lunedì 19 marzo 2007


Ecco come rimanere vergini. I trucchi delle donne arabe
Lunedí 19.03.2007 08:20

Essere sempre vergini è possibile, come fare ce lo insegnano le donne arabe. Nella maggior parte dei paesi del Maghreb e Medioriente la verginità della futura sposa è considerata essenziale sia per cristiani che per i musulmani, così come avveniva fino a qualche generazione fa anche in Italia, Spagna e Grecia. Tuttavia i tempi cambiano, i ragazzi e le ragazze chattano dicendosi cose indecenti, guardano la tv via satellite, i padri impongono i veli e le figlie inventano un tè con le amiche mentre vanno a fare l’amore in macchina con il compagno di Università. Sono cose che le cronache dei giornali non riportano ma che si vivono quotidianamente in Marocco, Algeria, Egitto, Siria, Libano, Giordania… L’importante è riuscire a non dare troppo nell’occhio, a non far chiacchierare i vicini. Quando, però, arriva il momento di fidanzarsi sul serio, quando si trova l’uomo da sposare, che sia realmente amato o meno, la ragazza se non è più vergine deve trovare il modo di “ridiventarlo”. Mi trovavo in Siria quando sentii parlare per la prima volta della questione. Ero nel posto in cui le donne più facilmente si lasciano andare a confidenze di questo genere: l’hammam (il cosiddetto bagno turco). Mi spiegarono che quelle che non vogliono rischiare accettano di avere rapporti ma soltanto “per altre vie”. Per chi invece non è più vergine ci sono vari rimedi: alcune si rivolgono ad una specie di fattucchiera che procura loro un prodotto astringente da mettere in vagina prima del rapporto con il novello marito, si tratta di una specie di sale che provoca un notevole attrito e conseguente sanguinamento. Questo va bene se la famiglia dello sposo non ha richiesto, preventivamente, un certificato ginecologico di verginità, cosa che spesso avviene. A quel punto si mette mano al portafoglio: sono diffusissimi in Nord Africa e Medio Oriente gli interventi di chirurgia di ricostruzione dell’imene (la membrana presente nelle donne vergini).


(Fonte: libero.it)

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