....parlo della vendetta. E va bene, ti sei vendicato, hai ripagato pan per focaccia, la stessa moneta. Motivi diversi: io amarezza, delusione, paura, sentimento di impossibilità. Tu: orgoglio, vendetta, sfregio. Non è un problema, ho già superato l'aspettativa, non mi interessa già più, forse solo ora mi hai rivelato chi sei dopo due lunghi anni in cui ho rimpianto la nostra amicizia. Ma è freddo questo piatto, Ale, gelido, e ti rimane sullo stomaco. Sarebbe stato meglio guardarmi negli occhi e dirmi quanto secondo te sono stronza. Ma tu non volevi repliche, non volevi capire che in realtà non lo sono affatto. Che guerra è quella combattuta contro nessuno? Volevi farmi soffrire? Mi spiace per te ma per questo io non soffro più, per questi giochetti. Ho imparato a soffrire per le cose davvero importanti, il resto va e torna e poi va via di nuovo e forse non torna più o forse si. Abbiamo perso un'occasione e lo sai. Io ho sbagliato e se ci fossimo visti mi sarei scusata. Se sbaglio chiedo scusa. In realtà alle volte, nel tentativo di proteggere te stesso ferisci qualcun'altro. Non è giusto ma può succedere, alle volte devi scegliere. Come ti senti ora? Meglio? Non credo.
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