martedì 6 marzo 2007

A proposito di Cugia, lo zombie


Non ho ancora capito se Cugia sia molto bravo o molto furbo. È sicuramente un uomo e un giornalista capace di suscitare emozioni contrastanti, come si evince anche dalle lettere che gli spediscono, o lo si ama e si è indotti a sposare la sua causa senza obiezioni, oppure lo si detesta in maniera viscerale.
L’idea di dichiararsi morto e poi riproporsi via etere dalle antenne di Radio 24 in veste di zombie, beh, ha del geniale. Diciamo che, almeno in linea di principio, uno zombie non può essere querelato, anche se può essere censurato e questo ha rischiato di accadere.
Cugia rischia che gli si spenga il microfono ma le proteste degli ascoltatori sono tali da indurre il direttore Giancarlo Santalmassi a cambiare idea, anche perché la puzza di censura cominciava ad essere insopportabile.
Io ho ascoltato per la prima volta Zombie forse il giorno prima che lo oscurassero e ricordo di aver pensato, uno: ‘questo qui è il nuovo Beppe Grillo’ e due, ‘peccato’.
Insomma ho rischiato la folgorazione sulla via di Damasco ma poi l’orario di messa in onda ha fatto di me una potenziale ascoltatrice perduta, abbandonata per ragioni di palinsesto, ancor prima di essere sedotta.
Quando ho trovato in libreria Zomberos è stato come ritrovare un vecchio amico perduto: allora, come va? Che hai fatto? Racconta….
E me lo sono divorato, altro che Mangialibri…ma non so se avete mai avuto quella strana sensazione di aver cenato e non essere sazi.
Ecco, è proprio quello che ho provato.
In molte delle puntate ho trovato argomenti interessanti, nuovi, notevoli, ma raccontati con uno stile da ‘tiro il sasso e nascondo la mano’. Insomma, molti spunti, da Guantanamo alle colpe dei cinesi, dalla censura agli ospizi lager avrebbero meritato un libro intero o quanto meno un dossier. Ne vuoi “ancora” e lui ti lascia a metà.
Ti spalanca una porta e poi sembra dirti: ‘adesso vacci da solo’. Un piccolo tradimento, come quando incontri uno bellissimo e a letto immagini chissacchè e invece….ti lascia un po’ di amaro.
Avrei voluto chiedergli molte cose, ma sapete, Cugia le interviste proprio non le concede, uno zombie coerente.

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