Ebbene confesso, sto leggendo come una forsennata e spazio tra un genere e l'altro. Con mia sorella maggiore stavamo leggendo l'articolo di Marco Cicala sul Venerdì che parlava delle conquiste on-line (tra l'altro scritto benissimo, dice la Zia Ida, che se ne intende) quando cita il libro "uomini e tope" di Tea editore che mi sono affrettata a recuperare. Siccome l'idea di un libro sulle conquiste sul web mi ronza nel cervello da un po', avevo voglia di vedere cosa avesse riportato un uomo. Il risultato non mi ha affatto stupita, forse un po' disgustata. Il libro è divertente ma mostra una umanità un po' deludente. Mi spiego meglio, sono tutt'altro che dell'idea che il web e i siti di incontri siano un posto da sfigati o bruttoni. E come tutto, dipende dall'uso che se ne fa. Il nostro autore lo usa come metodo fast per incontrare e consumare relazioni sessuali parallele senza impegno in un periodo di bulimia sensuale. Nulla di male, al contrario è un libro che dovrebbero leggere molte donne per riconoscere al volo il tipo da "una botta e via": chatta poco, chiede o offre subito il cellulare, propone un incontro a brevissima distanza, se prendete tempo si stufa e molla la presa. Vuole solo "quello" e lo vuole subito. Basta saperlo e tenersi alla larga. Vale il classico ma sempre valido assunto: se sali da lui è una dichiarazione esplicita del fatto che ci stai. Se non ci prova, allora non gli piaci. La cosa più triste è l'uso dell'aperitivo al posto della cena: dura meno, costa meno e se non gli piaci non è costretto a due ore di conversazione. La cena è il mezzo non lo scopo, e scusate l'uso improprio del termine. Divertente e istruttivo. Ma il mio libro sarebbe completamente diverso: sul web ho incontrato, dopo molti mesi di mail (non amo le chat) poche persone deliziose con cui ho instaurato una piacevole e duratura amicizia. E' la dose che fa il veleno.
P.s. la cosa più buffa è che il stesso disegno della copertina è stato scelto per un libro del matematico Odifreddi, che probabilmente non lo sa ;).
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