Interessante articolo del sito Redattore Sociale.
Gli italiani? Brutte case, niente vacanze. Ma tanti telefonini.
Il rapporto Cer 2007
Il paradosso della privazione. Aumenta in Italia il peso della povertà da privazione dei beni essenziali, ma contemporaneamente diminuisce la povertà da privazione di beni non essenziali
ROMA – La povertà relativa non diminuisce in Italia. Dai dati ufficiali diffusi dall’Istat risulta al contrario una certa persistenza della povertà relativa, ovvero di quella povertà misurata rispetto a un determinato livello di reddito. La tendenza alla persistenza della povertà e del rischio di cadere sotto la soglia per migliaia di famiglie è confermata anche nel 16° Rapporto Cer-Spi sugli indicatori sociali. Ma nel rapporto si va oltre la constatazione dell’aumento esponenziale delle differenze. I ricercatori del Cer (Centro Europa ricerche) hanno invece analizzato la situazione italiana da vari punti di vista, applicando indicatori e parametri diversificati. E’ stata analizzata dunque la “privazione di base” (ovvero la non disponibilità di alcune facoltà essenziali, quali la possibilità di riscaldare la casa in modo adeguato, effettuare almeno un periodo di vacanza ogni anno, sostituire i mobili fatiscenti, acquistare vestiti nuovi, mangiare carne, pollo e pesce, uscire con gli amici, pagare le bollette), la privazione “secondaria” (assenza di beni di consumo quali l’automobile, il televisore a colori, il microonde, il videoregistratore, la lavastoviglie e il telefono cellulare), l’assenza di servizi igienici, il deterioramento dell’abitazione, l’esistenza di problemi ambientali.
Gli italiani? Brutte case, niente vacanze. Ma tanti telefonini.
Il rapporto Cer 2007
Il paradosso della privazione. Aumenta in Italia il peso della povertà da privazione dei beni essenziali, ma contemporaneamente diminuisce la povertà da privazione di beni non essenziali
ROMA – La povertà relativa non diminuisce in Italia. Dai dati ufficiali diffusi dall’Istat risulta al contrario una certa persistenza della povertà relativa, ovvero di quella povertà misurata rispetto a un determinato livello di reddito. La tendenza alla persistenza della povertà e del rischio di cadere sotto la soglia per migliaia di famiglie è confermata anche nel 16° Rapporto Cer-Spi sugli indicatori sociali. Ma nel rapporto si va oltre la constatazione dell’aumento esponenziale delle differenze. I ricercatori del Cer (Centro Europa ricerche) hanno invece analizzato la situazione italiana da vari punti di vista, applicando indicatori e parametri diversificati. E’ stata analizzata dunque la “privazione di base” (ovvero la non disponibilità di alcune facoltà essenziali, quali la possibilità di riscaldare la casa in modo adeguato, effettuare almeno un periodo di vacanza ogni anno, sostituire i mobili fatiscenti, acquistare vestiti nuovi, mangiare carne, pollo e pesce, uscire con gli amici, pagare le bollette), la privazione “secondaria” (assenza di beni di consumo quali l’automobile, il televisore a colori, il microonde, il videoregistratore, la lavastoviglie e il telefono cellulare), l’assenza di servizi igienici, il deterioramento dell’abitazione, l’esistenza di problemi ambientali.
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