venerdì 19 agosto 2011

La variabile dell'amore ed altre questioni



Le conseguenze delle scelte. Tutto ciò che facciamo ne ha. Anche il silenzio, anche il non fare, il non scegliere, il non comunicare. Su di noi, va da sé, ma anche sugli altri. E' a questo che dobbiamo prestare attenzione. A quello che le nostre scelte provocano alla vita degli altri. Perchè il margine tra la nostra libertà e il danno è molto labile. Non siamo poi così liberi. E', o dovrebbe, una mediazione continua. E poi la variabile dell'amore, che ci fa fare lieti ciò che non ci andrebbe proprio. E quanto invece possiamo decidere nel nostro corpo, del nostro essere, senza danneggiare chi amiamo? L'etica della decisione. Possiamo anche mangiare male, ingrassare, ammalarci e ridurci in un fondo di letto se siamo soli, ma non possiamo obbligare chi ci ama, indirettamente, ad accudirci o a soffrire, non possiamo limitare la sua esistenza. Avremmo invece l'obbligo morale di essere in buona salute, per non pesare sugli altri. Ben poche cose sono accidentali e qualche teorico (Groddek) sosterrebbe che anche l'incidente casuale è in realtà, in qualche modo, provocato. Chi paga le nostre scelte? Chi si assume il costo dei nostri errori?
Siamo liberi solo se siamo soli, non amiamo nessuno e nessuno ci ama. Allora, a parte un eventuale costo sulla società, che è anonima e quindi non ci induce un particolare senso di responsabilità, possiamo anche fregarcene. Ma quando hai qualcuno accanto non ti puoi permettere di non volerti bene. E' singolare verificare come per fare male agli altri si usi la strategia del far male a se stessi. Una violenza indiretta e deflagrante. Bisognerebbe allora avere il coraggio di sottrarsi. Di girare le spalle e andare via quando qualcuno che si ama si danneggia per ferirti. Una forma di perversione. Il male diretto sarebbe troppo palese, si potrebbe incolpare, recriminare, ma se io faccio male a me, ti ferisco in modo irreparabile perchè ti getto sulle spalle il senso di colpa, il dubbio che sia colpa tua, ti creo il dolore dall'interno, scaturisce da te, da un dubbio. Io non ti instillo nulla, non viene da me che divento una vittima. Obbrobrio. Hai pensato a tuoi figli? Hai pensato a cosa li condanni? Ogni genitore che si fa del male li condanna. Nel loro cuore ci sarà sempre il dubbio della responsabilità. Si è ucciso per colpa mia? Sta male per colpa mia? E' andato via per colpa mia? No, è solo egoismo puro, una delle più pure forme di MALE. Gli individui egoisti vanno isolati perchè non sono funzionali alla specie e alla società, siamo animali da branco e dobbiamo cooperare per il bene comune. Chi è egoista va isolato e abbandonato, come fanno i branchi quando abbandonano gli individui vecchi e malati perchè mettono a repentaglio la sopravvivenza di tutti. Pensiamo ad esempio a chi ha contratto malattie evitabili per comportamenti sconsiderati e chiede alla società di pagare il costo delle sue cure, spesso croniche. Hai fumato tutta la vita e ora hai un tumore ai polmoni? Allora le cure te le paghi da solo. Discorso duro ma non del tutto di nicchia se è vero che begli Stati Uniti si eliminano dalle liste trapianti i soggetti giovani obesi o malati di Aids perchè non farebbero buon uso di un organo. Purtroppo, sono d'accordo.

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