sabato 11 aprile 2009

Non ce la faccio!


Non ce la faccio a guardare la televisione. Non ce la faccio a vedere le persone anziane in lacrime, la disperazione, le case distrutte, una vita in macerie. Sento profondamente mia la sensazione di aver perduto tutto, lo smarrimento, il vuoto. Io che ho decine di foto nelle cornici, tutta la nostra vita, i piccoli oggetti amati e raccolti nel tempo, ognuno con la sua bellezza, con i suo posto esatto. La campanella regalata quando ero incinta, quella fatta fare apposta con le violette adorate. L'ovetto di ceramica con le viole dono della mia mamma, 3 o 4 euro ma infinitamente prezioso. Ogni soprammobile messo lì con un senso, il piacere di averli davanti, accostati per genere e colore, ognuno nel suo ordine, nella sua mensola. I lumini di porcellana bianca di Bernardaud. Piccole cose, regali in occasioni da non dimenticare. Sono solo oggetti ma allo stesso tempo ci accompagnano e fanno parte di noi. Il maglione di cachemere marrone che profuma di Africa e di quel vento caldo quando mi ha baciata. Porterei anche quello con me. L'altra notte nuove scosse. Ho fatto venire la Gommosa nel mio letto e ho riempito un borsone: due coperte, documenti, gioielli, chiavi dell'altra casa, un album di foto messo insieme di fretta, nella notte, le foto di Gommy neonata, i cellulari, il passaporto, due peluche a cui sono più affezionata. Scelta di istinto. Se ce n'è bisogno acchiappo figlia, gatti e borsoni. Non sono momenti facili per me. Non ci pensi, ma hai paura. Io che non ho dormito per mesi dopo il terremoto del Friuli, io che ho dormito su due sedie in giardino e avevo 4 o 5 anni e me lo ricordo come fosse ieri. Io che piangevo perchè non mi volevo addormentare, perchè non volevo rischiare che il terremoto mi sorprendesse mentre ero più indifesa. Forse anche il fatto che sia stato la notte mi ha turbata. La notte, quando sei completamente fragile. Ieri, perdonatemi, ho spento la tv, assorbo troppo il dolore, non riesco a sostenerlo, mi sento male. Perdono.

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