Si, vorrei, ma, no, non posso....
Sono seduta su uno yacht da circa 30 metri, tre piani di cui l'ultimo una plancia per prendere il sole, bar e vasca ad idromassaggio, un giochetto da 2 milioni e mezzo di euro, mica bau bau, micio micio.
Ma per venti minuti ho voluto giocare alla milionaria e mi sono fatta portare in lungo e in largo, ho valutato, saggiato, chiesto specifiche, visionato cucine e camere da letto, criticato qualcosina (che fa sempre chic) e poi mi sono fatta coccolare.
Sarei salpata volentieri, una bella vacanzetta di lusso con le casalinghe e un paio di tate per tenere a bada le pargole, che in caso di eccesso di casino possono essere buttate fuori bordo con ciambella e un paio di marinai di colore dal fisico perfetto, pantaloncini bianchi e maglietta aderente col nome della barca. Quale nome?
Ma Viola, ovviamente.
4 commenti:
Come sei bella Johann!!!
Sembri Audrey Hepburn!!!!
E che occhi magnetici!!!
Eh, signora cara, mi rincresce proprio tanto doverle dire che, ahimè, non si può chiamare una barca Viola. Nè nulla di viola o di verde si può portare a bordo. Dicerie da marinai, così m'han detto, così ti dico. Ma c'è chi ha aggirato l'ostacolo......Te lo dirò domani.:-)
P.s. Il piattino è bellissimo. E per quanto riguarda il cuscino, beh, io ce l'ho uguale, con la scritta Bonheur in bianco. Ma sei sicura che tu sei tu e io sono io?
Mi spiace ma non sono affatto superstiziosa, quindi Viola, o Violet e cuscini a scacchettini vichy in ogni dove e iris sui tavoli e spugne lilla bordate a righine. Chi non vuole, rimane a terra....
Ma poi.... PUFFF!!! magicamente si materializza il Principe dei Settemari: lui, in calzamaglia lucida e mantello fluttuante, Flavio Briatore.
E allora ripensi al tuo vecchio gommone che forse è anche bucato...
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