I taleban lo mandano con una cintura esplosiva tra i soldati Nato: «Spargerai fiori»
CARLA RESCHIA
Per convincerlo, gli hanno raccontato una sorta di improbabile fiaba: il giubbotto che lo avevano costretto a indossare avrebbe riversato un’esplosione di fiori sui soldati americani. Ma in Afghanistan sei anni sono già troppi per credere alle fiabe e probabilmente è legittimo chiedersi perché mai dei taleban dovrebbero inviare omaggi floreali alle truppe nemiche, specialmente nella provincia meridionale di Ghazni, dove gli scontri sono all’ordine del giorno. Così Juma è andato sì incontro agli americani. Ma, arrivato al primo posto di blocco, invece di premere il pulsante, come da istruzioni ricevute, ha raccontato ai militari la sua strana avventura. «Ho capito quasi subito che si trattava di una bomba», ha spiegato poi. In cambio, ha ricevuto 60 dollari (che da quelle parti sono una bella somma, quasi lo stipendio mensile di un insegnante o di un poliziotto), generose porzioni di riso e montone, il piatto nazionale centroasiatico, nonché notorietà mediatica. Sul sito del Daily Mail trionfano le sue immagini mentre beve Mirinca, mangia insieme al fratellino Dad e sorride ai barbuti anziani del suo villaggio, commossi fino alle lacrime dal suo destino.
CARLA RESCHIA
Per convincerlo, gli hanno raccontato una sorta di improbabile fiaba: il giubbotto che lo avevano costretto a indossare avrebbe riversato un’esplosione di fiori sui soldati americani. Ma in Afghanistan sei anni sono già troppi per credere alle fiabe e probabilmente è legittimo chiedersi perché mai dei taleban dovrebbero inviare omaggi floreali alle truppe nemiche, specialmente nella provincia meridionale di Ghazni, dove gli scontri sono all’ordine del giorno. Così Juma è andato sì incontro agli americani. Ma, arrivato al primo posto di blocco, invece di premere il pulsante, come da istruzioni ricevute, ha raccontato ai militari la sua strana avventura. «Ho capito quasi subito che si trattava di una bomba», ha spiegato poi. In cambio, ha ricevuto 60 dollari (che da quelle parti sono una bella somma, quasi lo stipendio mensile di un insegnante o di un poliziotto), generose porzioni di riso e montone, il piatto nazionale centroasiatico, nonché notorietà mediatica. Sul sito del Daily Mail trionfano le sue immagini mentre beve Mirinca, mangia insieme al fratellino Dad e sorride ai barbuti anziani del suo villaggio, commossi fino alle lacrime dal suo destino.
(Fonte: La Stampa)
Commento: se volete farvi un'idea della follia mascherata da religione potete leggere i due libri di Kalhed Housseini che vi diranno come l'Afganistan è stato distrutto in nome di Allah e come si compiano crimini inumani in nome di non so cosa. Donne lapidate pubblicamente con la folla che applaude mentre beve coca cola, bambini uccisi dai razzi, mani e piedi mozzati. Non ho parole, solomolta paura.