giovedì 1 marzo 2007

Amnesty: un sito contro la censura di internet

“Gli utenti di Internet e i provider hanno la responsabilità di mantenere vivo ciò che ha reso il Web grande: la sua anima democratica, la sua libertà, il modo in cui permette alle persone di accedere alla conoscenza e l’opportunità di partecipare ed essere ascoltati, come era impensabile 45 anni fa”. Ha sostenuto Tim Hancock, direttore di Amnesty International, in occasione della premiazione annuale organizzata dall’Associazione degli Internet Service Provider (ISPA). “Il Web – ha proseguito il direttore – è un forum per la libertà e questo è il motivo per cui le autorità di molti paesi cercano di contenerne le possibilità” .

Amnesty International difende la libertà della rete e ne promuove la massima diffusione, in modo che possano avvalersene anche i cittadini degli stati repressivi, antidemocratici e chiusi alle nuove idee, quali Cina, Iran e Vietnam. L’impegno di Amnesty si è concretizzato con il sito irrepressible.info, dove gli utenti possono sottoscrivere una dichiarazione in favore della libertà online: “Sono convinto che Internet dovrebbe essere una forza per la libertà politica, non per la repressione. Le persone hanno il diritto di cercare e ricevere informazioni e di esprimere le proprie pacifiche opinioni sul Web, senza paure ed interferenze. Chiedo ai governi di smettere con ingiustificabili restrizioni della libertà sul Web e chiedo anche alle società di smettere di aiutarli a tal fine”. Amnesty International, infatti, si è fatto promotore di una dura critica nei confronti di società quali Google, Microsoft e Yahoo, che in alcuni casi coi loro servizi sono stati purtroppo d’aiuto nella repressione della libertà su Internet. Tim Hancock ha però anche annunciato l’apertura del dialogo con tali società per evitare che in futuro possano ancora essere al servizio di governi contrari alla libertà di espressione online.

Tornerò presto, molto presto sull'argomento. Aspettatemi.

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