venerdì 29 gennaio 2010

E' tornata...


e abbiamo già litigato due volte, ci siamo urlate, inseguite sul Raccordo io con la macchina e lei col camion, e non ti trovo, e grazie io sono sulla Salaria e tu hai sbagliato lato e sei a Spinaceto e poi ti ho ripersa e stavi andando a Prima Porta. Comunque alla fine, ce l'abbiamo fatta, sei tornata, con i tuoi mobili che ora sono miei e il tavolino è molto bello. Ma soprattutto col collo rosa che hai solo guardato in fotografia, ma come diamine hai fatto a farlo così bello, e i fiori di lana. Ci siamo scambiate i regali di Natale e nemmeno abbiamo finito di mangiare con il ragazzo tunisino che ti ha sopportato per 12 ore e io lo so che quando viaggi ti viene l'ansia e sei insopportabile.

In fondo è così, siamo 40 anni che ci vogliamo bene e litighiamo come matte e troviamo pace solo quando l'argomento sono lane e gomitoli, aghi e tele da punto croce. Il passato conta sino ad un certo punto, io ho te e tu hai noi. L'unione fa la forza. Risolveremo tutto, intanto, bentornata!

mercoledì 27 gennaio 2010

In amor vince....


...chi fugge, dice il detto popolare. Chi ama, risponde la saggia Barbara Alberti. Nessuno, potrebbero affermare i più cinici e così potremmo continuare a lungo, perchè ognuno avrebbe da dire la sua su questo mistero della chimica e della testa che nessuno può svelare. E' un miracolo magnifico, che ti esalta un momento e ti devasta quello dopo. Dove tutto è estremo, magia e disperazione, attrazione e innamoramento, sicurezza, spavalderia, senso di inadeguatezza. Insomma, il famoso stato di grazia, così bello ma così effimero. Specialmente oggi, nel supermarket dei sentimenti, dove tutti sono in cerca di tutti purchè sia diverso da ciò che hanno già. Insomma, personalmente sono disorientata e non riesco a capire molte cose. Cosa voglio ad esempio, se quello che ho sempre sognato è davvero quello che desidero oppure un miraggio infantile che non mi appartiene più. Ma quello che credo è che se sono capace di pormi delle domande vuol dire che Cupido non mi ha ancora tramortita con la sua padella alata, altrimenti non potrei esssere così razionale. E non vorrei esserlo per la verità, ma ormai che so che dura poco, troppo poco e poi fa un male cane e quindi tu chiamale se vuoi, emozioni, ma io prima di lasciarci le ultime pennette, beh, sto attenta. L'inverno poi è freddo, senza piumette a proteggerti. E a me, se permettete, non mi ha protetta proprio mai nessuno e comincio ad avere qualche dubbio che proprio ora, chissà perchè, spunterà come un fungo rosso a pallini bianchi il Principe Azzurro. E che diamine, non si poteva fare vivo solo un po' prima?

Il Giorno della Memoria


Questo è forse il paragrafo più dolente e orribile del Novecento. Senza commenti, senza parole. Di fronte all'orrore ci può essere solo silenzio e raccoglimento. Quelle foto sono la testimonianza di una crudeltà e una mancanza di pietà disumane che solo in parte si possono spiegare con il fanatismo. La verità, quella a cui credo io, è che l'uomo sia un essere capace di straordinari atti di eroismo e nobiltà tanto quanto di nefandezze, abusi e violenze inimmaginabili. L'idea dello sterminio di un popolo e quanto di più offensivo per la razza umana. Qualcosa che non sarebbe mai dovuto accadere. Nonostante non lo abbia vissuto e nonostante sia nata molto tempo dopo, è un capitolo della storia mondiale che mi addolora e mi riempie di pietà. Oggi possiamo solo ricordare, in silenzio, sperando che nulla del genere possa mai più accadere.
(L'unica immagine possibile è...un fiore)

venerdì 22 gennaio 2010

Ufficiali e Gentiluomini


Capita a volte che due amici si incontrino, a distanza di anni. Capita che dalla loro amicizia, nata indossando la stessa divisa, in diversi contesti operativi, nasca il desiderio di sviluppare una nuova idea.Insieme. La mente e il braccio. Di nuovo uniti tra loro.
Nasce da questo il progetto III Legio® Julia.
Una linea di prodotti legata alle più recenti esperienze delle migliori Unità dell’Esercito Italiano, nei difficili teatri delle missioni in cui sono impiegate.Afghanistan, Kosovo, Libano, …solo per citarne alcuni…
Prodotti testati e di qualità, che portano nel nome, l’orgoglio ed il senso di appartenenza ad una lunga tradizione militare fatta di Uomini, conquiste ed apprezzamento per il lavoro svolto in qualsiasi parte del mondo.
Uomini prima che militari.Uomini armati di pace nel cuore. Uomini che portano messaggi di cultura e la tradizione di secoli di amicizia ed apertura a gente che da generazioni conosce solo la guerra e l’odio.
Tutto questo è III Legio®
Nota di Jo: Capita di incontrare persone dotate di talento e animate da una passione contagiosa. Capita che parlare con queste persone ti lasci sveglia tutta la notte a pensare ideare. Terza Legio è solo un piccolo esempio di come la passione possa conciliare affari ed etica, altruismo e patriottismo. Alcune persone sul tuo cammino sono una luce di ispirazione. Grazie FT.

Non sono pronta...

Oggi c'è stata la riunione introduttiva per l'iscrizione alle classi medie della Pociolla. Le medie? Di già? Che sa ancora di biscotti e vaniglia? Che non ha per nulla l'ossessione del cellulare? Al massimo le Converse All Star e Avril Lavigne. Che quando la bacio le guance sanno di sapone e burro di cacao e non di lucidalabbra. Che i maschi per lei sono ancora esseri strani e un po' noiosi. La mia cucciola quindi tra lunedi e martedi sarà iscritta nientepopodimenoche alle scuole medie, dove nulla cambia ma tutto si trasforma, dove sei un pasticcino ma già più formato. E quanti insegnanti ai quali dovrai dare del lei e non ci sei abituata perchè agli adulti rivolgi ancora un ciao. Tante materie nuove, compiti che ti sembreranno difficilissimi, e in alcuni momenti anche a me che mica ricordo tutto. E' un salto, un guado, un rito di passaggio verso la pubertà, verso lo smalto con i brillantini che ora metti di nascosto. Che tu che ti entusiasmi per la tua nuova tuta bianca che ti fa sembrare una piccola rapper americana. Ebbene, sei serena, è normale per te, ma io, io che ti conosco bene e ti vedo quando dormi che sei ancora un cucciolo implume, io non sono pronta. E come ho pianto il primo giorno della prima elementare, piangerò anche quello della prima media, ma di nascosto, dietro i grandi occhiali neri di Gucci. Quelli mascherano bene. E vai mamma, vai, mi dirai, perchè ti vergognerai ad essere trattata come una bambina piccola. E allora io mi nasconderò dietro ad un cespuglio, per spiare come cresci. Come nel bellissimo Caos Calmo di Nanni Moretti, vorrei aspettarti tutto il giorno sotto alle finestre della scuola, non perdermi nulla di te. Perchè sei la mia luce e il mio sole. Ti amo. Mamma

martedì 19 gennaio 2010

E andiamo....


Roma, 18 gen. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Quando c'e' da raggiungere un obiettivo, le bionde sbaragliano la concorrenza. Hanno la meglio su more e rosse, perche' piu' determinate e decise. Stando a una ricerca dell'universita' della California, ateneo che ha sede non a caso nell'indiscusso regno delle bionde, le donne dai capelli oro sono di gran lunga piu' aggressive. E il merito, o demerito a seconda dei punti di vista, va tutto agli uomini, che sembrano preferirle da sempre, come suggerisce il celebre film diretto da Howard Hawks e interpretato da una spumeggiante Marilyn Monroe.

Il postino...


suona sempre due volte

e rompe le palle.


Oggi era pure impaziente!

Ma che ci sono solo io nel palazzo?

Suona nervoso e io mi devo scapicollare.

Domattina trova un cartello fuori del cancello....

Sto a lavoraaaaaaa

lunedì 18 gennaio 2010

Lo shopping? Un toccasana per la salute


Roma, 15 gen. (Adnkronos Salute) - Deleterio per il portafoglio ma salutare per l'umore e, ottima notizia, anche per la linea. Le amanti dello shopping da oggi hanno una scusa in più per girovagare tra negozi e grandi magazzini a caccia di scarpe, abiti e borse: impegnarsi negli acquisti è un''impresa' che ci consente di bruciare ben 48 mila calorie l'anno. Mica male, considerando che si tratta dell'equivalente di 25 giorni di fabbisogno quotidiano che se ne va in fumo. Quasi un mese di 'scorpacciate' bruciate dilettandosi, magari in compagnia, a rimpinguare guardaroba e scarpiera. La buona notizia per le 'shopping victim' arriva da uno studio commissionato, non a caso, da una catena di negozi britannica, finito sulle pagine del Daily Mail.
E, naturalmente, più ci si dà da fare e meglio è, almeno per la linea. C'è da scommetterci che Carrie, Samantha, Miranda e Charlotte, le celebri protagoniste del serial Sex and the City, abbiano conquistato le loro invidiabili silhouette anche grazie agli slalom tra le boutique più trendy della Grende Mela.
Ogni giorno trascorso a caccia di acquisti, rivela lo studio, fa bruciare almeno 385 calorie extra, vale a dire l'equivalente di un pezzo di torta o due bicchieri di vino. Bastano tre ore di shopping, sembrano suggerire i ricercatori alle più golose, per consumare le calorie ingurgitate con un Big Mac.
A caccia di affari bruciando, calcolatrice alla mano, 48 mila calorie l'anno, come se si fossero percorsi 248 chilometri di buona lena, la distanza che separa Roma da Firenze. D'altronde, fanno i conti i ricercatori britannici, una donna impegnata a fare shopping per circa 2,5 ore copre in media 4,7 chilometri al dì. Più restii gli uomini che percorrono, per fare acquisti, 'appena' 2,5 chilometri, trotterellando tra le vetrine per non più di 50 minuti.
Comunque, a ben guardare, si tratta di una vera e propria maratona sia per lui che per lei: non a caso oltre la metà dei 2.000 intervistati ammette di sentirsi esausto dopo una giornata di shopping, spossato e sfinito ancor più che in seguito a un duro allenamento in palestra. Faticaccia innegabile ma a tutto vantaggio della salute, in perfetta linea con quanto raccomandato dai camici bianchi. Se infatti i medici consigliano 10 mila passi al giorno per mantenersi in forma, le donne ne fanno 7.305, ovvero quasi tre quarti, girovagando tra i negozi.
Un training di cui mostrano di essere consapevoli. Non a caso 9 su 10 confessano di indossare scarpe da ginnastica per affrontare l'amato appuntamento, mentre le più tenaci saltano addirittura il pranzo e rinunciano a pause e soste. A vantaggio della linea e a tutto discapito del portafoglio.

sabato 16 gennaio 2010

Signora dei Cuori

La Signora dei cuori, sottoscritta, si accinge ad un fine settimana di lavoro e punto croce. I progetti sono nella cartellina in cui ho vergato a mano, in ordinato stampatello la parola 'lavoretti'. C'è sempre tanto da fare a Villa Camilla, tante cose che aspettano ordinate di essere svolte, colli per le amiche, piccole cene a base di formaggi e composte di frutta e crepes col gelato e vin brulee. Ma pochi minuti per mettere a posto le idee nella testa ci vogliono. Bisogna cercare il regalo per Sergio, decidere l'abito per la festa, prendere appuntamento per la piega dal parrucchiere ed essere perfette. Lo smalto sarà viola scuro, che vira verso il rosso cardinale con un punta di brillante che non guasta. Guarderò il cielo dal loro terrazzo dove abbiamo passato tanti momenti sereni. Ho letto i giornali a letto, preso il caffè, messo insieme le cose da fare, ordinato i neuroni, tutti in fila per due come bravi scolari. Sento già l'odore del vin brulee sul fornello, quello che farà guarire la cassazionista, anche se poi qualcuno la dovrà portare a casa. Un po' di mail dal BB che ora ha lo sfondo di Hello Kitty. Una piccola vita perfetta nella sua semplicità. Entrate, è aperto, mi trovate in cucina, sto per mettere il the sul fuoco. Buon WE a tutti.

giovedì 14 gennaio 2010

Le cose non vanno come dovrebbero


Telefonata con conoscente, attraente e sposato. Fatto una passeggiata, due chiacchere, un paio di telefonate. Lui è molto carino ma ha un difetto insormontabile: a casa ha moglie e prole e io quelli sposati non li vedo nemmeno. Due chiacchere, un paio di battute, insomma, se io gli mettessi le mani addosso non disdegnerebbe e lui non lo ha mai fatto perchè è un 'gentlemen'. Ora io ricordo che un gentlemen è uno che non mette le corna alla moglie, ma probabilmente le cose sono cambiate. Il mondo che vedo ora è quanto di più falso si possa immaginare. Forse sto aprendo gli occhi sulla realtà solo ora e quello che vedo non mi piace. Le donne, ad esempio, quelle che hanno un marito o un compagno non sono contente e quelle che non ce l'hanno, beh, non sono contente nemmeno loro. Insomma, vorrà pur dire qualcosa. Quello che vedo sono una moltitudine di persone insoddisfatte che cercano 'altro', qualsiasi cosa sia. Mogli che si innamorano di altri uomini, mariti comunque sempre in caccia o che comunque non dicono di no. Ma che cavolo di mondo è? E che ci sto a fare io? Io, quella integra, tutta d'un pezzo, quella che ha detto no a vivere emozioni di un amore importante per rispetto di un uomo che non era nemmeno quello della mia vita. L'ultima delle illuse, quella che crede di non essere stata tradita da Tizio o da Sempronio e che invece, forse, aveva un cesto di corna in testa. Gente che rimane sposata per convienenza o per mancanza di coraggio, gente che si riempie la bocca di 'sono innamorato di mia moglie', gente che mette davanti i figli. Qualcuno, vi prego, mi racconti che ama il marito, ancora, dopo 10, 15, 25 anni e non lo tradirebbe, qualcuno mi dica che è stato fedele per vent'anni anche solo per rispetto. Non riesco ad essere gratificata dal fatto che un uomo sposato mi dica 'tu mi hai già messo nel novero degli amici' come se fosse una cosa brutta. Mentre le mogli fanno la cena lui è altrove, la riunione di lavoro la passano tra le lenzuola della casa al mare con un'altra. Non lo so ma mi sembra che sia impossibile credere che esista qualcosa di puro e duraturo. E' tutto troppo semplice, scontato. E non sono solo gli uomini (giacchè hanno insinuato una vena femminista nel blog. Tutt'altro. E' anche colpa nostra. Ogni volta che diciamo si ad un uomo che non è il nostro, apriamo la strada al nostro futuro tradimento. So che sembro mia nonna ma mi viene di pensare con sgomento a questa deriva dei valori che non è essere bigotti ma avere a cuore qualcosa, qualcuno, dare valore ad una propria scelta. Vivere con una donna e andare a letto con le altre è un autogol. Aiutatemi a capire perchè mi sento, sinceramente, disorientata....
(Nell'immagine: Tulipani danzanti - Maria Grazia Luffarelli - Roma)

martedì 12 gennaio 2010

Tonnellate di pazienza


Ma tanta, tanta, ce ne vuole perchè non c'è niente di peggio di chi ha un po' di potere e non lo sa gestire. E poi la 'sindrome da Mago di Oz' quello per cui la frase comincia con 'Tizio ha detto' e 'Caio mi dice di riferirti'. Perchè se Caio mi deve dire qualcosa non me lo comunica personalmente? Il problema è che non puoi dare un ruolo di potere a qualcuno che non ha il potere. E io come faccio a dialogare con un ambasciatore. C'è un meccanismo completamente sbagliato che sta mandando al manicomio tutti. E' sbagliata proprio la comunicazione. O deleghi, e allora io parlo con chi ho di fronte, o no. Con l'altro, Oz, che poi ti invita a parlarne con lui, ma tanto quello con il potere arriva prima e riferisce quello che vuole e così, magari, prendi un cazziatone su basi del sentito dire. Che delizia. In realtà è così ovunque e io mi ci sento stretta, sempre meno entusiasta. Non c'è in questo posto nessuna minima capacità di motivare le persone, solo ansia, ossessione di fatturare. E tra un po' mi chiederanno di fatturare anche le idee, io che le ho sempre regalate perchè sono una merce così volatile e poi ti fa apprezzare. Questo atteggiamento così terreno, adeso, con la burocrazia di un ministero romano. Ce l'avranno dal ferramenta qui dietro la pazienza?

Nuove definizioni politically correct

Bella questa uscita sul Corriere della Sera di Giuseppe De Rita eminente sociologo del Censis, gli italiani per lui non sarebbero razzisti, ma soffrirebbero solo di un complesso di superiorità. Il che mi fa dedurre che nella loro mente gli immigrati sono inferiori e come tali abbiano minori diritti e minore dignità. Non male come politica, cambiare il nome di una cosa negativa con un'altra solo apparentemente più positiva. E' la stessa tecnica per cui i negri sono solo neri, i ciechi non vedenti e via discorrendo. Alla faccia dell'ipocrisia, ma forse è perchè Natale è appena trascorso e De Rita ha ancora in circolo gli zuccheri del Pandoro....Ma per favore....

lunedì 11 gennaio 2010

Regina di cuori

Son io la Regina di Cuori, la regina coi rolli nei capelli biondi. La Regina dei sogni, come una bimba testarda. So quello che sono, chi ha paura si scansi, io vado verso il mio sogno. A cavallo, per superare ogni ostacolo. Un destriero color del miele, il sauro dorato, un maschio che corra veloce e mi porti verso ciò che desidero. Ogni tanto ci siamo fermati a riposare, a riprendere fiato. In alcuni momenti abbiamo pensato che fosse un miraggio, solo una illusione. Ma la fede, inspiegabile fede, mi dice che quel posto c'è e lì il mio principe mi attende. Allora mio destriero sconfiggi la fatica e corri. Metterò le ali ai tuoi garretti e il fieno più dolce e gustoso per motivarti a correre perchè forse manca poco. Ho le mani fredde, i tagli per aver stretto le redini di cuoio così forti per tanto tempo. Ho sbagliato direzione, ho fatto marcia indietro e poi inversione a u e poi girato in tondo e poi ho riposato sotto una quercia per trovare di nuovo la speranza. Era lì, sotto la neve che rischiava di gelarmi il cuore. Ora seguo una piccola traccia, debole ma luminosa. Non so se c'è davvero la pace lì dove sto andando. Ma io non mi fermo, ho da tempo abbandonato gli sci da velocità e ho messo gli sci di fondo, piano, costante e caparbia. Io non sono una che rinuncia e non avrò pace sino che non arriverò a toccare la sua mano perchè solo toccandolo saprò se è lui e lo potrò riconoscere. Saprà di collina e di vento e di neve. Di legna bruciata e di fiamma. Di lino e lavanda.

Millecinquecento


L'idea me l'ha data un post di Diamante Rosa di qualche giorno fa che contava Millecento dei suoi post. Allora ho pensato che i miei non li avevo contati più da un pezzo. Facendo un rapido calcolo, così, stranamente, mi sono resa conto che sono 1499 e che con questo fanno MILLECINQUECENTO tondi tondi. Carino e forse magico, come mi sento in questi giorni che ho trovato di nuovo dentro di me la speranza. E' che sono troppo curiosa delle persone e quando ne incontro una che mi attrae voglio vedere sino in fondo. Come nella scatola di bottoni, me la ricordo ancora, quella scatola di palle da tennis di mio nonno, grigia e verde scuro in cui per trent'anni sono stati riposti i bottoni sfusi. Non mi sono mai accontentata di rovistare in cima, la dovevo sempre rovesciare sul letto e curiosare e anche se in fondo erano sempre gli stessi riuscivo a stupirmi di qualche accostamento casuale, di qualche sfumatura che non avevo notato. Non avevo più pensato a quella scatola, chissà se è ancora lì, devo chiedere a mamma. E a proposito di bottoni la zia Celeste si è offerta di regalarmene un po' per le mie sciarpette e non vedo l'ora di rovistarci in mezzo. Infine, ma non meno importante, colgo l'occasione di questo post per fare gli auguri alla Zia Paola che oggi compie....non si dice. Ci siamo regalate una bella chiaccherata sui massimi sistemi e mi ha detto che io sono 'avanti' e io le ho risposto 'forse troppo, talmente avanti che quando mi giro, dietro non c'è più nessuno.... In realtà probabilmente sino ad ora ho sbagliato target e credo di aver voglia di provare a guardare altrove a persone più stimolanti che non vogliano solo appoggiarsi o essere trascinate. Sarà comunque una sfida interessante e un sagittario non bisogna sfidarlo mai...

venerdì 8 gennaio 2010

Dolce dormire, la notizia


Donne, dormite di più
Coricarsi a orario fisso è efficace perchè il corpo prenda il ritmo

La sfida arriva dagli Stati Uniti: per tutto gennaio a letto otto ore a notte
EGLE SANTOLINI
MILANOAbbiamo infranto il soffitto di cristallo nell’industria, al Congresso, nei media e nei viaggi spaziali. E adesso pensate a quali risultati potremo arrivare quando saremo lucide e riposate». L’ultima sfida per il 2010 in arrivo dall’America ha un piglio spiccatamente femminista e riguarda un bene che dovrebbe essere alla portata di tutti. Ma che invece tende a scarseggiare, soprattutto per le donne: il sonno. Sappiamo benissimo che, in teoria, ce ne vorrebbero otto ore o almeno sette e mezzo per notte. Tra cura della famiglia, lavoro portato a casa (dopotutto, adesso basta un BlackBerry) ma anche controllo delle e-mail, partite di Farmville su Facebook e scanalamento sulla tivù satellitare, va a finire che ne dormiamo molte ma molte di meno. Visto però che la deprivazione di sonno non mostra i suoi effetti immediatamente, va a finire che ci illudiamo di poter trascurare questo bisogno fisiologico: di fame si muore; di veglia, apparentemente, no. Ma Arianna Huffington, creatrice e «dea-ex-machina» del blog Huffington Post, e Cindi Leive del mensile «Glamour», hanno deciso che questo è un tema essenziale per il benessere della nazione. E per sottolinearlo hanno indetto sul Web un concorso che è una specie di «Chi vuol essere riposata?» La sfida: dormire bene tutte le notti per tutto il mese di gennaio. Le concorrenti: loro due innanzitutto, e poi chiunque vorrà partecipare. Il premio: l’incomparabile serenità di una mente rilassata. Con ricaschi ineguagliabili su stato della memoria, freschezza della pelle, lucidità del pensiero. Perfino, sui chili in eccesso (e questo è l’argomento che, probabilmente, darà più slancio alla competizione). C’è del fascino in tutta l’operazione, proprio perché il tema è, insieme, di una banalità lapalissiana e di una profondità primitiva. Cosa c’è di più naturale del ritmo del sonno e della veglia? E cosa c’è di più stupidamente onnipotente della voglia di controllare quel ritmo, magari per far carriera e per sembrare più bravi (brave) degli altri? Arianna Huffington lo spiega benissimo: «Spesso le donne sentono che al club dei loro colleghi uomini non apparterranno mai. E allora, viene in mente quella scorciatoia». Stare più sveglia per sembrare più sveglia, insomma. Ma non funziona, no che non funziona. Bill Clinton, ricorda ancora Arianna, si è sempre vantato delle sue cinque ore per notte. Peccato che poi abbia ammesso di aver commesso i suoi errori più gravi «quando era stanco». Come addormentarsi Michael Breus, il medico ingaggiato dalle due signore come consulente scientifico del progetto, autore del libro «Sonno di bellezza: sembrare più giovane, perdere peso e sentirsi al meglio con un sonno migliore», ricorda che chi dorme poco è maggiormente esposto a stress, malattie, incidenti di traffico. Tentennerà nelle decisioni, si sentirà confuso, pigro, privo di nerbo; alle riunioni di lavoro non saprà difendere le proprie opinioni. Messa così, sembra la formula dell’acqua calda: «Dormici sopra e farai qualsiasi cosa in modo più brillante», come conclude il dottore. Ma i suoi consigli (vedi i box sopra) funzionano, eccome: lo dimostrano i primi post delle frequentatrici del blog, fra ammissioni di colpa («stanotte non ce l’ho fatta, ho rotto il patto: sei ore di sonno») e bollettini della vittoria («è tutta un’altra vita»). Al di là delle osservazioni sulle tecniche empiriche (sì, il bagno caldo è efficace: basta farlo mezz’ora prima di mettersi sotto le coperte), l’intervento più significativo tra quelli postati sull’Huffington, fino a questo momento, è quello estremamente combattivo di Ellen Galinsky, presidente dell’Istituto per il lavoro e le famiglie, che suggerisce di allargare la sfida agli uffici e di coinvolgere i colleghi di lavoro ma anche i capi, perché l’insonnia mina la produttività del Paese. Una ricerca commissionata dall’Istituto dimostra infatti che il 27 per cento del campione interpellato ha sperimentato turbe del sonno in grado di peggiorare le prestazioni professionali «almeno qualche volta» nel corso del mese, e il 9 per cento addirittura «spesso» o «abbastanza spesso». Imitare i bambini Dal 4 gennaio, giorno dell’inizio della sfida, nuovi interventi si aggiungono ogni ora. Un altro medico, l’indiana di New York Gayatri Devi, spiega come il sonno migliori la memoria e aiuti a coltivare il genio: «Lo sapete che gli uccellini provano le loro melodie mentre dormono? Che i violinisti si esercitano inconsciamente con il loro strumento, che le ballerine ripassano senza saperlo ogni singolo movimento coreografico? Succede ai surfisti, ai giocatori di golf, perfino agli appassionati di Tetris». . Rimbalzano sul blog ricerche britanniche sul maggior tasso di depressione negli adolescenti insonni e studi scientifici sul reale influsso della caffeina sulle fasi Rem. Russell Bishop,scrittore e coach, condivide la propria esperienza: «Sarà un fattore del tutto personale, ma qualche volta, prendendo sonno, ho la sensazione di entrare in contatto con una parte molto profonda di me, aspetti della mia coscienza che potrebbero definirsi di una natura più alta». Ma al di là delle suggestioni mistiche, quello che viene subito la voglia di seguire è il consiglio di Amy Hertz: «Provate con un pisolino pomeridiano, come se aveste ancora due anni». Orari di lavoro permettendo, s’intende.


(Fonte: La Stampa)




Non ditelo a me che sono un ghiro fatto e finito, per me 8 sono poche. Il mio equilibrio psico fisico parte dalle 9 ore e 45 in su...ma forse sono malata)

giovedì 7 gennaio 2010

Belle da far girare la testa? E' proprio così

AL TAPPETO Il vostro uomo sbava a ogni gonnella? Rassegnatevi. Il cervello dei maschi è come un flipper. Le belle donne lo mandano in tilt.
BERLINO - Grazie agli studi di una ricercatrice olandese ora le donne hanno la conferma di quello che sospettavano da sempre. Ovvero che per vedere un uomo barcollare come un pugile stonato sul ring non servono i guantoni. Basta una donna. Bellissima.
Storditi dalle belle
Lo studio di Johan Karremans, psicologa dell’Università Radboud di Nijmegen, in Olanda, ha coinvolto un gruppo di 110 studenti - 50 uomini e 60 donne - tutti molto attraenti. La studiosa ha fatto prima amabilmente chiaccherare del più e del meno maschietti e femminucce. Poi ha messo i ragazzi a rispondere a delle domande di esame. Risultato: i fanciulli non erano in grado, nella maggioranza dei casi, di sostenere l’interrogazione. I test cui i ragazzi sono stati sottoposti hanno dimostrato che i pensieri dei giovanotti risultavano “annebbiati” tanto “durante” la chiaccherata quanto “dopo”. Tra gli studenti coinvolti c’è stato addirittura il caso di un giovane completamento messo al tappeto: il test ha rivelato che non era più nemmeno in grado di “pensare”. Una perdita di “lucidità” che non ha coinvolte le ragazze, e che spiegherebbe perché all’università i voti delle donne sono spesso migliori di quelli dei loro compagni maschi. E perché a una bella donna basta accompagnare uno sguardo languido a un “per favore” per ottenere ciò che vuole.
(Fonte: City)

Cosa resterà? No alla pillola

Soffrite le classiche pene d'amore? Tranquilli, c'è la pillola che fa per voi. Si tratta di una vera e propria pillola, ricavata da una pianta africana, e commercializzata come un rimedio contro le pene d'amore. Come riferisce il giornale austriaco Wiener Zeitung, il nuovo formidabile ritrovato viene infatti ricavato dagli estratti dei frutti esotici di un albero che cresce nella Costa d'Avorio, il Griffionia simplicifolia. Ed è questo ritrovato che la società farmaceutica di Villach (Carinzia), Coropharm, sta per immettere sul mercato sotto forma di pillole. Che si chiamerà, guarda un po', Amorex. E che promette davvero miracoli. Insomma, basta pene d'amore, addio cuori infranti e sofferenze senza fine: una pillola e via, passa tutto. Vale per uomini e donne, nessuno escluso, a qualsiasi età. Almeno così dicono, in stile Se mi lasci ti cancello.
(Fonte: La Stampa)

E che diamine di vita è quella in cui possiamo cancellare i ricordi spiacevoli, dimenticare le pene d'amore, una società di insensibili. Le più grandi opere letterarie sono state scritte in un momento di dolore così come le canzoni d'amore sono state ispirate da un abbandono. Che ne sarà di tutto questo? Sono assolutamente contraria alla società anestetizzata. Banditela, vi prego!!!

Aiutalo a cambiare... come vuole lui


La chiave di un rapporto felice? Stimolare il proprio partner a diventare la persona che sogna di essere, seguendo le orme di Michelangelo con il suo blocco di marmo, nel quale già intravedeva l'immagine del suo Mosè. La ricetta per la coppia felice emerge da uno studio pubblicato su Current Directions in Psychological Science dai ricercatori del Weinberg College of Arts and Sciences della Northwestern University di Evanston, negli Usa.Il "fenomeno Michelangelo" consisterebbe nel comprendere quale sia il "sé ideale" del proprio compagno e aiutarlo a ridurre la discrepanza tra questo e il suo "sé reale", "scolpendo" i suoi difetti e sostenendo le sue aspirazioni, in modo da rivelare la forma ideale nascosta, proprio come fa lo scalpello dello scultore. Ciò servirebbe a rendere la relazione più stabile e appagante: lo studio ha dimostrato che le coppie più felici sono quelle formate da individui stimolati dal proprio partner a diventare ciò che desiderano essere.Attenzione però, non basta amare il proprio compagno, occorre far sì che il proprio sostegno sia volto a realizzare un'immagine coerente con le sue aspirazioni. "Nella misura in cui il processo di scultura ha avuto successo, aiutando a realizzare il sé ideale del proprio partner - spiega Eli Finkel, ricercatore della Northwestern University -, la relazione migliora ed entrambi i membri della coppia sono più felici". (ASCA)

mercoledì 6 gennaio 2010

Rifatti la memoria


La scoperta: è in una proteina l'arma segreta che può spegnere i traumi
Vivere di bei ricordi. Un sogno, che potrebbe diventare un incubo. Dopo naso, capelli, seno, gambe, natiche, prima o poi ci potremo rifare la memoria, eliminando dal calendario della rimembranza le giornate da dimenticare. Un gruppo di scienziati americani e tedeschi ha svelato sulla rivista «Neuron» il meccanismo di spegnimento dei ricordi sgradevoli nei ratti, spianando la strada alla «pillola brucia-ricordi del giorno dopo». Come? Basta impedire la registrazione cerebrale dei traumi di varia natura e entità, dai tradimenti amorosi alle bocciature d'esame, dagli infortuni sul lavoro alle aggressioni, dagli stupri alle guerre, dagli omicidi agli attentati terroristici e via elencando nella graduatoria dell’orrore. Il dubbio: la cosmesi chimica della memoria non rischia di distruggere la personalità, sgretolandone i mattoni, cioè i ricordi belli, ma soprattutto brutti e così così? Non a caso, le percezioni sgradevoli si fissano più facilmente nella memoria di quelle gradevoli e risultano più utili, se è vero, per dirla con Nietzsche, che «il coraggio di ricordare è il principio della salute».Bonificare i ricordi, quindi. Estinguendo sul nascere la memoria di singoli eventi che in condizioni normali vengono registrati nello scomparto più affascinante del cervello, il sistema limbico o cervello emotivo. Quello al quale attingono i poeti. Che alimenta l'elaborazione delle azioni: i rimorsi o, al contrario, le nostalgie. Gli studiosi dell’Università della California a Irvine e di Münster in Germania si sono concentrati sulle funzioni di una proteina chiamata neuropeptide S, scoprendo che è coinvolta nella cancellazione dei ricordi stressanti grazie all'influsso su alcuni neuroni che ne immagazzinano le immagini nell’amigdala. Quest’ultima è l'interruttore delle emozioni. Dopo un evento traumatico, nel cervello entrano in gioco corteccia prefrontale, amigdala e ippocampo, ma l'epicentro è proprio l'amigdala, nella profondità del lobo temporale. Il neuropeptide S è la staffetta delle emozioni: porta l'esperienza traumatica dall’amigdala all'ippocampo, scatola nera nella quale sono archiviate le esperienze, rimosse con la dimenticanza o riemergenti nella memoria attraverso i flashback. Il trauma è un fermo immagine che all'infinito si ripropone, richiamando l'episodio all'origine del brutto ricordo. Gli scienziati hanno sperimentato sui topi la possibilità d'impedire la consegna del «souvenir » cattivo da parte della staffetta biologica. Emozioni e memoria abitano nel cervello emotivo: viaggiano insieme e vengono depositate una accanto all’altra. Un farmaco ben congegnato potrebbe selezionare i ricordi da conservare e quelli da non registrare. Con effetti sorprendenti. Intanto, la super-pillola annullerebbe il perno della filosofia morale kantiana: «Agisci in modo che ogni tuo atto sia degno di diventare un ricordo». Abolirebbe i rimorsi, cancellando la memoria del delitto e poi renderebbe inutile l'elaborazione del lutto, negandolo nell’intimità di chi ne è direttamente investito. Farebbe anche inceppare il meccanismo dell'autoconservazione dell’uomo fondato sulla paura. Succederà che, dimenticando la morte di un figlio, si produrrà l'effetto paradossalmente peggiore di continuare a cercarlo, pensandolo vivo? E, poi, non si corre il pericolo di dare un motivo in più ai fautori della pena di morte, se la pillola ammazza-ricordi la possono comprare in farmacia gli assassini prima dell'assassinio, eliminando qualsiasi possibilità di riabilitazione in carcere? E che dire di un trattamento di massa degli eserciti in guerra? O della fine dei brutti ricordi collettivi, dell’improvvisa inconsistenza del dibattito sulla memoria condivisa? Negli anni scorsi, studi analoghi e la scoperta di effetti simili con la somministrazione di farmaci betabloccanti hanno indotto il comitato di bioetica della Casa Bianca a censurare questo filone della ricerca. Tema intrigante per un blog. Vivere di bei ricordi: un sogno, che potrebbe diventare un incubo.
(Fonte: La stampa 2008)


E' questo uno di quei casi in cui il progresso scientifico e la ricerca devono essere usati cum grano salis. A mio parere una scoperta di questo genere dovrebbe portare ad invocare il principio di precauzione e un solido dibattito etico. Non me la sento di dire un no assoluto, se penso ai bambini che assistono alle atrocità di una guerra, che vedono uccidere i propri genitori ma una selezione dei ricordi, un annullamento selettivo della memoria di privano della possibilità di essere quello che siamo sotto l'influsso dell'ambiente perchè siamo anche quello che ci accade e non sempre è male. Argomento molto interessante, Peter Singer, come vorrei sapere cosa ne pensi tu.

Utile utilissimo, lo voglio!


Con mio marito abbiamo spesso avuto divergenze sul personale di servizio, lui avrebbe desiderato molto un autista, io ho sempre sostenuto che l'agio di un maggiordomo è impagabile e ho sognato di averlo una settimana per togliermi lo sfizio. Mentre noi non abbiamo trovato un accordo (l'autista avrebbe dovuto essere anche un gran figo, possibilmente) negli Stati Uniti (come ti sbagli) ha preso piede il 'personal concierge', o l'assistente personale, qualcuno che si occuopa di te, che non è un segretario o un cameriere, è molto di più, organizza la tua vita. Se le star ne hanno uno a tempo pieno, ora si possono affittare ad ore: paga le bollette, prenota il ristorante, trova i biglietti per un concerto ambito, sceglie i regali per gli amici, risponde al cellulare e magari alle email di Meetic. Costa dai 40 ai 90 dollari l'ora, una quisquilia se si pensa al valore del nostro tempo e che nel frattempo io posso uscire con mia figlia e delegare le rogne. E poi, vuoi mettere sentirti Nicole Kidman o Uma Thurman? Datemi subito le Pagine Bianche che io nell'albero genealogico avi marchesi....

Anno nuovo: quasi quasi faccio un corso...


Io non ne ho il tempo ma è il proposito di molti, imparare qualcosa di nuovo, ballo o tecnica pittorica. Mi sono documentata ed ecco quello che ho scoperto, praticamente esiste un corso per qualsiasi cosa e se volete segnalatemi i vostri, per rendere questo post ancora più completo.

L'hotel Villa Lupis di Rivarotta di Pasiano (chissà dov'è) organizza corsi di cucina afrodisiaca con seminari e stage. A Milano si fanno corsi di cuerda seca, una antica tecnica di origine ispanica che ricalca lo stile moresco, di più non so. Danza del ventre in calo, la moda è un po' passata, comunque si può ancora trovare qualche scuola, ad esempio Ananda Ashram a Milano. Corso di clown per svelare il talento mimico che sonnecchia dentro di noi, si fa a Milanosport, io il mio lo lascio dormire, non sai mai si sveglia incazzato... Volete imparare la lap dance? C'è un corso, così come di spogliarello, potete chiedere nelle palestra Daiblù, poi fatemi sapere come va. Appassionati di creazioni floreali, provate l'ikebana, antica tecnica giapponese. Sempre a Milano corsi di merletto a fusello che sembra vada molto di moda tra le giovanissime. Io mi dedico come sapete al tricotin con grande soddisfazione. Qualcuno conosce una scuola di pizzo a tombola? Potrei avere appassionati. Yoga demenziale? Il corso è di Iacopo Fo e sembra avere un discreto successo, lo trovate alla libera Università di Alcatraz a Gubbio. Infine, se volete imparare tutti i segreti per una soddisfacente vita da single (3 lezioni a 50 euro) chiamate lo 051-6701240. Per la maglia invece, scrivete qui, la sottoscritta ha insegnato a tutte le amiche e potrebbe decidere di mettere a reddito tale abilità. Mondo gomitolo....

Passi da Tokyo, torni col seno da maggiorata


Si chiamano F-Cup Cookies e sono biscotti che promettono la crescita di un seno prosperoso ed hanno talmente successo che vengono organizzate feste e merende a tema in cui ragazze e donne sgranocchiano allegramente in attesa che il miracolo si compia. L'ennesima stranezza nipponica? Stranezza di certo, sull'innocuità meno si sa se è vero che i biscotti contengono un principio attivo di tutto rispetto, la Pueraria Mirifica, erba che contiene rilevanti quantità di fitoestrogeni, ormoni di origine vegetale. Meno si sa della quantità di biscotti che dovrebbero essere ingeriti per ottenere l'effetto voluto. Il dubbio è che prima del seno aumenti esponenzialmente il girovita. Certo è che una buona campagna pubblicitaria può irretire anche il consumatore più smaliziato, l'importante è toccare l'emotività, giocare sulla speranza, garantire un sogno anche lontano e il gioco è fatto.

La solitudine ha effetti negativi sul cervello


Chi è solo, o meglio, chi si «sente» solo, diventa insensibile verso gli altri. Non è più capace di quel sentimento che si chiama «empatia» e che sta a indicare la capacità di capire che cosa un’altra persona sta provando, a prescindere dal fatto che sia più o meno simpatica. Oggi la psicologia si sta evolvendo e, per studiare certi comportamenti, ricorre a indagini sofisticate come la risonanza magnetica funzionale (fRmi, un esame che permette di valutare l’attività del cervello). Pionieri in questo tipo di studi sono i ricercatori dell’Università di Chicago che hanno utilizzato questo metodo per studiare la relazione fra isolamento sociale e attività cerebrale e hanno presentato i risultati delle loro ricerche al meeting annuale dell’Aaas (American Association for Advancement of Science) in corso a Chicago. I ricercatori, guidati da John Cacioppo, hanno dimostrato, grazie appunto alla fRmi, che una zona del cervello, chiamata nucleo ventrale striato (è un’area che ha a che fare con la «ricompensa»: entra in funzione quando una persona riceve cibo o soldi o gratificazioni sociali o prova sentimenti di amore verso gli altri) si attiva meno nelle persone sole, rispetto a chi non lo è, quando vengono mostrate immagini di altre persone in situazioni felici. Come dire che i solitari non sono più capaci di empatia. John Cacioppo è uno dei maggiori studiosi della solitudine negli Stati Uniti e ha già dimostrato, con una serie di ricerche, che la solitudine è dannosa per la salute almeno quanto lo è il fumo di sigaretta. Secondo l’esperto, un americano su cinque è solo. Così ha pensato di approfondire lo studio di questa condizione. La ricerca, presentata a Chicago, ha coinvolto 23 donne e ha, innanzitutto, «misurato» il loro livello di solitudine. Poi ha registrato, con la risonanza magnetica cerebrale, la loro attività cerebrale mentre osservavano immagini di due tipi: le prime relative a situazioni sgradevoli e a conflitti umani, le altre a cose gradevoli come i soldi (proprio così: i ricercatori hanno usato questo parametro) o persone felici. La conferma: le donne che erano state catalogate come sole mostravano una minore attività nella zona cerebrale dello striato, rispetto a coloro che invece non erano considerate sole, quando guardavano immagini di persone felici. Benché la solitudine possa influenzare l’attività del cervello, i ricercatori ipotizzano anche che l’attività stessa dello striato può sollecitare il senso di solitudine. «Questo suggerisce – ha commentato Cacioppo – che la solitudine potrebbe nascere proprio da una ridotta attività dello striato in risposta agli stimoli di ricompensa: lo striato cioè diventerebbe meno sensibile a quegli stimoli che dovrebbero suscitare un certo senso di gratificazione». Un altro punto di vista che andrà a approfondito con altri studi e con i nuovi strumenti che oggi sono a disposizione della psicologia.
Fonte: Corriere della Sera

lunedì 4 gennaio 2010

Maschio cercasi


E non facciamo subito battute, parlo del maestro maschio, dell'insegnante di genere maschile, perla più che rara nel panorama scolastico italiano dove il modello predominante è quello delle maestre, femminile plurale. Le donne sono quasi il 100% alla materna e alle elementarui, il 76% alle media e il 60% alle superiori il che significa che l'80% degli studenti non avrà mai un insegnante uomo in tutta la sua carriera scolastica, trend che si inverte completamente all'università, dominio al testosterone. Mentre sempre all'università le studentesse sono la maggior parte anche a medicina, ingegneria e fisica, templi dell'istruzione forte. Il rischio di questo modello squilibrato? Confermare gli stereotipi di genere, abituare i bambini ad un unico modello educativo e interpretativo, impoverire l'esperienza.

Tre blog da non perdere

Giro, mi infilo, studio, mi meraviglio, zompetto da un blog all'altro in cerca di spunti, idee, tecniche, e piccoli acquisti. Dopo la Simo dalla quale ho comprato la bellissima collana al tricotin con i fiori all'unicinetto, ecco i blog che ho scoperto e che vi invito a visitare:
http://perfiloepersegno.blogspot.com
http://giuliana-dicuore.blogspot.com
http://pensieridistoffa.blogspot.com
poi fatemi sapere cosa ne pensate, sono tutte ragazze molto carine con attività interessanti, Giuliana si dedica anche ad una raffinatissima pasticceria, le altre lavorano, knittano, ricamano, insomma si danno da fare. Buon lavoro ragazze :)

Lo faccio ma non lo dico


Il sesso tra anziani è ancora un tabù. Vivaddio mi verrebbe da dire, se penso che ormai di tabù non ce n'è più nemmeno uno. Tutto sdoganato e quindi iperappresentato. Non che ci sia nulla di male, al contrario, il sesso a 70 anni ed oltre è il viatico per una vecchiaia serena e Jane Fonda ha da poco dichiarato alla stampa che è mgliore di prima, più sereno. Non è necessario mettere in cantina i piaceri dell'eros, anche se sospetto che non sia mai accaduto e che anche le coppie meno giovani hanno continuato ad avere una attività affettiva attiva senza però sbandierarlo in giro. Proprio perchè fare l'amore è una importante forma di comunicazione, fa bene alla salute ed è una vera e propria esigenza fisiologica anche quando è sganciata dalla riproduzione. Uno studio dell'Università di Goteborg ha sottolineato come al giorno d'oggi faccia sesso il 68% degli uomini ammogliati con più di 70 anni, contro il 52% di trent'anni fa (che comunque non era poco). Le donne sono aumentate dal 34 al 54% e lo stesso trend si riscontra nei single della terza età. Un terzo degli anziani sessualmente attivi ha dichiarato di avere circa un rapporto a settimana e hanno prestazioni migliori grazie alla diffusione dei farmaci per la sessualità come Viagra e Cialys. Allo stesso tempo gli psicologi rassicurano quelli che non lo fanno, non ne hanno più voglia, si sentono liberati da un obbligo che non è più un piacere: bene lo stesso, fate come vi sentite, deve essere un piacere, non una costrizione e quindi sia che lo facciate che invece abbiate appeso la guepiere ad un chiodo, l'importante è essere sereni con se stessi. Quello che però non dovrebbe mancare è la coccola, l'intimità fisica, un piacere sempre più raro, legati come siamo alla genitalità. Personalmente trovo molto più gratificante un lungo abbraccio o un bacio intimo piuttosto che un'ora di sesso meccanico, ma io sono strana...

Inutilità necessarie


Vi preego, guardate questo aggeggio: è una macchinetta che rileva movimenti nell'ambiente e quindi si mette ad abbaiare in maniera molto realistica. E' un dissuasore, quindi, e lo trovo fantastico anche perchè non lo devi portare fuori e soprattutto non devi tirare su le sue deiezioni in strada, cosa che mi frena ogni volta che ho il trip di comprare un cane, spesso da caccia e di grossa taglia. Sto addirittura pensando che potrei avere un cane solo nel momento in cui esistesse uno spray da spruzzare sulla cacca che la rende, come dire...marmorea e soprattutto senza odore. Appena lo inventano fatemelo sapere che vado a prendere il cane.

Americanate



Ammetto una mia debolezza per le 'americanate' tutti quegli attrezzi, preferibilmente da cucina, tipici della cultura americana, come lo scaldacaffè e questi due arnesi che potrete comprare sul sito di Hammacher: una è una macchinetta per fare i waffles, l'altro scalda il pane e cuoce le uova, cosa che si potrebbe fare anche su un banale fornello, ma vuoi mettere il divertimento?

Il giardino d'inverno







In inglese si chiamano conservatories o orangeries, per capirsi i giardini d'inverno per mettere a riparo le piante di agrumi, le arancere di antica memoria riadattate a luoghi pieni di vetrate, estenzioni della casa principale, piene di luce per catturare ogni minimo dettaglio dell'autunno e dell'inverno. Arredate con gusto intimo e con i colori chiari sono sempre state una mia passione. Saprei anche dove metterne una e lo stile che preferisco è quello americano di Oak Leaf che potrete ammirare in http://www.oakleafconservatories.com/ intanto ecco qualche foto. Le guardo con una certa malinconia giacchè la casa del mio cuore è in vendita e all'orizzonte non ho possibilità di salvarla. Comunque se mai ci fosse un miracolo, ecco quello che ci metterei accanto e insieme fiori invernali, un caminetto, orchidee a profusione e divani ampi e accoglienti. Sognare non costa nulla.

venerdì 1 gennaio 2010

Welcome 2010


Premetto di non essere una appassionata del Capodanno e che tutta la fregola per divertirsi mi innervosice, quindi visto che ho festeggiato ampiamente, ques'anno abbiamo optato per una gestione casalinga, a basso tasso di lavaggio di piatti. Quindi io ho preparato qualche tartina al salmone e le crepes alla nutella, Lux ha portato il sushi con tutta la barca di legno e Grace ha reso onore alla cena. Poi ci siamo messi tutti (ove per tutti intendo anche Gatti, orsi, conigli, elefanti, pecore, gufi ecc. nel mio lettone e ci siamo sparati Moulin Rouge e una bottiglia di champagne dono di una associazione che ringrazio. Infine il mio regalo: una sottoveste di seta rossa giunta da Vistoria's Secret a New York, quinta strada. Mica vogliamo farci parlare dietro no????? Grazie a tutti e... benvenuto 2010.