Vera Slepoj
L’eta’ dell’ incertezza
Mondadori
2008
Non e’ un momento facile per gli adulti quello che stiamo affrontando, figuriamoci per gli adolescenti. Afflitti da cambiamenti ormonali e cerebrali, gli adolescenti sono immersi sino al collo in un tessuto sociale dove gli adulti sono sempre piu’insicuri e non rappresentano validi punti di riferimento. Una societa’ monofamiliare, nucleare, isolata, senza valori. All’orizzonte solo insicurezza. In queste condizioni e’ difficile trovare il coraggio di abbandonare l’ unico rifugio sicuro. Inoltre gli adulti non facilitano le scelte consapevoli dei giovani. Hanno lasciato troppo spazio ad un sistema dei media che propone come modello un mondo virtuale e aggressivo. C’e’poi una smania di identita’ e protagonismo, che emerge anche in comportamenti antisociali, violenze, botte, stupri, bravate, vengono filmate con il telefonino e inoltrate su YouTube. L’adolescenza sembra non finire mai, e mancano i tradizionali e antichi triti di passaggio che Slepoj ripercorre, alla ricerca di nuovi metodi per identificare le figure morali che sappiano guidare questa transizione. In tutte le societa’, in ogni epoca, ci sono stati metodi per traghettare i bambini nel mondo dei grandi. I segni sul corpo, dolorosi come circoncisione e scarificazioni sulla pelle si sono trasformati in tatuaggi e piercing. Il segno che identifica il gruppo, il branco, il guerriero, un simulacro di iniziazione, un ingresso nella dimensione epica, ma non durano nel tempo, come le mode, effimere e transitorie, che identificano identita’ plurime.Mancano gli sciamani, le guide, coloro capaci di trasmettere sapere e segreti e quindi potere. PURTROPPO nella nostra cultura gli anziani non hanno piu’ un ruolo iniziatico. Nell’attuale societa’ complessa, si sono disgregate le tradizionali forme sociali di appartenenza, la classe, la famiglia, il vicinato, la generazione, ognuno e’ solo di fronte al difficile compito di scrivere la propria biografia. L’ eta’ incerta e’ l’ eta’ dellínquietudine, in bilico tra arroganza e inadeguatezza, tra spensieratezza e disagio.
L’eta’ dell’ incertezza
Mondadori
2008
Non e’ un momento facile per gli adulti quello che stiamo affrontando, figuriamoci per gli adolescenti. Afflitti da cambiamenti ormonali e cerebrali, gli adolescenti sono immersi sino al collo in un tessuto sociale dove gli adulti sono sempre piu’insicuri e non rappresentano validi punti di riferimento. Una societa’ monofamiliare, nucleare, isolata, senza valori. All’orizzonte solo insicurezza. In queste condizioni e’ difficile trovare il coraggio di abbandonare l’ unico rifugio sicuro. Inoltre gli adulti non facilitano le scelte consapevoli dei giovani. Hanno lasciato troppo spazio ad un sistema dei media che propone come modello un mondo virtuale e aggressivo. C’e’poi una smania di identita’ e protagonismo, che emerge anche in comportamenti antisociali, violenze, botte, stupri, bravate, vengono filmate con il telefonino e inoltrate su YouTube. L’adolescenza sembra non finire mai, e mancano i tradizionali e antichi triti di passaggio che Slepoj ripercorre, alla ricerca di nuovi metodi per identificare le figure morali che sappiano guidare questa transizione. In tutte le societa’, in ogni epoca, ci sono stati metodi per traghettare i bambini nel mondo dei grandi. I segni sul corpo, dolorosi come circoncisione e scarificazioni sulla pelle si sono trasformati in tatuaggi e piercing. Il segno che identifica il gruppo, il branco, il guerriero, un simulacro di iniziazione, un ingresso nella dimensione epica, ma non durano nel tempo, come le mode, effimere e transitorie, che identificano identita’ plurime.Mancano gli sciamani, le guide, coloro capaci di trasmettere sapere e segreti e quindi potere. PURTROPPO nella nostra cultura gli anziani non hanno piu’ un ruolo iniziatico. Nell’attuale societa’ complessa, si sono disgregate le tradizionali forme sociali di appartenenza, la classe, la famiglia, il vicinato, la generazione, ognuno e’ solo di fronte al difficile compito di scrivere la propria biografia. L’ eta’ incerta e’ l’ eta’ dellínquietudine, in bilico tra arroganza e inadeguatezza, tra spensieratezza e disagio.
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