domenica 30 settembre 2007

Paperino's dinner



Ce l'ha fatta a mandare le foto, e così ora posso postare la notizia della cena.
Una casa deliziosa ed originale come lei, gradevolissima, ogni angolo da apprezzare e scoprire. Dani è così come la vedi, schietta come piace a me. La sua casa la rispecchia completamente, la descrive, la sottolinea. Se vuoi, puoi farti la doccia con la testa fuori della finestrella e ti guardi la cupola di San Pietro, di sbiego. Puoi salutare Benny con la manina o ammirare i panni stesi della terrazza di fronte. Il salutto verde e una chicca così come lo studiolo. All'ingresso c'è Hello Kitty gonfiabile e noi ragazze ci saremmo portate ciascuna via un ricordino.
Eravamo stanche ma siamo state contente di mettere il naso fuori, di ridere e scherzare, rilassarci, e perchè no, spettegolare. C'era anche Josephine, in tiro da morire con pantaloni e borsa Fendi, una gnocca.
C'era Paola che si abbinava bene alle pareti verdoline e un maxi schermo degno di una regista di Hollywood. Abbiamo mangiato benissimo, bevuto forse troppo e gustato il rucolino, amaro alla rucola in cui navigava un papero di ghiaccio.
L'indomani? Tre zombie. Distrutte, ma felici. Grazie Dani, ma quando si replica?

venerdì 28 settembre 2007

Dna e varie


Cedo alla mia passione per la medicina legale e vi giro questo articolo del Corriere.


Test del Dna rapido e sul luogo del delitto
Il gigante dell'elettronica Nec sta per presentare un dispositivo portatile che consente l'esame in meno di mezz'ora
L’abbiamo sentito in questi giorni, a proposito dell’omicidio di Garlasco: ci vogliono diversi giorni, se non settimane, per effettuare un test del Dna su materiale biologico raccolto sulla scena del delitto. Anche se alla fine l’attesa paga e i risultati danno quasi sempre una svolta alle indagini. Adesso dal Giappone arriva una novità hi-tech che potrebbe accelerare grandemente il lavoro della polizia scientifica. Il gigante dell’elettronica Nec ha annunciato di aver realizzato in collaborazione con la giapponese Aida Engineering una valigetta con cui è possibile effettuare il test del Dna in appena 25 minuti, evitando così il lento iter dell’invio dei campioni al laboratorio di analisi e permettendo di effettuare l’esame direttamente sulla scena del crimine. Il kit, che misura 50 x 40 x 20 cm, contiene il necessario per eseguire i vari step illustrati da Nec: la raccolta di campioni cellulari, l’estrazione del Dna e la sua copia mediante amplificazione, la creazione dell’impronta genetica e l’individuazione di un profilo genetico unico per l’individuo. In particolare, sempre secondo quanto rivelato da Nec, vengono accelerati i tempi con cui il campione viene riscaldato e raffreddato più volte durante il procedimento di amplificazione.
IN GIAPPONE DAL 2008 - La novità sarà presentata ufficialmente al prossimo Simposio Internazionale sull’Identificazione Umana, in programma dal 1 al 4 ottobre al Renaissance Hollywood Hotel di Los Angeles. E non esiste forse un luogo più adatto di un albergo che dista solo pochi passi dalla Walk of Fame, per esibire questa spettacolare tecnologia che, quando sarà adottata dagli investigatori della scientifica giapponese (sembra già a partire dal 2008), li trasformerà in piedipiatti molto simili ai personaggi del serial americano C.S.I. , in cui come spiega il criminologo Massimo Picozzi «per motivi drammaturgici, l’indagine si conclude nel giro di poche ore, mentre nella realtà il lavoro della scientifica è più complesso».
Marco Consoli
26 settembre 2007

La frase di oggi

'La televisione e' come la cacca, si fa ma non si guarda'.

giovedì 27 settembre 2007

Perche' i cani mordono...i padroni






Si ringrazia mio cugino Spped Walton per le foto.
Altro dire non so.
Trova la persona: che ti chiama 'bella' invece di "figa", che ti richiama quando le sbatti il telefono in faccia, che rimane sveglia solo per guardarti mentre dormi.
Aspetta la persona che ti bacia la fronte, che ti vuole mostrare al mondo orgogliosa anche se sei in tuta, che ti tiene la mano di fronte agli amici..
Aspetta la persona che ti ricorda continuamente quanto ci tiene a te e quanto e' fortunata ad averti.
Aspetta la persona che si gira verso i suoi amici dicendo "... e'"lei" o "... e' lui".

Ma anche
Aspetta la persona che ha voglia di conoscerti e non ti bacia la prima sera.
Che aspetta di capire che sei tu quella che vuole veramente e non ti porta a letto dopo una settimana.
Che passerebbe la notte a parlare con te. E aspetterebbe l'alba in silenzio mentre tu sonnecchi sulla sua spalla
Che se ti addormenti sul divano ti appoggia un coperta sul corpo.
Che ti sveglia con un caffe'.
Che e' felice anche se una sera la passate solo a guardare un film affittato da Blockbuster.
Che non si annoia a fare shopping e non ti aspetta fuori dei negozi.
Che si presenta con un mazzo di fiori anche se non c'è' nessuna occasione particolare.

mercoledì 26 settembre 2007

Le mie amiche e...buon compleanno Cris

Le mie amiche sono balsamo per il cuore. Ieri erano bellissime, sorridenti, eleganti, ingioiellate. Mallo aveva un paio di pantaloni grigi bellissimi, Stefy il vestitino che abbiamo comprato insieme, valorizzato dalle perle e dal giubbino di perle, Linette era un po' stressata ma dice che a settembre le prende sempre così, Vale stava benissimo con l'ombretto nero acquistato insieme e la camicia bianca. E poi Gioia, conosciuta ieri, Sagittaria vivace e briosa, una compagnia davvero gradevole. E infine la festeggiata, Cris, deliziosa, che sembrava avesse 29 anni e non 10 di piu', ma si sa, l'età è un concetto relativo.
Mi hanno permesso di lasciare fuori della porta della mente la brutta giornata e i brutti pensieri. Hanno annaffiato i miei pensieri di prosecco, hanno curato le mie ferite morali con dei crnettini teneri e appena salati. Abbiamo riso e scherzato e hanno deciso di trovarmi un fidanzato, chi mi proponeva un amico chi il cognato. Le mie amiche sono un 'luogo' speciale. Tutte, o quasi, imbranate con il computer e quindi questo post forse non lo vedranno nemmeno, ma io le adoro e questo lo sanno anche senza che lo debbano leggere.

Come mi sento...

A patto che possa fregare a qualcuno, mi sento come il cane qui sopra...
Ho avuto almeno la possibilità di ascoltare le motivazioni del mio interlocutore e di esprimere il mio disappunto.
Io parlo, non straparlo. Forse ho calcato la mano ma ci sono rimasta male e molto.
La prossima volta mi rapporterò armata sino ai denti. Non avrei voluto ma forse è necessario per non rimanere col muso spiaccicato.
Le spiegazioni non reggevano, non stavano in piedi. Va bene lo stesso. Nessuno deve essere obbligato a fare qualcosa che non sente.
Arrivederci, anzi, addio.
Sono abituata male, non voglio abituarmi altrimenti. Sono circondata da persone delle quali ho il rispetto e che da me vengono trattate con lo stesso riguardo.
La maleducazione, l'incuria, proprio non la sopporto.
Aspetto una carezza sulla mia testolona.
Ho ancora un po' di muso storto, ma anche contravvenendo al mio proposito di non chiamare, ho ritenuto che spiegarmi e dare modo di spiegarsi fosse doverosoe andasse oltre i principi. Va un po' meglio, ma vi prego, ora tante coccole!!!!

martedì 25 settembre 2007

E mi alzo sui pedali....


Caro Maurice,

rispondo al tuo commento su Lilli e Vagabondo e ti dico, l'amore si costruisce pian piano, puoi amare qualcuno perchè ami quello che è. Ti infatui invece di un'idea e chiami uno sconosciuto 'amore' perchè vuoi catturarlo.

Non mi sono mai tirata indietro nella vita, anche stavolta ho accettato di guardare, di guardare in occhi che però non guardavano i miei, di scrutare i gesti e la postura, che ho imparato a decifrare.

Ho ascoltato storie intime che non puoi raccontare ad uno sconosciuto. Sono stata usata perchè quando dici a qualcuno: te lo racconto ma non puoi farti un'opinione mi stai usando come depositario di qualcosa che forse preferirei non sapere.

Nessuno si è consegnato, al contrario, c'è stato il tentativo di catturare, di predare. Puoi predare con la seduzione, puoi cacciare facendo finta di arrenderti, puoi stabilire una relazione di potere mentre baci qualcuno. Ma certe sfumature non puoi controllarle, certe insofferenze, certi gesti sfuggenti.

Perchè fare 800 chilometri allora? Perchè esagerare nelle promesse e nelle iperbole? Solo per colpire, stupire? Non mi faccio fregare facilmente anche se stavolta avevo scelto di andare a questo incontro senza essere prevenuta. Cristallina, come sempre, schietta, come al solito.

Ho visto qualcosa che conoscevo e che non volevo, qualcuno che predava la mia fiducia, che voleva seguire la scia del mio equilibrio faticosamente conquistato.

Ad un certo punto, mentre il mio stomaco dolente mi lanciava segnali di fuga emotiva, ho rivisto immagini e situazioni.

Non faccio questo lavoro, non curo nessuno. Ho una intelligenza emotiva e relazionale che metto al servizio di chi amo. So ascoltare e credo di saper sostenere ma questo non si compra. E nemmeno la mia buonafede. Non mi piacciono i campioni, quelli che si ritengono tali, quelli che hanno costruito le proprie vittorie sulla pelle degli altri. I grandi campioni che vincono col sangue pieno di droga, quelli che godono di loro stessi, offendendo gli altri e in realtà, metaforicamente, muoiono disperati. Quelli che credono di conquistarti con una storia finta e una canzone.

Tutto il resto è questione di buona educazione, la base di ogni relazione. E se manca quella, per me, mancano le basi. Ancora una volta ho imparato qualcosa. Ma me lo tengo per me.

sabato 22 settembre 2007

Lilli e... Vagabondo


Hai mai notato che le cose molto belle incutono rispetto? Altre volte timore e diffidenza. Abbiamo paura delle cose troppo belle, temiamo la fregatura. Non siamo abituati alla bellezza, alla sincerità assoluta e quando qualcosa che ci piace ci accarezza tendiamo a non credere di essere proprio noi, i fortunati. Temiamo la fregatura. O forse è il nuovo e l'ignoto che hanno il potere di attrarci e allontanarci allo stesso tempo.

E allora ci sentiamo come cuccioli timorosi di fronte ad una mano che ci porge qualcosa che ci piace. Potrei dire che si tratta di un comportamento sano, ancestrale, di protezione. Se ci buttassimo a capofitto in ogni novità probabilmente la nostra aspettativa di vita sarebbe di 20 anni, ci schianteremmo molto presto.

E il cuore? Dobbiamo proteggerlo allo stesso modo? Quanto è saggio il nostro istinto?

Mi sento un gatto, diffidente come un gatto di strada, guardo la situazione in tralice (e bada che l'accento è sulla 'i' il che gli conferisce tutto un altro suono).

Ci vuole tempo, almeno per me che con la passione mi sono già scottata. I colpi di fulmine, le cose che ti travolgono non fanno per me. Belle, bellissime, ma mi trovo sempre molto acciaccata e con in mano un pugno di mosche. Sarà la maturità o l'età ma ho imparato ad andarci piano. Non credo alle streghe ma nemmeno alle fatine dei denti. Babbo Natale non esiste e, haimè, nemmeno la Befana. Che sfiga, o forse... che fortuna. Jo

venerdì 21 settembre 2007

La carta intelligente


Far assomigliare i computer alla carta o la carta al computer? Al Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno scelto la seconda possibilità, realizzando i primi esemplari di carta intelligente.

Scatole che sanno esattamente quanto pesano e libri che ci ricordano a che pagina eravamo rimasti l'ultima volta che ci siamo messi a leggerli.
Sono solo alcuni esempi delle tante applicazioni che potrebbero nascere dalle tecnologie su cui stanno lavorando alcuni ricercatori del MIT, il Massachusetts Institute of Technology, negli Stati Uniti, tutte rivolte a trasformare la carta in un mezzo interattivo.
Per realizzarle stanno utilizzando cavi, sensori e microchip di computer, che vengono inseriti tra due sottili strati di carta, e che una volta uniti assieme vanno a formare dei fogli dalle proprietà molto particolari.
Le nuove scoperte sono state presentate recentemente da Marcelo Coelho, ricercatore del Media Lab del MIT (che si trova a Boston, sempre negli Stati Uniti), durante una conferenza in Austria, da titolo International Conference on Ubiquitous Computing.
Molti gruppi di ricerca nel mondo stanno lavorando sullo sviluppo di quella che viene chiamata "carta elettronica", ovvero degli schermi di computer flessibili e che assomiglino sempre più ai tradizionali pezzi di carta.
Marcelo Coelho e Patti Maes, al MIT, insieme ad alcuni colleghi della Concordia University (Montreal, Canada) stanno invece seguendo il percorso opposto.
Stanno cercando di fare sì che i fogli dabbiano proprietà che li rendano sempre più simili a un computer, inserendo componenti elettronici nella carta tradizionale (clicca qui per vedere un video di come vengono realizzati questi nuovi tipi di carta intelligente e quali possono essere le loro applicazioni).
Sebbene quello della produzione della carta sia un processo conosciuto da secoli, "solo da poco è stato possibile sviluppare realmente una tecnologia che permetta di rendere la carta interattiva e sensibile", spiega Marcelo Coelho.
Per realizzare questa carta arricchita di componenti elettroniche gli scienziati inseriscono uno strato di inchiostro conduttore (che funziona come dei cavi elettrici) tra due strati di carta assorbente molto sottili, che vengono incollati tra loro e formano in questo modo un foglio unico con al suo interno i componenti elettronici.
I fogli di carta così prodotti offrono molte proprietà interessanti. Ad esempio, una spirale di inchiostro conduttore inserita dentro un foglio può funzionare come uno speaker o un sensore tattile, come hanno dimostrato gli scienziati.
La corrente che passa attraverso le spirali dell'inchiostro conduttore fa vibrare la carta e produce suoni che possono essere utilizzati per vari scopi. Allo stesso modo la corrente che passa per le spirali può reagire al contatto ad esempio di un dito, rendendo possibile che la carta funzioni come un touch pad.
"Il vantaggio di tutte queste scoperte è che possiamo creare della carta che ha molte più proprietà, però mantiene il suo aspetto tipico", conclude Marcelo Coelho. "Le persone possono utilizzarle come se fossero veri computer, o come tradizionali pezzi di carta su cui prendere appunti...o addirittura farli in mille pezzi se non sono soddisfatti di quello che hanno scritto".
19 settembre 2007
(Fonte: Scienza 7)

mercoledì 19 settembre 2007


L'articolo che ho sempre pensato ma che non ho mai scritto.

Complimenti alla collega del Corriere. Quando ce vo' ce vo'.


«Fa bene». «No, danneggia». Così gli studi si smentiscono l'uno con l'altro
Dal peperoncino alla playstation Le «doppie verità» della ricerca
Troppe scoperte che conquistano i titoli dei giornali il mese dopo vengono messe in dubbio. Il filosofo Giorello: ma anche questo aiuta a conoscerci


MILANO — Il peperoncino fa bene alle arterie. Chi nasce per primo è più intelligente. L'aglio abbassa il colesterolo «cattivo». Progressisti o conservatori, è tutta questione di corteccia cerebrale. Avete preso nota? Bene, proseguiamo: il peperoncino è dannoso per la prostata. I secondogeniti fanno la Storia, e i maggiori stanno a guardare. L'aglio non abbassa il colesterolo, però fa impennare l'alitosi. L'unica affermazione non smentita, finora, è quella sull'inclinazione politica: forse perché la relativa ricerca dell'università di New York risale solo alla scorsa settimana. Non ci fosse (spesso) di mezzo la salute, verrebbe da prenderla come un gioco: basta scavare negli archivi della memoria, e subito sbucherà una scoperta che per un giorno ha conquistato i titoli dei giornali, salvo essere smentita a distanza di pochi anni, se non di pochi mesi. L'ultimo in ordine di tempo è anche un caso-limite: è bastato un comunicato della Società italiana di urologia, con cui si accusava il suddetto peperoncino di provocare la prostatite, spalancando la porta a lesioni cancerose, per scatenare la reazione dei suoi sostenitori. Tutti pronti a giurare, dati alla mano, che il peperoncino è anzi un potente antitumorale, grazie al suo principale agente piccante, la capsaicina. Una scena che, negli anni, si è ripetuta per gli argomenti più disparati, dalla cancerogenicità delle patatine fritte — sostenuta nel 2002 dalla Fda statunitense, smentita sei mesi dopo da due scienziati italiani — al complesso di Elettra, secondo cui ogni donna cercherebbe nel partner il riflesso della figura paterna: a giugno, uno studio inglese ha dimostrato che, con buona pace di Freud, «capita solo a chi ha avuto un felice legame con il padre». E così via, in un'altalena tra il serio e il faceto, dal diritto di primogenitura sul QI al recente «ribaltone» sugli effetti della pillola contraccettiva. «Viene in mente la battuta di Bertrand Russell sulla nocività del fumo — commenta Giulio Giorello, filosofo della scienza —: "state attenti, perché ora gli esperti si divideranno nel dare pareri, a seconda che siano o no fumatori". Una considerazione banale, ma molto umana». Di certo, però, non rassicurante per chi si vede sballottato tra una nuova scoperta e il suo esatto contrario. «Ma questi tormentoni, caffè sì caffè no, vino sì vino no, vanno presi cum grano salis. Diverso è il discorso per altri campi, nei quali bisognerebbe saper discutere con sobria competenza e non con isteria: gli Ogm, il nucleare...». Il «palleggio », prosegue Giorello, «avviene tutte volte che entrano in gioco profonde componenti emotive, e non ci sono dati sufficienti per un parere definitivo». Un'altalena di dubbi che spesso gioca sulla «fame» dei media, disorientando i lettori. «Ma quel che conta è il lavoro serio, il resto sono fuochi d'artificio. La conoscenza scientifica non è un insieme di verità da affermare una volta per tutte, bensì un'arena in cui c'è una libera competizione di intelligenze diverse. Chi viene smentito dovrebbe ringraziare: è un modo per liberarsi dall'errore». Un terzo delle ricerche, in fondo, è destinato ad essere ridimensionato: lo dice uno studio realizzato nel 2005 dal Journal of the American Medical Association. Perlomeno, fino alla prossima smentita.
Gabriela Jacomella
18 settembre 2007

lunedì 17 settembre 2007

Sono di parte

Si, sono di parte. Ma non c'e' al mondo una casa produttrice di penne capace di pensare e realizzare oggetti cosi' raffinati. Questa stilografica ad esempio si ispira ai fiori di ciliegio giapponesi. Magnifica. La Montblanc sara' sempre per me lo strumento di scrittura per eccellenza. E, desidererei anche un bell'evidenziatore, Meisterstuck, quello cicciotto, per evidenziare anche i momenti bella della mia storia.
Il modello nella foto si chiama Sakura 333.

domenica 16 settembre 2007

Ho bisogno di spazio...


Perchè 'tu sei la musica in me' e quindi i miei 900 brani nell'ipod da 4 giga, beh, non mi bastano più e quindi, se proprio dovessi desiderare di avere più spazio penso che potrei scegliere quello che hanno fregato a Gigi ieri sera (sono a lutto per lui...), l'ipod edizione limitata da 30 G degli U2. Visto che non posso cambiare casa....

Se io e Gigi ce ne andiamo a comprare due ci fanno lo sconto???????

Whenever I say your name



Quando pronuncio il tuo nome, quando ripenso al tuo volto Qualsiasi cibo sia nella mia bocca, anche il più dolce vino che abbia mai assaggiato Quando la tua memoria nutre la mia anima, qualsiasi cosa rotta ritorna intera Quando sono riempito di dubbi: se noi resteremo insieme In qualsiasi luogo mi stendo, ovunque poggio la mia testa per dormire Quando mi ferisco e piango, quando resto sveglio e piango quando mi inginocchio per pregare, quando ho bisogno di trovare un modo sto gridando il tuo nome.

sabato 15 settembre 2007

ER giornalisti in prima linea.


Mi sono divertita come una matta, confesso. Faccio un lavoro bellissimo, quello che so fare meglio, è stimolante e interessante, sono una persona fortunata, me pagano pure...

E ieri mi sono divertita ai massimi livelli, siamo stati in un noto ospedale romano con la troupe a fare delle riprese per la sigla di un nuovo programma. Ci hanno ospitato, accolto, accompagnato, sono stati tutti gentilissimi, in cima alla fila il caposala delle sale operatorie che si è prodigato in tutto e per tutto e poi anche la maternità dove le mamme ci hanno consentito di riprendere i loro bei pancioni, ascoltare il suono del cuore dei loro piccoli e riprenderle nel momento più dolce, i primi minuti dopo la nascita. Confesso, mi sono commossa e intenerita, la solita pappamolla, direte voi. E poi mi sono immedesimata, ho fatto la regista, ho coinvolto chirurghi e infermiere, tutti deliziosi. Una esperienza magnifica e uno scatto per ricordare e testimoniare, io c'ero e con me il mio operatore, Stefano, e il fonico, Luca. Grazie a tutti.

Delizie e coccole per il corpo

Nel negozio di Lush a Chicago, ma anche a Galleria del Corso a Roma.

In giro per la città


venerdì 14 settembre 2007

Maddie e alcune considerazioni sul diario della madre


Ovviamente mi sconvolge l'idea che una madre possa uccidere la figlia e poi inscenare per mesi il dolore della sua scomparsa, gli appelli televisivi, sopportare il clamore dei media e gli interrogatori senza crollare. Dico questo SE, e sottolineo SE, la donna è in qualche modo implicata nella scomparsa della bambina. Non farei invece un film sul DIARIO della madre. Solo un uomo o una donna senza figli puo' attribuire a queste parole un intento omicida o un labile cenno di movente. Con tre figli piccoli e' assolutamente normale essere stanche e sentirsi esaurite. A meno che i giornalisti o i giudici non abbiano deciso che la donna e' colpevole.


Maddie/ Gli inquirenti: il corpo della bimba gettato in mare. Diario choc della madre
Venerdí 14.09.2007 13:30

Il giallo di Maddie si infittisce. E spunta una nuova versione sul caso. Secondo la polizia portoghese il corpo della bimba sarebbe stato gettato in mare dallo yacht di un cittadino britannico. Il proprietario dell'imbarcazione è stato indagato dalla polizia proprio mentre i sospetti si stanno concentrando tutti sulla mamma e sul papà della piccola scomparsa in Portogallo. L'ipotesi è che la bimba possa esser morta nell'appartamento dei genitori e poi gettata in mare. La sparizione del cadavere "può quindi significare che la morte non fu accidentale".
IL DIARIO CHOC - Occhi puntati quindi sempre più sui genitori, specie dopo il diario segreto choc della mamma, di cui sono stati pubblicati alcuni stralci. Una donna sull'orlo di una crisi di nervi, esaurita dalla stanchezza per la gestione dei figli. E' questo il ritratto impietoso di Kate McCann che emerge dagli estratti del diario della mamma di Maddie, pubblicati oggi dalla stampa portoghese. Mentre la famiglia McCann pensa a test del DNA affidati a periti di parte e la polizia, secondo un quotidiano britannico, non esclude analisi sul pupazzo preferito di Maddie, un gatto rosa
Kate McCann "si lamentava spesso dei suoi bambini 'isterici' "e parlava di Madeleine, la figlia poi scomparsa in Algarve a maggio, come di una bambina "i cui eccessi di vitalità la consumavano. Dice anche che Gerry (suo marito) non l'aiuta nei compiti familiari e che è lei a doversi occupare dei più piccoli", scrive il quotidiano portoghese alludendo ai contenuti del diario di Kate McCann.
Secondo Publico, il diario di Kate mostra "la sua preoccupazione di fronte ai figli agitati e le sue difficoltà nell'imporre una disciplina.Gli eventi successivi alla sparizione di Maddie, l'angoscia e la disparizione di sua mamma, la solidarietà degli amici e l'impatto mediatico del caso emergono altresì nel diario, che la polizia sta analizzando per verificare eventuali contraddizioni".
Per la polizia giudiziaria portoghese, comunque, dal diario non emergerebbe nessun elemento capace di complicare la posizione dei genitori di Maddie: le annotazioni intime di Kate servono solo per tracciare il profilo psicologico della donna, e inducono a pensare che vivesse quelle giornate in uno stato di particolare tensione. Gli investigatori sembrano invece intenzionati a sequestrare il computer portatile di Gerry McCann: dall'analisi dei messaggi inviati e ricevuti via e-mail sperano di poter ricavare elementi più utili per l'indagine.

Ne compro tre...


IL MANTELLO DELL'UOMO INVISIBILE


Curvando un fascio di microonde attorno a un oggetto, è possibile renderlo totalmente invisibile. Lo hanno calcolato alcuni fisici svedesi del Royal Institute of Technology di Kista.

Se la possibilità di costruire un mantello che ci renda del tutto invisibili potrebbe rimanere per sempre un sogno, ci sono ancora probabilità di riuscire a svanire, un giorno, in un etereo raggio di luce.
Sul numero di New Scientist del 28 ottobre 2006 era già stato mostrato uno strumento in grado di curvare le microonde attorno a un oggetto, rendendolo parzialmente invisibile. Secondo Min Qiu e colleghi del Royal Institute of Technology di Kista, in Svezia, per raggiungere la completa invisibilità sarebbe necessario che le proprietà elettriche e magnetiche di alcune parti del mantello avessero valori tendenti all’infinito; cosa che è attualmente impossibile.
Uno scopo un po’ più realistico consisterebbe nel rimuovere quelle parti del mantello in cui si richiedoo valori elettromagnetici infiniti. Questi studiosi, pertanto, hanno calcolato che ciò che resta del mantello potrebbe rendere qualcuno o qualcosa del tutto invisibile, lasciando al loro posto un sottile raggio di luce.
Non è dato sapere se l’esito di queste ricerche scomparirà nel nulla oppure se ci farà svanire davanti agli occhi del nostro prossimo, eppure questo studio è già sotto i riflettori. Infatti sarà pubblicato sulla prestigiosa rivista Physical Review Letters.
11 settembre 2007

giovedì 13 settembre 2007

"Voglio capire cos'è il filamento di luce che scorre dentro un essere umano,
qual è il voltaggio della sua anima"
David Grossman. Festivaletteratura Mantova 2007.

L'ultima lacrima


Mi rodeva da due giorni senza riuscire a capire perche'. E mi rodeva ancor di piu' proprio perche' non lo sapevo. Poi, pensa che ti ripensa, ho capito. E quando individui un problema e' piu' facile trovare una soluzione. Ebbene ho capito che mi rodeva perche' mi trovavo in una situazione dove - se il buongiorno si vede dal mattino - e' evidente che per me non c'è posto. E a me di fare l'ultima della fila non mi va, posso al massimo sopportare di essere la seconda se c'è un figlio, ma l'ultima della fila, beh, proprio no. Non fossealtro perche' io tendo a dare alle persone grande importanza.

Quindi, come non detto, non ci sono le premesse.

Forse sto diventando cinica, il gatto non viene a casa da due giorne e io non faccio una piega, insomma, e' come se avessi una pelliccia sullo stomaco e un po' di moquette sul cuore, tanto per non cadere sempre sul marmo e farmi un sacco di male.

Il gatto non torna? Me ne compro un altro.

In vita mia ho pianto abbastanza, mi tengo le lacrime che restano per le cose davvero importanti.

mercoledì 12 settembre 2007

I Simpson


Altro che Second Life, e' l'ora dei Simpson e lo conferma anche il blog del bravo casalingo di Voghera che vi linko:


Dove è segnalato anche il link per creare il proprio avatar Simpson, un'idea carina dato che mio padre viveva proprio a Springfield, Illinois.

Il Casalingo di Voghera sarà ospite domani alla mia diretta di Rai Utile dalle 13 alle 14 quando parlero' di economia e televisione, la tecnologia piu' amata dagli italiani.

Per vederla, in streaming http://www.raiutile.rai.it/, oppure sul digitale terrestre e su Sky al canale 816. Aspetto i vostri commenti.

Buona tele-visione ;)

lunedì 10 settembre 2007

Fraintendimento o strumentalizzazione?

Sono stata fraintesa, puo' succedere.
Volevo dire che nella vita incontriamo diverse persone. Airone che mi scrive e' stato sposato eppure e' separato da un bel po' e ha tentato di farsi una vita con una nuova compagna salvo poi decidere di farsi lasciare perche' le paure sono piu' forti della verita'. Eppure giu a giudicare e criticare la mia onesta'. Non mi va giu, ormai spesso ci si separa, si fa piu' di un tentativo, con alcune persone vogliamo passare piu' tempo possibile e facciamo un progetto a lungo termine, con altre l'intesa e' minore e cosi' l'impegno e il coinvolgimento. Non sono una persona superficiale e mi rode che mi si attribuisca ua cosa del genere sia pure tra le righe. Ma ormai certe persone preferiscono insinuare piuttosto che parlar chiaro. Persone che magari non hanno il coraggio di investire tutto di se' e che pensano che le parole e le dichiarazioni abbiano lo stesso peso delle azioni. Personalmente vorrei qualcuno che mi dicesse qualche volta in meno che mi ama, ma che me lo dimostri, vorrei sentire che le nostre sorti sono unite, vorrei un altissimo grado di condivisione, i miei problemi sono i tuoi e viceversa. Vorrei una profonda onesta' intellettuale, dote sempre piu' rara. Ormai gli uomoni sono sempre piu' come i politici, promettono molto in fase di elezioni ma mantengono poco sulla distanza. E basta critiche se per ora non cerco un altro marito. Vorrei incontrare una persona onesta con se stessa, che non si racconta balle, che non attribuisce a me le colpe di cio' che non vuole. Vorrrei che fosse abbastanza libera mentalmente da capire che non tutti gli incontri si concludono con un matrimonio ma che anche quelli piu' lievi, se sinceri, ti lasciano nel cuore tenerezza e insegnamento.

Il viaggio


Ecco come la vedo sulle persone che incontriamo. Noi siamo sulla Terra per il viaggio della Vita. Insomma, attraversiamo l'esistenza, facciamo cose, vediamo gente. Con alcune di queste persone decidiamo di fare un pezzo di strada insieme, in un ipotetico dialogo che potrebbe svolgersi, in sintesi, cosi': 'ciao, dove vai?'
'vado nella vita'
'e cosa vuoi?'
'vorrei costruire una famiglia e avere dei figli'
'davvero? anche io in questo momento desidero la stessa cosa'
'allora potremmo fare un pezzo di questo viaggio insieme, se ti va'
'si, istintivamente sento che tu potresti essere un buon compagno di avventure, abbiamo gli stessi scopi, la stessa visione della vita e quando sto con te sto bene'
'ok allora'
'ok'
Passano alcuni anni, i due si sono sposati, hanno avuto dei bambini, camminano sulla stessa strada sino a che non icontrano un bivio,
'da che parte vuoi andare?'
'io vorrei andare verso la liberta', verso altre emozioni, nuove avventure...voglio provare altre strade e altri compagni di viaggio, e tu?'
'io vorrei percorrere la strada di sempre'
'allora e' inevitabile che le nostre strade prendano direzioni diverse'
'ma io non avro' quello che voglio, sara' un fallimento, e soffriro''
'e' la vita, prevede anche questo'
'daccordo, allora buon viaggio, e' stato bello'...
passa il tempo e continuiamo il viaggio della Vita, fatto di lavoro, amicizia, affetti.
Ad un certo punto incontriamo un'altra persona, su un ponte, una sera al tramonto...
'ciao, dove vai?'
'vado verso la Vita'
'e cosa cerchi?'
'vorrei qualcuno per fare una parte del mio viaggio, ma senza impegno, magari una mattina uno ha voglia di andare al mare e l'altro in montagna e poi alla sera ci si ritrova, ti interessa?'
'si perche' no? Potrebbe essere stimolante raccontarsi la sera le reciproche esperienze'
'ok allora'
e cosi' via....
Conclusioni: non vogliamo le stesse cose in ogni momento. I nostri bisogni cambiano cosi' cambiano le persone che desideriamo accanto. Il viaggio e' lungo e possiamo decidere di cambiare compagno quando e come vogliamo, questo arricchisce la nostra esistenza. Passare quarant'anni con la stessa persona, almeno oggi, non e' esattamente vincere un terno al lotto, ma forse sono io che sono curiosa dell'animo umano e spesso sedotta dalle sue sfaccettature.
Perche' ho scritto tutto questo?
E' una metafora, tutto qui, e spesso le cose piu' semplici sono le piu' comprensibili.

Per non dimenticare


domenica 9 settembre 2007


Queste mattine dal freddo pungente non mi dispiacciono per niente.

Un clima frizzante dopo il caldo torrido. Evoca morbide sciarpe e confortevoli cappotti che avvolgono il corpo come un abbraccio. Il sole è sempre accecante, anche alle 8 del mattino, penetra la retina e raggiunge tramite il nervo ottico, il cervello.

La musica di Jill Scott accompagna il mio viaggio mattutino attraverso Roma ancora assonnata ma maestosamente bella anche appena sveglia, come solo le star sanno essere.


La musica mi porta lontano e mi conforta, penetra nelle cellule e sembra scorrere insieme al flusso sanguigno, anche il battito cardiaco si adegua al ritmo della musica.

Parla di risvegli sotto un cielo impregnato di mare, aria tersa, il motore di un 1200 che arriva ai nervi come caffeina.


E' molto bello e romantico, ma quanto durerà? E ha davvero importanza?

Credo di non avere nè il tempo nè le energie per qualcosa di più. Voglio mettere spazio e tempo nel mio cuore.

Aspetto la magia, che non si sceglie, ma sceglie te. E allora si, sono fuochi d'artificio anche al mattino, ben visibili per chi vuole.

Il futuro è adesso


Ricordate la pubblicita della Mastercard? Due giovani arabi erano seduti in mezzo al deserto, ossia in mezzo al nulla pneumatico e guardavano un film grazie ad un paio di occhiali all'interno dei quali veniva visualizzato il programma.

Fantascienza? Nemmeno per sogno.

Questi occhiali esistono. Si chiamano Myvu e si collegano all'ipod per visualizzare filmati e videoclip.

Dove si comprano? Provate qui:


Le gioie del superfluo

Tanto inutili quanto deliziose sono le tazze Pantone distribuite da W2. Sono già andate a ruba, credo anche per il passaparola su Internet.
Io vorrei, per favore, quella.... lilla o viola.
Le trovate su www.w2products.co.uk

vivere...bene


Raccolgo lo stimolo di Maurice che dal Bistrot (www.bistrotchezmaurice.com) si/ci chiede se davvero per vivere bene sia necessario lavorare molto....


Parliamoci chiaro, per vivere bene non è necessario avere i soldi, ma di certo aiuta. Si può vivere bene anche ‘altrimenti’, prova ne è il fatto è che qualsiasi cifra guadagnamo i soldi non ci bastano mai, perchè adeguiamo i nostri bisogni a gradini crescenti di reddito ed abituarsi al bello è piuttosto facile. Però vi voglio dire la mia. Due anni fa ho lavorato per un ottimo stipendio, mi alzavo alle cinque e mezza, tornavo a casa alle otto di sera, avevo a malapena la forza di mangiare, andavo a letto e l’indomani tutto ricominciava da capo. Morale, ero piena di soldi ma non avevo il tempo di spenderli e stavo perdendo il controllo della mia famiglia.Morale, ho mollato subito, prima di bruciarmi. Poi ho fatto delle scelte costose e ora sono tornata a lavorare in una struttura (di solito sono una free lance). Non ci voglio morire, lavoro per coprire i buffi e andare in paro, magari mettere da parte qualcosa. Raggiunto l’obiettivo, torno alla mia libertà.Ma faccio una ulteriore riflessione: mi è capitato di giocare e stimolare gli amici a dirmi quanto vorrebbero vincere al superenalotto. In genere vorrebbero 20, 30, 40 milioni di euro. A me ne basterebbero uno, al massimo due. Estinguere il mutuo della Toscana e comprare una casetta confortevole a Roma, nulla di eccessivo, solo quello che serve, magari un bel terrazzino, comprare una macchina e tenere da parte un bel gruzzolo per gli studi di mia figlia. Insomma sapere di non dover tirare ogni mese l’anima coi denti e garantire alla piccola di scegliere dove vorrà studiare. Punto. Non mi interessa fare il giro del mondo in jet privato, non me ne frega nulla della villa al mare. Mi piacerebbe avere un cavallo da 1000 euro, magari salvato dal macello, e una persona che ci bada quando non ci sono. Aiutare gli altri, garantire a mia madre una vecchiaia serena. Vivo per apprezzare quello che ho, non per soffrire pensando a quello che non ho. Il mondo è troppo pieno di cose belle per desiderarle tutte. Io credo che sia necessario lavorare il giusto e poi tenere tanto tempo per fare ciò che piace e stare con le persone che amiamo.
IL CASO E' DIO CHE PASSEGGIA IN INCOGNITO

(A. Einstein)

venerdì 7 settembre 2007

Cartamodelli

Oggi sono in vena di moda. Sara' perche' sono andata dal miglior artigiano della pelle di Roma (indirizzo segretissimo) per il nuovo cinturino del Jaeger, due cinturini per il braccialetto di hermes, uno in coccodrillo viola (no, confermo che in natura non esiste, altrimenti ne avrei uno a casa) e uno in lucertola beige e nera (quella si, nature). Mi sta poi sistemando la fodera di una borsa di Gucci ancora perfetta e senza tempo che si era ridotta ad un brandello. E allora, in questa full immersion di pelli, vitelli, struzzi, coccodrilli e altre bestie mi e' venuto in mente il bel periodo quando esistevano le sarte, gli abiti erano su misura e le donne si destreggiavano con forbici e macchina da cucire e...cartamodelli.

Esistevano riviste apposite, cataloghi per tailleur, abiti da cocktail e da sera, addirittura un intero appartamento in Via Nazionale a Roma dove potevi scegliere il modello e compravi il cartamodello nella tua misura. I negozi di stoffe erano veri vasi di pandora e io ricordo ero piccola ma gia' molto affascinata. Poi, troppo in fretta fu l'era della confezione e del consumo di massa, tutto uguale, tutti uguali. mentre il tuo bel cartamodello lo potevi realizzare con la stoffa e i dettagli che piu' ti aggradavano. E poi era perfetto per te. Non so perche' ma ho l'impressione che questa moda potrebbe tornare, piu' di nicchia forse, con cartamodelli esclusivi creati dai piu' grandi stilisti che potremo giocare a personalizzare.

Staremo a vedere.

Prendiamo nota...


Radical chic
Snob radicali, istruzioni per l'uso
di Isabella Elena Avanzini
Mettere insieme grigio, nero e chic senza noia: per un nuovo stile classico, tra design estremo e rigore

La giacca è ridisegnataPersino al capo in apparenza più normale basta un dettaglio per cambiare totalmente. Prendiamo una giacca rigorosa, dal taglio sartoriale: con la cintura annodata e strizzata sul seno le si stravolge la struttura. Et voilà, il tailleur pantalone rubato al guardaroba maschile si trasforma in un pezzo di nuovo design, raffinatissimo.

La linea è asimmetricaQuel che sembra un errore è spesso frutto di attento studio. Per esempio, non è facile azzecare le asimmetrie: bisogna essere assi nel calibrare le proporzioni. Altrimenti il vestito dal taglio sbieco può sembrare che abbia l'orlo irrimediabilmente pendente. Altrettanto difficili sono gli stivali "chihuahua": l'arte di osare va bene, ma in questo caso è vietata a chi ha gambe corte e fianchi tondeggianti.

Il tweed è senza limitiQuando nell'Ottocento uscì dai primi telai scozzesi con la trama in diagonale, il tweed era perfetto per i tabarri da caccia maschili: caldo, resistente e in rigoroso bianco e nero. Oggi è un'eco classica, di qualità. Ma non è più solo per la campagna: è un passe-partout con gonne e pantaloni.

Il cardigan è extraseizeA volte ritornano: adesso tocca al pezzo del guardaroba più tradizionale che c'è, il cardigan. Non a caso abbiamo dedicato una rubrica alla sua versatilità (a pag. 94). Ce n'è davvero per tutti i gusti, ma il must ora è saperlo "svecchiare". Va portato enorme, da solo, come un miniabito sexy. Oppure cortissimo, sopra a gonne supervaporose, quasi ottocentesche.

La maglia ha una seconda pelleCalda e comoda, la maglia ammorbidisce l'effetto lucido e spigoloso della pelle. Viceversa, quest'ultima dà una sferzata moderna al tricot. Risultato: la versione dolce di Carrie-Anne Moss, alias Trinity, eroina dei film "Matrix".

Il bon ton ha la vita altaDolcevita a coste e gonna a tubo. Sembra un look perbenino, ma occhio ai particolari. Tanto per cominciare, l'orlo è più corto dell'anno scorso: decisamente sopra al ginocchio. Altra sorpresa è il passante di raso a vita altissima. Bisogna guardare bene anche sotto le scarpe: le décolletées nere sono rivisitate da suola e tacco ipermoderni, di design.

Il classico ha più volumepantaloni sono quelli indiani, però reinterpretati con il tessuto maschile. Più azzardata a dirsi che a vedersi è l'accoppiata col giubbottone tecnico, ma a patto che abbia un volume esagerato, come se volesse prendersi in giro da solo.

Queste si che sono inchieste ESTREME, altro che Report...

Da Repubblica
L'ultima provocazione? Eliminare i cosmetici
di Cristina Nadotti
La documentarista inglese Nicky Taylor spendeva per igiene e cosmetici circa 3000 sterline l'anno. Così ha deciso di 'smettere' con un singolare esperimento: sei settimane senza sapone, shampo e creme di bellezza. Ecco il suo racconto

Le foto 'a confronto' pubblicate dal 'Daily Mail'Per sei settimane non si è lavata, ha messo sempre gli stessi vestiti e ha continuato a fare la sua vita di tutti i giorni, compreso lo jogging ogni mattina e poi andare al lavoro con i mezzi pubblici. Nicky Taylor ha sperimentato in prima persona cosa succede se si fa a meno dell´acqua e di tutti i prodotti per la cura e l´igiene personale, che incidono sul bilancio di un britannico per 2mila sterline, circa 3mila euro all'anno.Non lo ha fatto per sadismo nei confronti di chi le stava vicino, né per esagerata parsimonia, per quanto la considerazione che soprattutto le donne spendono davvero tanto in prodotti di bellezza ha contato per la sua scelta. Nicky Taylor è un'autrice televisiva, e come Morgan Spurlock, che nel film Super Size Me ha mangiato cibo nei fast food per un intero mese per mostrare quanto è dannoso per la salute, la 42enne inglese è la protagonista di un documentario che andrà in onda su Bbc3 il prossimo 5 settembre e che potrebbe convincere tutti ad usare meno prodotti chimici e risparmiare un po' nel consumo di acqua. Se alla fine del suo esperimento Spurlock ha dimostrato che i fast food conducono davvero alla rovina della salute, dopo sei settimane senza darsi una sciacquata al viso né lavarsi le mani, Nicky Taylor ha scoperto di essere più sana di prima. Tutto risparmiando al pianeta un bel po´ di inquinamento dovuto dalle sostanze chimiche che ad ogni doccia finiscono in quantità enormi nei nostri fiumi e mari e il problema di dover smaltire tutta la plastica dei contenitori di creme e di altri prodotti di bellezza.«La mia pelle è come rifiorita - racconta al telefono - e i medici dello Skin Research Centre dell´Università di Leeds, ai quali mi sono appoggiata per la consulenza medica, mi hanno confermato che dalle analisi fatte sia su prelievi di tessuto di sangue non risultano valori alterati e non c´è alcuna infenzione in corso».«Lo scopo del documentario era capire se c´è davvero bisogno di tutti i prodotti che compriamo. Ho controllato attentamente le etichette di ciò che usavo abitualmente, scoprendo che ogni giorno mettevo sulla mia pelle 200 elementi chimici diversi. Mi sono chiesta se fanno davvero bene». Così, Nicky Taylor ha fatto uno scatolone di boccette e flaconi e avviato il suo esperimento estremo, badando solo a mettere guanti di gomma quando preparava da mangiare per i suoi tre figli.«All´inizio è stato durissimo - dice - poi la cosa peggiore è stata non poter lavare i denti e le parti intime. È incredibile, quando si vedono in continuazione le pubblicità televisive che parlano di "quei giorni" e fanno vedere donne che a meno di deodoranti e saponi intimi sono pressoché inavvicinabili, scoprire invece che nessuno intorno a me si accorgeva di nulla. Certo, la voglia di sentirmi scorrere l'acqua addosso c´era sempre, ma parallelamente sentivo chiaramente un senso di benessere sulla pelle, che sembrava respirare di più, come se si stesse liberando di uno strato di sostanze tossiche, per riprendere la sua naturalezza».
Sagittario (23 Novembre - 21 Dicembre)
Oroscopo del giornoVenerdì 7 settembre 2007
Se senti arrivare qualche novità, sei nel giusto. Il destino ti prepara un simpatico momento di follia, da godere con serenità e senza pensare a progetti per l’eternità.

Mai oroscopo fu piu' in sintonia col mio sentire attuale. L'eternita' e'... adesso.

Le scelte del cuore


Sono stata piuttosto occupata con la puntata. E poi e' tornata la Gommosa ed ha assorbito tutta la mia attenzione e tutto il mio tempo libero.

Oggi voglio parlarvi della convenienza, che non e' mai una buona consigliera. Capita di fare delle valutazioni di convenienza, e poi di rendersi conto di aver commesso un errore fatale perche' cio' che volevi e' altro e il cuore te lo dice. Tornare indietro puo' essere estremamente difficile e talora non si puo' proprio. Rimani intrappolato nel tuo privilegio mentre il cuore ti dice che vorresti essere altrove.

Decidete sempre col cuore, quindi, che sempre conosce la direzione giusta.

lunedì 3 settembre 2007

Frasi celebri...

Ma perche' e' colpa del mio gatto se il tuo cane ha le pulci?

(Lau, oggi)

La Boheme


Ce l'ho tra le mani. Ci scrivo la puntata. Sta quindi con me e segue minuto per minuto il mio lavoro. Si chiama Boheme, ispirata anche nella linea all'opera di Puccini, di cui ricordo di seguito la trama. Che e' una storia d'amore struggente e in quanto tale, molto coinvolgente.


L'esistenza gaia e spensierata di un gruppo di giovani artisti costituisce lo sfondo dei diversi episodi in cui si snoda la vicenda dell'opera, ambientata nella Parigi del 1830. Uno d'essi, Rodolfo (tenore), incontra per caso Mimí (soprano), una grisette che abita in una soffitta attigua, s'innamora improvvisamente della fanciulla e la convince a unirsi a lui e festeggiare con gli amici la vigilia di Natale al quartiere Latino. Fra costoro appare anche Musetta (soprano), antica fiamma del pittore Marcello (baritono), che aveva poi abbandonato per correre dietro a nuove avventure; quest'ultimo cede ancora al fascino della ragazza ed entrambi si aggregano agli altri amici.
Ma la vita in comune si rivela ben presto impossibile: le scene di gelosia fra Marcello e Musetta sono ormai continue, come pure i litigi e le incomprensioni fra Rodolfo e Mimí, accusata di leggerezza e di infedeltà. Per di piú Mimí è gravemente malata, e la vita nella soffitta potrebbe pregiudicarne ancor piú la salute; ai due non resta che separarsi, nello struggente rimpianto delle ore felici trascorse insieme. Ma la fanciulla non può stare lontano dal suo Rodolfo: sentendo ormai prossima la fine, accompagnata da Musetta, lo raggiunge in quella soffitta che vide il loro primo incontro. Qui, ricordando con infinita tenerezza i giorni del loro amore, Mimí si spegne dolcemente vicino a Rodolfo.

domenica 2 settembre 2007

Da uno dei miei libri preferiti


'Fino a quel momento erano rimasti al di fuori della vita, ma a un certo punto, volenti o nolenti, avrebbero dovuto rientrarvi'


George Simenon - Tre camere a Manhattan - Adelphi

Dedicato a...


'Perchè aveva capito che lei era infelice e che più si è infelici,

più si sente il bisogno di ferire gli altri'....


Roberta Schira - Piazza Gourmand - Ponte alle Grazie 2007


E' così mio caro, la pace di sè e con sè per alcuni è un miraggio e accusano gli altri della propria infelicità che altro non è che una voragine nata con loro. Cercano negli altri se stessi. Troppo lontano per trovarsi, giacchè noi stessi siamo così vicini da rischiare di non vederci nemmeno.

Desideri insaziabili


Tale è la perveristà dell'uomo che i suoi desideri sono insaziabili. Dapprima egli si contenta di due oboli, ma appena li possiede ne vuole di più, a la sua cupidigia va così sempre crescendo. La natura di questa passione non conosce limiti, e la maggior parte degli uomini non vive che per soddisfarla.

Aristotele, La politica, II. 5

sabato 1 settembre 2007

Per qualcuno che legge questo blog

Testo di Vento di Passione
Pino Daniele con Giorgia
Il ricordo di un amore
viaggia nella testa
e non c'è una ragione
quando cerchiamo quel che resta
è come un vento di passione
o una rosa rossa
il ricordo di un amore
ci cambia e non ci lascia

Se avessi avuto almeno un'occasione
adesso che so trovare le parole
ma il ricordo di un amore
continua a viaggiare nella testa

Il ricordo di un amore
lascia in bocca il sale
ed arriva dritto al cuore
senza nemmeno avvisare
è in una lettera d'amore
è nel canto del mare
il ricordo di un amore
ci parla e non ci passa

Se avessi avuto almeno un'occasione
adesso che so capire le parole
ma il ricordo di un amore
continua a viaggiare nella testa

Brevi considerazioni su uomini e donne


Ingenuo un uomo a pensare che se va a letto occasionalmente con una donna quella non pretenderà di esercitare un certo controllo su di lui o di considerarlo una proprietà privata o ancora non si aspetti che la cosa evolva in una relazione. Le donne sono in media poco propense al sesso mordi e fuggi, men che meno con la stessa persona. La consuetudine fa la NORMA, lo dice anche il diritto.


Ingenua una donna a pensare che se un uomo ogni tanto va a letto con lei questo sia un preludio necessario ad un impegno. Le motivazioni al sesso di un uomo sono molto diverse e vanno dal passatempo, allo sfogo, alla comunicazione, al divertimento ma non necessariamente all'amore o al coinvolgimento emotivo. In realtà però certe donne non riescono proprio a capirlo e spesso si concedono in attesa di averne un ritorno. Investono su se stesse, salvo ad un certo punto cominciare a stringere il collare intorno all'ingenuo stallone. Che non lo tollererà con piacere.


(la foto è mia)

La frase di oggi

Un vincitore è un sognatore che non si è arreso.

I desideri di sabato


E va bene, lo hai voluto tu…. Mi rifersico al post di oggi di Maurice che, invece di farsi una partita a Mah Jong si esibisce in una lista di 5 desideri. Inutile dire che tiferò per la tua stella Michelin, ma perchè fotografare Gisele, quando ci sono IO??????


I miei desideri non sono necessariamente in ordine di importanza e non sono quelli assoluti ma quelli di stamattina.

Innamorarmi, perfettamente ricambiata, di George Clooney che mi IMPLORA di andare a vivere con lui sul Lago di Como e io che gli dico: ‘ma tesoro, lo sai che i miei impegni di lavoro non me lo consentono…’ e lui vende tutto e compra un attichetto con vista piazza di Spagna e non se ne parli più.

Casetta in Provenza, poco distante da Aix en Provence, da poter raggiungere agevolmente almeno due fine settimana al mese (elicottero? bah…)

Avere un cavallo, il sogno assoluto della mia vita, un sauro dorato o un anglo arabo molto molto vivace.

Invecchiare con tutte le facoltà mentali preservate e passare gli ultimi anni della mia vita in Toscana a scrivere saggi scientifici, organizzare eventi culturali e fare torte per i miei nipotini.


Riuscire a vivere senza rancori e senza rimpianti. Sinora ci sono riuscita, grazie a Dio.E buon sabato a tutti