domenica 24 maggio 2009

Colazione da Bvlgari

Appena cominciata, avete tempo sino al 13 settembre per ammirare i vistosi gioielli di Bvlgari per la prima volta in mostra in maniera così imponente. Io e la Gommosa ci siamo dedicate questa immersione nel lusso più eccessivo e sfrenato e a tratti, perchè no, pacchiano. Sarà che ci sono epoche di cui non amo le espressioni, come gli anni 60 e 70, mentre ho lasciato gli occhi (una espressione che sembra mi caratterizzi) sulla produzione della fine '800 sino agli anni '20. Un profluvio di platino e diamanti purissimi di dimensioni assolutamente vergognose (immaginate nella mia voce un pizzico di compiacimento). Poi l'art decò, con le sue linee squadrate, geometriche e monilitiche, gli anni '50 con le dive mondiali, i cinque braccialetti di Anna Magnani, e la collezione privata di Elisabeth Taylor incluso un anello di fidanzamento donatole da Burton e una collana eccessiva per i suoi 40 anni. E poi la modernità, la maglia groumette e il tubogas, la collezione di orologi inseriti nelle teste tempestate di serpenti, la parentesi che è stata ripresa nel 2000 e Chandra, a me più familiare, quell'anello di ceramica che nelle mie mani sarebbe durato integro poche settimane. I colori, gli stili, le sperimentazioni, l'intuizione di usare l'oro giallo e magnificarlo di pietre che potessero essere usate anche di giorno. Il marketing e l'estro, le influenze francesi, parigine in particolare (Van Cleef, Vhernier e probabilmente Maubussin ma anche Cartier). E infine la stanza centrale, l'ultima, quella del 2000, dell'oggi, dei pezzi unici, esagerati e quasi barocchi, dei diamanti enormi e sfacciati.
I miei pezzi preferiti, i gioielli di platino e delicate filigrane degli inizi del secolo, e le spille florali con un particolare meccanismo a molla, magistrale esempio di ingegneria del gioiello che permette la delicata oscillazione di fiore e foglie al movimento del corpo. Quello delicato e lieve di diamanti fancy (colorati) è un autentico capolavoro.
Quando esci sei un po' stordito, tutti i recettori per le pietre preziose completamente devastati dagli stimoli luminosi, ci buttiamo in una Roma torrida e assolata, la pietra più bella che possiamo 'indossare' ogni giorno. L'eterna. Come disse Richard Burton: 'A Liz ho fatto conoscere la birra, lei mi ha fatto conoscere Bvlgari'. A ciascuno il suo.
Biglietto intero 10,00 e., ridotto 7,50 e.
Lunedi chiuso
Per altre info: www.palazzoesposizioni.it

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