, detto cosi’ sembra tutto molto complicato e in realta’ non e’certo un libro da ombrellone, ma per chi e’ interessato ai temi della bioetica, argomento piuttosto in voga da qualche anno a questa parte, trovera’ interessante la possibilita’ di approfondire un nuovo approccio. Soggetti che arrivano incoscienti al pronto soccorso come possono prestare il loro consenso? Soggetti con patologie mentali che commettono reati devono essere considerati in grado di intendere e volere o dovrebbero godere di attenuanti? Un bambino che nasce primo di cervello deve essere tenuto in vita il piu’possibile oppure lasciato semplicemente morire? Sono questioni ormai quotidiane, almeno in campo medico, alle quali questo libro si propone di dare una risposta diversa, meno standardizzata.
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