sabato 13 settembre 2008

Lavorare senza orologio, il libro


Due ricercatrici americane hanno messo a punto un metodo rivoluzionario (ma non troppo) per migliorare la vita in azienda e aumentare la produttività. Come? Lasciando liberi i dipendenti di entrare e uscire quando vogliono. Basta che raggiungano gli obiettivi, che consegnino il lavoro. Invece in Italia funziona all'inverso: fai tardi e sei un traditore, prendi le ferie e sei un nullafacente. In Italia piacciono quelli che stanno davanti allo schermo del pc dalle 9 alle 13 ore. Che poi in realtà giochino al solitario non importa, l'importante è che stiano appiccicati alla sedia. La presenza batte la qualità. Le due ricercatrici americane affermano correttamente che l'orologio è vessatorio e che l'unica cosa importante è portare a termine i compiti. Cali Ressler e Jody Thompson hanno scritto quindi "Perchè il lavoro fa schifo e come migliorarlo" che ha fruttato loro anche una pagina intera su La Repubblica del 4 settembre (pagina 40). Le due signore sanno quello che dicono se è vero che hanno seguito per alcuni anni 3mila dipendenti, lasciando loro fare quello che volevano e aumentando la produttività dell'azienda del 35%.

Ed ecco anche le regole per migliorare il lavoro:


  1. il personale di qualunque livello smette di occuparsi di qualsiasi cosa preveda uno spreco di tempo (proprio o di altri)

  2. il personale è libero di lavorare come crede (quindi anche da casa)

  3. il personale ha una quantità illimitata di permessi 'retribuiti' purchè il lavoro venga svolto

  4. il lavoro non è un LUOGO dove andare ma qualcosa da FARE

  5. arrivare al lavoro alle 14.00 non è "essere in ritardo" e andare via alle 14.00 non significa "prima del tempo"

  6. non ci sono orari fissi

  7. nessuno giudica il modo in cui impieghiamo il tempo

  8. le riunioni inutili sono abolite

  9. ecc.

A me questo modello piace molto e ho lottato tutta la vita per essere una libera professionista, il che significa che se ho voglia di fare una passeggiata in centro il pomeriggio alle 16 non me lo vieta nessuno perchè poi recupero la sera, o lavoro il sabato mattina, come sta succedendo in questo momento. Certo, un simile modello non può essere applicato ovunque. Alcuni lavori prevedono la presenza (andare alla posta e non trovare l'addetto allo sportello sarebbe inaccettabile) ma un po' di flessibilità non farebbe male a nessuno.


Anche se a Brunetta (che pure sta facendo un ottimo lavoro) tremerebbero i polsi al solo pensiero.

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