Se sino a cinquant'anni fa il maggior
rischio per lo sviluppo dei bambini era la malnutrizione oggi abbiamo
problemi di abbondanza, eccesso di nutrienti ma soprattutto la vasta
gamma di minacce nascoste nell'ambiente: sostanze chimiche,
conservanti, educoranti ma soprattutto inquinanti che arrivano
direttamente nel piatto o nel biberon dei nostri figli. Quando ho
preso tra le mani il libro della Professoressa Saccuman mi aspettato
l'ennesimo saggio sulla corretta alimentazione mentre mi ha
favorevolmente sorpresa con un lavoro accurato e intrigante sulla
storia delle sostanze 'neurotossiche' che possono danneggiare lo
sviluppo del cervello dei bambini. Dal piombo con la sua storia
scandalosa all'argento liquido: alcuni sono metalli pesanti con una
elevata capacità di accumulo nei tessuti, altre sono sostanze di
scarto delle combustioni. Un bambino su 10 ha una disabilità di
vario grado che coinvolge il sistema nervoso: disturbi
dell'appredimento, deficit dell'attenzione, autismo, ritardo mentale
e i dati epidemiologici sembrano indicare che i numeri siano in
aumento. Alcuni ritengono che sia un fenomeno moderno, altri che
siano migliorate le capacità di diagnosi, sia come sia, sappiamo
oggi che questi disturbi non sono dovuti a fattori enetici ed
ereditari ma che l'ambiente ha delle responsabilità pressanti. Le
sostanze 'neurotossiche' sono ovunque intorno a noi e le aziende non
accettano facilmente che un prodotto o un processo utile ed economico
possa essere abbandonato in nome della tutela della salute pubblica.
Le aziende non sono così altruiste e la storia ci insegna che molte
hanno accultato e nascosto per anni ciò che sapevano sulla tossicità
dei loro prodotti. L'autrice ci accompagna quindi nell'affascinante
quanto inquietante storia del piombo, noto sin dall'antichità e i
cui effetti dell'intossicazione sui lavoratori provocava infertilità
e danni al cervello. L'avvelenamento acuto provoca una grave forma di
anemia, danni ai reni, spasticità, allucinazioni. Nelle donne in
gravidanza il metallo si trasferisce al feto e le donne che alla fine
dell'Ottocento lavoravano nei pressi delle miniere abortivano o
davano alla luce figli morti o prematuri. E poi la lunga saga della
benzina che determinò centinaia di casi sanitari prima che negli
Stati Uniti si riuscisse ad imputare ad essa la causa
dell'avvelenamento dovuto alla tristemente nota Casa delle Farfalle
dove, a dispetto del nome romantico, veniva prodotto il tetraetile,
un additivo che permetteva la realizzazione di motori più veloci e
potenti ma facilmente assorbibile dall'organismo. I lavoratori della
Ethil Gasoline Company fondata da General Motors e DuPont ben presto
svilupparono allucinazioni, psicosi sino alla morte. Siamo nel 1923 e
la lotta della scienza per combattere questo composto sarebbe durata
più di 80 anni. Non posso svelare il resto della trattazione per non
rovinare il gusto di un libro documentato e scritto con grande
accuratezza e piacevolezza. Quindi non mi resta che augurarvi buona
lettura.
Maria Cristina Saccuman
Biberon al piombo
Sironi editore
2012
Euro 17,00
Pp. 170
Per comprarlo su Amazon ecco il link
http://www.amazon.it/Biberon-piombo-Limpatto-dellinquinamento-bambini/dp/8851802092/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1360324108&sr=1-1
Nessun commento:
Posta un commento