martedì 30 settembre 2008

Buoni esempi


Primario, una bella famiglia, una vita normale, bella. Uno di quelli a cui non manca niente. Poi la diagnosi di SLA, una di quelle malattie che proprio non vorresti avere, perche' ti confina su una sedia a rotelle, perche' non c'e' una cura, perche' non potrai piu' parlare. E' di fronte a queste prove che si rivela la tempra di un uomo e il dottor Melazzini e' un combattente. Uno che dice, ora: la mia vita e' bellissima, non mi sento malato, sono sereno. Alla faccia di tutti quelli che sono sani ma sereni proprio no. Da 5 anni e' letteralmente immobilizzato su una carrozzina eppure lo incontri negli aeroporti d'Italia perche' va a parlare ai congressi e scrive libri (l'ultimo che racconta la sua storia si intitola "un medico, un malato, un uomo" ed e' pubblicato dalla Lindau. Insomma, la malattia puo' essere una risorsa, una sfida che ti fa trovare coraggio che non sapevi nemmeno di avere. La malattia puo' essere il caso di 'quando il gioco si fa duro'. La malattia che mi uccide mi ha insegnato a vivere, dice. La diagnosi arriva il 17 gennaio 2003. La prima reazione e' quelladi chiudersi in se stesso, si stordisce di lavoro, contatta una clinica svizzera dove o aiutino a morire. Ha la sensazione di non poter reagire, di essere impotente. A luglio 2004 un libro gli apre gli occhi. E' pronto per valtare le cose con occhi nuovi. Si rende conto che la malattia non e' una iattura ma una strana, diversa opportunita'. In futuro tanti progetti tra cui la direzione scientifica di un istituto di cura milanese.

Per informazioni sulla malattia: www.aisla.it

Il riccio

Come dire, mi arrotolo su me stessa.
Passo ore ed ore alla scrivania e mi muovo solo col cervello. I corpo e' immobile e passa dalla sedia dell'ufficio alla forma del divano e poi al mio meraviglioso letto che in questi giorni della merla (ho detto merla) e' ancora piu' accogliente.
Sono al metabolismo mentale basale, vado in automatico. Vivo, respiro, mi alimento. Per il resto e' il letargo. Nessun obiettivo rilevante. Pochissimi desideri. Non e' una sensazione spiacevole qualla di non aver bisogno di niente, quello di non avere smanie o voglia di nulla.
Venerdi sembra ci sia una festa dell'ufficio ma non sono assolutamente in vena, sto diventando una cosa sola col televisore. La sera e' dedicata alla maglia, ai libri.
L'animale che mi rappresenta in questo momento e' il riccio, tutto arrotolato, assonnato, quasi in letargo. E come sensazione non e' male. Non aver nulla da dire, nulla da dimostrare, bastare a se stessi, il condito da un pizzico di misantropia. Scusate, mi ritiro.

lunedì 29 settembre 2008

Caricabatteria eolico


Gita in campagna o in barca e ti si scarica il cellulare? Pic nic al parco? Niente paura perche' ora si puo' usufruire di ogni bava di vento per ricaricarsi. Lo strumento che lo rende possibile si chiama Hymini, costa circa 50 euro e reso attivo per un'ora garantisce 30 minuti di carica. Forse non moltissimo, ma sufficiente a recuperare una conversazione interrotta a meta'.
Si compra su www.hymini.com

domenica 28 settembre 2008

Intervallo.....


Tra una scaletta sugli assorbenti igienici e un pezzo sulla felicità, perchè non fare una pausa di contemplazione?
Dei da stadio è il titolo del calendario.
Che Dio li benedica.
Perchè anche l'occhio vuole la sua parte. O No????

Il futuro del pianeta


A Venezia la quarta conferenza internazionale "The Future of Science", su "Food and Water for Life"

Articolo della collega Mariapaola Salmi su Salute di Repubblica


I normali bisogni della vita quotidiana come bere un bicchiere d'acqua, fare una doccia, mangiare una bistecca, annaffiare un vaso sul balcone, potrebbero essere a rischio in un futuro non troppo lontano anche nei paesi ricchi. Acqua e cibo, diritto di tutti, vanno preservati per evitare pericolose carenze. Sono queste le tematiche alle quali oggi a Venezia è dedicata la seconda giornata di lavoro del convegno "Food and Water for Life" (ultimo giorno sabato 27) in occasione del quarto appuntamento con la conferenza mondiale "The future of Science". L'incontro è organizzato da Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione Giorgio Cini e Fondazione Silvio Tronchetti Provera."L'acqua è una risorsa fondamentale per la vita di tutto il pianeta e per le pratiche agricole", sottolinea nella sua relazione la professoressa Chiara Tonelli, genetista all'università degli studi di Milano, "è necessario che la gente sia informata e resa consapevole sull'importanza di utilizzare questo bene in modo sostenibile. Il 10 per cento di acqua è consumato per gli usi civili, il 20 per cento dall'industria, tuttavia il maggior consumatore idrico a livello mondiale è l'agricoltura".La grande sete dell'agricoltura"Sostenibilità", prosegue Chiara Tonelli, "significa risparmiare acqua e guadagnare salute che si traducono in riduzione dei pesticidi e insetticidi, minor impatto ambientale e sviluppo mediante resistenti ai patogeni e alla siccità". Occorrono 500 litri di acqua per produrre mezzo chilo di farina, per un petto di pollo (circa tre etti) ne servono 1.170 litri, per una bistecca di maiale 1.440, mentre ce ne vogliono 4.500 per una bistecca di vitellone. Tra alcuni anni la produzione di questi e altri alimenti potrebbe diventare critica. La Cina conosce il problema. Quasi metà paese ha drammatiche sofferenze di approvvigionamento. E così i cinesi acquistano terreni in altre parti del mondo per soddisfare le produzioni. Senza contare che l'acqua è strettamente connessa al problema della sicurezza alimentare. Ecco allora strategie alimentari di sostenibilità quali piante di mais i cui pori speciali assorbono poca acqua, oppure l'acqua mare che desalinizzata con l'energia solare attraverso pannelli fotovoltaici, irriga le coltivazioni in serra. Etica, economia e politicaLa domanda è: si riuscirà ad affrontare la crescente richiesta di cibo, foraggio e bio-energia? Sarà il cuore della discussione in programma nell'ultima giornata del meeting, dedicata a "Etica, economia e politica", con la certezza che i futuri scenari geopolitici saranno determinati proprio dalle diseguaglianze del sistema alimentare e dalla disponibilità dell'acqua. Ma il problema, si sa, sta tutto lì: nel mettere d'accordo, appunto, le ragioni dell'etica, dell'economia e della politica. Fino ad oggi è stato sempre un obiettivo molto difficile da raggiungere.

Uranio, la Cassazione si pronuncia: vergogna



Uranio, la Difesa non risponde di presunte vittime
(Cassazione 17693/2008)
I vertici del Ministero della Difesa non saranno coinvolti in nessun processo per la morte dovuta a tumore dei militari italiani impegnati nelle missioni all’estero durante le quali sarebbero entrati in contatto con l’uranio impoverito. Lo ha stabilito la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione confermando l’archiviazione della denuncia dei familiari di un militare impegnato nella missione in Bosnia e deceduto, al rientro in Italia, a causa di un tumore, disposta dal Gip preso il Tribunale di Cagliari. Il Gip aveva infatti archiviato il procedimento per omicidio colposo promosso nei confronti di ignoti a seguito della denuncia presentata dai familiari del soldato deceduto, escludendo che, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, vi fossero gli estremi per sostenere la responsabilità per “condotta colposa omissiva impropria” dei rappresentanti dei vertici dell’Amministrazione Militare e del Ministero della Difesa. I familiari del militare avevano proposto ricorso in Cassazione contro il provvedimento del Gip sostenendo che l’archiviazione fosse un provvedimento illegittimo in quanto avente un contenuto assolutorio, che esulava dai poteri del Gip. La Suprema Corte, dichiarando inammissibili i ricorsi, ha invece ritenuto corretto il provvedimento del Gip, il quale “non ha fatto altro che prendere atto, innanzitutto, della impossibilità di accertare la sussistenza dell'elemento oggettivo del reato ipotizzato dai denuncianti, sulla base delle attività investigative, per altro approfondite ed agevolate dalla collaborazione dell'amministrazione militare, e confortate dai risultati delle analisi sui reperti biologici”; il Gip aveva infatti ritenuto che le incertezze emerse sia sul piano fattuale che sotto il profilo epidemiologico, in ordine alla possibilità di individuare un nesso causale prevalente ed esclusivo fra la contaminazione da uranio impoverito ed il decesso del militare impedissero in radice di sostenere che la condotta colposa omissiva impropria dei rappresentanti di vertice dell'Amministrazione Militare e del Ministero della Difesa abbia potuto avere un'efficacia condizionante nella produzione dell'evento. In ogni caso, le indagini per la morte dei militari italiani venuti a contatto con l’uranio impoverito possono essere riaperte in qualsiasi momento su richiesta del Pubblico Ministero sollecitato anche dai familiari delle vittime. La questione dunque è ancora aperta.(13 giugno 2008)

Ecomportamenti


Ognuno di noi può fare qualcosa per il pianeta e sono convinta che piccole azioni possano provocare grandi effetti.
Sto progressivamente diventando sempre più attenta alla salvaguardia del pianeta o almeno del mio piccolo ecosistema, sia a Roma che a Villa Viola. Si impone una drastica riduzione nel consumo di petrolio e carbone guardando a tutte le fonti di energia alternativa.

Ecco cosa possiamo fare, tanto per cominciare:
1 - sostituire le lampadine con quelle a risparmio energetico evita l'immissione di 45 kg di CO2 l'anno nell'atmosfera. Qui faccio ammenda ma non mi piace quel tipo di luce e non riesco a rinunciare ad alogene e dicroiche.
2 - Riciclare - basta fare la raccolta differenziata. Anche qui sono indietro ma intendo rimediare al più presto...
3 - Ottimizzare la temperatura di riscaldamento e aria condizionata - sul primo non ho potere se non quello di chiedere al condominio che sia il più basso possibile e per meno ore, sulla seconda non l'ho mai voluta, quindi un punto per me.
4 - Camminare: fare 5 chilometri in meno con l'auto (al giorno? al mese?) sostituendoli con bicicletta, auto condivisa e camminate permette di eliminare dall'aria 410 kg di Co2 l'anno.
5 - Scegli l'auto in modo intelligente: auto ibride o che facciano almeno 12 km con un litro. Anche cambiare le gomme consente un evidente risparmio di carburante.
6 - Lavare a freddo (max 40 gradi): il bucato è pulito lo stesso. Una lavatrice a freddo una volta alla settimana fa risparmiare 113 kg di Co2 l'anno. Mica male.
7 - Non lasciare gli elettrodomestici in stand-by. Attaccali tutti ad una stessa fresa con interruttore centrale. Risparmi almeno 15 euro su ogni bolletta e non sprechi energia inutilmente.
8 - Mangia in maniera consapevole e rispettosa dell'ambiente. Meno carne e cibi locali fanno risparmiare all'atmosfera 2 tonnellate e mezzo di Co2 ogni anno. (Invece di basarti solo sul prezzo leggi le etichette attentamente).
9 - Usa la luce naturale, spegni le lampadine appena possibile (ammenda anche qui, forse potrei avvicinare la scrivania alla finestra e tenere spenta la luce sul tavolo, vedrò cosa si può fare).
10 - Se fai la doccia al posto del bagno risparmi acqua e elimini dall'atmosfera 450 kg di Co2 l'anno.

Altri suggerimenti?

Domenica in.. cucina


La domenica mi piace stare in casa, occuparmi di piante, cucina e lavoretti. Verniciare, decoupare e fare tutte quelle cose che mi sono precluse durante la settimana. La casalinga che è in me si sveglia la domenica mattina piena di buone intenzioni.

Sono le 11 e 36 ed ho già messo su l'impasto nella macchina per il pane, ricetta semplice e speriamo buona. L'idea di riattivare la mia Morphy Richards mi è venuta alla festa in terrazza della Celeste dove una sua amica ha portato il pane ai semi e noci più buono che abbia mai assaggiao e che ha avuto un successo strepitoso.

Ora la sua amica è una vera specialista, io invece agisco da debuttante, ma conto in un po' di esperienza per avere risultati migliori. Dopotutto solo l'esercizio migliora la tecnica anche se sono ancora un po' disorientata di fronte a termini come pasta madre e farine biologiche da unire ad altre.

Proporrei un corso...anche se poi ogni macchina è diversa.

Comunque la prossima tappa in settimana è una capatina al negozio Natura Sì sull'Olimpica dove fare incetta di farine addizionate di semi, slurp.

Nel pomeriggio poi tocca al polpettone, delizia che pratico poco: l'idea me l'ha data Stefy che mi ha decantato le doti del suo polpettone arrotolato intorno alla frittatina. Io lo farò semplice e spero buono, ma ci vuole una telefonata perchè non ricordo temperatura del forno. Se riesco posterò anche le foto dei risultati. Intanto, tra un comunicato e un articolo, incrocio le dita e aspetto che il pane lieviti....

sabato 27 settembre 2008

500 Ferrari


Carina vero?
Ma non si compra. Gli unici 200 esemplari fabbricati saranno a disposizione dei clienti Ferrari come courtesy-car. Progettate sulla base della versione Sport e di color rosso fiamma (quello originale delle supercar di Maranello) le 500 montano un motore 1.4 16V a benzina da 100 cavalli (ciumbia!).
La chicca? I sediliil pelle di Poltrona Frau, l'impianto hi-fi e i fendinebbia insieme alla targa numerata con l'indicazione limited edition.
C'è chi può.

Quando costa questo bambino?


Quello delle adozioni internazionali sta diventando un vero e proprio business. Nel 2007 in Italia sono stati adottati 3420 minori. Nel 2006 una neonata bulgara costava 5000 euro, un maschio 17 mila (e già non capisco perchè una femmina vale MENO). I tempi di attesa per l'idoneità e la chiusura dell'iter dipendono da i tribunali per i minori: da sei mesi e mezzo sino ai 36. Inoltre i minori stranieri devono ottenere il permesso di soggiorno come da legge Bossi-Fini. E quindi anche in questo caso avere un figlio adottivo è un lusso che non tutti si possono permettere.

L'evoluzione della specie...

Da gigolò a... escort. Così li definisce un ampio servizio su un vecchio numero di Panorama (7/5/08). Uomini pagati per fare compagnie alle donne, senza sesso o quasi. E donne che chiedono di essere accompagnate ad un congresso o a una cena, che cercano compagnia, risate e... coccole. Il tutto per la modica somma di 500 euro a serata. Sembra che gli uomini a pagamento abbiano redditi di tutto rispetto e che siano richiestissimi. Non ho nessuna preclusione all'idea ma personalmente preferirei chiedere compagnia ad un amico e soprattutto non ho nessuna resistenza a presentarmi da sola ad una cena o a una festa.
Più interessante invece il decalogo dell'adulazione, o meglio il galateo sentimentale, che i signori maschietti si dovrebbero imprimere a fuoco nel cervello:

Ecco le regole:
  1. mandare un mazzo di fiori il mattino successivo la prima uscita (che ci sia stato sesso o meno, n.d.J.)
  2. continuare a mandare sms intriganti anche dopo il primo mese di relazione
  3. continuare ad invitarla per un fine settimana a sopresa anche dopo i primi 6 mesi di relazione (e dopo il primo anno, il secondo, il terzo, n.d.J.)
  4. ricordarsi la data del primo bacio e festeggiarla (ammetto, io l'ho dimenticata)
  5. accompagnare la partner a fare shopping in stile Pretty Woman, no aspettando fuori del negozio (e soprattutto, pagare il conto sempre e comunque)
  6. guardare un dvd insieme a lei
  7. parlare della giornata appena trascorsa, chiederle dettagli, insomma mostrarsi interessati (quello che a me manda in bestia è fare dei monologhi con una persona MUTA, l'arte della conversazione si può imparare, si può fare un commento, una domanda per approfondire, stare muti significa 'non mi interessa quello che dici' ed è deprimente, n.d.J.)
  8. accompagnarla a fare la spesa (e soprattutto portare i pacchi, pesano, diamine n.d.J.)
  9. farle qualche coccola prima di dormire invece di girarsi dall'altra parte, ma capire che se ha sonno è inutile insistere a fare sesso, è una mancanza di rispetto, n.d.J.)
  10. versarle l'acqua e il vino anche quando si cena in casa (non commento talmente mi pare ovvio)

Le note tra parentesi sono mie.

In cambio di questi piccoli gesti di attenzione avrete una donna soddisfatta, gratificata, felice e quindi molto meno musona, lamentosa e soprattutto molto più disposta a fare sesso ogni volta che glielo chiederete. Mi pare un gran vantaggio a fronte di uno sforzo relativo, no???????


Cous cous ultimo giorno


Se siete dalle parti di Trapani dedicate la giornata all'ultimo giorno del Cous cous fest di San Vito Lo Capo dove si riuniscono i migliori cuoci di Costa d'Avorio, Francia, Israele, Italia, Marocco, Palestina ma anche Senegal e Tunisia. Al centro della kermesse, un tripudio di sapori di carne, verdure, spezie, pesce e ceci. Ci saraà anche il Waha, una grande tenda berbera montata al centro della bellissima spiaggia bianca di organico dove si esibiranno danzatrici del ventre. Il tutto davanti ad un mare che non ha nulla da invidiare a quello delle Maldive per colore e sfumature.


Adoro il cous cous perchè fa parte della mia storia, della mia famiglia. Lo faceva mia nonna che lo aveva imparato nella lunga permanenza in Libia dove è nata. Ogni paese ha la sua ricetta, quello di mia nonna prevede carne di castrato, ceci e una salsa piccantissima fatta con una base di carote. A casa mia era una festa, un evento. Nonna mandava qualcuno a comprare la semola a piazza vittorio e poi cominciava la lunga mattina di preparativi. Tutti gravitavano in cucina. Era il grande evento, il piacere di ricordare le origine o di raccontarle a chi non le aveva vissute. Sono figlia di molti paesi e tutti molto diversi: l'Africa di mia nonna, l'America di mio padre, la mia Italia. E' bellissimo avere così tante fonti di conoscenza, e con il cous cous ho un legame assolutamente esclusivo perchè è la mia infanzia, la mia casa, e soprattutto la mia adorata nonna.

Sabato mattina da ottimo


Che pace, che silenzio. La Gommosa ha dormito fuori, c'è stato un pigiama party a casa Crea e quindi mi sono svegliata con una strana sensazione di carenza, non sono abituata al vuoto e ho pensato: 'perchè non è venuta a salutarmi?' Perchè non c'è, pezzo di idiota dormigliona che sei.


Avendo ingoiato una sveglia da piccola mi sveglio sempre alla stessa ora, ma non mi dispiace, il sabato mattina è un momento gradevole, hai di fronte un milione di possibilità, puoi scegliere quello che vuoi.


L'Avvocato non c'è, purtroppo, c'è stato un disguido e quindi questo fine settimana non occuperà il mio posto sul divano. E' buffo ma marca il territorio come un cane: nel mio salotto ci sono due divani enormi e una chaise longue che è il MIO regno, ebbene lo trovo sempre accucciato al MIO posto, nonostante gli altri metri quadri disponibili. Tenta di fregami il posto. Inaccettabile, infatti lo prendo a pedate, ma ora mi manca e gli cederei anche un pezzettino di spazio pur di potermi accucciare accanto. A Roma fa freddo.


Insomma, che farò? Lo saprò solo dopo che il caffè sarà arrivato al cervello. Intanto mi godo la sensazione di aver fatto bene qualcosa. Ieri al lavoro ho scritto una scheda e l'ho portata al mio autore che mi ha detto: 'non va bene, non è televisiva'... ho abbassato le orecchie, messo la coda tra le gambe e sono tornata su. Dopo un po' gliel'ho riportata e ho ottenuto un solo commento: OTTIMO.


Mi sono sentita come una scolaretta ma è stata una sensazione gradevole, carino...vuol dire che ho ancora tanto da imparare e questo mi piace. Buon sabato a tutti.

mercoledì 24 settembre 2008

La MIA barca



Mi ha solleticato il post dell'amico Max sul blog http://www.positanomylife.blogspot.com/ in cui parlava di un mega yacht misterioso e avveniristico approdato nella notte al largo della costa di Positano. Allora ho fatto un esercizio di fantasia e mi sono chiesta: cosa comprerei? Qual 'e' la barca della Mason? Confesso che l'ultima gita al salone nautico di Genova mi ha provocato un gran mal di testa, quindi dato che l'offerta e' immensa e le mie competenze scarse, vado sul classico.

Ho scelto per me un Riva Aquarama Special, quello con lo scafo nero e gli accessori in legno. Magnifico e sontuoso, dal prezzo impronunciabile (550 mila euro), ma sognare e' gratis o ci hanno tassato anche questo?
Girellando sul web ne ho trovato uno di 8 metri del 1969 alla modica somma di 280mila euro. Carino, considerato che e' il mio anno di nascita. Ma alla barca aziendale? Non ci avevo mai pensato.

Adoro l'autunno


L'aria e' diventata frizzante tutt'a un tratto, e' stato necessario scendere le scatole dei meglioni, riscoprire le sciarpe che sono rimaste conservate cinque mesi. Fa fresco la mattina presto, e io ho dato il benvenuto all'autunno con un bell'impermeabile blu. Adoro le foglie secche e i loro colori sgargianti, l'arancio sfacciato che sa di zucche e streghe, il giallo oro che conserva il sapore del sole estivo, il verde cupo, la terra bruna e tenera, calda e gelida allo stesso tempo. Adoro la promessa di ghiaccio, la rugiada cristallina, la natura sonnacchiosa e il piumino sul mio letto, gonfio e invitante. Adoro queste serate buie da subito, la copertina sulle gambe e tanta voglia di cuccia. Adoro l'autunno dove tutto e' croccante, dove la legna arde nel camino allegra e la corteccia cade a terra. Infine adoro i suoi frutti, castagne e ghiande, frutti rossi, boschi profumati, rossi vermigli e peccaminosi. E' una nuova stagione e me la voglio godere sino in fondo. Col naso all'insu' a cogliere il volo degli uccellini arruffati.
Gli animali possiedono bellezza senza vanità, forza senza insolenza,
coraggio senza ferocia e tutte le virtù dell'uomo senza i suoi vizi.
( A. Schopenauer )

Pannolini usa e getta. Bene saperlo

In Italia siamo anni luce indietro in materia ecologica. Esistono dei meravigiliosi pannolini per bebè, ecologici, lavabili a 30 gradi in lavatrice, riciclabili non solo per i circa 2 anni e mezzo che un bimbo indossa il pannolino. Ce ne sono di varie ditte (nessuna italiana, che io sappia), sono splendidi, favolosi già al tatto, si usa come un pannolino usa e getta, solo che invece di buttarlo e contribuire a creare cumuli di immondizie non riciclabili, si butta la cacchina insieme alla velina biodegradabile che la raccoglie, nel water (al posto suo) e il pannolino in lavatrice.
Sono morbidissimi e fatti di tessuti naturali, che fanno stare il bimbo in un materiale molto più sano. Inutile dire che il vantaggio economico dell'operazione, anche se bisogna anticipare tutto il costo all'inizio: è di 500-600 euro contro i 2000 che spenderemmo nel periodo di uso del pannolino.

Mi sono documentata dopo aver saputo che il piccolo Scagliotti usa i pannolini ecologici. La cosa mi convince anche se sarei curiosa di verificare se davvero il bambino rimane completamente asciutto. La prossima figlia la bardo in eco-pannolini.

Il solito casino...

Piccolo riassunto delle puntate precedenti. Qualche settimana fa Lucetta Scaraffia scrive sull'Osservatore Romano un articolo sui 40 anni delle linee guida per la determinazione della morte cerebrale di Harvard. Alla Chiesa non pare vero di 'buttarla in caciara' e rimettere in discussione anche qualcosa di ormai acquisito, ossia che la morte cerebrale non sia sufficiente a determinare che l'individuo sia 'davvero' morto. Quindi confusione totale tra i parenti dei pazienti deceduti che devono scegliere se donare gli organi. Il quesito angosciante è: 'e se sto donando gli organi da un corpo ancora vivo?'.
E la confusione si sa, ad un certo tipo di politica fa molto bene perchè quando c'è incertezza non ci possono essere decisioni e il limbo è la maniera migliore per rimandare.
Detto questo la bollasi sgonfia, perde di forza sui media (a parte le due pagine sul Corriere di un paio di giorni fa).
Poi ci si mette qualche giornalista, qualche collega che di medicina sa poco se non niente e mi partorisce questo bel titolo:

TRAPIANTO DI RENE DA DONATORE MORTO

ora, il trapianto di rene si può effettuare sia da donatore vivo (ne abbiamo due, di uno ci possiamo privare, per un figlio o un genitore) oppure da cadavere. Perchè l'organo non 'muoia' si accerta la morte cerebrale del paziente con una procedura stabilita da una LEGGE ma si continua a pompare aria nei polmoni in modo che il cuore batta, il sangue circoli e le cellule dell'organo non vadano incontro ad una veloce necrosi. Cellule morte significa infatti organo inutilizzabile. E sin qui credo di essermi spiegata.
Ora, se noi titoliamo parlando di donatore MORTO, possiamo ipotizzare che tutto ciò che è stato fatto prima sia stato prelevare organi da donatori VIVI. E così non è. Il titolo giusto sarebbe stato quindi TRAPIANTO DI RENE A CUORE FERMO. E da qui in poi possiamo cominciare a plaudire alla scienza medica che cerca di andare incontro alle esigenze etiche, determinate solo da una informazione arruffona e non approfondita.
E qui lascerei la parola all'esimio professor Luca Marini che ne sa più e meglio di me.


2008-09-23 21:16
Trapianto di rene da donatore morto
Al Policlinico di Pavia, speranza per i pazienti in lista
(ANSA)- MILANO, 23 SET- Nuova procedura di prelievo di organi al Policlinico San Matteo di Pavia, dove e' stato preso un rene da un donatore a cuore fermo. Ne danno notizia gli stessi medici del Policlinico, che ricordano come l'intervento eseguito l'11 settembre scorso presso il Centro trapianti di rene dell'ospedale sia il primo del genere in Italia. Il rene prelevato e' stato trapiantato a un uomo di 57 anni in dialisi da tre anni.La nuova procedura potrebbe essere la nuova speranza per i pazienti in lista.

La diagnosi? Stressata..

Non pensavo di essere così 'alla frutta'.
Ma se sogni di dover scrivere un copione con Topo Gigio e all'ultimo momento, a pochi minuti dalla messa in onda, non ti funziona il pc e vai nel panico, beh, significa che non stai bene.
Nel mio incubo mattutino chiamavo anche Miceli che non mi filava di pezza, e se ti manca pure il sostegno del tuo maggiore sostenitore bemotivo, beh, sei finito!
Cercavo di scrivere il copione in un pc che invece si rivelava essere una macchinetta del caffè.
A quel punto anche Topo Gigio, seduto al bordo di una piscinetta, ti sembra il male minore.
Questo lavoro forse non fa per me! Aiutoooooooooooooo!!!!!

martedì 23 settembre 2008

Telefonini ai bambini? Meglio di no


LONDRA - Telefonini di nuovo sotto pesante accusa: il loro uso sembra destinato ad aumentare di cinque volte il rischio di tumore al cervello per bambini e teenager, secondo un'allarmante ricerca svedese di cui ha dato notizia con risalto il domenicale britannico 'Independent on Sunday'. I minori appaiono maggiormente in pericolo perché hanno il cranio più sottile e quindi le radiazioni emesse dai cellulari penetrano con maggiore profondità e nocività dentro la sostanza grigia. La ricerca svedese riapre una questione da cui gli esperti discutono da anni senza mai arrivare a conclusioni definitive. E' stata coordinata dal professor Lennart Hardell, dell'università di Orebro. A suo giudizio il rischio di tumore al cervello si quintuplica per bambini e adolescenti anche se vivono in abitazioni dove ci sono telefoni fissi senza fili. "I segnali sono allarmanti. Dovremmo prendere delle precauzioni", ha detto al domenicale il prof. Hardell. A suo avviso i bambini sotto i 12 anni dovrebbero far uso di telefonino "soltanto in casi di emergenza" mentre i teeenager dovrebbero servirsi dei congegni di 'viva voce' e "concentrarsi sui messaggini".

E poi perchè un bambino dovrebbe avere il proprio cellulare? Io alla Gommosa ne presto uno solo quando è fuori, in gita, o altre occasioni speciali. E credo che prima dei 14-15 anni non lo avrà. Patti chiari poi sulla bolletta: parteciperò alle spese, ma in parte. I bambini col cellulare, non so, mi sono antipatici.

Cervello: profuma la stanza, farai sogni più belli


Personalmente amo molto spruzzare acqua alla lavanda sul cuscino. Sono note sin dall'antichità le sue proprietà rilassanti. Ma credo che bastino due gocce della fragranza preferita per affondare in un sonno gradevole, complice anche un cuscino morbidoso.

MILANO - Dormire in una stanza profumata, regala notti tranquille e sogni più belli. È la conlcusione di una ricerca tedesca che ha analizzato le influenze rispetttivamente di profumi piacevoli e di profumi sgradevoli, sui sogni di un gruppo di volontari. Coloro che notte dopo notte dormivano avvolti da profumi piacevoli come quello di rosa, al mattino raccontavano di sogni che dal punto di vista emotivo erano belli e positivi. Al contrario, chi nottetempo aveva respirato odori sgradevoli, come quello di uova marce, riferiva sensazioni e sogni negativi. È la prima volta che si studia l'impatto della funzione olfattiva sui sogni e secondo gli autori, quanto è stato scoperto, potrebbe aprire la strada all'utilizzo dei profumi sul fronte terapeutico. Lo studio è stato presentato al Meeting Annuale dell'Accademia Americana di Otorinolaringoiatria di Chicago. (Agr)

martedì 16 settembre 2008

Ore 5:00 AM


Suona la sveglia e mi illudo che siano ancora le 2.00. Significherebbe avere altre 3 ore di sonno. Mi illudo, infatti, la sveglia è impietosa. Mi trascino sino alla cucina e apro la porta ai gatti, che carini hanno il muso assonnato... rubano una coscia di pollo e non ho nemmeno la forza di sgridarli.

Meno male che ho deciso ieri sera cosa avrei indossato stamane. Altrimenti avrei trascorso venti minuti imbambolata di fronte all'armadio. La Gommosa dorme sul divano del salotto: ieri sera si è addormentata accanto a me. Ha il viso di un angioletto e le sfioro la fronte.

Esco di casa che è notte, sono le 5 e 40. Carolina si accende senza entusiasmo, ho bisogno di una dose di Ipod, mi sparo nelle orecchie i Go West, roba dei miei tempi. Poche macchine in strada, alcuni di quelli che consegnano i giornali mi guardano con commiserazione. In fondo, non ho poi tanto sonno, in fondo....

Dialoghi contro la paura


Il World Social Summit è un'iniziativa della Fondazione Roma, da sempre attenta al sociale, e realizzata in collaborazione con la Fondazione Censis. Ha l'obiettivo di creare un momento di confronto e di discussione a livello mondiale sulle numerose questioni che stanno segnando l'evoluzione sociale, mettendo a confronto figure di prestigio internazionale, come Premi Nobel, studiosi, ricercatori, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni nazionali e internazionali.
L'edizione del 2008, che si svolgerà a Roma, Villa Miani, dal 24 al 26 settembre, vedrà protagonisti giornalisti e filosofi che si confronteranno sul mondo contemporaneo.
Programma e informazioni sul sito
www.worldsocialsummit.org
Per la gioia degli Avvocati Scagliotti e Sileci sarà presente anche Zygmunt Bauman, teorico della società liquida, nella foto.

Il caro estinto nel social network

CURIOSI di sapere se un conoscente è passato a miglior vita o se un amico è stato onorato e ricordato nel modo giusto? Anche a questo pensa la rete. Arriva Tributes.com, un nuovo portale che aspira a diventare il sito di riferimento per coloro che desiderano commemorare via web una persona cara o famosa, condividere ricordi, ma anche consultare i registri ufficiali dei decessi o essere immediatamente avvertiti quando qualcuno muore, sulla base di nome e cognome o codice postale. A creare Tributes.com è stato Jeff Taylor, già fondatore di Monster.com - sito per la ricerca di lavoro - e Eons.com, dedicato ai baby boomer, che ha individuato una nicchia ancora poco battuta. Dopo essersi reso conto che i "necrologi erano l'ultima parte del giornale a migrare sul web", spiega il suo ideatore, non c'è voluto molto a pensare di dedicare al caro estinto un servizio apposito. E' così il business è sbarcato online, in versione 2.0, ultima frontiera di una forma tutta particolare di social networking.
(L'articolo completo su Repubblica.it)

Stop al fumo in auto ma....

"Distrae chi guida come il telefonino"
Bandire la sigaretta per chi guida l'auto. Perché oltre ad essere notoriamente nociva alla salute, distrae anche quanto il telefono cellulare. Per questi motivi l'Italia dei Valori ha presentato due proposte di legge alla Camera e al Senato per proibire il fumo ai conducenti. Se le proposte passeranno il vaglio delle Camere, chi sarà pizzicato a fumare al volante rischierà una multa da 148 a 594 euro.
Sulle orme di Canada, Svezia, San Marino e Gran Bretagna - dove addirittura sono vietate tutte le attività che possono distrarre il guidatore come mangiare, bere, cercare una stazione radio, consultare una cartina stradale - anche l'Italia cerca di orientarsi verso regole rigide per chi è alla guida.Oltre alla multa, poi, per i recidivi che commettessero l'infrazione una seconda volta nell'arco di due anni dalla prima potrebbe arrivare la sospensione della patente da uno a tre mesi.
"Chi si accende una sigaretta mentre è alla guida di un'auto provoca una diminuzione del proprio livello di attenzione durante la guida. Di conseguenza - ha spiegato l'onorevole Antonio Razzi - aumentano le probabilità di provocare un incidente. Lo stesso tenere in mano una sigaretta non permette di eseguire i movimenti in modo corretto e, soprattutto, sicuro. Se, per esempio, cade l'accendino o, peggio, la sigaretta accesa, il guidatore, cercando magari che si bruci il tappetino dell'auto, viene a trovarsi in una situazione di stress e di pericolo. Anche solo accendersi la sigaretta provoca una dispersione di attenzione e costringe chi sta guidando a usare una sola mano per gestire il volante". Il parlamentare cita poi una ricerca inglese secondo la quale chi fuma guida piu' velocemente e in maniera piu' frenetica rispetto a chi non ha il vizio del fumo.
Per non parlare delle conseguenze imprevedibili di un gesto all'apparenza banale, seppur tuttavia di poco senso civico: quello di gettare dal finestrino dell'auto in corsa il mozzicone di sigaretta acceso, che puo' anche colpire, un motociclista, facendogli perdere il controllo del mezzo e causandone la caduta.

Commento del tutto personale: ma se nessuno vigila su quelli che parlano al telefonino o mandano messagini mentre guidano (c'è gente che legge il giornale in autostrada, ma questa è un'altra storia), introdurre un nuovo divieto, per quanto sensato, è inutile.

lunedì 15 settembre 2008

Quello del colpo di fulmine e' quello giusto.


Amore a "prima vista"? E' quello giusto.
ROMA - Anche l'occhio vuole la sua parte ed è giusto dargliela, soprattutto se in ballo c'è l'evoluzione della specie ed il piacere della coppia. A sostenere il valore positivo dell'amore a prima vista è una ricerca condotta dagli psicologi dell'università di Albany pubblicata sulla rivista online Evolutionary psychology, per cui il viso manifesta la fortuna evolutiva di un uomo.
I medici hanno interpellato diversi gruppi di donne chiedendo loro di valutare degli uomini vedendoli in foto. Il giudizio delle partecipanti è stato poi confrontato con alcune valutazioni oggettive su quegli stessi uomini: forza fisica, aspetto mascolino, numero di partner avute ed età della prima esperienza sessuale. Dati alla mano, quindi, gli psicologi evolutivi hanno concluso che i volti che le donne ritenevano più attraenti corrispondevano a uomini più forti, dalle sembianze più mascoline e con più partner alle spalle. I soggetti preferiti e più appetibili, cioè, erano effettivamente più attraenti, dal punto di vista della riproduzione. "Un viso piacevole corrisponde a una persona in salute che conduce una vita sana - osserva il dottor Gallup, responsabile dello studio americano. - Ma abbiamo anche riscontrato che gli uomini attraenti tendono a vivere più a lungo e persino a produrre sperma più vitale".


Oddio, mi e' capitato solo una volta, e me lo sono fatto scappare....

Me lo ricordo ancora, lavoravo in una societa' finanziaria, si apre la porta ed entra lui: ho sentito un pugno allo stomaco e l'ho amato dal primo momento. Poi non ho avuto il coraggio di lasciare il mio legittimo. E ora dove lo ritrovo il suo numero? Sono passati oltre 18 anni!!!

Ricerca inutile o quasi...


Lo stress sul lavoro dipende dal sesso del capo

Le donne sono piu' a rischio con un capo donna
Toronto - Se siete stressate sul lavoro, probabilmente è perchè anche il vostro capo è una donna. Lo rivela un recente studio condotto dal professor Scott Schieman, docente di Sociologia presso l'Università di Toronto, secondo il quale il sesso del capufficio condiziona pesantemente il livello di stress dei sottoposti. La ricerca, condotta su un campione di 1800 lavoratori dipendenti, ha evidenziato un legame diretto tra lo stress delle lavoratrici e la presenza di una donna nel quadro dirigenziale dell'ufficio. Il disagio per le donne aumenterebbe ancora, se alla guida del posto di lavoro ci sono un uomo e una donna. I maschi sono risultati invece essere molto più flessibili, e mantenere livelli di stress simili indipendentemente dal sesso del capo. Una ricerca che, tuttavia, non tiene conto dei motivi di stress extralavorativo che colpiscono molto di più le donne degli uomini.

Petrolio sotto ai 100 dollari..era ora, ma....

NEW YORK - Il petrolio è sceso sotto i cento dollari a New York, tornando così su livelli che non si vedevano dal 2 aprile scorso. Il contratto di riferimento del Nymex, il light sweet crude con consegna ad ottobre, ha toccato i 99,99 dollari al barile per poi risalire leggermente fino a 100,25 dollari al barile. Il light crude è sceso di 88 centesimi raggiungendo quota 99,99 dollari al barile. L'11 luglio i futures sul greggio sempre a New York avevano toccato il record storico a 147,27 dollari. Il 9 settembre scorso era stato il Brent a Londra a scendere sotto cento dollari, ma fino ad oggi il petrolio WTI scambiato a New York non era mai andato sotto questa soglia. Rispetto al massimo storico di luglio i futures hanno lasciato sul terreno così quasi 50 dollari. La discesa del petrolio appare così inarrestabile nonostante i timori legati alle possibili conseguenze dell'uragano Ike, l'appello dell'Opec a tagliare la produzione e l'apprezzamento odierno dell'euro. Quest' ultimo è risalito infatti oltre 1,42 dollari dopo essere sceso ieri sotto 1,39. Com'è noto, i futures petroliferi sono espressi in dollari e di conseguenza quando l'euro sale gli investitori tendono a posizionarsi più agevolmente su questa tipologia di investimento. Il ribasso del petrolio appare più che mai legato alla progressiva uscita di scena delle posizioni maggiormente speculative, a sua volta dettata dal rallentamento dell'economia globale. (12 settembre 2008)

domenica 14 settembre 2008

The...rapeutico


Sabato ore 17.30. Il the stavolta lo offre Linette. Ha preparato anche una torta al limone e pizzette di ogni forma. Gabrielle è in ritardo, è all'Ikea da sette ore. Bree è bellissima con il nuovo taglio di capelli.

Tema del giorno: il lavoro e cosa vogliamo fare da grandi.

Bree vuole fare il magistrato ma è un po' incasinata e non ha nè il tempo nè la serenità per studiare. Linette era troppo impegnata nel suo ruolo di 'avvocato del diavolo' e quindi non ci ha raccontato nulla, ma sappiamo che non ha ancora capito se davvero vuole riprendere a fare la commercialista. Gabrielle ha altri problemi e di lavorare non se ne parla proprio: non le è concesso. Io invece ricomincio lunedi animata da ottimi propositi. Dopo una giornata di nervi acuti ho ritrovato il bandolo della matassa e sono pronta a farmi il c.... come un secchio ma portare a casa una buona esperienza. Il bilancio finale del the, terminato alle 20.40 circa è stato che tutte scambierebbero la loro vita...con la mia.
(Foto: Mezzelani/GMT)

Odio la domenica


Odio e detesto la domenica. Una giornata dove non esiste qualcosa di preoridinato da fare e prendere decisioni estemporanee è uno stress quando non una vera fatica. La Gommosa si presenta sin dal primo mattino con la fatidica domanda: 'che facciamo oggi?' che mi fa venire voglia di rimettermi sotto le coperte.

Io passerei volentieri una giornata in ciabatte e pigiama a 'bamblinare' (termine piemontese per indicare il fare quasi nulla) e invece ecco che mi devo scervellare a individuare possibili programmi. Tra cui il cinema a vedere Kung fu Panda che già dal trailer mi fa venire il nervoso, ma che faccio, rimando sempre? Una passeggiata alla valle dei cani di Villa Borghese? Solo se posso uscire in pigiama. Dovrei anche scrivere un pezzo ma non sono esattamente ispirata e devo legarmi alla sedia. Insomma, odio la domenica con le sue eccessive potenzialità. Troppa scelta mi ha sempre disturbata.

sabato 13 settembre 2008

Lo swap party


E che è? Direte voi?

Ora ve lo spiego: lo swap party è un pomeriggio in cui le signore e le amiche si incontrano per scambiersi capi firmati che non mettono più, di cui si sono stancate, comprati per sbaglio. Una forma di shopping interessante se si considera che non si caccia un euro e si porta a casa qualcosa di nuovo e magari la borsa cercata da sempre. Swap infatti significa 'barattare' e in Inghilterra è già moda tanto che sono nate delle agenzie che organizzano gli incontri nelle case private o nelle discoteche. Per partecipare si paga una quota di 20 euro e poi si cerca. Ad ogni oggetto viene attribuito un valore simbolico in modo che una non vada via con un cappotto dopo aver dato una spilletta o una camicetta di Zara. Se due persone sono interessate allo stesso articolo si tira a sorte. Un riciclo, ma di lusso, a cui hanno aderito anche alcune dive di Holliwood. E pare che sia molto divertente quindi dato il mio ruolo di trendsetter del gruppo di Casalinghe ho deciso di fotocopiare l'articolo che ne parla e distribuirlo al the di oggi pomeriggio a casa di Linette.

La cosa si sta diffondendo a tal punto che sono nati i primi siti per barattare online ma di questo vi parlerò un'altra volta....

Due gradi di separazione

Tra me e il Senatore Obama che voterei volentieri se fossi residente negli Stati Uniti. L'ho scoperto tramite il sito di social networking professionale LinkedIn. Io sono connessa a uno che a sua volta è connesso a Barak. Quindi si può dire che siamo praticamente "culo e camicia...". Insomma, almeno nella rete. Ma è una piccola soddisfazione e di questi tempi bisogna sapersi gratificare da soli perchè se aspetti gli altri... stai ben fresco, anche se devo dire che il mio nuovo superiore, Angelo, mi ha dimostrato una grande stima e che lavorare con lui sarà un vero piacere. Ho intenzione di usare i prossimi mesi come una forma di stage intensivo di cronaca e giornalismo di inchiesta per quanto è possibile. E il fatto che io lavori con quello che viene considerato 'il cattivo', mi permetterà di apprendere ancora di più, cosa che voglio sfruttare al massimo. Ci sarà molto da studiare e da farsi il cosiddetto 'mazzo', ma non mi sono mai tirata indietro. Poi, a gennaio, sono di nuovo a spasso e quindi.... chi mi vuole mi prenoti, ma subito!
Barak, scusa, serve per caso un buon addetto stampa? Ti curo la comunicazione delle politiche in campo sanitario, e Dio solo sa se ne hai bisogno.....

Lavorare senza orologio, il libro


Due ricercatrici americane hanno messo a punto un metodo rivoluzionario (ma non troppo) per migliorare la vita in azienda e aumentare la produttività. Come? Lasciando liberi i dipendenti di entrare e uscire quando vogliono. Basta che raggiungano gli obiettivi, che consegnino il lavoro. Invece in Italia funziona all'inverso: fai tardi e sei un traditore, prendi le ferie e sei un nullafacente. In Italia piacciono quelli che stanno davanti allo schermo del pc dalle 9 alle 13 ore. Che poi in realtà giochino al solitario non importa, l'importante è che stiano appiccicati alla sedia. La presenza batte la qualità. Le due ricercatrici americane affermano correttamente che l'orologio è vessatorio e che l'unica cosa importante è portare a termine i compiti. Cali Ressler e Jody Thompson hanno scritto quindi "Perchè il lavoro fa schifo e come migliorarlo" che ha fruttato loro anche una pagina intera su La Repubblica del 4 settembre (pagina 40). Le due signore sanno quello che dicono se è vero che hanno seguito per alcuni anni 3mila dipendenti, lasciando loro fare quello che volevano e aumentando la produttività dell'azienda del 35%.

Ed ecco anche le regole per migliorare il lavoro:


  1. il personale di qualunque livello smette di occuparsi di qualsiasi cosa preveda uno spreco di tempo (proprio o di altri)

  2. il personale è libero di lavorare come crede (quindi anche da casa)

  3. il personale ha una quantità illimitata di permessi 'retribuiti' purchè il lavoro venga svolto

  4. il lavoro non è un LUOGO dove andare ma qualcosa da FARE

  5. arrivare al lavoro alle 14.00 non è "essere in ritardo" e andare via alle 14.00 non significa "prima del tempo"

  6. non ci sono orari fissi

  7. nessuno giudica il modo in cui impieghiamo il tempo

  8. le riunioni inutili sono abolite

  9. ecc.

A me questo modello piace molto e ho lottato tutta la vita per essere una libera professionista, il che significa che se ho voglia di fare una passeggiata in centro il pomeriggio alle 16 non me lo vieta nessuno perchè poi recupero la sera, o lavoro il sabato mattina, come sta succedendo in questo momento. Certo, un simile modello non può essere applicato ovunque. Alcuni lavori prevedono la presenza (andare alla posta e non trovare l'addetto allo sportello sarebbe inaccettabile) ma un po' di flessibilità non farebbe male a nessuno.


Anche se a Brunetta (che pure sta facendo un ottimo lavoro) tremerebbero i polsi al solo pensiero.

giovedì 11 settembre 2008

Inutile 2, però


Considerato che ho già la piastra per tenere la tazza del caffellatte calda sino al pomeriggio, questo che è il minifrigo per le lattine da scrivania e che si alimenta tramite la presa USB, è un oggetto di quelli che mi fanno impazzire. Trovato su un sito americano (come ti sbagli) fa parte della mia scorribanda su internet in tema di gadget aziendali. Tanto per capirsi, esiste un universo, sconosciuto ai più, dove il mio evidenziatore a forma di siringa (dono del dottor Beatrice) è solo la punta dell'iceberg. Che meraviglia, peccato che ci sia tutto tranne quello che sto cercando da due giorni, una borsa da donna come si deve. Sto per approdare sui siti americani... e poi mi rimangono solo quelli giapponesi.

Follie inutili ma...



Giuro che non volevo, ma sono entrata nel magico mondo dei gadget aziendali. Ed ecco in cosa mi sono imbattuta: nientepopodimenoche in un pen drive USB a forma di pizza o di donuts. Il tutto per la modica somma di 49,90 dollari e tenete conto che è un'offerta. Inutile, ma fa parlare di te. E io sto quasi pensando di farne fare uno a forma di cannolo siciliano per il congresso dell'Aiga. Nel frattempo l'Avvocato è sempre più esaurito e quindi...lascio stare, semplicemente.

mercoledì 10 settembre 2008

Dottore, è grave?



Dottore, mi dica, è grave?

La mia passione esclusiva per le borse preziose e firmate, mi deve preoccupare?

Perchè fremo solo a sentire quei tre nomi? Hermes, Louis Vuitton e Gucci? E perchè ho un armadio stracolmo di borse che non costano meno di 400 euro?

Imelda Marcos aveva circa 1000 paia di scarpe, io sono appassionata di borse.

Il mio look ideale? Camicia bianca, pantalone maschile nero o grigio, cinta, ballerine e.....borsa stellare. Al momento sto sbavando per una serie di oggetti del desiderio:

una Birkin di Hermes viola, la nuova Alma MM in vernice viola di Louis Vuitton (prezzo che supera i mille euro), la medium tote di Chanel beige con C nera ormai introvabile (vista usata a 590 euro e quindi lasciata lì) e la Alma nera in cuoio epi, un classico anche alla mia portata.

Meno male che tra qualche mese è il mio compleanno, e che tutti sanno che non voglio altro, se non una borsa preziosa dove stipare tutti gli oggetti importanti: la trusse di lucidalabbra, l'Ipod nuovo e scintillante con 4mila canzoni, la moleskine nera per i miei appunti, i portapenne (sono tre) e amenità del genere. Il risultato è che la mia borsa pesa in media tre quattro chili e che più di una volta ho avuto tendiniti feroci proprio per il peso....

E allora a Babbo Natale chiederò uno sherpa, che assomigli il più possibile a George... al Martini, poi, ci penso io.....

lunedì 8 settembre 2008

Meglio "senza"?


Non è stata una mia idea, ma quando ne vedo una buona, beh, la riconosco.
Mi spiego meglio: quando ho conosciuto Nat ho notato che nonostante non fosse rifatta, non portava quasi mai il reggiseno. A 39 anni sta ancora tutto al suo posto e mentre pensavo: 'io non potrei mai' il germe subdolo della tentazione si impadroniva della mia mente.
Io, che ho sempre sventolato il reggiseno come vessillo del buon gusto e de 'gli abiti cadono meglio' quest'anno, estate del Signore 2008, l'ho buttato ai rovi (le ortiche non ce le ho).
Non per sempre, sia chiaro, ma per qualche giorno di relax, di libertà fisica e mentale.
L'esperimento si è rivelato confortevole e meno antiestetico di quanto avrei potuto immaginare. A pochi passi dai miei 39, mi sto liberando di sovrastrutture fisiche e non. Comincio a credere che propio i 40 siano l'età più bella. Sono più sicura, più serena, più consapevole, più morbida, più aperta, e adoro la mia vita e le persone che ne fanno parte. Un minimo cambio di paradigma, la Mason che si libera dalla schiavitù mentale del push up? Una rivoluzione.

Lo snobismo 'soft'


Riprendo lo spunto di un articolo di Lina Sotis per parlare della gentilezza d'animo, quello che lei definisce "snobismo positivo", che non è sinonimo di scicchettone o puzza sotto al naso.
Snob, come lo intendo io è essere esigenti su alcune cose, chiedere il meglio allo scopo di godersi la vita. Accontersi ma non cedere su tutto.
Vadano gli abiti di Zara, ma la borsa deve essere di Vuitton o Gucci. Ok la bella bigiotteria ma mai il solitario di zirconi. Perchè no la spesa al discount, ma alla pasta De Cecco non rinuncio, costasse anche 1,50 al mezzo chilo.
Lo snob che sa scegliere senza essere rigido i ingessato sta a casa quando gli altri partono e non si trova mai in coda al casello con altri 5 milioni di persona. Non frequenta i luoghi alla moda tipo Costa Smeralda e Billionaire, rifugge come la peste il Forte Village dove si riuniscono calciatori e russi arricchiti e volgari. Al ristorante all'ultima moda preferisce la trattoria fuori porta. Il taxi multiplo preso con ortodossi all'aeroporto di Tel Aviv è più chic della limousine nera, odiosa. Più che su uno yacht la sottoscritta la potete trovare in un dammuso a Pantelleria. Più che a cena in centro, la trovate a casa a cucinare il roastbeef per 10 amici insieme ad un corollario di salse di Castroni. Nel mio armadio giacche che hanno anche dieci anni ma che cadono perfette come il primo giorno e ballerine anonime di tutti i colori. Un po' di snobismo fa bene, ma mai farlo pesare od ostentarlo, sarebbe peccato mortale.

La frase di oggi

Il vero viaggio di scoperta
non consiste nel cercare nuove terre,
ma nell'avere nuovi occhi.
(Marcel Proust)

Se 80 vi sembran pochi....

Giga, parlo di Giga, 80 Giga in cui stoccare circa 10mila brani musicali. E' la libidine suprema, l'orgasmo auricolare per chi, come me, vive di musica.
La mia vita ha una colonna sonora costante, è come essere in un film.
Bellissimo, elegantissimo, con lo chassis argento l'oggetto del desiderio mi è stato donato sabato. Non stavo nella pelle e ho passato tutta la domenica a smanettare su Itunes per aggiornare, scaricare, cancellare.
Con massima gioia anche della Gommosa che ha ereditato, come da promessa, il Nano da 4 Giga.
E Uolter, come ormai lo chiamiamo tutti, sarà ospitato con una compilation di brani di Lucio Battisti, Vecchioni e Bongusto. La "storia della musica" non ce la vogliamo mettere????

La morale: saper attendere paga, eccome!

giovedì 4 settembre 2008

E a proposito di Ministri: fattore Chantal


E' stata costretta a diramare un comunicato stampa in cui ha affermato: io e Frattini stiamo insieme. In modo da non scatenare i paparazzi (ma siamo proprio sicuri che non si scateneranno lo stesso?). Chantal Sciuto è la bella dermatologa che ha rubato il cuore del Ministro Frattini. Dicono che sia la dermatologa dei VIP, ma la sua popolarità, già cresciuta grazie ad una collaborazione estiva a Uno Mattina (molto ben pagata), ora salirà alle stelle.
Questo tipo di pubblicità aiuta il mercato, anche quello di un medico.
Sulla coppia non ho nulla da dire, lei dal vivo è davvero un gioiellino.

La ministra attende un bebè...

Embè? Si potrebbe chiedere. Se non fosse che la ministra è giovane (42 anni), bellissima, elegante, raffinata e sembra avere un 'rapporto speciale' con Sarkozy. Tanto di aver scatenato la gelosia e il sarcasmo della Bruni. Tra i nomi dei possibili papà anche Aznar, che si è affrettato a smentire e Pinault, patron della Luis Vuitton. Lei, saggiamente, tace sul nome ma si lascia sfuggire la confidenza di avere 'una vita privata complicata'. A me è ancora più simpatica. Affascinante e porta la pancia con la solita eleganza.

I NEGOZI CHE COMPRANO RIFIUTI


(ANSA) - TORINO, 25 AGO - Sono gia' 320, e aumentano di giorno in giorno, le citta' da cui sono arrivate domande di franchising a Recoplastica, l'azienda di San Gillio (Torino) che si occupa di gestione dei rifiuti industriali e che intende aprire su tutto il territorio nazionale negozi a cui i privati cittadini possano vendere i propri rifiuti. I dettagli del progetto saranno resi noti il 13 settembre, a Moncalieri, alle porte di Torino. Nel centro di Moncalieri Recoplastica aveva inaugurato lo scorso maggio l'Ecopunto informativo, la prima fase del progetto, che aveva come scopo la promozione dell'iniziativa. Dal 6 settembre l'Ecopunto diventera' invece un negozio operativo a tutti gli effetti: chiunque potra' portarvi alluminio, vetro, plastica, carta o altri rifiuti opportunamente separati, che verranno pagati a peso in base alle quotazioni di mercato (che variano ogni settimana). ''Il rifiuto e' di proprieta' dei cittadini che l'hanno comprato - spiega Roberto Gravinese, consulente di Recoplastica e proprietario del progetto - credo sia giusto che siano proprio i cittadini a ricapitalizzarlo direttamente in modo efficiente ed eccellente''. Con questa iniziativa l'azienda di San Gillio intende incentivare la raccolta differenziata nei privati, offrendo loro un tornaconto immediato: ''La risposta e' stata massiccia - racconta Gravinese - a ieri le domande provenivano da 254 citta' diverse, oggi siamo gia' a 320. In particolare la citta' di Messina, con cui ho un ottimo rapporto, vorrebbe aprire ben 90 negozi''. Non tutti pero' sarebbero contenti, ad esempio i consorzi e le amministrazioni comunali, generalmente gli unici soggetti che si occupano della raccolta differenziata per l'invio dei rifiuti agli impianti di smaltimento, ma Gravinese ha pronta la soluzione: ''Non vogliamo che l'iniziativa venga strumentalizzata politicamente, ma nel caso in cui dovessero esserci rimostranze da parte delle amministrazioni comunali, i 320 negozi aperti in franchising diventeranno altrettante sedi di partito, 'L'Italia che pensa', di cui sono segretario nazionale''. L'Italia che pensa e' un movimento politico costituitosi a Moncalieri lo scorso 5 giugno. (ANSA). I77-BAN


Bene l'iniziativa ecologica, meno bene il sottinteso intento politico. Comunque segnalo l'idea...

lunedì 1 settembre 2008

Galline per aria? Non e' una novita'.

Forse qualcuno sa che in passato a Villa Viola ha avuto ospitalita' una gallina, la signora (o signorina) Cocca Coccode'. La quale non ha mai dormito per terra nemmeno un giorno della sua vita ma ha sempre adorato sonnecchiare sul trave piu' alto della veranda o sulla grata della finestra. L'unica concessione ai piani bassi e' stata quella di preferire sempre e comunque lo schienale della MIA sedia, in una gara tutt'altro che antropomorfica per lo status quo. E io mica ci ho fatto fare un lancio Ansa....

NIENTE POLLAIO, GALLI E GALLINE SUGLI ALBERI
ROMA - Una quindicina fra galli e galline da anni dormono abitualmente sugli alberi, in particolare un gelso e un'acacia. Succede a Romans d'Isonzo in provincia di Gorizia. Un comportamento che non è così strano se si pensa a motivi genetici. "Anche loro sono state selezionate partendo da una specie selvatica che vive in zone di alberi per sfuggire ai predatori notturni" spiega Enrico Alleva, direttore dell' Istituto di neuroscienze comportamentali all'Istituto Superiore di Sanità di Roma e membro dell'Accademia dei Lincei. "Al tramonto sono già tutte sui rami - racconta Paolo Cimbaro, il gestore di una trattoria della cittadina - e a quanto mi ricordi l'hanno sempre fatto. Si tratta di galli e galline come se ne vedono normalmente nei cortili". Per riuscire a salire sui rami usano una vecchia scala di cemento, per poi arrampicarsi in giro nei vari 'posti' disponibili sparpagliandosi tra le fronde degli alberi. Secondo Alleva "alcune razze più di altre dimostrano come nel loro cervello sia importante per la sopravvivenza della specie, anche dopo generazioni e generazioni". E nulla toglie che magari "qualche cane e gatto abbia dato fastidio a queste galline" e abbia fatto riemergere la tendenza 'genetica' a sfuggire in alto.