lunedì 26 marzo 2012

Lo specchietto retrovisore della mia vita


Accessorio? Mica tanto. A cosa serve lo specchietto? Ad assicurarmi che dal passato non arrivino minacce, a fare strada dalle delusioni, a ricordare ciò che ti segue e a guardare avanti più sicura. Purchè tu sappia la strada, la direzione o almeno l'orientamento. Seguo la stella polare, guido la notte, spingo sull'acceleratore perchè la notte è chiara e la luna quasi piena rischiara la strada. L'asfalto è luminoso. Sai le luci che corrono sul pavimento degli aerei? Quelle che ti mostrano dove dirigerti in caso di pericolo. Importanti, fondamentali per salvarti. Pronti a decollare. Un'occhiata indietro per apprezzare ciò che mi aspetta. E poi poter svoltare improvvisamente, quasi un capriccio, una stradina che sembra affascinante, per evitare la noia della strada consueta e maestra. Il piacere di perdersi...e poi arrivare comunque a destinazione ma dopo aver fatto un'esperienza. Nello specchietto retrovisore si riflette anche il mio volto, sempre lo sesso negli anni e in fondo sempre diverso. Ogni emozione fa comparire uno sguardo in più, una espressione più ricca. E ogni tanto guardo me, quello che sono, qui e ora che è l'unico momento che conta, il momento che non puoi fermare. Puoi solo muoverti attraverso il tempo. Ecco, lo specchietto serve ad avere sempre il quadro completo, l'insieme. Puoi anche non avere le ruote, il volante, vai a piedi e cominci a camminare o a correre, ma senza specchietto no, non puoi andare da nessuna parte. Senza passato non puoi avere il futuro. Senza dimensioni non puoi avere strada o orientamento. E' davvero solo un optional? Lo credi ancora?

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