martedì 20 luglio 2010

Il refolo


Piiiiiiccolo, sottile, proprio una fetenzìa ma meglio che niente. Li ultimi giorni li ho trascorsi con il ventilatore a manetta senza nemmeno percepirne un reale beneficio. Si può solo stare sdraiati sul divano, ma io lavoro ancora e quindi non ho nemmeno il lusso dei miei tre gattoni che sino alle 19 e 30 della sera giocano al tappetino. Poi si rianimano e pii di nuovo a nanna. Io invece mi sbatto ancora tra ppt e pdf ma mentalmente ho fatto i bagagli e forse sono anche partita. C'è la Pociolla che fa liste di cosa si deve portare (qui siamo piuttosto metodici), io che ho già fatto la lista dei libri e poi sbatterò qualcosa nella borsa tanto in campagna non ci sono occasioni mondane.

Non ho invitato nessuno, questa estate saremo solo noi. Io ho da fare e riposare e voglio dedicarmi solo alla mia famiglia. Voglio dormire il pomeriggio e bere un bicchierino di mirto gelato sotto la veranda la sera, con la Pociolla che allunga le gambe sulle mie. Voglio ricamare sino a farmi calare la vista e correre intorno alla casa e poi giocare con la pompa dell'acqua a tutte le ore. Il mio buen retiro, la mia casa sulla collina, quella in cui mi rifugiavo con la mente nei momenti tristi. La lavanda, l'erba sempre troppo alta, gli aperiti a base di salvia fritta nella pastella e margarita. Solo noi. Il fulcro, il nucleo, il centro. E se bussate, faremo finta di non esserci. Ma non per cattiveria.

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