Bellissimo e candido ha finito il suo lavoro e lascia questa casa proprio l'ultimo giorno di questo difficile e intenso 2008. Lascia l'incarico. Troppo complessa questa casa, troppo affollata questa famiglia. Troppo lontani i suoi interessi di orso. Non ce l'ha fatta e ha rassegnato le dimissioni. Ne ha diritto anche se io sono ancora qui a chiedermi perchè. Gli orsi con le ali non parlano molto e non danno spiegazioni e quindi sono andata a letto con un gran mal di testa arrovellandomi i neuroni su un 'perchè' che forse non avrà risposta. Quando un orso bussa alla porta lo facciamo entrare, gli offriamo miele e coccole, un posto d'onore sul divano, tenerezze e compagnia. Ma non tutti gli orsi sono uguali. Questo è stato generoso, ha dato il suo aiuto, ha dispensato denaro, regali, tempo rubato alle pratiche per correggere un libro di chirurgia plastica. Non posso lamentarmi di questo. Ma tra me e l'orso mancava un dialogo, mancava un filo che ci tenesse uniti tra un incontro e l'altro. Me ne ero accorta da tempo ma speravo che l'affetto potesse colmare i limiti della distanza. Credevo, avevo fiducia che l'amore potesse superare gli ostacoli. Ma è ora che cresca e impari anche io, alle soglie dei 40 che gli orsi bianchi con le ali non esistono se non nella mia fantasia di bambina ferita.
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