giovedì 18 marzo 2010

La morte ti fa quiz


Sul canale televisivo “France 2” ha debuttato, fra mille polemiche, il nuovo quiz televisivo “Le Jeu de la Mort” (“Il gioco della morte”). Il quiz è, in realtà, un docu-reality choc: gli 80 partecipanti devono memorizzare correttamente alcune associazioni di parole, sulle quali vengono poi poste delle domande. Chi sbaglia viene punito con una scossa dai 20 ai 460 volt, decisa dal vincitore con il sostegno del pubblico in studio. Tuttavia, gli ignari partecipanti (tranne quello che è seduto sulla "sedia elettrica") non sanno che le scosse, il pubblico e la conduttrice (l'attrice Tania Young) in realtà recitano una parte. L'idea del programma è vedere fino a che punto può spingersi un partecipante in un contesto televisivo. Il programma è una sorta di esperimento immaginato dal produttore Christopher Nick e da un gruppo di ricercatori capeggiati da Jean-Lèon Beauvois, docente di psicologia sociale. Ciò che si propone sullo schermo in forma di quiz riprende gli esperimenti condotti dallo psicologo Stanley Milgram a Yale, negli USa, all'inizio degli anni '60. Milgram, basandosi sugli studi di Hannah Arendt sul nazismo, aveva indagato il rapporto fra sottomissione e autorità, giungendo alla conclusione che un individuo, investito di un'autorità considerata legittima, può spingersi a causare la morte di un altro soggetto. Milgram era arrivato a questa incredibile conclusione dopo avere riscontrato questo comportamento nel 62,5% dei soggetti analizzati. I risultati che invece emergono dal reality sono invece ancora più netti: ben l'81% dei partecipanti ha azionato la scossa da 460 volt, causando virtualmente la morte del concorrente-nemico.

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