sabato 8 ottobre 2011


domenica 2 ottobre 2011

E se fosse...

Ho passato un sacco di tempo a contestarti, a detestarti, a innervosirmi, a non capire perchè non riuscivo a far pace con te. Una situazione scomoda per me che non amo il conflitto e cerco l'armonia. Ho trascorso e sprecato un sacco di tempo, ma negli ultimi tempi, forse, comincio a capire. E' poco più di un dubbio sottile e tagliente, una di quelle verità così lampanti e luminose che anche quando le hai davanti agli occhi non le vedi. Sono nata sotto il segno di una perdita, di una assenza, di un dolore. Sono stata amata da tutti e ho trascorso la vita ad inseguire l'amore di chi non mi voleva, che sembrava il più prezioso e ambito. Sono stata amata da te in maniera esclusiva, ma più ti avvicinavi più io sfuggivo, ti tenevo a distanza. Era paura. Paura di perdere anche te, paura di rivivere lo stesso lancinante e infinito e acuto dolore per il quale non c'è terapia. Dolore straziante, quello sordo e in sottofondo. Riesco ad abbracciarti più spesso ora e a dire: 'ho bisogno di te'. E insieme a questo coraggio si eleva il timore di perderti. Io che ho avuto sempre e solo te. E tu mi hai lasciata fare, e ti sei fatta massacrare, mi hai permesso di allontanarti e aggredirti. E' solo paura. Il vuoto di lui l'ho colmato quel pomeriggio a Chicago e poi è morto ma io avevo chiuso il cerchio e andava bene così. Ma tu sei stata il centro, il fulcro. Forse ho rifiutato te per vendicarmi che tu avessi permesso a lui di rifiutare me. Ma tu sei stata forte come sempre e non hai mai smesso di dirmi 'ti amo'. E allora si, sei la mia mamma, ti ho messa a dura prova e tu non hai mollato, mai e poi mai. Dopo questa prova anche io devo essere forte, accettare di amarti immensamente e accettare il dolore che sarà, un giorno spero lontanissimo. Ti amo, mamma.