martedì 22 novembre 2011

L'ultima lacrima



Lo diceva anche Carmen Consoli che a me, siciliana e con quella voce così particolare è sempre piaciuta. Il problema è forse che io di lascrime ne ho sempre meno, così con la capacità di emozionarmi e commuovermi. Forse nasciamo con un numero programmato sia di ovuli da fecondare che di lacrime da versare e io le mie temo di averle finite. Ce ne sono state tante anche non versate, che nonostante il cuore spezzato non ne volevano sapere di scendere e sono, semplicemente evaporate. Ma anche le persone più forti possono avere un momento in cui non cadono, ma certamente vacillano. Momenti in cui quando non riescono a tenere le redini sentono che il cavallo ha preso il galoppo e li porta dove vuole lui. Spesso di nuovo nella stalla perchè il cavallo torna sempre a casa. Ecco, io ho smarrito la casa e ho perso un filo di certezze. Succede sempre in questo periodo dell'anno. Ma la cosa più strana è che quella persona che mi guarda dalle foto io non la riconosco, quasi non so chi sia. Forse il profumo della Lampe Bergère mi ha dato alla testa e serve un po' di sole per scaldare il cervello e tornare a farlo funzionare. Ho di nuovo bisogno di ordine, di cose che girano e funzionano regolari. Sarà per questo che mi piacciono gli orologi e i metronomi. Non so se reagire o abbandonarmi e aspettare che passi questa malinconia in cui non so cosa mi manca. Farò così, lascerò che sia il cavallo a decidere che col suo istinto, forse, ne sa molto più di me.

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