Il libro.
Ma qual è il lavoro più orrendo che avete fatto VOI? Raccontate.
La rivista inglese “The Idler” ha tenuto per anni una rubrica in cui i lettori potevano raccontare le proprie esperienze lavorative. Per questo libro ne sono stati scelti 100, giudicati impossibili se non terrificanti, alienanti, immorali o disgustosi, durati un solo giorno o un periodo analogo ad una vita.
Se nell’immaginario collettivo fare il modello può non sembrare poi così male, tutto cambia se devi lavorare ad una pubblicità in cui dei bambini ti tirano addosso della maionese e non ti permettono di lavarti prima di andare via, cosicché ti ritrovi alla fermata del metrò all’ora di punta con la barba sporca che già comincia a puzzare.
E che dire del rappresentante di detersivi? Niente da dire se non fosse che il “nostro” doveva andare porta-a-porta e fare il ‘tonto’ per guadagnarsi le simpatie della padrona di casa. Chi aveva fatto meno soldi degli altri doveva sedere sul seggiolino reclinabile del minibus aziendale e veniva picchiato da tutti sino a casa. C’era gente che a forza di lavorare in quel modo rischiava di diventarci, handicappato.
D’altro canto anche Dan Kieran, direttore della vista e curatore del libro, è uo dei maggiori esperti di lavori orrendi: ha sbarcato il lunario con molteplici lavori miserevoli. Nel suo imbarazzante curriculum vanta posizioni come estirpatore di erbacce, sguattero, cameriere in una caserma, magazziniere e ammazza-tacchini.
Si ride sino alle lacrime, di amarezza, ma di sicuro l’indomani andrete a lavorare molto più felici pensando di averla scampata.
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