venerdì 8 febbraio 2013

Letto per voi: Biberon al piombo


Se sino a cinquant'anni fa il maggior rischio per lo sviluppo dei bambini era la malnutrizione oggi abbiamo problemi di abbondanza, eccesso di nutrienti ma soprattutto la vasta gamma di minacce nascoste nell'ambiente: sostanze chimiche, conservanti, educoranti ma soprattutto inquinanti che arrivano direttamente nel piatto o nel biberon dei nostri figli. Quando ho preso tra le mani il libro della Professoressa Saccuman mi aspettato l'ennesimo saggio sulla corretta alimentazione mentre mi ha favorevolmente sorpresa con un lavoro accurato e intrigante sulla storia delle sostanze 'neurotossiche' che possono danneggiare lo sviluppo del cervello dei bambini. Dal piombo con la sua storia scandalosa all'argento liquido: alcuni sono metalli pesanti con una elevata capacità di accumulo nei tessuti, altre sono sostanze di scarto delle combustioni. Un bambino su 10 ha una disabilità di vario grado che coinvolge il sistema nervoso: disturbi dell'appredimento, deficit dell'attenzione, autismo, ritardo mentale e i dati epidemiologici sembrano indicare che i numeri siano in aumento. Alcuni ritengono che sia un fenomeno moderno, altri che siano migliorate le capacità di diagnosi, sia come sia, sappiamo oggi che questi disturbi non sono dovuti a fattori enetici ed ereditari ma che l'ambiente ha delle responsabilità pressanti. Le sostanze 'neurotossiche' sono ovunque intorno a noi e le aziende non accettano facilmente che un prodotto o un processo utile ed economico possa essere abbandonato in nome della tutela della salute pubblica. Le aziende non sono così altruiste e la storia ci insegna che molte hanno accultato e nascosto per anni ciò che sapevano sulla tossicità dei loro prodotti. L'autrice ci accompagna quindi nell'affascinante quanto inquietante storia del piombo, noto sin dall'antichità e i cui effetti dell'intossicazione sui lavoratori provocava infertilità e danni al cervello. L'avvelenamento acuto provoca una grave forma di anemia, danni ai reni, spasticità, allucinazioni. Nelle donne in gravidanza il metallo si trasferisce al feto e le donne che alla fine dell'Ottocento lavoravano nei pressi delle miniere abortivano o davano alla luce figli morti o prematuri. E poi la lunga saga della benzina che determinò centinaia di casi sanitari prima che negli Stati Uniti si riuscisse ad imputare ad essa la causa dell'avvelenamento dovuto alla tristemente nota Casa delle Farfalle dove, a dispetto del nome romantico, veniva prodotto il tetraetile, un additivo che permetteva la realizzazione di motori più veloci e potenti ma facilmente assorbibile dall'organismo. I lavoratori della Ethil Gasoline Company fondata da General Motors e DuPont ben presto svilupparono allucinazioni, psicosi sino alla morte. Siamo nel 1923 e la lotta della scienza per combattere questo composto sarebbe durata più di 80 anni. Non posso svelare il resto della trattazione per non rovinare il gusto di un libro documentato e scritto con grande accuratezza e piacevolezza. Quindi non mi resta che augurarvi buona lettura.

Maria Cristina Saccuman
Biberon al piombo
Sironi editore
2012
Euro 17,00
Pp. 170

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