mercoledì 29 gennaio 2014

India il luogo peggiore per le donne



Negli ultimi mesi avrete sentito le continue notizie di stupri e violenze efferate ai danni di donne e ragazze indiane. Un fenomeno nuovo di cui non si era sentito parlare prima. Personalmente poi ho sempre avuto l'impressione che quello indiano fosse un popolo gentile. Le mie sporadiche esperienze con indiani mi hanno sempre lasciato un senso positivo, persone istruite quando non colte, dai modi perbene e gentilissimi che nella mia mente ha stonato con le notizie dei TG.
A seguito di un breve post in cui ho chiesto un parere ai miei amici di FB, per la maggior parte giornalisti, mi è stato suggerito che questa campagna mediatica negativa potrebbe essere legata alla vicenda dei nostri Marò detenuti illegalmente in India e la corrispondenza temporale tra le due cose rende l'ipotesi più che plausibile. Ma non è possibile parlar male di un intero popolo se questi è innocente e quindi la mia curiosità è stata stimolata ancor di più. Qualche ore di ricerche in Rete hanno aperto una realtà dolorosa. Sembra infatti che l'India sia un Paese in cui le donne vivono in una condizione di inferiorità cronica e anacronistica. Si osserva appena arrivati nel Paese dove salta all'occhio la diversità di abbigliamento tra i due sessi: gli uomini in jeans e maglietta e le donne in abito tradizionale. Inoltre esistono vere e proprie forme di segregazione di genere con scompartimenti del treno riservati alle donne. Le ragazze poi non possono circolare da sole, bensì devono essere accompagnate da un uomo della famiglia, pena l'elevato rischio di essere aggredita, picchiata o stuprata. La presenza di un certo tipo di braccialetto indica a tutti che quella donna è protetta da un fratello e quindi non deve essere toccata.  Insieme alle violenze sessuali infatti nel paese c'è un elevatissimo numero di suicidi tra le donne che dopo lo stupro sono emarginate e rovinate. La violenza sulle donne in India non è una eccezione, bensì la norma anche in famiglia, una risposta sbagliata al coniuge può scatenare violenze, molte hanno il viso deturpato dalle bruciature, l'assetto sociale è rigidamente patriarcale. Il senso di possesso è pervasivo e il padre ha il potere di uccidere le figlie che li disonorino  o che abbiano rapporti con uomini di casta inferiore. Non essere accompagnate è un vero e proprio tabù e le coppie non sposate non sono bene accette anche perché il valore della donna è misurato con la sua purezza. Peggio ancora avviene nelle zone rurali del paese dove le donne disonorate sono costrette a sposare i propri stupratori. Le donne della casta degli intoccabili poi sono invisibili o oggetto di violenze 'tollerate', la Polizia infatti scoraggia le denunce e la morale comune è ascritta ad una trazione arcaica che si rifà all'epoca vittoriana.
Leggere questi articoli è stata una rivelazione dolorosa e pesante anche perché è ancora poco noto che nel mondo ci siano modelli sociali in cui è accettata l'inferiorità di un genere. Ma ai posteri l'ardua sentenza.

Photo:Steve McCurry

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