La Repubblica pubblica un ampio articolo sui cani avvelenati nella Cronaca di Roma. Visto che abbiamo vissuto questa cosa da vicino mi corre l'obbligo di proporvi questo articolo.
Bocconi avvelenati e minacce, Monte Mario "vietato" ai cani
Nella riserva non ci sono voci di bambini e neanche di adulti. Da mesi ormai parlano solo gli avvisi della polizia municipale, i cartelli che avvisano del pericolo di avvelenamento, i bigliettini di insulti e minacce ai padroni
di Stefania Parmeggiani
E´ diventato un parco fantasma: nella riserva di Monte Mario non ci sono voci di bambini e neanche di adulti. A parlare sono gli avvisi della polizia municipale, i cartelli dei padroni dei cani e anche quelli di chi considera gli animali solo un fastidio. Una guerra di parole, denunce e avvertimenti, che racconta cosa è accaduto domenica 17 giugno alle spalle del centro Don Orione. Una guerra che si ripete anche nel parco di Tor di Quinto e nell´area di Saxa Rubra.Le prime scritte non sono una novità. Da mesi, con un´assiduità che sfiora l´ossessione, qualcuno batte al computer poche parole: «Questo è il padrone del cane». Bigliettini tutti uguali, fatti in serie, anonimi, lasciati lungo la strada, ovunque un cane abbia fatto i suoi bisogni e il padrone non li abbia ripuliti. Un messaggio che fino a domenica 17 giugno non aveva preoccupato nessuno, anzi aveva raccolto consensi tra coloro che al parco ci vanno portando, insieme al guinzaglio, anche educazione e senso civico. Quegli stessi bigliettini oggi hanno un altro significato. Impossibile non metterli in collegamento con i bocconi avvelenati che venti giorni fa hanno ridotto in fin di vita due cuccioli e ucciso «tra convulsioni, vomito, irrigidimento ed emorragia dalla bocca» Birillo, Nanà e Amar, un pastore tedesco, una meticcia e un breton da caccia. «Stesso giorno, stesso luogo e stessa morte», come spiega un altro cartello, appeso ai cancelli e agli alberi del parco. I proprietari degli animali vogliono «dire basta al silenzio e ai gesti irresponsabili che mettono a repentaglio la nostra sicurezza, la nostra sfera affettiva, la nostra serenità». Sono stanchi anche perché «nel 2002 era accaduta la stessa cosa». E allora si era pensato al gesto isolato di un folle. Adesso, invece, ci sono quei bigliettini e anche minacce a viso aperto, come raccontano le denunce presentate dai proprietari dei cani. «Stiamo aspettando l´esito dell´esame tossicologico - spiega Monica Cirinnà, delegato del sindaco ai diritti degli animali - perché di certo il veleno utilizzato non era topicida». Il sospetto è che si tratti addirittura di stricnina.
Nell´attesa, sul parco di Monte Mario è calato il silenzio. Un anziano, con il suo meticcio, si tiene a distanza dal cancello, dietro il centro sportivo di Don Orione: «Li hanno ammazzati lungo quel sentiero, io non ci vado più». La stradina è deserta e a parlare, ancora una volta, sono i cartelli. Quello affisso dalla polizia municipale all´ingresso, «Pericolo avvelenamento», e quello scritto a mano dal proprietario di uno degli animali ammazzati, «esche avvelenate».In fondo al sentiero una signora guarda a vista tre cani di grossa taglia. «La proprietaria vuole che li porti al parco quattro volte al giorno - spiega -, ma vicino ai campi sportivi non vado più. Domenica mattina c´ero anche io, sono stata richiamata dalle urla di una signora. Adesso nessuno si avvicina più a quella zona». Lo stesso abbandono di Monte Mario si respira al parco di Tor Di Quinto. Ai cancelli d´ingresso e agli alberi c´è sempre lo stesso avviso: «Alcuni delinquenti hanno cosparso nel parco dei bocconi avvelenati. Segnalare le persone responsabili a qualunque questura di polizia o ai carabinieri». E´ caccia ai sospetti, ma per ora non ci sono segnalazioni, solo il vuoto di parchi improvvisamente vietati ai cani.
(28 giugno 2007)
di Stefania Parmeggiani
E´ diventato un parco fantasma: nella riserva di Monte Mario non ci sono voci di bambini e neanche di adulti. A parlare sono gli avvisi della polizia municipale, i cartelli dei padroni dei cani e anche quelli di chi considera gli animali solo un fastidio. Una guerra di parole, denunce e avvertimenti, che racconta cosa è accaduto domenica 17 giugno alle spalle del centro Don Orione. Una guerra che si ripete anche nel parco di Tor di Quinto e nell´area di Saxa Rubra.Le prime scritte non sono una novità. Da mesi, con un´assiduità che sfiora l´ossessione, qualcuno batte al computer poche parole: «Questo è il padrone del cane». Bigliettini tutti uguali, fatti in serie, anonimi, lasciati lungo la strada, ovunque un cane abbia fatto i suoi bisogni e il padrone non li abbia ripuliti. Un messaggio che fino a domenica 17 giugno non aveva preoccupato nessuno, anzi aveva raccolto consensi tra coloro che al parco ci vanno portando, insieme al guinzaglio, anche educazione e senso civico. Quegli stessi bigliettini oggi hanno un altro significato. Impossibile non metterli in collegamento con i bocconi avvelenati che venti giorni fa hanno ridotto in fin di vita due cuccioli e ucciso «tra convulsioni, vomito, irrigidimento ed emorragia dalla bocca» Birillo, Nanà e Amar, un pastore tedesco, una meticcia e un breton da caccia. «Stesso giorno, stesso luogo e stessa morte», come spiega un altro cartello, appeso ai cancelli e agli alberi del parco. I proprietari degli animali vogliono «dire basta al silenzio e ai gesti irresponsabili che mettono a repentaglio la nostra sicurezza, la nostra sfera affettiva, la nostra serenità». Sono stanchi anche perché «nel 2002 era accaduta la stessa cosa». E allora si era pensato al gesto isolato di un folle. Adesso, invece, ci sono quei bigliettini e anche minacce a viso aperto, come raccontano le denunce presentate dai proprietari dei cani. «Stiamo aspettando l´esito dell´esame tossicologico - spiega Monica Cirinnà, delegato del sindaco ai diritti degli animali - perché di certo il veleno utilizzato non era topicida». Il sospetto è che si tratti addirittura di stricnina.
Nell´attesa, sul parco di Monte Mario è calato il silenzio. Un anziano, con il suo meticcio, si tiene a distanza dal cancello, dietro il centro sportivo di Don Orione: «Li hanno ammazzati lungo quel sentiero, io non ci vado più». La stradina è deserta e a parlare, ancora una volta, sono i cartelli. Quello affisso dalla polizia municipale all´ingresso, «Pericolo avvelenamento», e quello scritto a mano dal proprietario di uno degli animali ammazzati, «esche avvelenate».In fondo al sentiero una signora guarda a vista tre cani di grossa taglia. «La proprietaria vuole che li porti al parco quattro volte al giorno - spiega -, ma vicino ai campi sportivi non vado più. Domenica mattina c´ero anche io, sono stata richiamata dalle urla di una signora. Adesso nessuno si avvicina più a quella zona». Lo stesso abbandono di Monte Mario si respira al parco di Tor Di Quinto. Ai cancelli d´ingresso e agli alberi c´è sempre lo stesso avviso: «Alcuni delinquenti hanno cosparso nel parco dei bocconi avvelenati. Segnalare le persone responsabili a qualunque questura di polizia o ai carabinieri». E´ caccia ai sospetti, ma per ora non ci sono segnalazioni, solo il vuoto di parchi improvvisamente vietati ai cani.
(28 giugno 2007)
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