giovedì 1 marzo 2007

Cenetta tra amiche...


Ebbene lo ammetto, gioco su più tavoli. Mi spiego: lunedì sera sono uscita con le mie amiche “single (o quasi) disperate” ed è stato un vero spasso.
Insomma, ci siamo concesse un delirio di proteine animali allo stato puro (bistecca di 920 gr = 55 euro, ce siamo magnate quasi 120 mila delle vecchie e compiante lire) e anche una poderosa dose di cazzeggio.
Di solito l’amicizia a tre non funziona, ma noi siamo una brillante eccezione perché adottiamo istintivamente la formazione del 2 contro una ove a turno una è la vittima delle altre due (anche se le statistiche vedono XXX in pole position nel ruolo della vittima). D’altra parte è il bersaglio perfetto della nostra perfidia: ha una messa in piega a prova di attacco nucleare e una serie di gadget da far impallidire, tra cui una custodia per Ipod argento con specchietto interno che mi provoca sbocchi di invidia irrazionali. Inoltre, a tratti è di una tenerezza disarmante.

Lunedì sera io e YYY l’abbiamo massacrata: ha fatto l’errore di portarmi un regalo dal Mar Rosso. E’ un braccialetto col mio nome scritto in caratteri geroglifici. Al che le ho chiesto se fosse assolutamente certa che ci fosse scritto il mio nome e non, ad esempio “vaffanculo” oppure “la do, gratis”. Le ipotesi sui possibili significati della incomprensibile scritta si sono protratti per tutta la serata e giù risate (che potenziano il sistema immunitario).

L’idea migliore comunque è stata di YYY che ha proposto di dotarci di palette (come quelle dei voti delle gare di ballo) su cui siano scritti commenti impronunciabili tipo: “STI CAZZI” oppure “MA DE CHE” o “CHE PALLE!!!”. Insomma, perle di saggezza.
Vorremo inaugurarle ad una cena con molte persone e valutare le reazioni dal vivo in una sorta di esperimento di psicologia sociale “de noantri”.
Avevo anche pensato di provarlo al dibattito con Vittorio Sgarbi che ho moderato martedì ma ho deciso di trattenermi!!!

Altro argomento della serata: è indubbio che non abbiamo più la pazienza delle nostre nonne e anche la ‘sindrome della crocerossina’ è patologia in disuso: una delle mie amiche non era sicura se venire a Roma perché forse il fidanzato era malato: ma quando ha saputo che aveva 37 e 8 di febbre…ha preparato la valigia. Ed ha spedito l’amato bene dalla mamma, l’unica che ha l’autorizzazione e la voglia di sorbirsi un maschio adulto lamentoso, noioso e bisognoso di attenzioni. Una croce per qualsiasi moglie- fidanzata del Terzo Millennio.
Confesso di non fare eccezione: appena il mio compagno ha 36.5° comincia a lamentarsi come se avesse contratto l’aviaria o Ebola, allora lo vesto, gli compro un biglietto del treno e lo spedisco fermo-stazione dalla mamma.
Me lo cura con l’impepata di cozze ma sinora è tornato vivo.

Per le ragazze: mi sono divertita tantissimo, grazie.
Vostra, Rotolo di Coppa.
(I nomi sono stati censurati per ragioni di privacy. Comunque ogni riferimento a fatti e persone è puramente intenzionale).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Signora Johann,
è un mito!!! Che toscanaccia impertinente è diventata!!!
E' una continua sorpresa per me...
Non oso pensare cosa potrà combinare il prossimo 8 marzo per la festa della donna...dovremo censurarla!!!!!!
un bacione....

Anonimo ha detto...

Secondo me i Vs. fidanzati si ammalano quando vogliono farsi una vacanza....