mercoledì 31 ottobre 2007

Nastro rosa, ma non e' Battisti


“Breast Friends”, la grande campagna internazionale di sensibilizzazione contro il tumore al seno promossa in Italia da Salute Donna Onlus e sostenuta da Roche, che ha già coinvolto migliaia di persone in molte città italiane, arriva ora al Sud.
Si è appena conclusa la prima tappa a Napoli e nei prossimi giorni altre due città ospiteranno la Campagna: il 6 novembre sarà Cagliari a fare da cornice all’iniziativa e il 21 si replicherà a Palermo.
Il messaggio chiave della campagna è l’importanza, per le donne, di avere accesso a tutte le informazioni sulla malattia, in modo da poter effettuare una diagnosi accurata e condividere con il medico la scelta della terapia più appropriata. Purtroppo infatti ancora oggi poche persone sono a conoscenza del fatto che esistono forme diverse di tumore al seno che richiedono approcci ed interventi specifici.
Non tutti i tipi di tumore sono uguali: una delle forme più aggressive è quella HER2 positiva. Dei 40.000 casi di tumore alla mammella diagnosticati ogni anno in Italia, circa il 20-30% è rappresentato da tumori di tipo HER 2 positivo, una forma con una progressione molto rapida ed un’età di insorgenza più precoce rispetto agli altri tipi di tumore al seno. Per questo tipo di tumore, una diagnosi repentina e corretta può fare la differenza: se diagnosticato per tempo, un tumore HER2 positivo in stadio precoce può essere curato efficacemente grazie all’uso di trastuzumab.
Questo farmaco ha dimostrato un’efficacia significativa nel trattamento del tumore al seno, non solo nelle fasi avanzate ma anche in quelle più precoci. Le pazienti trattate con trastuzumab, da solo o in combinazione con la chemioterapia standard, ottengono migliori tassi di risposta ed una più alta sopravvivenza, e contemporaneamente hanno una qualità di vita più alta. Trastuzumab infatti non produce gli effetti collaterali tipici della chemioterapia come diarrea, nausea, vomito, astenia, rush cutaneo e perdita dei capelli.
Trastuzumab rappresenta oggi l’unico trattamento specifico per le donne affette da tumore HER2 positivo e fa ottenere alle pazienti una sopravvivenza di un terzo più lunga rispetto a quanto si verifica con la sola chemioterapia. In particolare, l’utilizzo negli stadi precoci del tumore consente di ridurre il rischio di ricaduta del 46% rispetto alla sola chemioterapia.
È importante quindi che la paziente venga informata, a seguito di un esame bioptico, sul proprio stato HER2 al momento della diagnosi della malattia. Secondo le linee guida dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology), il test HER2 deve essere effettuato su tutti i tumori mammari primitivi, sia al momento della diagnosi sia in caso di recidiva. Se il test risulta positivo vuol dire che sono stati riscontrati sulle cellule tumorali più recettori HER2.

Madre dei cretini... 2

Sempre più italiani, tante le donne, costretti a rifarsi il naso distrutto dalla cocaina
Salute Europa 30 Ottobre 2007
Rifarsi il naso distrutto dalle sniffate di cocaina. Gratis in ospedale, con diecimila euro in una struttura privata e passa la paura. Fino a poco tempo fa i casi di ricostruzione del naso- hanno evidenziato gli esperti al Congresso FeDerSerD che riunisce in questi giorni a Sorrento gli operatori dei Sert - erano rarissimi, uno su cento cocainomani, quasi nessuna donna. E riguardavano per la quasi totalità il mondo dello spettacolo o manager molto impegnati e stressati.

La madre dei cretini e' sempre incinta...

Gli adolescenti italiani sniffano la miscela del motorino e la benzina di mamma e papà
Salute Europa 30 Ottobre 2007
C'è un'altra notizia emersa dal Congresso della FeDerSerD: è l'allarme per i ragazzini adolescenti che "sniffano" la miscela del motorino o la benzina dall'auto dei compagni più grandi e dei genitori. "Questo "sniffare", o meglio respirare, le esalazione che salgono dai serbatoi - ha affermato Claudio Leonardi coordinatore del Comitato scientifico della FeDerSerD, Servizio di Tossicodipendenza della Asl Roma C - fino a poco tempo fa si registrava solo nei Paesi molto poveri.

venerdì 26 ottobre 2007

The show must go on...


E infatti vi propongo una nuova, avvincente puntata della saga 'cattiva maestra pubblicita' (e chissa' che un giorno non nasca un blog apposito...). Comunque oggi vi propongo la nuova campagna SNAI, quelli delle scommesse per capirci, con una campagna che ha il suo culmine trash nel cartellone che recita 'che ... snai che hai' una vera perla, con tanto di gesto inequivocabile delle dita delle mani...
Intanto non mi piace l'idea che le scommesse e quindi il gioco d'azzardo siano pubblicizzati come un passatempo o una merce qualsiasi, in secondo luogo la scelta che vede protagonisti dei ragazzi e quindi la definizione di un target giovanile definito mi piace ancora meno.
Inoltre la pubblicita' e' cosi' banale e in fondo volgare che insomma, risulta stucchevole.
Attendo con ansia le vostre segnalazioni.
Buona serata e buona camicia a tutti.

Fini-rai?

La giornata e' cupa, ma l'umore regge, eccome...Non mi faro' turbare dagli eventi, anche se appaiono in prima pagina INTERA di un quotidiano nazionale.
Insomma, il nostro destino e' quanto mai incerto, vivremo? Moriremo? Non si sa, per ora e' l'agonia...In questa agonia tutto continua come sempre, con la stessa passione, la stessa passionalita'. Le sei persone di questa redazione non mollano. Noi non ci pieghiamo. Ne' davanti a dati Auditel sbagliati perche' non letti nella maniera corretta, ne' di fronte all'affermazione - errata - dei contratti che sono tutto tranne che ' a tempo indeterminato'.
Oggi, 26 ottobre, ognuno continua a fare il proprio lavoro, io preparo la puntata dell'8 novembre, gli altri preparano le altre date.
La nostra speranza e' continuare a fare cio' che amiamo. Noi, questo cartello al nostro canale, non lo vogliamo mettere.

Nuova rubrica


Ho deciso di inaugurare una nuova rubrica, si chiamerà, 'cattiva maestra pubblicita''. Vi invito quindi a segnalarmi le pubblicita' piu' brutte, stupide e diseducative, quelle volgari e che hanno urtato la vostra sensibilita'...

Io per ora vi segnalo quella delle gomme Vigorsol, con lo scoiattolo che ha problemi di flatulenza. Quando si arriva a questo significa davvero che le idee sono finite....

giovedì 25 ottobre 2007

Dolcissimo autunno

L'autunno non mi dispiace affatto e i suoi toni riscaldano subito l'atmosfera. Qui e' come appariranno le mie finestre tra qualche giorno quando avro' finito le decorazioni prese a prestito dal sito di Martha Stewart. Una zucca, qualche foglia, candeline bianche e il gioco e' fatto. Viene voglia di stare in casa - mi fosse mai passata - a godersi il tepore delle mura domestiche. Si gioca a carte la sera, si vince e si perde, l'importante e' divertirsi.
L'autunno e' dolce, anzi dolcissimo, adesso scusate, corro a comprare una bella zucca.

domenica 21 ottobre 2007

Madeleines


Le ha rese celebri nientepopodimenoche Marcel Proust che le celebra tra le righe del 'Alla ricerca del tempo perduto'. Siccome oggi mi sento nostalgica vi propongo la ricetta. Io andrò a cercare qualcuno che mi presti lo stampino.
Su questa ricetta ho un piccolo dubbio, a parte il liquore all'amaretto, da dove deriva il tipico sapore di mandorla???? Maurice mi affido a te!

Ingredienti:90 g di burro 90 g di farina 75 g di zucchero semolato 10 g di cassonnade 10 g di miele 2 uova saleFondi il burro (meno una noce) a fuoco lento. In una scodella sbatti le uova (intere), lo zucchero e un pizzico di sale. Quando il composto è diventato schiumoso aggiungi la farina facendola cadere a pioggia e mescola bene.Incorpora il burro fuso (freddo!) e il miele.Mescola bene ma con delicatezza. Lascia riposare in frigo per 1 h. E poi tira fuori la pasta 1/2 ora prima di cuocerla. Fai fondere la noce di burro e ungi gli stampi da madeleines prima di riempirli con l'impasto.Inforna a 220°! Ci vogliono dai 5 ai 10 minuti a seconda delle dimensioni degli stampi. Attenta che i bordini si bruciano facilmente. Una mia amica ci mette anche un cucchiaio di liquore all'amaretto.E non è male.

Considerazioni sul matrimonio


Ci si può sposare qualcuno che non si ama, succede dalla notte dei tempi. Ci si può sposare per convenienza, per interesse, per non restare soli, per tenere sotto controllo qualcuno. Trovo particolarmente triste invece sposare qualcuno per 'riconoscenza'. Triste per chi lo fa e ancora di più per chi riceve una proposta che dovrebbe essere improntata se non all'amore, almeno al piacere di stare insieme. Un piacere che talvolta non c'è.

Partire col piede sbagliato, in una situazione già deteriorata, mi sembra assurdo come le coppie in crisi che decidono di avere un figlio nella - vana - speranza che quel poveretto abbia la capacità di mettere a posto le cose. Una responsabilità che non auguro al mio peggior nemico.

Come si può sposare qualcuno con cui litighi e urli già? Come puoi pensare che un impegno simile faciliti le cose? Come si può farsi sposare usando un ricatto o una minaccia? Eppure sono situazioni all'ordine del giorno.

Si tratta di pesone che non si amano e che non sanno proteggersi.

Sarebbe ovvio pensare che se non stai bene con qualcuno non te lo ordina il medico di starci, se quella coppia non funziona, perchè ostinarsi a tenerla in piedi? Eppure è così, alcune persone, anche di quelle apparentemente intelligenti, non riescono a sottrarsi a rapporti distruttivi e ad insistere in errori già commessi.

Mi rattristano molto questi uomini e donne incapaci di stare da soli, bene con se stessi, che cercano nell'altro un amore che non hanno per se stessi, una legittimazione, un ruolo. Ma se non sei capace di essere felice nessuno potrà darti il pretesto per esserlo.

Il primo matrimonio può essere un errore di gioventù, il secondo sfortuna, il terzo comincia ad essere reticenza e superficialità e il quarto, beh....ditemelo voi.

Voglia di...

Ieri durante la abituale passeggiata in centro del sabato io e la Gommosa abbiamo fatto un salto da Vertecchi e... sopresa, avevano già tirato fuori tutte le decorazioni natalizie. Ora, essendo poco più che il 19 ottobre ci è sembrato un po' prestino, ma la cosa deve aver avuto un qualche effetto subliminale giacchè a me è venuta una insopprimibile voglia di Natale ed ho cominciato a pensare di quali colori sarebbe stato quello di quest'anno.
La decisone è presa, dopo un anno di viola, uno di argento quest'anno si declina nel più classico bianco e rosso.
Ma vi prego ditemi che l'anno prossimo non ci saranno le vetrine imbiancate già a settembre!!!!!

domenica 14 ottobre 2007

"Quanto ce ne vuole di ardire
per fare la propria parte nei secoli
come fanno i burroni
come fa il fiume
come fanno i diamanti
come fa il vino

Come, recitarla senza potersi rifiutare
è talvolta destino"

(Pasternak)

Mi dedica questi versi un'amico speciale. Ecco a cosa servono gli amici, a stupirti, a consolarti, a farti conoscere cose nuove...Grazie Ninni

La frase del giorno

"Chi parla di vittorie? Solamente resistere dobbiamo e superare"
(Rilke)
Me la dedica l'amico Ninni, e mai versi furono più appropriati giacchè il virus parainfluenzale mi ha colpita e in alcuni momenti dubito di farcela.....

venerdì 12 ottobre 2007

Dicono...

Dicono che se trovi una piuma e' un defunto che ami che ti manda un pensiero. Dicono che sia il segno di un angelo custode che ti da un piccolo segno di se' e della sua prossimita'.
Io una volta ho trovato una piuma viola. Sono assolutamente certa che fosse la mia adorata nonna. L'altro giorno, in un luogo assolutamente inconsueto, ho pregato. Ed ho pregato chiedendo di proteggere una serie di persone tra cui le mie amiche. E' stata una sensazione molto piacevole. Una preghiera per qualcuno e' qualcosa di molto speciale.

Austerita'... civettuola

Non credo siano necessari ulteriori commenti. Inutile dire che sono introvabili. L'altro giorno li aveva una mia ospite in studio e appena e' apparsa stavo per caracollare dalla sedia da quanto erano carini e le davano un'aspetto severo ma anche incredibilmente sexy....Sono (come ti sbagli) di Chanel.

Anche io...

Vorrei farmi fare una serie di scatti di questo tipo.
Mi servono, nell'ordine, un fotografo di comprovata capacita', una truccatrice illuminata, un parrucchiere che sappia valorizzare il mio viso irregolare.
E tutto questo lo vorrei prima di compiere i 40 anni e prima che servano chili di acido ialuronico per riempire e tonnellate di botulino per spianare i primi e anche i secondi segni del tempo.
I fotografi che conosco fanno altro: chi lo sport, chi la cronaca, insomma qui ci vuole un professionista tipo Cozzi, Bensimon, o altri maghi dell'obiettivo. Ma una foto cosi', che sveli il mio lato pi' sexy, ben mi piacerebbe molto. Ci sono volontari che mi vorrebbero come modella?

Il bentobako



Il Bentobako e' il contenitore che i giapponesi usano per portare il pranzo al lavoro. Si tratta di contenitori molto graziosi che possono essere utilizzati per molti altri scopi: portagioielli, accessori di cancelleria. I piu' graziosi, neanche a dirlo, quelli di Hello Kitty. Mia figlia ne ha uno che ogni tanto mi presta. Come potete vedere sonoallegri e pieni di scomparti dove posizionare i vari tipi di sushi, il riso e gli eventuali condimenti come il wasabi, la pasta di rafano. Nonostante l'aspetto da portapranzo dei bambini dell'asilo i bentobako vengono usati da insospettabili manager e colletti bianchi di ogni risma e livello. Deliziosi vero?

domenica 7 ottobre 2007

Segue gatti: Bello e sacro

Sembra finto da quanto è placido e calmo. Me ne sono innamorata a prima vista e mi ha trattenuto solo il prezzo: dai 900 ai 1800 euro. Ma ha anche l'aria da premio e probabilmente li vale tutti. Il micio della foto e' un cucciolo di Sacro di Birmania e non mi stupisce che lo considerino sacro, giacchè è così bello che ispira venerazione. Ci siamo limitate a sbavarci dietro, mentre la nostra scelta cadrà su qualche piccolo sfiGatto senza casa, arte nè parte in cerca di un tetto e tanto amore. Questo, bellissimo, è rimasto con la sua allevatrice.

Gatti forever



Eccoli qui i bellissimi gatti fotografati alla Mostra Felina Magnificat che si è tenuta domenica scorsa alla Nuova Fiera di Roma. Questi sono in stoffa riciclata, occhi di bottoni, baffi di cuoio, bellissimi e colorati non ne ho comprato nemmeno uno causa...imbarazzo della scelta, ma appena trovo il biglietto da visita della giovane artigiana che li confeziona vi posto l'indirizzo del sito. Intanto li potete ammirare qui. Bellissimi.

sabato 6 ottobre 2007

La giornata perfetta


Ci sono momenti in cui pensi di non aver bisogno di nessuno, di essere invincibile. Sei preso dall'ego, ottuso e impregnato di egotismo. Sei, in fondo, solo perche' in quanto animali sociali non possiamo bastare a noi stessi.

Qualche giorno fa un amico mi chiedeva quale fosse per me una 'giornata perfetta'. Ebbene oggi lo è stata: una giornata perfetta è una giornata con le mie amiche.

La mattinata con zia Paola e zia Laura al nuove centro commerciale, stanche e distrutte, una mozzarella di bufala impanata, due spiedini, coca cola. Un golfino uguale, tante risate, sostegno e solidarietà, un po' di cazzeggio. E poi una corsa al the delle casalinghe, chi scappa via, chi ha messo in punizione le bambine e si sente in colpa di uscire. Chi arriva prima e chi dopo, il the a turni, e poi a chiamare Gabrielle per dirle, vieni almeno un'oretta, senza di te non ci godiamo nulla. E poi chiuse nella camera dei bambini a sfogarci, e a sognare, e tanto vale sognare per bene. Chi esce, chi torna a casa. Scambio di borse, io ti presto la stola di raso e cachemere e già che ci sono anche la pochette di Vuitton, così sarai bellissima.

Le mie amiche sono il luogo perfetto e io le adoro. Mi danno forza e io la do' a loro. Noi siamo una forza, ognuna per l'altra, alla bisogna. E piccoli regali fatti con il cuore: 'quando l'ho visto sono impazzita'. E il the che va giù ed è molto di più, è una bevanda sacra e zuccherina che nutre molto molto in profondità.

Una mattina a Positano


Pubblico con piacere questo contributo del mio amico Massimo Capodanno, il famoso fotografo dell'agenzia Ansa e autore del blog www.positanomylife.blogspot.com che vi invito a visitare numerosi...


Questa mattina mi sono svegliato più tardi del solito.
" Non tengo genio..." a scendere dal letto e fare " qualcosa ".
Nico ha aperto la finestra, fuori c'è foschia, era foschia, il sole è coperto. Nocelle non si vede, segno di malo tiempo, e nelle parti alte di Montepertuso si alzano sottili fili di fumo, qualcuno brucia foglie e rami secchi. Sembra di essere dentro uno di quei fumetti western dove gli indiani Navajos fanno i segnali di fumo alla vista dell' intruso viso pallido. Ma percepisco anche un sottile profumo che sale dal giardino. Non capisco, così, " mi soso ", mi alzo dal letto e mi affaccio.
Sorpresa delle sorprese. L'arbustello di Datura che mi ha regalato mia cugina Carla l'anno scorso è tutto fiorito. Scendo a fotografarlo per ricordo. A soli tre metri il suo profumo ti stordisce.
Incuriosito dalla datura vado a sbirciare su Google.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera: è un genere di piante della famiglia delle Solanaceae, originario dell'Asia e dell'America. Il nome deriva dalla parola sanscrita Dathura, comprende specie erbacee annuali, perenni, arbustive, e più raramente arboree, piante caratteristiche dei climi temperati, hanno una fioritura ricca con corolle grandi tubolari colorate di bianco candido, crema o violetto dal profumo intenso e persistente, altezza da 1 a 3 m.
Le Datura vengono coltivate come piante ornamentali nei giardini delle zone a clima mite, per macchie isolate e per aiuole, le specie arbustive; per fascie fiorite le specie annuali; con clima invernale rigido si preferisce la coltivazione in vaso; alcune specie velenose vengono utilizzate come piante medicinali. La datura teme il gelo e il ristagno idrico.

venerdì 5 ottobre 2007

La bruttezza e' un handicap

Vi segnalo una interessante inchiesta su Dweb, il settimanale di Repubblica.
Ve ne propongo solo una prima parte, il resto potete leggerlo sul sito di Repubblica.
Spero ora che le persone brutte non comincino a chiedere una indennita' o, peggio, l'accompagno. Io gia' faccio una fatica bestia a trovare qualcuno con cui andare al cinema.

Brutti & discriminati
di Maria Grazia Meda
Non essere belli è un problema, anche sul lavoro. Ma parlarne è tabù

Nino ManfrediSmettiamola di fare gli ipocriti: non è vero che l'importante è essere belli dentro. E non c'è neanche bisogno di chiedere conferma ai brutti. Lo sappiamo tutti. Il problema è che ammetterlo è politicamente scorretto. E invece, la bruttezza è un handicap.La prova, tanto perfida negli intenti quanto inconfutabile nel risultato, ci arriva dal dipartimento di Sociologia dell'università di Alberta, in Canada. Un gruppo di ricercatori ha deciso di affrontare il problema nel suo aspetto più sacro: il teorico cieco amore di una madre. Che stando ai risultati così cieco non è.Il gruppo, diretto dal professor Andrew Harrell, ha studiato il comportamento delle madri con i figli piccoli in una serie di supermercati. Risultato: più il bambino è carino, più la madre gli presta attenzione, non perdendolo mai di vista e tenendolo quasi sempre per mano. Ma se il pargolo è bruttino la madre - orrore! - diventa molto più sbadata, non lo tiene per mano, lo lascia allontanare e arriva persino a non allacciare l'apposita cintura di sicurezza se lo mette a sedere sul carrello. Resi pubblici i risultati, Harrell ha ricevuto centinaia di email di genitori indignati i quali, dopo avergli suggerito di vergognarsi per aver osato formulare un pensiero così cattivo, chiedevano se fosse legittimo sprecare i soldi dei contribuenti in ricerche offensive e inutili.Ma sono davvero così inutili? Non c'è piuttosto un nucleo di verità che preferiamo eludere? Per il sociologo Jean-François Amadieu, docente alla Sorbona e direttore del laboratorio di ricerca sulle discriminazioni nel mondo del lavoro Cergos, le cose stanno proprio così. "E ci sono argomenti che gli anglosassoni affrontano", aggiunge, "ma che nei Paesi latini preferiamo evitare. Uno è proprio quello della bruttezza e dell'aspetto fisico. Le faccio un esempio. Se noi dimostriamo che una persona bella guadagna di più, e quindi apriamo un discorso più ampio sull'importanza dell'aspetto fisico, rischiamo di venire presi per dei partigiani dell'eugenismo. Quando ho scritto un libro su questo argomento ho pensato a lungo di pubblicarlo con uno pseudonimo. Temevo reazioni ostili non solo del pubblico, ma anche del mondo accademico".Nel saggio Le Poids des Apparences (edizioni Odile Jacob), Amadieu recensisce e analizza il vasto materiale anglosassone dedicato appunto al peso delle apparenze. Che inizia a farsi sentire già in culla.L'anatomia è destinoTutte le indagini che includono dei parametri di bruttezza e di bellezza dimostrano che la discriminazione nei confronti dei brutti comincia nella prima infanzia. Si tratta di una discriminazione insidiosa, strisciante, che perseguiterà i brutti per tutta la vita. In un'indagine dei primi anni Settanta, "Physical Attractiveness and Sociometric Choice in Young Children", tre studiose americane, Karen Dion, Elaine Walster ed Ellen Berscheid, dimostrarono che già all'asilo i bambini belli sono considerati migliori dalle maestre e dai compagni, mentre i brutti sono puniti più spesso ed emarginati dal resto del gruppo.

giovedì 4 ottobre 2007

Un articolo del Corriere

Quel che gli estroversi dovrebbero sapere
Uno psicologo prova a chiarire nel suo sito che cosa significhi essere introversi: per evitare incomprensioni
Timido, asociale, arrogante, apatico: questi sono solo alcuni dei difetti che chi è estroverso affibbia a chi rinuncia a un surplus di vita sociale in cambio di attività e pensieri a proprio uso e consumo. Non c’è nulla di male nell’essere amanti delle relazioni sociali, ma ci sono davvero tutti questi difetti in chi sceglie una strada più solitaria? Secondo Brian Kim no: si tratta semplicemente di un modo diverso, meno diffuso, di vivere la propria vita. Ma, in fondo all’anima, i desideri e i bisogni sono comuni a entrambe le categorie.
I CINQUE PUNTI - Ecco allora le cinque cose principali che un estroverso dovrebbe considerare quando si trova di fronte a una persona con caratteristiche comportamentali opposte alle sue. 1) Se un individuo è introverso non vuol dire che sia timido o asociale. Questa è di sicuro l’accusa più frequente anche se è sbagliata. Chi è dedito al pensiero più interiore presenta una maggior attività cerebrale a livello dei lobi frontali, aree deputate al pensiero complesso e alla soluzione di problemi, mentre l’estroverso ha una maggior attività nella parte posteriore del cervello, vale a dire quella che si occupa degli impulsi sensoriali provenienti dall’esterno. 2) L’introverso non ama la conversazione superficiale. In realtà, la ritiene una perdita di tempo, mentre ama molto le conversazioni profonde, alle quali partecipa con entusiasmo. 3) Gli introversi amano socializzare. Lo fanno in un modo diverso e più raramente degli estroversi, scegliendo i loro interlocutori e non accontentandosi del primo che passa; ma quando decidono di aprirsi con qualcuno sono in grado di mantenere una conversazione e persino di diventarne il centro. 4) L’introverso ha bisogno di stare da solo per ricaricarsi. Gli inviti rifiutati e le occasioni sociali spesso evitate fanno pensare a individui scontrosi; la realtà, però, è che gli introversi parteciperebbero volentieri, ma essendo una pratica che richiede loro molta energia la dosano, diluendo gli impegni. 5) Gli introversi sono socialmente ben inseriti. L’essere più attenti a quello che succede dentro non significa non essere in grado di vivere adeguatamente quello che sta fuori.
INTROVERSI O ESTROVERSI? - E’ perfettamente logico che nella nostra società venga attribuito un valore spesso negativo all’introversione. Non dobbiamo dimenticare che l’umanità si è sviluppata anche grazie ai contatti sociali e alla capacità di comunicare. E’altrettanto importante ricordare che una minore quantità di rapporti sociali non significa essere anormali o asociali. Albert Einstein, Isaac Newton, Charles Darwin erano di sicuro introversi, non per questo qualcuno può dire che fossero persone prive di contatto con la realtà e estranee alla loro società.
Fonte: Corriere.it
Emanuela Di Pasqua
04 ottobre 2007

Il 13 novembre e' vicino...

... e io ho in mente una certa idea...
Vediamo, per il primo che indovina c'e' un premio....

Manca poco....

Tremate, sto per organizzare una festa. Quest'anno a casa nostra Halloween sara' particolarmente celebrato e rappresentato. Su internet infatti ho anche trovato uno schema a punto croce di Hello Kitty con una zucca e un grande cappello da strega. Mi tocca cominciare a ricamare...

Cuore di gelo

Ecco perche' la natura e' perfetta. Di fronte a immagini come questa mi viene istintivo trattenere il fiato e pensare che vale la pena di vivere solo per questo. Forse ho solo un momento romantico, forse e' quella sottile bruma dell'anima che mi sta per corpire il cuore.
Il cuore lo metto a riposo per un po'. Il freddo lo proteggera'.

Mi rode sempre un po'.....


Ieri ho perso il mio braccialetto d'argento di Tiffany. E mi rode un po'. Era legato ad un momento molto importante della mia vita, me lo ero comprato da sola e mi ha accompagnata negli ultimi tre anni. Quindi quando ieri sono arrivata a casa e mi sono resa conto che non faceva piu' compagnia al mio orologio, il dispiacere e' stato enorme. Ancora di piu' stamattina quando ho perso l'ultima speranza di trovarloin ufficio, dal quale ero andata via in maniera un po' tumultuosa.

Ho un elevato senso del possesso e mi affeziono moltissimo alle cose. Forse perche' sono sempre le stesse e mi accompagnano per molti anni. Quindi, mi rode. Passera', ma mi rode. Sul ciondolo tondo c'erano le mie iniziali quindi e' inutilizzabile. Una ben magra consolazione direte voi.

Tra poco e' il mio compleanno, lo metto in lista...


Quali sono i vostri sentimenti rispetto alle 'cose perdute'? Alcuni dicono che quando perdiamo un oggetto vogliamo allontanarci da qualcosa che con esso ha a che fare. Sara' vero? E qual e' il vostro parere?

martedì 2 ottobre 2007

E' tutto relativo.


Con una piuma puo' essere piacere,

con una gallina...e' perversione!


Ecco gli argomenti di cui si parla da noi.