IL PISTACCHIO (di Bronte, si intende)
La Pistachia vera è una pianta non ermafrodita di origine persiana, dal fusto corto non dissimile nel suo aspetto al fico.
Il maschio il cui polline feconda la "Pistachia vera" è il terebinto (Pistacia Terebinthus), localmente chiamato "scornabecco" o anche "spaccasassi". Dal seme nasce prima il terebinto che viene successivamente innestato.
Le foglie sono composte, formate da 3-5 foglioline di forma circolare ellittica, di colore verde scuro. La specie è dioica: si hanno infatti piante maschili e piante femminili.
La riproduzione avviene da seme, a germinazione primaverile, e la messa a dimora in pieno campo, quando la pianta ha raggiunto l'età di circa cinque o sei anni. Il frutto si presenta in grappoli simili a quelli delle ciliegie, ma con molto maggiore numero di frutti. Sono delle noci, con mallo gommoso e resinoso dal colore bianco-rossastro al momento della maturazione, che avvolge il guscio legnoso molto resistente.
Sarà per lo straordinario connubio tra la pianta e il terreno lavico, ricco di sali minerali, sarà per il sole e l’aria di questa terra; sta di fatto che il frutto prodotto in questo lembo dell’isola cresce rigoglioso e supera dal punto di vista dell’aroma, del gusto e delle proprietà organolettiche la restante produzione mondiale. Nessun altro ha un colore verde smeraldo così brillante e un profumo così intenso, resinoso e grasso.
1 commento:
potrei morire di pistacchio. nel mio frigo c'è un vasetto da 1/2 kg di pasta di pistacchio ... e cerco di non pensarci, che quando lo apro ... son mc di calorie !!!
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